VISITA ANCHE LE ALTRE 10.000 PAGINE di....

 

 


 

NELLE ATTUALI INFORMAZIONI SULLA STAMPA E IN TV IN QUESTO ANNO 2024
SONO IN CORSO GLI ASPRI COMBATTIMENTI TRA PALESTINA E ISRAELE

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie in RETE

https://tg.la7.it/esteri/guerra-israele-hamas-le-ultime-notizie-31-10-2023-197464

_______________
nota:

GLI ISRAELITI ESISTONO DAL 1948, GLI EBREI DAL X SEC. A.C.
NEL PAESE ISRAELE OGGI VIVONO ARABI, MUSULMANI, CR
ISTIANI

Il territorio dello Stato di Israele, come superficie territoriale e come popolazione, é quasi pari a poco più a una regione italiana grande come la Lombardia
La superfici della Terra abitata è di 148.939.063 kmq con una popolazione di 8,2 miliardi

Israele ha una superficie di 22.000 Kmq - con una popolazione di 9.000.000 di abitanti

UN MILLESIMO DELLA POPOLAZIONE MONDIALE

Lombardia ( 9.900.000 abitanti su una superficie 23.800 kmq)
Israele ( ca. 9.000.000 abitanti su una superficie quasi simile: 22.000 kmq)


PIL lordo Lombardia ....368 miliardi

PIL lordo Israele ............501 miliardi

PIL pro capite Lombardia ...44 milioni

PIL pro capite Israele ..........52 milioni

VEDI CHI E'
"IL MILLESIMO DELLA POPOLAZIONE MONDIALE"

https://www.youtube.com/watch?v=T2bjJaaGnXo&ab_channel=AndreaToto

 

ed anche
pur essendo un piccolo stato é sotto assedio permanente
tuttavia è diventato una potenza tecnologica

https://www.outsidernews.it/sistema-israele-come-un-piccolo-stato-sotto-assedio-permanente-e-diventato-una-potenza-tecnologica/

 

Come ha detto l’oracolo del capitalismo americano Warren Buffett quando ha investito cinque miliardi di dollari in Israele, “non è importante se un missile distruggerà uno stabilimento, perché lo si ricostruisce: ciò che è importante è il talento dei lavoratori .
E il piccolo Israele è il più talentuoso dei paesi occidentali".

Il paese è stato nominato il terzo più innovativo al mondo dal World Economic Forum. Israele raccoglie venture capital pro capite a un ritmo 30 volte superiore all’Europa. Israele è da poco diventato il terzo paese al mondo per numero di start-up sull’intelligenza artificiale, secondo solo a Stati Uniti e Cina, mentre Tel Aviv è il terzo maggiore hub dopo San Francisco e Londra. Israele ha il più grande giacimento al mondo, ma non di petrolio, ma di cervelli e di idee. Al Global Innovation Awards di Pechino, due start-up israeliane sono arrivate prima e seconda. Alvaro Pereira, capo economista dell’Ocse, ha detto che “negli ultimi quindici anni l’economia israeliana è cresciuta più rapidamente e in modo coerente piu' di quasi altro paese”.
Non sono soltanto ricette economiche, è un modello culturale e di società.

-------------------------------

Israele é un piccolo Stato (abbiamo già detto, ha solo un millesimo della popolazione mondiale) ma é costantemente sotto assedio permanente. Eppure diventato il più talentuoso dei paesi del mondo ed anche una grande potenza tecnologica. Ma il suo dramma è proprio questa sua forza, ed é circondato da paesi invidiosi che vorrebbero non imitarlo, ma distruggerlo.

