(P12)    ITALIA-GERMANIA INVESTITURE
                  RINASCIMENTO DOPO IL MILLE

Italia e Germania:  
la lotta per le investiture
 
Mentre in Francia e in Germania si consolidava il potere regio, nel regno d'Italia continuavano aspre le lotte tra i feudatari per il possesso della corona. Tali contese favorirono le mire dell'energico re germanico Ottone I di Sassonia, che riusci' a riunire i due regni, fondando il nuovo Sacro Romano Impero Germanico. Ma ne' Ottone I ne' i suoi successori Ottone II e Ottone III poterono eliminare i gravi contrasti che avevano gia' portato alla dissoluzione dell'impero carolingio: i contrasti tra i grandi feudatari, il cui potere s'era consolidato ed esteso nel periodo dell'anarchia feudale.
 
Per controllare meglio e feudi, non potendo eliminare la legge che li rendeva ereditari, gli imperatori di Sassonia li assegnarono agli ecclesiastici (i vescovi-conti) che non potevano avere eredi. Tale politica da un lato aumento' il potere del clero e dall'altro provoco' il conflitto tra le due massime potenze del Medioevo, Impero e Papato, che pretendevano entrambi il diritto di nominare i vescovi-conti. Il conflitto che prese il nome di "lotta per le investiture", giunse al suo culmine con Enrico IV, della dinastia di Franconia, e con il suo oppositore Gregorio VII.
Privato dell'appoggio dei feudatari, Enrico dovette umiliarsi di fronte al papa, ma poi riprese la lotta e costrinse Gregorio ad abbandonare Roma. 
A questa prima fase della lotta tra Impero e Papato poneva fine nel 1122 il concordato di Worms, che stabiliva la separazione dei poteri assegnando quello religioso ai papi e quello politico egli imperatori.
 
La rinascita della civiltà
dopo il 1000
 
Dopo il 1000, l'imporsi di forti monarchie nazionali nei vari paesi europei e il consolidamento dei confini che ne segui' pose fine alle scorrerie e alle invasioni dei popoli barbari. Si apri' cosi' un periodo di relativo benessere: la vita, le comunicazioni, gli scambi furono resi piu' sicuri. All'aumento della popolazione si accompagno' una ripresa dell'agricoltura, dell'artigianato e del commercio, che doveva soddisfare le aumentate necessita' della popolazione stessa.
 
Le citta', prima praticamente escluse dalla chiusa economia feudale, con lo sviluppo dell'artigianato e del commercio, ritornarono ad essere i centri della vita. Anche politicamente il loro peso crebbe perche' vi risiedevano i vescovi, che dalle lotte per le investiture avevano ricavato prestigio e potere. La rinascita commerciale fece circolare il denaro: nacquero le banche e ando' formandosi una nuova classe cittadina, la borghesia.
 
Il sentimento religioso fu l'elemento dominante della vita medievale. Il desiderio di rinnovamento spirituale contro la decadenza morale del clero creo' movimenti di eresia che lottarono contro la crescente corruzione. Alla ripresa della vita economica si accompagno' anche la ripresa della vita culturale; sorsero numerose universita' in tutte le parti d'Europa; furono fondati due nuovi grandi ordini monastici, i domenicani e i francescani, che pur fedeli alla Chiesa, cercarono di rigenerare i costumi.
 
Le arti, in particolare quelle figurative, ricevettero dalla rinascita delle citta' un grande impulso creativo. Le piu' importanti cattedrali di stile romanico o gotico sorsero in questo periodo in varie parti d'Europa.
Contemporaneamente dalla dissoluzione del latino nascevano le nuove lingue europee, ognuna delle quali dava vita a una diversa letteratura. In Italia, l'opera di Dante da' una grande sintesi poetica delle conoscenze filosofiche e scientifiche medievali.
 
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