TABELLA I
( dall'anno 5.000.000 all'anno 3500 a. C - 178 pagine )
TABELLA II
( dall'anno 3500 al 550 a.C. - 133 pagine )
TABELLA III
( dall'anno 550 a.C. al 1180 d.C. - 137 pagine )
TABELLA IV
( dall'anno 1202 - al 1598 - 141 pagine )
TABELLA V
( dall'anno 1600 al 1737 - 180 pagine )
TABELLA VI
( dall'anno 1738 al 1795 - 152 pagine )
TABELLA VII
( dall'anno 1796 al 1830 - 149 pagine )
TABELLA VIII
( dall'anno 1830 al 1848 - 134 pagine )
TABELLA IX
( dall'anno 1850 al 1868 - 143 pagine
TABELLA X
( dall'anno 1869 al 1885 - 154 pagine )
TABELLA XI
( dall'anno 1885 al 1899 - 155 pagine )
TABELLA XII
( dall'anno 1900 al 1915 - 165 pagine )
TABELLA XIII
( dall'anno 1916 al 2004 - 285 pagine )

TABELLA 9
( dall'anno 1850 al 1868 )

CAVI SOTTOMARINI - SIRINGA IPODERMICA - ROTAZIONE TERRESTRE - OFTALMOSCOPIO - POMPE DI CALORE - ASCENSORE - ETA' DEL SOLE E DELLA TERRA - AEREODINAMICA - ALIANTE - PATATINE CHIPS - CHEROSENE - COLERA - PERFORATRICE - LAVAGGIO A SECCO - LATTE IN POLVERE - LATTE CONDENSATO - SISMOGRAFO - PIROSSILLINA - PARKESINA - ACCIAIO - COLORANTI SINTETICI - UOMO DI NEANDERTAL - FORNO DOMESTICO A GAS - FORNO MICROONDE - BETONIERA - EVOLUZIONE PER SELEZIONE NATURALE - ORIGINE DELLA SPECIE - FRIGORIFERO - APRISCATOLE - PETROLIO - BENZINA - DINAMO - COLORE RADIAZIONI - RIGHE SPETTRALI - SPETTROSCOPIO - NUMERO DI AVOGADRO - LINOLEUM - ROTATIVA - CERVELLO AREA DI BROCA - FRENOLOGIA - POLIMERI - GERMI PATOGENI - FRESATRICE - NAVE CORAZZATA - MITRAGLIATRICE - EMOGLOBINA - MUNGITRICE - METROPOLITANA - SONNIFERI - BARBITURICI - TRANQUILLANTI - STERILIZZAZIONE - CHIRURGIA ANTISETTICA - PASTORIZZAZIONE - VACCINAZIONE - ANTIRABBICA - VIRUS - MALATTIE INFETTIVE - TUBERCOLOSI - PARALISI INFANTILE - POLIOMELITE - OLEODOTTO - LEGGE EREDITARIETA' (MENDEL) - ACCENDISIGARI - SERRATURE - SODA - ENTROPIA - DINAMITE - NITROGLICERINA - TNT - TRITOLO - CICLONITE - SILURI - TERMOMETRO CLINICO - NUCLEO DELLA TERRA - PILA A SECCO - MACCHINA PER SCRIVERE - BICICLO A MOTORE - MOTOCICLETTA - CENTAURI - SEMAFORO - ENDOSCOPIA - CISTOSCOPIA - ELIO - NEFOSCOPIO - UOMO DI CRO MAGNON - VITA PROFONDITA' MARINE - SCALDABAGNO - STUFA ELETTRICA -