Il banchiere ebreo-tedesco Warburg rimase colpito dal Weizmann Institute di Rehovot, il centro di ricerca fondato dal famoso chimico israeliano che diverrà primo presidente dello Stato. A Rehovot, Warburg si soffermò su una citazione incisa su tavole di pietra: “La scienza porterà in questa terra sia la pace sia il rinnovamento, creando qui le sorgenti di una nuova vita materiale e spirituale”. E' stato nominato il terzo Paese più innovativo al mondo dal Forum World Economic. Israele raccoglie venture capital pro capite a un ritmo di 30 volte superiore all’Europa. Ed è diventato il terzo paese al mondo per numero di start-up sull’intelligenza artificiale, secondo solo a Stati Uniti. Tel Aviv è il terzo maggiore hub dopo San Francisco e Londra. E possiese anche il più grande giacimento al mondo, ma non di petrolio, ma di cervelli e idee. Pereira, Capo econ. Ocse, ha detto che “negli ultimi quindici anni l’economia israeliana è cresciuta più rapidamente e in modo più coerente di ogni altro paese al mondo. E non sono soltanto ricette economiche, ma é un modello culturale, tecnologico e di società.

Israele dal World Economic Forum è stato nominato il terzo Paese più innovativo al mondo ed é pure il terzo paese al mondo per numero di start-up sull’intelligenza artificiale, secondo solo a Stati Uniti, mentre Tel Aviv è il terzo maggiore hub, e dopo San Francisco e Londra. Israele possiede il più grande giacimento al mondo, ma non di petrolio, ma di cervelli e idee. “Negli ultimi quindici anni l’economia israeliana è cresciuta rapidamente di ogni altro paese”. Non solo soltanto con ricette economiche, ma è un modello culturale e di società da insegnare a molto altri Paesi.

Dicono gli israeliani, "noi siamo isolati, non abbiamo niente, né il petrolio né le risorse, così dobbiamo darci da fare”, dice al Foglio Ben Dror Yemini, columnist del quotidiano ebraico, Yedioth Ahronoth. “Appena hanno messo piede in questa terra, gli ebrei dovevano concentrarsi sulla costruzione di un paese. Si sono concentrati sulla desalinizzazione, indi le agricolture, l’energia solare e altro. Non avevamo altre opzioni. E questo fa parte dell’ottimismo israeliano. Negli europei vedo qui a Parigi molta depressione e non sorridono quasi mai. Noi israeliani oggi siamo leader mondiali in molti campi. Molti palestinesi che sono in Israele se ci parli ti diranno quanto si trovano bene. Mentre quelli di Gaza oggi hanno sì i soldi, molti soldi, ma li investono nell’industria della morte che è il terrorismo. Nessuno impedisce loro di leggere, informarsi, studiare, ma loro pensano solo alla vendetta e alla morte. Mentre invece in Israele abbiamo creato dal niente qualcosa che non ha uguali o precedenti al mondo. Per questo noi sorridiamo”.

Israele é uno stato dei paradossi. “Siamo il paese che più ha contribuito all’umanità ma é poi il paese più odiato da quella stessa umanità”, continua con il Foglio Ben Dror Yemini. “Israele è uno dei leader mondiali nello sviluppo di farmaci, sistemi (primi al mondo) di irrigazione, nei brevetti (primi in medicina) e nelle pubblicazioni scientifiche (seconda al mondo nelle tre riviste più importanti). Non esiste un indice di "contributo" pro capite all’umanità’, ma se esistesse, Israele sarebbe al primo posto”.

Certo “Israele è lontano dall’essere perfetto. Ma nonostante tutti i problemi, è un miracolo. Uno stato fondato da settanta comunità della diaspora, la maggior parte delle quali non sapeva nulla della democrazia. Uno stato di poveri rifugiati diventato una potenza mondiale nell’agricoltura e nell’irrigazione e nella depurazione delle acque e negli sviluppi della stessa agricoltura, oltre nell’alta tecnologia. o stato che non vive della spada, ma della ricerca, dello sviluppo e dell’imprenditorialità. Uno Stato in cui il boicottaggio di altri Stati per i suoi investimenti nascondono il fatto che è il paese dove si investe di più al mondo”.

