CAPITOLO 2
Jihad- Atto Secondo - Gli Omhayadi (A.D. 661-750)
Verso Costantinopoli - Verso l’Africa - Verso la Spagna - Verso la Francia.

I
Verso Costantinopoli

Dopo l’assassinio, nel 661, d’Alì (genero di Maometto) salirono al potere gli Omayadi, che spostarono la capitale a Damasco.
Gli Omayadi diedero quattordici califfi e governarono per 90 anni.
Con loro il califfato arabo, come unità politica, raggiunse la massima estensione.
Le armate arabe portarono l’Islam verso l’Africa, l’India, addirittura la Spagna, ma non riuscirono a conquistare il loro principale obiettivo: Costantinopoli!

Abbiamo visto come l’imperatore Costante, nel 655, aveva combattuto una sanguinosa, ma non risolutiva, battaglia contro la flotta araba.
Il suo non era stato certo un successo, ma, in ogni caso, gli arabi si erano fermati.
Mentre gli arabi erano impegnati a litigare tra loro Costante pensò di riempire le casse dello stato con “tributi extra” da parte dei suoi sudditi italiani.
A Roma l’imperatore fu accolto trionfalmente: l’imperatore fece un pio pellegrinaggio nelle chiese più importanti…e subito dopo i suoi soldati portarono via dalle chiese tutto quello che c’era di valore!
In Sicilia le truppe di Costante saccheggiarono a tutto spiano. I Siciliani cominciarono a pensare che forse gli Arabi sarebbero stati meno esosi: avrebbero avuto modo di fare il paragone molto presto!
A Siracusa l’imperatore si trovò così bene che s’installò in uno dei suoi bei palazzi, e non se ne voleva più andare! Alla fine i siciliani non ne poterono più, e trovarono un sicario.
Correva l’anno 668.
Mentre Costante si faceva il bagno, il suo servo gli insaponò bene la testa. Mentre l'imperatore teneva gli occhi chiusi, il sicario, con una brocca d'argento, gli fracassò il cranio.

Dopo la sua morte a Costantinopoli fu nominato imperatore suo figlio Costantino, un ragazzo di 15 anni.
Gli Arabi pensarono che era arrivato il momento giusto.
Costantinopoli fu messa sotto assedio.
Costantinopoli era ben protetta da mura imponenti, e aveva all'interno riserve di viveri, per sostenere anni l'assedio. Resistette.
Gli arabi continuarono ad attaccare.
Occuparono tutti i territori circostanti, misero una base nella piccola città di Cizico, a due passi dal Corno d’oro. Costantinopoli continuò a resistere.
Nel 678 gli arabi fecero un altro attacco che, nelle loro intenzioni, doveva essere quello finale.
Per ironia della sorte, furono fermati…dal petrolio. Sì! Proprio da quella che, oggi, é l’arma più importante degli arabi!
Allora lo chiamavano “fuoco greco”! Una miscela incendiaria che dalla costa era lanciata sulle navi nemiche. Era, in sostanza, una palla di catrame impregnata di petrolio, con zolfo, e altri elementi ancora non ben identificati.
Prima di lanciarla sul nemico gli si dava fuoco: non si spegneva con l’acqua!.
Alla vista della flotta araba i bizantini iniziarono non solo a buttare le palle di fuoco sulle navi, ma misero in mare anche dei brulotti in fiamme, che andavano incontro alla navi…
Gli arabi pensarono ad una stregoneria: l’acqua che brucia!
Le navi arabe si misero in fuga, e incapparono anche in una tempesta.
La cristianità, per questa volta, era salva!

In conclusione, bizantini erano corrotti, infidi, rapaci…e anche antipatici!
Tuttavia, per secoli, sono stati l’ultimo bastione della cristianità.
Almeno ad oriente.
Purtroppo, si stava per aprire un secondo fronte, ad occidente!