ANNO 1850

____ CAVI SOTTOMARINI - Il primo fu posato in questa data attraverso la Manica collegando il porto inglese di Dover con il porto francese di Calais. Quello collegante la Corsica all'Italia è del 1856. Il primo cavo transatlantico che collegava l'Irlanda con l'Isola di Terranova nell'America Settentrionale fu posato nel 1858 lungo 3.540 km.
Si diffusero poi in altre località separate dai mari. Sorsero della grandi compagnie addette e interessate al grande business, che poi temendo di perderlo nel 1901 reagirono fortemente con impedimenti vari, compresi quelli legali, quando Guglielo Marconi iniziò i suoi primi esperimenti trancontinentali con la radio (fra l'altro proprio a Terranova).
Nella realizzazione dei cavi telegrafici, furono molti a escogitare il proprio sistema, usando vari materiali. Il problema della trasmissione all'inizio del 1900 non erano però ancora stati risolti perchè il segnale durante il percorso si indeboliva. Problemi che furono subito dopo risolti quando l'amplificazione del segnale fu realizzato con la valvola termonionica; segnale migliorato ulteriormente quando furono introdotti a partire dagli anni '70 gli amplificatori transistorizzati. Ma cavi sottomarini giunti al centesimo compleanno con molto onore (gli ultimi posati nel 1983 potevano convogliare 4300 conversazioni telefoniche contemporaneamente) hanno ora la concorrenza della telecomunicazione satellitare; e progredendo anche i satelliti - spesso da un giorno all'altro - sembra non abbiano più un limite. L'optoelettronica è vicina anche se non viene molto spinta per il timore (fondato) che non ci sia più bisogno di cavi, centraline, ponti ripetitori. Un business che finirebbe con le telecomunicazioni tramite laser satellitare.


____ SIRINGA IPODERMICA - Questo cilindretto di vetro e oggi in plastica munito da uno stantuffo e di un ago forato, usato per iniettare o prelevare liquidi dai muscoli o nelle vene, fu inventato nel 1850 dal medico francese Charles Gabriel Pravaz. Fino agli anni '70 erano di vetro e di metallo, una volta usate venivano mediante la bollitura sterilizzate. Sono poi entrare in commercio quelle realizzate in plastica usa e getta.
ANNO 1851
____ ROTAZIONE TERRESTRE - L'ipotesi che la terra ruotasse sul suo asse l'avevano avanzata molti astronomi fin dai tempi di Copernico, ma nessuno fino a questa data aveva dato una dimostrazione valida. L'unica, con la quale gli scienziati sostenevano questa tesi, era la volta stellata, indicando che non era questa a ruotare ma la Terra. La dimostrazione la diede nel corso di quest'anno - l'8 gennaio 1851 - Jean Bernard Leon Foucault (1819-1868) in una memorabile giornata - con una spettacolare dimostrazione ripetuta poi a marzo - al Pantheon di Parigi. Alla cupola legata a un filo d'acciaio lungo più di 60 metri, sospese una grande sfera di ferro del diametro di circa 60 centimetri e del peso di circa 27 chilogrammi, cui fu data una oscillazione di circa 6 metri. La sfera terminava con una punta che non era direttamente a contatto col pavimento, ma ad ogni oscillazione impressa al pendolo lo sfiorava tracciando una piccola riga - - su uno strato di finissima sabbia.
All'inizio dell'esperimento, con la sfera messa da un lato trattenuta da una cordicelle, per non recargli la pur minima vibrazione la cordicella venne bruciata. Alla prima oscillazione, la direzione e quindi la traccia fu una sola, ma a partire dalle altre, il piano d'oscillazione variava progressivamente rispetto alla Terra. Le tracce non fecero un giro completo perchè alla latitudine di Parigi sarebbero occorse 31 ore e 47 minuti, ma se Parigi si fosse trovata al Polo Nord il pendolo avrebbe completato il giro nella classiche 24 ore. Tuttavia gli spettatori con le tracce che il pendolo lasciava progressivamente sulla sabbia, assistettero per la prima volta nella storia, la rotazione della Terra.
Nel 1853 (vedi ) Foucault con un'altra singolare invenzione dimostrò la questione della sfera rotante, ponendo in rapida rotazione una ruota con un bordo pesante. L'attrezzo non solo manteneva la propria direzione assiale, ma quando veniva inclinato l'effetto della gravità era tale da creare un moto perpendicolare equivalente alla precessione degli equinozi. Era stato inventato il "giroscopio" che più tardi -quello ad asse verticale- servirà agli aeroplani per definire l'"orizzonte artificiale"; mentre quello ad asse orizzontale orientato secondo l'asse terrestre prende il nome di "girobussola". Sono inoltre impiegati in marina per la costruzione di stabilizzatori (girostabilizzatori).


