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LA
RELIGIONE EBRAICA NASCE DAL DIO YAHWEH CON ABRAMO NELL' ANNO 3761
E'' PER GLI EBREI L'ANNO CREAZIONE DEL MONDO) PERTANTO IL NOSTRO ANNO CRISTIANO
2024 CORRISPONDE AL LORO ANNO 5765
MENTRE
LA RELIGIONE CRISTIANA NASCE POI DAL DIO CRISTIANO " GESU' CRISTO "
NASCE NEL GIA' ANNO 3761
EBRAICO MA VERRA' IN SEGUITO CON LA RIFORMA CONTEGGIATO COME ANNO
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Il dio degli Ebrei aveva promesso ai suoi discendenti :"Io moltiplicherò la vs.discendenza". Apparvero così Abramo, Isacco e Giacobbe. Questi tre personaggi – padri del futuro popolo di Israele – sono così importanti che la Scrittura li mette insieme per identificare Dio stesso.
Al tempo apostolico ancora si usava l’espressione: “Il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe” – At 3:13 ;cfr. Mt 22:32.A quel tempo vari termini erano usati per designare gli Ebrei. Facciamone una rapida puntualizzazione. EBREI, il termine deriva da Eber, uno dei discendenti di Sem citato nella Bibbia: E viene messo in relazione con una radice semitica che alluderebbe al nomadismo ma la cosa è solo una ipotesi. Il termine non viene generalmente usato agli Ebrei stessi ma da altri popoli. Dove invece appare il nome Israele è la "Stele di Merenptah" che parlerebbe di Israele come di uno dei tanti popoli di pastori nomadi della regione, non una nazione organizzata. Ma la Bibbia racconta che Giacobbe ebbe 12 figli, ciascuno dei quali diede origine a diversi nomi di tribù. (esistenti tuttora). Si racconta nel Libro della Genesi (32,28), l'episodio in cui Dio cambia il nome a Giacobbe, E lo chiamò per l'appunto, ISRAELE.
Nei 12 figli, uno dei fratelli , Giuseppe, venduto dai fratelli, finì in Egitto dove qui divenne un personaggio importante e accolse poi tutta la propria famiglia in Egitto durante una grave carestia o anche perchè furono forse buttati fuori dal loro territorio nella bassa Palestina, nella Giudea. Ovviamente non ci sono nette conferme da altre fonti.
In seguito la Bibbia riferisce che ISRAELE fuggito da questa Giudea, diventa in Egitto un popolo numeroso ma tenuto in schiavitù dai Faraoni fino ai tempo di Mosè. Questi, dicendo che era un ordine di Dio e quindi con il suo aiuto, decise di portare fuori dall'Egitto il suo popolo. Ma poi avverrà senza di lui, perché muore durante il lungo viaggio nel deserto del Sinai, che era durato per ben 40 anni.
Facciamo invece qualche osservazione di quel periodo in Egitto sia durante fuga ma anche nei periodi precedenti.In Egitto vi era già il culto di ATON (tendenzialmente monoteista) propugnato dal Faraone Akenaton. Si può pensare quindi che gli Ebrei abbiano appreso il MONOTEISMO nel loro soggiorno egiziano, e che poi lo hanno mantenuto anche quando questa dottrina era stata abbandonata dagli Egiziani. Gli ebrei quando poi uscirono dall'Egitto guidati da Mosè sono rimasti fedeli a questo culto monotesitico di Aton. Ma tutte queste ipotesi sembrano non avere alcun fondamento storico, dicono essere pura fantasia. Ma non è fantasia quando (oggi) nel 3° e poi negli ultimi 5 comandamenti poi scritti da Mosè sul Sinai, ricompaiono alcuni comandamenti dal "Testo delle Piramidi", che erano in vigore 1000 anni prima. (che con i ritrovamenti archeologici, solo oggi possiamo anche leggere).
Si parla di un popolo numeroso che riempie tutta la regione ma non bisogna dare il termine di "popolo" e "regione" é solo una accezione moderna: dal contesto del racconto, specie dal suo prosieguo, si comprende che si tratta di un numero limitato di persone, forse erano alcune decine di migliaia.
Anche quando si parla della subita schiavitù in Egitto non bisogna dare alla parola il significato che generalmente noi le attribuiamo. Gli Ebrei non furono dispersi, nè in Egitto furono privati del loro tessuto familiare e sociale, e nemmeno persero la loro identità culturale (come avverrà in seguito per gli schiavi fatti da Roma, o i negri in America).