L’Organizzazione per lo Sviluppo Economico disse oltre dieci anni fa, che Israele sarebbe entrato nel club dei paesi più ricchi del mondo, anche se scorgeva in questo suo futuro un’attività rischiosa, perché era un paese minacciato di distruzione dai soliti palestinesi. Ha nella demografiab il più alto tasso di crescita nella popolazione. Le famiglie israeliane hanno 3,1 bambini rispetto a 1,7 in altri paesi sviluppati (1,1 in Italia). A questo ritmo la popolazione di Israele, oggi di quasi nove milioni di abitanti, salirà a 15 milioni nel 2048, senza contare l’immigrazione. Sarà quindi grande come un medio paese europeo, mentre molti paesi d'’Europa stanno perdendo molta popolazione. Oggi anche tra gli ebrei laici, tre bambini sono la norma. Poche le famiglie con un figlio. Ma Elly Teman, antropologa medica e docente al Ruppin College, dice che “in Israele l’intera base della società è quella familiare”. L’atteggiamento israeliano verso i bambini contamina anche gli immigrati, dice Teman. E fa l’esempio dell’ondata di immigrati arrivati dall’ex Unione Sovietica. Arrivarono con un solo figlio, plasmati dal declino demografico russo. Ma oggi mediamente ne mettono al mondo tre.
La Shoresh Institution, guidata dall’economista Dan Ben-David, ritiene che Israele sarà la nazione più affollata del mondo. In Israele di sicuro la crescita demografica è e sarà il grande traino di uno sviluppo economico impetuoso.

Israele è l’unico paese occidentale che ha ridotto il proprio debito in percentuale del pil nel 2012, quando il debito aumentava in tutti i paesi occidentali.Tanto che il ministro delle Finanze Yuval Steinitz dichiara che “Israele guida il mondo in termini di riduzione del debito”.

Il suo mercato del lavoro è alla piena occupazione, non come l’Unione europea. “Israele è passato da un enorme debito e un’inflazione galoppante a un’eccedenza nella bilancia dei pagamenti e un’inflazione che vorremmo fosse più alta”, ha detto il governatore della Banca d’Israele, Karnit Flug. A novembre, anche il ministro dell’Economia Eli Cohen ha detto che Israele mira a entrare a far parte dei primi dieci paesi al mondo per pil pro capite. L’agenzia di rating Standard and Poor’s ha aggiornato il rating di Israele alla doppia AA. . Il settore dell’innovazione tecnologica israeliano sta crescendo più velocemente dell’offerta, portando a una carenza di lavoratori necessari per coprire le posizioni; lo ha rivelato uno studio dell’Israel Innovation Authority. E' il più alto che Israele abbia mai avuto.

Un rapporto di Deloitte&Touche ha dimostrato che in 6 campi chiave – telecomunicazioni, microchip, software, biofarmaceutica, dispositivi medici ed energia pulita – Israele è secondo solo agli Stati Uniti per innovazione. Come riporta il Financial Times, “Israele spende di più in ricerca e sviluppo di qualsiasi altro paese sviluppato” e ha superato anche Hong Kong del medio oriente.

Un programma statale che ha facilitato la crescita in questo settore è “Yozma” (in ebraico, iniziativa), istituito per liberare l’economia israeliana da un’eccessiva dipendenza dal settore pubblico. Secondo l’Ocse, è il programma di maggior successo nella storia della politica di innovazione di Israele”.

Ogni anno, le autorità israeliane organizzano la Fuel Choices and Smart Mobile Initiative, radunando start-up e innovatori da ogni parte del mondo. Senza dubbio Israele possiede più trivellazioni e mega infrastrutture. La scoperta di immense risorse di gas naturale al largo delle coste israeliane è stata una svolta per l’economia, e ha portato il paese all’indipendenza energetica. Il giacimento di gas naturale Tamar, con dieci trilioni di metri cubi di gas naturale, ora soddisfa il 95 per cento della domanda del paese.

Centinaia di chilometri di linee ferroviarie saranno costruiti nel centro di Israele: è il più grande progetto infrastrutturale pianificato per i prossimi decenni, costerà centinaia di miliardi e permetterà di collegare regioni e città a Tel Aviv. Insomma il paese non si ferma mai.