____ OFTALMOSCOPIO - Usato per osservare all'interno dell'occhio, lo strumento fu realizzato in questa data dal fisiologo tedesco Hermann von Helmholz. Ricordiamo qui che gli unici vasi sanguigni del corpo umano che si possono osservare sono proprio quelli posti nella retina dell'occhio; esaminandoli attentamente con la fonte luminosa di cui è dotato l'oftalmoscopio, si possono individuare la presenza di alcune anomalie dell'organismo.
ANNO 1852
____ POMPE DI CALORE - Fu una singolare invenzione di un fisico inglese - William Thomson Kelvin (1824-1907). Oltre che definire la scala delle temperature che porta il suo nome, riformulare il secondo principio della termodinamica, formulare la teoria dei circuiti oscillanti e studiare le influenze delle maree sulla rotazione della Terra, Kelvin a soli 28 anni progettò nel 1852 un'apparecchio con un circuito frigorifero a ciclo invertito, che riscalda anzichè raffreddare. Ad esempio una sorgente d'acqua (soprattutto quelle sotterranee di bassa profondità (come i pozzi artesiani) che hanno una temperatura di circa 16-18 gradi, se portate in superficie e sfruttate da una pompa calore, questa "rubando" alcuni gradi li fa accumulare ad un altro ciclo del circuito fino a portare l'acqua a circa 60-70 gradi. Non è stata mai apprezzata, anche se avrebbe potuto risolvere il problema del riscaldamento in molti edifici, che invece utilizzano la corrente elettrica o il gasolio tramite i bruciatori. Questo per i soliti ovvi motivi (come le celle fotovoltaiche) che le grandi compagnie petrolifere temevano di perdere il colossale mercato mondiale del petrolio se ognuno avesse avuto la possibilità di utilizzare una pompa calore e farsi autonomamente il riscaldamento. Nella crisi che attanagliò il mercato italiano negli anni Settanta, un ingegnere a casa del compilatore di questa cronologia, mi costruì una pompa simile, che avrebbe sfruttato una modestissima sorgente che ho nel mio parco. Purtroppo finito l'ingegnere, e guastatasi la pompa, non ho trovato più nessuno capace di ripristinare il ciclo. Sembra che nelle scuole sia scomparsa lo studio di questa rivoluzionario modo di ottenere calore.

____ ASCENSORE (vedi argomento "montacarichi e ascensore" nell'anno 1887)
ANNO 1853
____ ETA' DEL SOLE E DELLA TERRA - Se tutte le precedenti scoperte avevano già causato un trauma alle menti conservatrici, e agli ostinati creazionisti che con Bibbia in mano sostenevano che l'Universo, il Sole, la Terra erano stati creati da Dio "eterni e immutabili", quella dell'età del sole li sconvolse.
La "legge della conservazione dell'energia" (vedi 1847) si era ormai consolidata, i laboratori e le sperimentazioni seguitavano a confermare la legge. C'era però in sospeso un grosso problema che faceva meditare proprio l'uomo che aveva dimostrato la legge, Helmholtz; "il Sole brucia emana luce e calore, ed entrambe sono energia; e questa non poteva esser creata dal nulla". Conoscendo le reazioni chimiche, come avvengono e quanto durano, conoscendo la dimensione del Sole, ipotizzato che il Sole fosse nato attraverso una lenta contrazione della sua massa, questo processo da quando il Sole era una nuvola di polvere e gas, era probabilmente iniziato 25 milioni di anni fa; di conseguenza la Terra - formatasi con una parte di polvere e gas persa dalla nube del Sole in formazione - non poteva essere più vecchia del Sole. Alcuni infatti sostenevano l'incontrario. Accettavano la tesi che la Terra era stata generata dal Sole, ma ipotizzavano che un tempo era composta della stessa materia del Sole, che si era raffreddata, mentre il sole era ancora in fase di combustione. Le idee per quanto espresse coraggiosamente - dati i tempi - non erano ancora chiare, ci vorrà un altro secolo e mezzo per capirci qualcosa, per fornire una teoria e quasi una data certa: e la più credibile delle teorie proposte è quella che postula la formazione del Sole e dei pianeti da una nube di gas e polveri che colassò 4,5 miliardi di anni or sono.