II
Verso l’Africa

Quello che oggi si chiama Mahgreb, ai tempi dell’impero Romano era diviso tra le province di Africa, Numidia, Mauritania.
C’erano grandi e ricche città come Cartagine, Leptis Magna, Ippona, Cesarea, Tagaste.
Nelle città c’erano fiorenti comunità cristiane che hanno dato i natali a Padri della Chiesa come Cipriano, Tertulliano, e soprattutto Agostino.
Quelle comunità sono ora completamente scomparse.
La colpa, stavolta, non é solo dei mussulmani, ma anche di una popolazione germanica che occupò la regione dopo la caduta dell’impero romano d’occidente: i Vandali.
Non a caso oggi vandalo é un aggettivo spregiativo: i vandali saccheggiarono anche Roma!
In Africa i Vandali (pagani o ariani) non si limitarono a sottomettere la popolazione latina cristiana: praticamente la sterminarono.
Rimasero solo i berberi che vivevano, per lo più nell’interno: era solo in piccola parte cristianizzati, e ancora meno romanizzati.
Con Giustiniano i Vandali furono finalmente sconfitti, e oggi sono praticamente scomparsi: ne troviamo le tracce solo in alcuni Tuareg dagli occhi azzurri!
Cartagine divenne una provincia bizantina, ma era ormai spopolata, e aveva conservato solo l’ombra dell’antica grandezza. Le altre città dell’Africa erano in rovina, molte addirittura abbandonate.
Quando gli arabi occuparono Cartagine molti dei suoi abitanti di origine greca, o latina, preferirono scappare in Italia. Gli arabi non li trattennero!
Restavano i berberi, che, all’inizio, fecero resistenza.
Gli arabi capirono che non avrebbero mai potuto andare avanti senza mettersi d’accordo con loro.
Ci riuscirono. Dopotutto Arabi e berberi erano etnicamente e culturalmente simili.
Forse qualche berbero sapeva qualcosa del Cristianesimo e trovò l’Islamismo simile, ma più semplice. In ogni caso, in breve tempo, i berberi furono islamizzati e divennero i più grandi alleati degli arabi.
Berberi e Arabi occuparono le ultime città bizantine sulla costa africana.
Fu occupato anche il Marocco.
Infine gli Arabi arrivarono a quelle che un tempo erano chiamate le colonne d’Ercole…


III
Verso la Spagna

All’inizio del 700, la Spagna era governata dai Visigoti.
I Visigoti (Goti occidentali) erano originari, come i loro cugini Ostrogoti (Goti orientali) di un’isola della Svezia che ancora oggi si chiama Gothland.
I Goti sono stati particolarmente lodati da molti storici, soprattutto quelli nordeuropei.
Molti oggi dicono che i Goti erano, tra i barbari, i più civilizzati.
In realtà, non è certo ai Goti che si deve l’attuale civiltà europea.

In Italia gli Ostrogoti, poco dopo la morte di Teodorico, sono stati attaccati, e sconfitti, dai bizantini di Giustiniano.
Forse, se avessero avuto più tempo, sarebbero riusciti ad integrarsi con la popolazione latina, e a creare uno stato nazionale italiano.
Forse. I bizantini non erano invincibili. Ma i latini preferirono appoggiarli!

I Visigoti invece hanno governato la Spagna per ben 300 anni.
Anche la Spagna fu invasa dai bizantini di Giustiniano.
I bizantini occuparono, temporaneamente, solo una piccola parte della penisola iberica.
In ogni caso fecero abbastanza danni con la loro esosa “politica fiscale”, e soprattutto, creando divisioni politiche e religiose tra spagnoli di origine latina, greca o visigota.
Alla fine i Visigoti erano riusciti a mandarli via. Potevano finalmente integrarsi con i latini e creare uno stato nazionale, come stavano facendo i Franchi in Gallia.
Non ci riuscirono.
La loro storia é una lotta continua tra ariani e cattolici, ed é piena di complotti tra nobili, e membri della famiglia reale. Queste lotte nell’anno 711 erano ancora in corso.
In più la Spagna aveva il problema degli ebrei.
Nessuno ha saputo spiegare come mai ce n’erano tanti, da quanto tempo erano in Spagna, e dove erano venuti. Intorno al 700 ci furono gravi atti di intolleranza verso di loro.
Si cominciò a dire che gli ebrei tramavano con i “Mori”, che sarebbero stati una specie di quinta colonna, se i Mori avessero invaso la Spagna...
In effetti, poi é successo proprio così!

All’inizio i Mori non pensavano a occupare la Spagna…al massimo a fare qualche razzia!
Sul loro arrivo in Spagna circola una leggenda che vale la pena di riferire.
Si racconta di un nobile, di nome Giuliano, che aveva una figlia bellissima.
Durante una festa il re Roderigo mise gli occhi addosso alla ragazza.
La ragazza disse di no, ma il re se la prese lo stesso…
Il padre, umiliato, fuggì in Africa, e si unì ad Achila (il re precedente spodestato da Roderigo).
Giuliano e Achila guidarono il capo berbero Ta'riq in Spagna con 7000 soldati, quasi tutti berberi.
Nel 711 Ta'riq sbarcò sulla punta della Spagna che poi sarà chiamata Gebel Ta'riq …e le Colonne d’Ercole saranno da allora chiamate stretto di Gibilterra…
Lasciamo stare la storia dell’onore della figlia: ricorda troppo altre leggende greche e romane!
Ma che le lotte interne ai Visigoti hanno favorito oltre ogni misura l’avanzata dei Mori non solo é verosimile: é evidente!
Insomma alla fine il cattivo re Roderigo fu sconfitto, e ucciso, e i Mori avanzarono su Cadice, Siviglia, Cordova, Toledo, senza quasi incontrare resistenza, anzi talvolta accolti festosamente dalla popolazione!
I più contenti furono gli ebrei: a quell’epoca andavano più d’accordo con i mussulmani che con i cristiani.
Anche molti cristiani li accolsero come “liberatori”. Non c’è da meravigliarsi: gli opportunisti ci sono sempre stati!