Questi ebrei in Egitto furono semplicemente obbligati a lavorare come semplici operai o a fare i servi degli egiziani; ma negli stessi questo era consono alla loro già millenaria struttura sociale. (ma di questi avvenimenti negativi poi narrati dalla Bibbia non troviamo alcun riscontro nelle fonti egiziane, nessuna di queste ne fecero cenno, nemmeno vagamente. Ma oggi apprendiamo da certe iscrizioni recenti, che un ebreo - stranamente - aveva perfino sposato un principessa del Faraone.Ma poi Mosé via via divenne un capo riconosciuto dagli ebrei in Egitto, poi un giorno riuscì a riunirli tutti e nottetempo abbandonarono l'Egitto e intrapresero una lunga marcia nel deserto del Sinai in una condizione di nomadi. Poi - anche senza più Mosè - dopo alcuni anni, giunti sul territorio cominciarono la conquista della "bassa" Palestina (prima di averla lasciata chiamata Giudea - la Terra di Dio)) . Evidentemente gli Ebrei erano troppo pochi per tentare la conquista di tutto il territorio palestinese, la qual cosa fa pensare che, come abbiamo prima notato, che il "popolo" fuggito dall'Egitto fosse, in effetti, un modesto gruppo. Qualche decina di migliaia. E tutti appartenenti a singoli gruppi formati da 12 famiglie.
Ma Mosè con la sua marcia, durata 40 anni nel deserto del Sinai, dove lui ci morì - li aveva condotti proprio fino quasi alle porte della Palestina, la terra che Dio Yahweh a loro aveva promesso. Guidati dal successore di Mosè, GIOSUE', lui aveva strappato il territorio ai popoli che lo abitavano saltuariamente, erano infatti per lo più nomadi. Secondo il Libro che poi scrisse lo stesso Giosuè (contenuto nella Bibbia ebraica), quel periodo, potremmo collocarlo nel XIII secolo a.C. A questa data a Israele non vi erano già più delle tribù sparse, ma si erano già unite da una origine per loro comune e da segni identificativi che la distinguevano dalle altre genti. I più importanti (oltre la religione monoteistica) erano le 12 famiglie e le Leggi che Mosè aveva dato loro, in nome di Yahweh Dio, custodite nell’arca dell’Alleanza, che contenevano le sue famose tavole della legge.( i famosi 10 comandamenti)
Pur divisi gli Ebrei in dodici clan familiari (che formarono in seguito le 12 tribù), una volta in Palestina scelsero un unico capo nei periodi di difficoltà, mentre normalmente in generale, prima ogni tribù si reggeva per conto suo con un suo capo nel tipico modo patriarcale.
La conquista intera della Palestina fu molto lenta: non vengono indicati tempi nella Bibbia ma presumibilmente avvenne in qualche secolo, qualche storico accenna l' arco di 350 anni (quindi anno 1000) ma nulla può essere precisato.
In quei primi tempi gli ebrei dopo l'insediamento, fu lenta la conquista della intera Palestina e avvenne nel periodo di profondi sconvolgimenti etnico-politici che erano iniziati e poi scatenati intorno al 1100-1000 a.C. derivanti dalla invasione di quelli definiti "popoli del mare": I FILISTEI che spesso vengono ricordati nella Bibbia. In effetti questi erano i superstiti di un popolo in poco tempo sconfitto. Ma la stessa parola "Filistei" non indicava, né era un popolo determinato, ma significava solo dei gruppi "abitanti sulle coste marine in basso e in alto della Palestina". E ciascuno gruppo - non numeroso - aveva una sede in una specie di capitale: Gaza, Ashdod, Ascalona, Gat ed Ekron.
E proprio nella regione di Gaza, per volerla dominare, si scontrarono Filistei e Ebrei. (sembrano le notizie di oggi anno 2022-23-24)Nella lotta poi degli Assiro-babilonesi per un certo periodo questi pochi filistei che erano rimasti, rinunciarono alla politica espansionista; ed anche gli Hittiti spariscono quasi completamente dalla storia. Ma in questo quadro si pone una favorevole formazione del regno di Israele che riesce ad espandersi proprio in questa specie di vuoto di potere nell'intera Palestina..
Infatti intorno al 1000 a.C. si ha la formazione di quasi un vero e proprio Regno Ebraico: le 12 tribù depongono la loro autonomia patriarcale tradizionale ed eleggono un unico Re; questo per avere una unica guida stabile e non solo un condottiero dei periodi di guerra.
La Bibbia racconta nei particolari le vicende dei primi tre re: Saul, Salomone e Davide. Ma abbiamo da alcune fonti pochi riscontri sui nomi e anche sulle loro vicende personali: come quelle contenute e scritte nelle varie versioni della Bibbia. Dopo Saul venne DAVIDE (il nome derivava dalla radice ebraica «amato»: "Cantico (Ct 2,6) - Il prediletto da Dio". Qualcosa di lui; clamorosa la sua vittoria su un temibile filisteo e fu quindi accreditato come un valente guerriero. Ma poi anche per aver ucciso il temibile Golia.
Ma per altri versi Davide fu anche controverso da alcuni guppi. Infatti al suo nome si sono espressi dei dubbi nelle pagine del Nuovo Testamento.