____ AERODINAMICA - (vedi sotto)
____ ALIANTE - Una macchina volante con le caratteristiche quasi attuali (ali, carlinga, fusoliera, timone sul retro) lo concepisce e lo costruisce lo scienziato inglese George Cayley (1773-1857), che seguiterà a perfezionarlo fino a quest'anno (1853) quando un suo aliante con un uomo a bordo compie il primo volo librato" e nell'atterraggio "planato". Nei suoi studi, Cayley aveva visulizzato dei meccanismi volanti con ali fisse, che offrivano all'aria superficie appropriate, code con superfici di controllo per consentire di girare e frenare, e congegni propulsivi. Molti anni dopo questi studi furono ripresi dal tedesco Otto Lilienthal. Non si sa se attribuire al primo o al secondo il primo volo di una macchina volante. Nel 1891 e seguenti Otto Lilienthal, sempre con meccanismi simili a quelli descritti da Cayley, costruisce alianti, biplani, e monoplani e compie numerosi voli con il suo "veleggiatore monoposto". Fu ancora lui dopo varie esperienze e decine di voli a ricreare il "volo planato", che oggi sta alla base dei moderni deltaplani oltre che degli alianti e degli stessi aerei. Lilienthal il 9 agosto del 1896 morì nell'ennesimo volo cadendo da 15 metri; gli furono fatali, ma benchè ferito, fu ancora in grado di parlare con uno stoicismo degno di un eroe "Occorre pure che qualcuno si sacrifichi". Lasciò degni eredi. La malattia dei suoi voli contagiò un certo Chanoud, che a sua volta contagiò tre fratelli: i fratelli Wright.
Saranno loro a fare il primo volo della storia non più con un aliante ma (con il motore ormai a disposizione) con un "velivolo a motopropulsione" il "Flyer" che i fratelli Wright, Orwille e Wibur, fanno volare nel 1903, dopo aver inserito nel velivolo un piccolo motore che lo fa sollevare e muovere autonomamente. (vedi "aeroplano" anno 1903 )

____ PATATINE fritte, croccanti, chips. Il cuoco indiano George Crum, lavorando al Moon Lake House Hotel di Saratoga, su richiesta di un cliente che desiderava patate fritte molto sottili, serve al cliente il croccante contorno che in un baleno è conosciuto in tutto il mondo, dando il via a un grosso business.

____ CHEROSENE - Con un particolare procedimento, il medico geologo britannico Abrahan Gesner, utilizzando l'asfalto solido grezzo ottenne per la prima volta un liquido denso, infiammabile, utile sia per l'illuminazione sia come combustibile. Il primo "idrocarburo". Assomigliava a un grezza cera, e proprio per questo gli diede il nome greco "cherosene" (che significa appunto "cera"). Pochi anni dopo, un ex ferroviere, non ebbe più bisogno del procedimento di Gesner, ottenne - come si ottiene l'acqua- lo stesso liquido, semplicemente perforando il terreno, dove in precedenza quando si solidificava si trasformava in asfalto. (vedi anno 1859 "petrolio" )
ANNO 1854
____ COLERA - Nulla a questa data si sapeva ancora dei batteri, dei microrganismi, nè come, nè dove si originavano quelli che erano i maggiori responsabili delle epidemie di colera. Dato che normalmente l'epidemia si diffondeva per contagio, opinione comune nel passato era sempre stata quella degli "untori", uomini che provenivano dall'esterno per minare città e paesi (nel medioevo pensavano che erano pagati dai nemici); con questi pregiudizi spesso a questi "untori" (che non erano altro che innocenti forestieri capitati lì per caso o per altre ragioni) gli si dava la caccia per linciarli; le città colpite si chiudevano in un rigoroso cordone sanitario, senza mai lontanamente supporre che i focolai li avevano in casa. Il "vibrione colerico" era originario dell'india, ma non sempre il morbo veniva dall'India, spesso erano i portatori sani che in determinate e gravi situazioni igieniche, lo diffondevano ai soggetti non immuni. E i maggiori soggetti contagiati portatori sono quelli che vivono nella sporcizia, inquinando case, pozzi d'acqua, e per contagio trasmettono l'epidemia ad altri uomini.
Alcuni medici si erano già quasi convinti che il contagio derivasse dall'acqua inquinata, ma non avevano mai fatto delle osservazioni scientifiche. Tuttavia, un medico inglese - John Snow (1813-1858) aveva pubblicato una sua relazione nel 1849 nella quale esponeva la sua convinzione che il contagio derivasse dall'acqua. Bisognava mettere sotto osservazione i rifornimenti idrici. A fornigli l'occasione fu l'epidemia di colare scoppiata a Londra nel 1854. Osservando i quartieri più colpiti, restringendo di un cerchio sempre di più il raggio delle persone colpite dall'epidemia, il centro del morbo risultò essere dove gli abitanti attingevano l'acqua da un pozzo poco lontano da una fognatura che indubbiamente inquinava la falda freatica. Fatto chiudere il pozzo, il risultato fu che l'incidenza degli ammalati di colera crollò immediatamente. John Snow non aveva scoperto il batterio, ma aveva almeno scoperto dove questo microrganismo si riproduceve e come si diffondeva. Inoltre l'igiene cominciò a essere presa in più alta considerazione.
ANNO 1855
____ PERFORATRICE - La prima fu pneumatica, realizzata dal piemontese Germain Sommelier, e usato subito dopo nel 1861 per lo scavo della galleria del Freius. Quella invece idraulica di maggior potenza fu realizzata dal tedesco Alfred Brandt, nel 1893 per il traforo del Sempione.

