OGGI - ANNI 2021- SCIOPERATE PURE !!!
MA SIETE GIA' A CASA SENZA LAVORO....
MENTRE NOI.....INDUSTRIALI CE NE ANDIAMO VIA !!!!!
( "Bella Italia ..... Ciao !!! )

....MENTRE UNA VOLTA.......

( gli italiani facevano .... delle cose .... che oggi alcuni ..... "screditano", "diffamano")

Il Fascismo fu non una dittatura ma una diarchia autoritaria in forma Repubblicana, e riscosse un grosso favore e consenso popolare proprio grazie ai risultati positivi dei provvedimenti intrapresi dalla dottrina corporativa e di Stato Organico.
PROVVEDIMENTI FASCISTI: Carta del Lavoro - INPS(ex INFPS) - Suffragio Universale maschile e femminile nelle amministrative - Bonifiche di paludi ed eradicazione della Malaria - Eradicazione della Mafia dal territorio siciliano - Industrializzazione
SULLA CARTA DEL LAVORO
La sera del 21 aprile 1927, alla presenza dei presidenti delle Confederazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori, si riunì il Gran Consiglio del Fascismo per deliberare l’entrata in vigore della Carta del Lavoro - "che rappresenta uno dei momenti fondamentali del Regime, e può essere paragonata, per l’importanza del ruolo che le era affidato, come la Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino o il Manifesto del Partito Comunista. Non è dunque, un semplice documento legislativo di sistematizzazione tecnica e giuridica di norme giuslavoriste, ma l’enunciazione dei principi fondamentali del nuovo Stato, di un nuovo modo di intendere il suo assetto giuridico, alternativo al liberalismo come al socialismo. Le sue trenta dichiarazioni, suddivise in quattro capi, alternano disposizioni laconiche, tipiche dei testi legislativi, ad affermazioni di principi di carattere generale che hanno portata dirompente su ogni aspetto dell’ordinamento, tanto in relazione al singolo, che alle formazioni sociali." La Carta del Lavoro: così il fascismo realizzò Il Primato Nazionale, la terza via tra capitalismo e comunismo.
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In un articolo del Fatto Quotidiano del 5 novembre 2018, significativamente intitolato “Boeri e la bufala dell’Inps fondato da Mussolini” è riportata la seguente dichiarazione: L’Inps non è nato durante il fascismo. Noi stiamo celebrando 120 anni di storia dell’Inps".

SBAGLIATO !! I 120 anni dell'Inps? L'ennesimo falso.

Nella realtà il 17 luglio 1898, con legge n. 350, venne istituita una Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai, che ben poco aveva a che fare con quello previdenziale poi realizzato da Mussolini. L’adesione all' ente assicurativo era infatti puramente volontaria e con contributo totalmente a carico dei lavoratori.. Qualcosa di più simile ai fondi di previdenza privati di oggi e non a un ente previdenziale pubblico. Dopo vent’anni dalla sua fondazione, questa Cassa contava 700.000 aderenti volontari e solo 20.000 pensionati.
Solo con decreto legge 21 aprile 1919 n. 603, il governo di Vittorio Emanuele Orlando introdusse l’obbligatorietà dell’assicurazione obbligatoria contro l’invalidità e la vecchiaia, ma rimase totalmente inattuata per mancanza di concreti provvedimenti.. Poco più di quattro mesi dopo la sua entrata in carica, il governo di Benito Mussolini emanò il regio decreto legge 8 marzo 1923, n. 616, con il quale furono apportate modifiche al decreto emanato dell’aprile 1919 n.603 dal governo di Vittorio Emanuele Orlando.

Nel frattempo, mentre il governo Mussolini introduceva con vari decreti legge il limite delle otto ore giornaliere di lavoro per gli impiegati e gli operai, l’assicurazione contro la disoccupazione involontaria, la tutela del lavoro delle donne e dei fanciulli e varie norme sull’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, destinate poi a sfociare nel 1933 nella costituzione dell’Inail, il 30 dicembre 1923 venne emanata la prima legge organica, n. 3184, sull’assicurazione obbligatoria contro l’invalidità e la vecchiaia per le persone di ambo i sessi.

Questa legge rendeva “obbligatoria l’assicurazione contro la invalidità e la vecchiaia per le persone di ambo i sessi che hanno compiuta l’età di 15 anni e non superata quella di 65 e che prestano l’operra alle dipendenze di altri” come operai e impiegati, anche saltuari, con il fine di garantire “l’assegnazione di pensione nel caso di invalidità al lavoro e nel caso di vecchiaia”, oltre a prevedere la concessione di un assegno ai superstiti “in caso di morte degli assicurati”. . Per la prima volta veniva imposto un "contributo obbligatorio a carico del datore di lavoro, oltre che dell’assicurato, nonché un concorso finanziario dello Stato."

 

SUL FEMMINISMO - e voto alle DONNE
"Agli inizi di ogni anno, il femminismo italiano entra sempre in fibrillazione per celebrare l’anniversario del voto concesso alle donne. Era il 30 gennaio del 1945, quando il Consiglio dei ministri dell’Italia badogliana approvò il suffragio femminile. Il decreto fu emanato il giorno dopo: potevano votare le donne con più di 21 anni. L’eleggibilità delle donne venne invece stabilita con un decreto successivo, il numero 74 del 10 marzo del 1946. Le amministrative di quell’anno, svoltesi in varie date per eleggere i sindaci in tutte le città d’Italia, furono la prima occasione di voto per le donne italiane per diventare Sindaci dei Comuni.
Ma in precedenza già durante la riunione di piazza San Sepolcro, all’atto fondativo del fascismo, Mussolini dichiarò: “Chiediamo il suffragio universale, per uomini e donne”.

 

COSA FU REALIZZATO

QUESTI SOPRA SONO I NOSTRI (per alcuni..."tristi" ( !!!??) RICORDI
Gli scempi (!?) realizzati in Italia nel (per alcuni "nostalgico") VENTENNIO.

Poi imperversò il "Palazzinaro", il "Nuovo Gesù" dell'Italia ("faso tutto mi")
( ma adesso è andato anche lui all'estero ..... !!!
(però il Pres. d. Rep.. lui mira a farlo in Italia !!!)

( se questo avverrà penso che molti si vestiranno a lutto )

mussolini- altre realizzazioni >>> E I PERSONAGGI >>

 

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