La troppo rapida conquista della Spagna prese di sprovvista anche l’emiro Musa, che aveva appena conquistato il Marocco.
Come si permetteva Ta'riq, un berbero, un Moro, un ex schiavo, a conquistare una ricca regione senza nemmeno chiedergli il permesso?
Musa organizzò in fretta un esercito di 18.000 uomini e, nel 713, passò anche lui in Spagna.
L’emiro si diresse verso le città non ancora conquistate da Ta'riq.
Merida e Siviglia all’inizio resistettero. Poi Musa propose loro una resa onorevole.
Le città si arresero e Musa rispettò i patti. Non certo per motivi morali o religiosi (agli infedeli é lecito mentire!) ma perché sapeva che se si spargeva la voce della sua magnanimità altre città si sarebbero arrese senza combattere.
Cosa che immancabilmente accadde!
Infine Musa raggiunse Toledo, dove fece un bel cazziatone al suo subalterno Ta'riq. Poi anche lui fu richiamato “per consultazioni” a Damasco.
Il califfo era stato preso in contropiede dalla troppo rapida conquista della Spagna.
A Damasco erano preoccupati per l’impegno di truppe e mezzi che avrebbe richiesto l’occupazione stabile della Spagna, e anche dei problemi che sarebbero sorti quando Berberi e Arabi si sarebbero spartiti i territori. Avevano ragione.
I berberi si lamentarono di avere avuto territori più poveri, e solo gli scarti del bottino.
Anche Musa non ebbe nessun premio e l’enorme bottino (anche quello di Ta'riq!) fu preso tutto dal
Califfo.
Purtroppo le contese tra arabi e berberi non aiutarono i cristiani spagnoli. Anzi le singole città occupate preferirono schierarsi con gli uni o con gli altri, per ridurre i danni.

Non tutta la Spagna fu conquistata.
Rimase cristiana una piccola striscia di terra tra le montagne e l’Atlantico, nelle regioni che ora si chiamano Asturie e Galizia.
In queste regioni, (le ultime ad essere occupate, secoli prima, dalle legioni romane) si rifugiarono i resti dell’esercito dei Visigoti.
Nel 718 tra le montagne di Covadonga ci fu uno scontro tra il re visigoto Pelagio e l’esercito dei Mori, e i mussulmani furono (per la prima volta!) sconfitti.
La vittoria dei Cristiani fu attribuita nientedimeno che alla Vergine Maria, nota oggi come "Santina di Covadonga". Ancora oggi la grotta della Vergine é oggetto di pellegrinaggio.
Era la prima volta che i Cristiani facevano appello alla religione, contro il nemico islamico.
Vale la pena di sottolineare che la stessa leggenda dice che un mussulmano si sarebbe rifugiato in quella grotta e, per intercessione della Vergine, fu risparmiato!
La madre di Cristo poteva servire da sostegno e conforto ai Cristiani barricati sulle montagne, ma non poteva certo, per la sua stessa natura, servire da guida ai Cristiani contro i loro nemici!
I cristiani si erano rivolti a lei solo perché non sapevano “ a che santo appellarsi”!
Più tardi questo santo (S. Giacomo) gli Spagnoli lo troveranno.
Questo sarebbe successo 80 anni dopo. Solo allora sarebbe iniziata la "Reconquista".
Ci sarebbero voluti 700 anni! Settecento anni per riconquistare faticosamente, un pollice di territorio alla volta, quello che i Mori avevano conquistato in meno di dieci anni!