____ LAVAGGIO A SECCO - Il francese Jan Baptiste Jolly, scoprendo il potere smacchiante dell'olio di trementina, a Parigi realizzò il primo impianto industriale per questo tipo di lavatura di indumenti, quali abiti, cappotti, mantelline, pellicce, ecc. non adatti al lavaggio in acqua.

____ LATTE IN POLVERE - La tecnica di essiccare il latte è antichissima. Si hanno alcune notizie nel periodo della discesa dei barbari in Italia, provenienti dalle steppe asiatiche russe. Abituati a viaggiare (e quasi a viverci sopra) sul cavallo, nelle soste non potendo utilizzare tutto il latte che mungevano, nè trasportarlo perchè nello sbattimento il latte va a male, lo essiccavano al sole, e nel riprendere il cammino lo mettevano nelle saccocce e lo consumavano a pezzi. Il latte essiccato non è solo una sostanza biancastra, ma è puro lattosio (composizione, glucosio-gallattosio) una sostanza altamente energetica. Un procedimento simile era conosciuto anche dai nomadi del deserto arabo, e furono i primi in Europa a farlo conoscere in Sicilia durante la loro dominazione. Con le stesse motivazioni dei barbari e dei nomadi arabi - cioè per gli approvviggionamenti alimentari durante le migrazioni nel West, nelle esplorazioni e nelle guerre - nel 1853, lo statunitense Gail Borden, "inventa" ma è meglio dire "riscopre", il metodo per disitratare il latte (un procedimento che elimina l'acqua contenuta nel latte). Ottenuti ottimi risultati, estende questa tecnica della "liofilizzazione" ad altri prodotti creando in breve tempo l'industria dei cibi disidratati. Ma sembra che contemporaneamente, in Europa, un tedesco, nella città di Grunwald, aveva già iniziato una produzione industriale del latte in polvere.

____ LATTE CONDENSATO - Probabilmente questo prodotto è nato dalla stessa industria della liofillazione. Infatti, il latte nella disidratazione, quando ha evaporato due terzi della sua acqua si presenta piuttosto denso e dolcissimo. Rispetto a quello liofilizzato (soprattutto se in questo la disidratazione è fatta ad alte temperature e non a freddo) il condensato conserva buona parte di tutte le vitamine (che andrebbero perse con il calore), i grassi emulsionati, le proteine, i sali minerali, e ovviamente tutto il dolcissimo e gradevole lattosio. Un alimento straordinariamente completo.

____ SISMOGRAFO - Fu inventato nel 1855 da un fisico italiano, Luigi Palmieri. Era rudimentale, tuttavia capace di individuare anche sismi di bassissima intensità. Utilizzando una serie di tubi orizzontali riempiti di mercurio, anche le minime scosse facevano spostare il mercurio da un lato all'altro. Dei galleggianti in ferro collegati a una scala numerica davano l'intensità della scossa. Il difetto più grosso è che era troppo sensibile, registrava anche le minime vibrazioni dell'ambiente, del laboratorio o del traffico fuori. Ma quello era il principio per misurare le diverse intensità. A dare dei valori a questa scala, fu il direttore dell'osservatorio Vesuviano di Napoli Giuseppe Mercalli (1850-1914) dividendo le scosse in dieci classi, dalle più leggere a quelle catastrofiche. Nel 1935 il geofisico americano Charles Francis Ritter mise a punto un'altra scala logaritmica basata sull'energia liberata da un sisma. I terremoti possono essere valutati da una serie di numeri da 1 a 9, ciascuno dei quali rappresenta un movimento dieci volte maggiore del numero precedente. La più forte scossa tellurica avvenuta sul pianeta non ha mai superato la magnitudo 8,9. Quello più disatroso registrato in Italia il 28 dicembre 1908 a Messina e a Reggio che causò circa 100.000 morti è classificato 7,8 magnitudo. (vedi anche "sismologia moderna" - anno 1880 )