Secondo Yaron Samid, uno dei grandi nomi delle start-up israeliane, imprenditore tecnologico direttore di consigli di amministrazione di aziende del valore di 500 milioni di dollari, fondatore di BillGuard che ha aperto la strada al crowdsourcing per proteggere i consumatori (una delle applicazioni di finanza personale in più rapida crescita nella storia), dice: "l’Europa ha molto da imparare da Israele".

Lo stato ebraico oggi è nei primi posti nel rapporto del Forum economico mondiale sulla competitività, migliorando la sua posizioni e la propria performance rispetto agli anni precedenti. E’ la prima volta che Israele oggi densamente popolato, è diventato un grande cluster di compagnie tecnologiche. Da Tel Aviv a Herzliya ci sono il 90 per cento delle start-up israeliane”, dice Samid al Foglio. “E questo è sicuramente un vantaggio che l’Europa non ha. E’ come avere una Silicon Valley degli gli Stati Uniti."

"C’è un aspetto culturale israeliano, che risale a 70 anni fa. Quando qui c’era il deserto e la gente venne a costruire un paese dal niente. Un terzo elemento culturale è la facilità nell’ottenere denaro per aprire una start-up, e se fallisce ne apri un’altra. In Europa se fallisci, sei finito. Voi europei avete paura di fallire, in Israele no".

Come si è arrivati a tutto questo partendo da una economia socialista fatiscente? “Il più grande evento in 70 anni di storia economica israeliana si è verificato il 1 luglio 1985”, scrive Sami Peretz su Haaretz. “Quel giorno, l’economia ha subito un cambio di sesso: la più drammatica transizione da un’economia socialista a una capitalista che conosciamo”.

Fu l’inizio del “programma di stabilizzazione economica” di Shimon Peres (il pil sarebbe passato da 30 miliardi nel 1984 a 300 nel 2014). L’economia fu aperta alle importazioni, il mercato valutario liberalizzato, il deficit ridotto e le imprese statali privatizzate. Ma già nel 1977 il ministro delle Finanze, Simcha Ehrlich, aveva avuto un’idea: liberare l’economia e rendere la vita migliore per la gente comune. Ehrlich, che possedeva una piccola fabbrica di ottica a Tel Aviv. molto laconico, i media presero a chiamarlo “il seguace di Friedman” il guru del libero mercato che aveva vinto il Nobel per l’Economia. Ma Ehrlich non sapeva leggere e scrivere in inglese, né conosceva Friedman. Però aveva una visione: “Israele è troppo piccolo e troppo povero per mantenere uno stato sociale”. Al tempo, l’economia israeliana aveva più cose in comune con i paesi comunisti che con i paesi occidentali. La vignetta di un giornale israeliano, il Jerusalem Post, rifletteva bene le ansie del paese. Un israeliano cerca di spiegare il significato delle riforme liberiste a un altro. “E’ semplice”, dice il primo. “Lasciamo che la moneta israeliana diminuendo di valore, consenta lo scambio in dollari, le esportazioni diventano a basso costo e nel lungo periodo l’economia si rafforza”. “E nel breve?”, chiede il secondo. “Facciamo la fame”, risponde il primo. Le riforme di Ehrlich furono meno ambiziose del previsto, ma un vero “seguace di Friedman”.

Più di 20 anni fa, Israele ha calato le tasse dal 60 al 49 percento, ha ridotto drasticamente il welfare, ha alzato l’età pensionabile da 65 a 67 anni, ha privatizzato la compagnia aerea El Al, ha ridotto il ruolo dello stato nel settore telefonico, dell’elettricità e delle banche. A quel tempo, l’economia di Israele era solo una bizzarra combinazione di cronico assistenzialismo e di high tech fiorito alla fine degli anni Novanta.