Tuttavia fu dovuta a lui, a Davide la fondazione della "città di David" che appartiene alla fisionomia storica che durò per 4 secoli. Ci furono poi i grandi profeti da Isaia a Geremia a Ezechiele; Zaccaria (12,8) a profetizzare che quella " casa di DAVID sarà come DIO, come l'angelo del SIGNORE "; e al 16° salmo di Salomone si affermava che sarebbe arrivato con Davide il MESSIA.
Da notare che in seguito si disse anche - ma solo da uno dei gruppi dei 12 - che dal "seme di David" sabbe nato il "Messia". Ma questa profezia non venne mai né attesa né mai riconosciuta dagli altri 11 gruppi ebraici. Ne' lo fu allora e nè lo sarà in seguito; infatti quando poi ci fu la reale nascita del GESU' CRISTO. (molto controversa perfino dai suoi seguaci, c'era chi diceva natpo il 4 e chi il 7. a.C. Ma poi Dionigi il Piccolo e solo nel VI secolo, lo fissò definitivamente all'anno 1 (e da qui parte anche il ns. calendario giuliano-gregoriano). Ma solo nel 336 d.C., si iniziò a celebrare la vera e propria NATIVITA' anche con il giorno e il mese (il 25 dicembre) chiamata la FESTA DEL SANTO NATALE.
Tornando a Davide, sembrò quasi una guerra fratricida.
(ricordiamo che era un pastorello di pecore, che divenne re, un guerriero che fu anche poeta.
Il suo nome compare nella Bibbia 1000 volte; il secondo dietro in nome di Cristo, e pari a quello di Mosè. L'identità nazionale e religiosa di Israele sembra riflettere la centralità di David. Perfino di essere un antenato del Messia (Gesù) che da lui era stato promesso.
Anche Nuovo Testamento, Davide è menzionato circa 59 volte, e quando si fa riferimento a Gesù come l'adempimento di un patto davidico. Questo legame tra Davide e Gesù è particolarmente sottolineato nei Vangeli di Matteo e Luca, che addirittura fanno risalire la genealogia di Gesù a Davide.
Insomma la figura di Davide si profila grande nel racconto biblico, un pastorello che divenne re, un guerriero che fu anche poeta, un peccatore che rimase amato da Dio. La sua importanza nella Bibbia è stratificata, toccando dimensioni storiche, teologiche e spirituali che continuano a risuonare con noi oggi. Ebbe una influenza enorme sulla cultura ebraica: ha sempre costituito, per quasi tremila anni e tuttora, un punto di riferimento fondamentale, un sogno, un rimpianto, ma anche una speranza per un popolo perseguitato. (iniziando dai romani in poi per oltre 2000 anni.
Del Tempio che fece costruire sulla spianate di Gerusalemme dopo averla nominata Capitale degli Ebrei, dopo i romani - non rimase poi nulla: oggi solo il "muro del pianto" dove sorgeva il tempio.David ha rappresentato un momento cruciale nella storia di Israele. Lui ha unito le tribù in un unico regno, ha stabilito Gerusalemme come sua capitale, fatto costruire il Tempio, ha ampliato i confini di Israele. E' un periodo visto come un'età dell'oro nella storia di Israele, ma anche un suo periodo di forza politica e prosperità culturale. - E dove David é sempre restato sempre un punto di riferimento.
Quando era succeduto a Salomone, Davide aveva subito fatto cotruire il famoso tempio, con dentro l'Arca dell'Alleanza: di cui la Bibbia ci dà una particolareggiata descrizione; conteneva le Tavole della Legge incise sulla pietra da Mosè dopo la prescrizione divina ricevuta da Dio.
E il Tempio ebbe (ed ha ancora) una influenza enorme sulla cultura ebraica.
Il periodo tragico e distruttivo venne appunto con Romani, quando Gesù Cristo fu non solo accusato dagli ebrei di essere un falso Messia, ma fu messa in giro che si atteggiava di essere lui non solo un capo di una religione divina,, ma di essere lui anche il capo dell'Impero Romano. ( se poi fu condannato in croce, lo si deve a queste sue due pretese. (non sappiamo ancora oggi quale delle due prevalsero)
I romani non si posero tanto il problema; reagirono con una guerra giudaica e fecero un intervento prima con l'imperatore Vespasiano, poi inviò in figlio Tito Flavio nel '70. Lui città di Gerusalemme l'assediò per tre volte, infine nell'ultimo la conquistò, incendiandola e distruggendo ogni cosa facendo una terribile strage di ebrei; per quelli usciti vivi ci fu una totale fuga. A Gerusalemme l'unica cosa rimasta per i posteri fu soltanto il "muro del Pianto". Da quel momento tutti gli ebrei riusciti a fuggire si dispersero in tutto il mondo.NEI VARI ANNI E POI OGGI ANNO 2024
COSA E' POI DIVENTATO LO STATO D'ISRAELE
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