____ PIROSSILLINA (vedi sotto)
____ PARKESINA - Decisamente nel 1855 il chimico britannico Alexander Parkes era molto in anticipo sui tempi. Compiendo alcune esperienze in laboratorio scoprì una sostanza parzialmente nitrata che con varie procedure alla fine produceva un sostanza solida quasi rigida. Aveva scoperto con molti anni di anticipo una sostanza organica sintetica che possedeva qualità plastiche, l'aveva scoperta prima della celluloide realizzata nel 1869 (vedi), prima della bachelite ottenuta nel 1909 (vedi), e prima dei polimeri isotattici, scoperti da Natta nel 1953.
Era in anticipo, ed infatti la "pirossillina" (conosciuta anche con il nome del suo inventore "parkesina") a quel tempo ebbe una scarsa e quasi insignificante utilizzazione commerciale. Ma nel 1868 stimolato da un ingente premio messo in palio per chi avesse realizzato una sostanza simile all'avorio, un inventore americano, che aveva sentito parlare di questa sostanza, il premio lo voleva vincere ad ogni costo ( vedi anno 1868 - "celluloide").
ANNO 1856
____ ACCIAIO - ( vedi argomento anno 1709 )


____ COLORANTI SINTETICI - I colori per tingere le stoffe, i filati, gli abiti finiti, erano da tempi immemorabili tutti naturali, ricavati da piante o insetti, con una gamma piuttosto ristretta e non sempre in grado di non scolorire alla luce del sole. Pur essendo in un periodo con la chimica molto praticata, ancora nessuno aveva sintetizzato un colore in laboratorio. Nel corso di quest'anno un giovane chimico tedesco - William Henry Perkin (1838-1907) mentre portava avanti un altro esperimento, casualmente scoprì una bellissima sostanza di colore malva, e proprio per questo gli diede il nome "malveina". Quando volle provare se si poteva usare come tintura, venuta la conferma il giovane fu stimolato a lasciare gli studi per impiantare una fabbrica di coloranti sintetici. In seguito lui e altri chimici ne sintetizzarono degli altri. Ma la vera rivoluzione nel campo dei coloranti venne nel 1883, quando un altro chimico tedesco annunciò di aver decifrato la struttura dell'indaco e di averlo sintetizzato. Informò Heinrich Caro, allora direttore della Basf, che ben presto divenne - e rimase - una delle più importanti industrie mondiali dei coloranti.

____ UOMO di NEANDERTAL - Se le menti conservatrici tre anni prima erano state sconvolte nell'apprendere che la Terra era vecchia di 25 milioni di anni (vedi anno 1853), quando si diffuse la notizia che erano stati trovati in una cava di Neandertal in Germania, scheletri di antichi uomini che anch'essi dovevano appartenere a una data remotissima, alcune certezze furono scompaginate, i Biblici 4004 anni a. C. della Creazione, cominciavano ad essere centinaia di migliaia di anni. I creazionisti affermarono che quelli - avendo un cranio molto diverso, con creste ossee sopra gli occhi, denti sporgenti e altre fattezze molto diverse dall'uomo, dovevano considerarsi scimmioni e nulla più. Mentre l'antropologo francese - Pierre Broca (1824-1880)- sosteneva che quegli scheletri appartenevano ad una forma primitiva di un essere umano. Era la prima dimostrazione che i resti fossili facevano parte dell'evoluzione della specie umana, anche se oggi quel tipo di uomo lo si ritiene una sottospecie dell'Homo sapiens. - Due anni dopo - sulla questione dell'evoluzione - un vero e proprio "botto" lo faceva Charles Darwin, elaborando la teoria della "evoluzione della specie" e pubblicando l'anno successivo (1859) "L'origine della specie", fondamento di una nuova biologia, che modificò la corrente di pensiero. Da allora il mondo non fu più lo stesso.