Come scrive l’economista americano George Gilder in “The Israel Test”, “il governo negli anni Novanta possedeva quattro grandi banche, duecento società e gran parte della terra. Le tasse di Israele salirono al 56 per cento dei guadagni totali, fra le più alte del mondo”. Da ministro delle Finanze, Netanyahu si trovò di fronte a un settore pubblico che rappresentava il 55 per cento dell’economia israeliana, rispetto al 45 per cento del settore privato, in netto calo. E lo paragonò a un uomo magro ma in forma, e il privato, costretto a portare un uomo pesante sulle spalle; e il pubblico? “Se non cambiamo lo scenario, collasseremo”, disse Bibi. Così bloccò le assunzioni nel settore pubblico, ridusse la rete di protezione sociale, convinse i disoccupati a cercare lavoro, vendette il vendibile e costrinse i porti a competere. Come scrive Gilder, “in 25 anni – a partire da quelle prime modeste riforme fiscali della metà degli anni Ottanta – Israele ha compiuto la più travolgente trasformazione nella storia dell’economia”.

L’arrivo tra il 1989 e il 2000 di un milione di immigrati avrebbe dato un’altra sterzata all’economia. La società ha assorbito tutti e oggi mostra livelli di coesione interna assente, ad esempio, in un paese come la Francia. Basta leggersi l’Israeli Democracy Index 2018. La percentuale di israeliani che definiscono la situazione generale del paese come “buona” o “molto buona” è la più alta mai registrata. Anche il 64 per cento dei cittadini arabi è soddisfatto. L’Indice di Sviluppo umano dell’Onu che da trent’anni assegna ai paesi un punteggio calcolato sulla base di parametri come reddito, aspettativa di vita e istruzione, colloca Israele in alto nella classifica su 188 paesi, entrando a pieno titolo nella categoria dei paesi a “sviluppo umano molto elevato”. Solo gli abitanti di Svizzera, Danimarca e Islanda risultano più soddisfatti della propria vita.

Jack Ma, fondatore di Alibaba, è stato diverse volte a Tel Aviv, dove a un forum economico ha detto: “Israele sa che la risorsa più preziosa al mondo non è il petrolio o il gas, ma il cervello umano. In Israele, l’innovazione è ovunque. Gli altri innovano per il successo. Israele innova per la sopravvivenza”. "Considerando che ora invece da noi si discute della ns. sopravvivenza e ci si crogiola nel proprio torpore e décadence, mentre non ci farebbe male prendere a esempio da Israele".

"Se vuoi che tuo figlio impari a volare alto… non fare tutto al posto suo. Le aquile. appena vedono le prime ali ai propri piccoli pigri, li buttano fuori dal nido, perché solo così useranno le loro ali".

 

 

TORNIAMO UN PO' INDIETRO.
Rothschild, fu il capostipite degli ebrei bancari. Lui era nato nel ghetto del "vicolo ebraico" di Francoforte. Qui da subito iniziarono a dominare nella conduzione degli affari e nell'Alta finanza internazionale Europea, diffusa nei cinque principali centri finanziari. Il figlio maggiore del capostipite, Nathan inviato dal padre a Manchester, il cuore della rivoluzione industriale britannica, a 27 anni si sposta a Londra, dove fonda una banca e investe nella City, specializzandosi in prestiti di guerra e in titoli di Stato. Presta soldi a tutti, compresa la Francia e Inghilterra. Quando Napoleone aveva perso a Waterloo, Nathan perfino con un mare in tempesta rientrò a Londra, mise in giro che "Wellington aveva perso" facendo così precipitare i titoli del debito pubblico inglese e aumentare quelli francesi. Lui fece acquistare quelli inglesi fortemente svalutati, poi prima che arrivasse la notiizia che invece Wellington aveva vinto, i suoi agenti li aveva incaricati di riacquistarli. Ovviamente alla buona notizia risalirono a quote strepitose, facendo così guadagnare a Nathan una vera montagna di soldi. (è forse quello che con i DAZI sta facendoTrump?)