Non fu tanto la resistenza degli ultimi visigoti (o i primi veri Spagnoli!) a far desistere gli arabi ad avanzare in quelle regioni povere e impervie.
I Mori semplicemente pensarono che non valeva la pena di perdere tempo tra quelle montagne: meglio dirigersi verso nordest, dove c’era la ricca regione della Gallia (che molti già chiamavano Francia).
Se i Franchi fossero stati sconfitti facilmente come i Visigoti, le armate mussulmane avrebbero potuto persino proseguire verso l’Italia, e i balcani, fino a prendere alle spalle Costantinopoli!
Non credo che a Damasco ci sperassero veramente, ma qualche fanatico si!

IV
Verso la Francia

Nel 720 cominciano le razzie di Arabi e Berberi in Francia.
Il motivo di queste razzie, all’inizio, é solo il bottino.
Poi il capo dei Mori, El Haur, conquista Narbona.
Cerca di passare e il Rodano e proseguire verso Est.
Sta veramente pensando di passare in Italia e poi arrivare a Costantinopoli ?
Probabilmente no. Quando i duchi di Provenza gli sbarrano la strada, El Haur non insiste.
Preferisce accontentarsi del bottino del sud della Francia.
Le razzie continuano.
Nel 731 gli arabo-berberi comandati dall’emiro Abd Ar Rahman attaccano l’Aquitania.
Bordeaux è saccheggiata e incendiata.
Avanzano su Tours. Poco più a nord c’é Parigi.
A Parigi c’è Carlo Martello: nominalmente non é ancora il re dei Franchi, di fatto sì.
A differenza dei Visigoti, i Franchi si erano integrati abbastanza bene con la popolazione celtico-romana. Non avevano ancora creato uno stato nazionale, ma erano sulla buona strada, anche se erano spesso divisi da lotte interne.
Gli eserciti dei Franchi e dei Mori si affrontano nella piana di Poitiers…

Gli storici cristiani hanno per secoli celebrato la vittoria dei Franchi, e con buone ragioni.
Molti storici moderni (laici e filoislamici) recentemente ne hanno minimizzato l’importanza.
Secondo me hanno torto.
Certo i Franchi, quando combattevano, non sapevano di essere alfieri della fede cristiana.
Loro non lo sapevano…ma noi adesso sì!
I Franchi pensavano alle loro terre, alle loro famiglie.
Sapevano che se permettevano ai Mori di installarsi in Francia gli invasori non se ne sarebbero andati più. Arabi e berberi si sarebbero divisi le loro terre e nella nuova Gallia Islamica Franchi e Provenzali sarebbero stati “tollerati” solo come schiavi.
Questa volta i Mori incontrarono un esercito ben organizzato e ben motivato.
La cavalleria berbera, illusa dalle facili vittorie in Spagna attaccò la compatta fanteria franca .
Non solo furono respinti, ma nella battaglia fu ucciso lo stesso emiro Abd Ar Rahman.
I franchi non si accorsero chi avevano ucciso!
Intanto si era fatta notte. La mattina dopo i Franchi si prepararono ad affrontare i nemici…ma i Mori non c’erano più. Erano scappati, con il bottino delle razzie dei mesi precedenti!
I Franchi allora non capirono l’importanza di quella battaglia, quale pericolo aveva corso l’Europa. Lo capirono solo i loro discendenti, e giustamente, la celebrarono.
Dopotutto i Franchi non avevano fatto niente di particolarmente eroico.
La battaglia di Poitier aveva dimostrato bastava un esercito ben organizzato era sufficiente a sconfiggere le orde berbere.
Sarebbe bastato anche in Spagna.
Se i Visigoti avessero fatto come i Franchi, i Mori se ne sarebbero tornati subito in Africa, accontentandosi anche di un modesto bottino….e gli Spagnoli si sarebbero risparmiati sette secoli di guerre sanguinose!
La Francia invece si salvò.

Dopo Poitiers gli Arabo-berberi continuarono ancora a combattere in Francia.
Per breve tempo occuperanno anche Arles, ma negli anni successivi furono definitivamente cacciati via da Carlo Martello e suo figlio Pipino.
Nel 759 gli Arabo-berberi abbandonarono le loro ultime basi a nord dei Pirenei.
Nei secoli successivi i Franchi combatterono ancora contro l’Islam, ma mai più a casa loro!
Il fronte Ovest della cristianità era tornato in Spagna.
Purtroppo si stava per aprire un altro fronte, a Sud!

CAPITOLO 3 >
Jihad - Atto Terzo – Gli Abassidi e i Saraceni (A.D. 750-1055)
L’Islam degli Abassidi - Il Fronte Sud: dalla Sicilia a Roma - Il Fronte Ovest: dalla Catalogna alla Galizia
Il Fronte Est: da Creta a Costantinopoli - Ancora Fronte Sud: le due Sicilie. - Lo scisma d’Oriente.

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