(P20) MONARCHIE ASSOLUTE IN EUROPA
             L'EUROPA DEL SETTECENTO

Le monarchie assolute
in Europa

Dopo la pace di Cateau-Cambresis del 1559, abbiamo visto come la Spagna, politicamente e militarmente assai forte, ma minata da una prograssiva crisi economica dovuta soprattutto alla cattiva amministrazione, stesse lentamente decadendo, mentre nuove potenze, in particolare la Francia e l'Inghilterra, ma anche l'Austria, si affacciavano all'orizzonte d'Europa.
Questo per quanto riguarda i rapporti internazionali. Nella politica interna dei paesi europei, in questo periodo vanno affermandosi a scapito dell'aristocrazia i sovrani, il cui potere diviene assoluto.

Nella prima meta' del Seicento un tragico e lungo strascico delle guerre religiose, provocato dall'espansione dell'Austria cattolica verso la Boemia calvinista, la guerra dei Trent'anni, insanguino' l'Europa finche' la pace di Vestfalia del 1648 non sanci' la vittoria dei Francesi, alleati per motivi strategici dei protestanti, su Austria e Spagna.

La pace di Vestfalia, importante anche perche' pose praticamente fine all'impero asburgico in Germania, porto' la Francia in primo piano. Artefici di questo successo furono due ministri, Richelieu e Mazzarino ma soprattutto Luigi XIV, il grande re
salito al trono nel 1661, che impose la monarchia assoluta all'interno della Francia e impose la supremazia della Francia in Europa.

In Inghilterra i contrasti politici e religiosi portarono a una rivoluzione antimonarchica, guidata da Cromwell e conclusasi con la decapitazione del re cattolico Carli I Stuart. Morto nel 1658 Cromwell, che nel periodo del suo governo si preoccupo' soprattutto di potenziare la flotta e il commercio marittimo inglese, tornarono gli Stuart, ma per breve periodo, perche' una nuova rivoluzione, ancora motivata dall'esigenza di liberta' religiosa, porto' sul trono inglese nel 1689 Guglielmo III d'Orange, statolder d'Olanda, al quale fu chiesta come condizione per il regno un'importante "Dichiarazione dei diritti", che in senso antiassolutistico introduceva l'autonomia del Parlamento, limitando cosi' il potere del sovrano.

L'Europa del Settecento

All'inizio del Settecento l'egemonia della Francia, che finalmente era riuscita a rompere definitivamente l'accerchiamento degli Asburgo, si consolido' su tutta l'Europa. Alla rapida decadenza spagnola corrisposero uno spostamento della politica d'espansione austriaca verso Oriente e un indebolimento dell'Inghilterra, costretta dalle lotte religiose a rinchiudere i suoi interessi nel solo ambito nazionale e coloniale. Gli inglesi, tuttavia, risolta la questione interna, si fecero promotori, all'inizio del Settecento, di una politica di equilibrio che si realizzo' nel corso delle guerre di successione con un vasto piano di alleanze.

La prima di queste guerre, che purtroppo si svolsero in gran parte in Italia, per la successione del trono spagnolo rimasto vacante, si concluse con le paci di Utrecht e Rastadt che portarono alla ribalta europea l'Austria. La rivincita della Francia si ebbe al termine della guerra di successione polacca, e piu' ancora, nela pace di Aquisgrana, che concluse la terza guerra di successione, quella austriaca. Queste guerre modificarono profondamente anche l'aspetto dell'Italia.
Una grave crisi economica dovuta alle immense spese per la guerra, travagliava intanto il regno dei successori di Luigi XIV, mentre al contrario l'attivita' commerciale, dovuta anche a un'avanzata situazione sociale, portava l'Inghilterra a grande prosperita'.

L'Austria, corso il rischio di cadere in mano ai Turchi (assedio di Vienna, 1683), passo' all'offensiva, impossessandosi di gran parte dei Balcani. Un nuovo grande impero si presentava intanto sulla ribalta d'Europa, la Russia, che sotto la guida di Pietro il Grande sposto' verso Occidente il centro dei suoi interessi, accompagnando questa azione con ampie riforme interne, che purtroppo pero' non migliorarono le condizioni sociali. Infine non va dimenticata la Prussia, che approfittando della debolezza dei numerosissimi staterelli tedeschi riusci' a espandersi grazie alle capacita' dei suoi sovrani: Federico Guglielmo I e il grande Federico II, creatore della grandezza prussiana, sia con importanti riforme interne, sia con la guerra.

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