Nathan già diceva allora: "La nostra politica è quella di fomentare le guerre, dirigendole in modo che tutte le Nazioni coinvolte sprofondino sempre più nel loro debito e quindi sempre più in nostro potere". Poi questo potere non si esclude sia stato esercitato quando i Rothschild arrivarono anche negli Stati Uniti, dove fu fondata la banca centrale. la First Bank. Che contribuì alla creazione del debito pubblico Usa e fece schierare le altre banche che prestarono alla neonata banca centrale i soldi che le servivano per garantire le prime emissioni di bond governativi Usa, cioè i titoli del debito pubblico coi quali finanziare le attività del nuovi Stati non ancora federale (i nascenti Stati già si facevano la guerra tra di loro!!) , per creare un esercito di tipo nazionale e ripagare i debiti dei singoli Stati.
Si disse allora che i Rothschild possedessero di gran lunga il più grande patrimonio privato del mondo. Eravamo ancora a fine Ottocento, inizio Novecento. Ma come si sostiene, oggi, il patrimonio é diventato ancora di più.

Lo Stato é spesso é soprannominato "Startup National" perché i suoi settori tecnologici e di innovazione rappresentano una parte fondamentale del paese. I livelli di istruzione sono altissimi, avanzati, promuovono non solo il pensiero critico, una leadership, ma anche una forte connessione tra il mondo accademico e in quello industriale. Istituti come la Technion, le Università di Gerusalemme, quella di Tel Aviv, non laureano solo studenti, ma sono riconosciute a livello internazionale per i loro programmi di ingegneria, informatica, scienze naturali, e molte altre innovazioni brevettate.

Per questo motivo gli israeliani ricevendo un'alta istruzione, permette a molti di loro di entrare rapidamente nei settori economicamente più dinamici e tecnologici. Soprattutto negli USA, oltre che nella stessa Israele - per le ragione di essere sempre stati dei competenti nel campo del prestito denari - ne ha fatto degli altissimi esperti nel campo finanziario e nelle strutture bancarie. Ma eccellono a Israele anche nei principali settori dell'alta tecnologia avanzata, scientifica, nelle biotecnologie, con una straordinaria concentrazione e un maggior numero pro capite al mondo con oltre 6000 startup attive.

Oltre essere il Paese uno dei principali destinatari di investimenti in venture capital con miliardi di dollari investiti ogni anno in nuove imprese tecnologiche. Sono questi investimenti fatti nella ricerca e nello sviluppo pari a circa il 4,5%. che sono una delle percentuali più alte al mondo. E moltissimi sono i centri R&D (Ricerca e Sviluppo) di note multinazionali che hanno sede in Israele, come IBM, Microsoft, Google, Intel, Google e molti altri.

________________________________________

________________________________________

 

 

 

E QUI ANCORA PIU' INDIETRO
Gli insediamenti in Palestina, essendo un protettorato inglese - furono fatti da gruppi di palestinesi che vi si insediavano illegalmente pur comportandosi alcuni come padroni. A questi si erano rivolti i primi ebrei prima e dopo la guerra pagando per i loro insediamenti alcuni appezzamenti di territorio. Fondato poi nel '48 lo Stato di Israele, gli ebrei iniziarono a voler regolamentare il territorio con un vero e proprio catasto onde effettuare un reale censimento. Ma nel farlo gli estremisti palestinesi abusivi si scatenarono e iniziarono a voler cacciare gli ebrei dal "loro"(?) territorio. Fu l'inizio di alcune rivolte che provocarono 3 guerre - che narriamo qui sotto. Ci furono di conseguenza anche delle spartizioni e dei riconoscimenti in entrambe le parti con gli interventi delle Nazioni Unite. Ma furono vani. Inziarono ad essere i Palestinesi, con ostinazione, sempre più irriducibili, disposti a seguitare a combattere per la non spartizione e a voler non solo la loro l'indipendenza, ma anche a voler cacciare da tutto il territorio gli ebrei. (una ostinazione degli estremisti sempre sul piede di guerra - fino ad arrivare - oggi - soprattutto nella striscia di Gaza a sferrare un attacco a Israele il 7 ottobre 2023; la risposta Israeliana non si è fatta attendere, e continua ancora oggi anno 2025 !!!)

_________

__

 

link esterno - LA STORIA DEGLI ANTICHI EBREI
( < < un interessante storia-video su Youtube )
 
EBREI LE ORIGINI NELL' ETA' ELLENISTICA
NELL'ETA' ROMANA MASSACRO DI TITO NEL '70 - DIASPORA
LA STRAGE DI ADRIANO NEL 135 ANNO 626 - GIA' UNA GUERRA IN SIRIA
I MERCANTI DEL MEDIOEVO RAZZISMO - HITLER & WAGNER
LE LEGGI RAZZIALI IN GERMANIA LE LEGGI RAZZIALI IN ITALIA
LE "LEGGI" RAZZIALI NEL TEMPO I SILENZI DELLA CHIESA DI PIO XII
IL RE D'ITALIA E GLI EBREI VARSAVIA - I COSTI DI VITE UMANE


LA "SOLUZIONE FINALE"

le "Leggi di Norimberga"

GLI EBREI DEPORTATI DALL'ITALIA FURONO 5969 - SOPRAVISSUTI ALLE SHOA 837

QUI in rete
Quanto cè di vero sull'Usura degi ebrei
??

https://www.semprenews.it/news/Gli-Ebrei-furono-gli-inventori-dellusura.html


QUI in rete: l'OLOCAUSTO
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 
QUI in rete SUL NEGAZIONISMO
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

IL DOPOGUERRA
 
ANTISEMITISMO 1 - 2 - 3 - 4 OBIETTIVI D'ISRAELE: il RITORNO
ANTISEMITISMO: PERCHE' ANTECEDENTI-PIANO ONU SPARTIZIONE
NASSER:"DISTRUGGETE ISRAELE" LA GUERRA DEL 1956 ("DI SUEZ") 
GUERRA DEL 1967 ( dei "6 GIORNI")  LA GUERRA DEL 1973 ("DEL KIPPUR")
   
RAGIONI PALESTINESI e ISRAELIANI
NASCITA DELLO STATO D'ISRAELE
comunicati stampa
 
ANNI 2000 - EBREI E PALESTINESI  CHI CAUSO' I PROFUGHI IN PALESTINA?
Anni 2000- Medio Oriente" Brucia" ISRAELE E PALESTINA 1948-2000
   
IL CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO
(Battaglie di una guerra metafisica)
   
I PERSONAGGI
 
WIESENTHAL cacciatore di nazisti GOLDA MEIR
MOSES MONTEFIORE YITZAHACK RABIN
MENACHEM BEGIN SHARON E ARAFAT
ARIEL SHARON BEN GURION
MOSHE DAYAN ANWAR SADAT

IL "NEGAZIONISMO" della "SHOAH"

EBREI NEL MONDO OGGI


GLI EBREI IN ISRAELE ca 9.000.000 - 1 milllesimo DELLA POPOLAZIONE MONDIALE
( 1 EBREO OGNI 1000 abitanti )
( in ITALIA idem 1 ogni ca. 1000 abitanti)
EBREI DEPORTATI DALL'ITALIA 5969 - SOPRAVISSUTI ALLA SHOA 837




L'INTESA DELLE COMUNITA' ISRAELITICHE IN ITALIA
DIRITTO ALL'UGUAGLIANZA E ALLA DIVERSITA'

TESI
GIURIDICA ( 577 PAGINE pagine.)


 
UNA SINGOLARE STORIA DI UNA CONVERSIONE FORZATA A FINE 800
IL FAMOSO CASO MORTARA
 


STATUTO DELL'EBRAISMO ITALIANO
a cura dell' UCEI

link esterno - DALLA PRIMA TRIBU' ALLA SHOAH
( TESTI VARI SU https://www.slideshare.net/scuoleria10/ebrei
link esterno - STORIA DELLA COMUNITA' EBRAICA DI ROMA
http://www.romaebraica.it/la-storia-della-comunita-ebraica-di-roma/

LA PALESTINA

LA STORIA DELLA PALESTINA PALESTINA-ISRAELE -
LE RAGIONI
1947- IL PIANO DI SPARTIZIONE YASSER ARAFAT


HOME PAGE STORIOLOGIA