____ FORNO DOMESTICO a GAS - Quello domestico non era sconosciuto, fin dalle prime cucine in pietra e mattoni, ogni famiglia anche la più bassa di ceto, aveva un vano riscaldato dal fuoco dei fornelli. Con l'impiego del gas utilizzato nell'illuminazione cittadina, le prime condutture fornirono anche gas domestico. A realizzare nel 1856 un forno che utilizzava il gas di città fu il tedesco Friedrich Siemens.
Poco dopo l'evoluzione tecnologica entrò poi anche nelle cucine, portandovi l'elettricità per i vari usi. E uno di questi fu l'impiego dell'elettricità nei forni delle cucine, sempre realizzato da Siemens nel 1891, e prodotto dalla Carpenter Electrich Heating. I primi continuarono ad avere (e molti l'anno ancora tuttora) nella plancia superiore esterna i classici fornelli a gas di città o in bombole di propano.
Una piccola rivoluzione nel forno avvenne nel 1953, con l'introduzione del ....

____ FORNO A MICROONDE - I primi prototipi - per l'alto costo- furono messi in commercio solo presso ristoranti e comunità nel 1953 dalla Raytheron Manufacturing Co. ; nel 1967 iniziò a commercializzarne uno piccolo, economico, da utilizzare anche nell'ambiente domestico. A realizzarlo fu l'americano Percy Spencer, scoprendo per caso un curioso fenomeno; lavorando ai radar, manipolando una valvola (la magnetron) che produce onde ad altissima frequenza, si accorse che una caramella esposta alle microonde in un istante si era sciolta. Ripetuto l'esperimento con altre sostanze scoprì che le onde emesse cuocevano quasi all'istante i cibi. I primi che entrarono in commercio furono battezzati col nome dov'erano nati "Radaranger" .

____ BETONIERA - La prima fu realizzata in Francia intorno a questa data, con un motore a vapore con la funzione di impastare - con un grosso contenitore che gira - sabbia, cemento e acqua per formare il calcestruzzo impiegato nell'edilizia.
ANNO 1858
____ EVOLUZIONE PER SELEZIONE NATURALE - (vedi sotto)
____ ORIGINE DELLA SPECIE - Non si erano ancora placate le discussioni sull'origine dell'Uomo di Neandertal (vedi 1856) quando irruppe sulla scena nell'anno 1858 il biologo inglese Charles Robert Darwin (1809-1882) con la sua teoria della "evoluzione per selezione naturale". Anche se deliberatamente non accennava all'evoluzione umana, implicitamente sconfessava la teoria biblica della creazione simultanea di tutti gli esseri viventi. Darwin era un uomo tranquillo, sapeva che avrebbe scatenato un putiferio con polemiche a non finire; "sarà lui un scimmione, noi siamo invece figli di Dio" andavano dicendo i suoi feroci avversari che si aggrappavano ai racconti biblici; e lui per non scatenare altre polemiche non solo nella comunità del mondo religioso ma anche in quella scientifica (anche questa non ne voleva sapere di discendere dalle scimmie), si mantenne in disparte tutto l'anno, senza entrare nelle polemiche, anche se aveva abbondante materiale per fare una pubblicazione per controbattere agli avversari. Non aveva invece questi problemi un altro biologo inglese che si trovava a quel tempo nelle Indie Orientali - il biologo Alfred Russel Wallace (1823-1913) - che giungendo anche lui all'idea dell'evoluzione, non ostacolato dalle polemiche che invece aveva innescato in patria Darwin, scrisse su undici pagine la sua teoria, che poi inviò allo stesso Darwin per avere la sua opinione. Che era - sorprendentemente la stessa - tale, che Darwin temendo di essere preceduto, frettolosamente fece stampare 1250 copie della sua "Origine della specie". Presentava così la sua teoria anche se non in modo dettagliato, non inserendo come avrebbe voluto fare materiale quattro volte superiore a quello pubblicato. Ma era abbastanza per far scatenare l'accesa opposizione di gran parte della comunità scientifica e nemmeno parlarne di quella religiosa. Comunque il libro-scandalo ebbe gran successo, furono fatte varie ristampe che continuarono nei successivi anni, diventando un classico al pari di quello di Newton. E come l'opera del fisico mise il fondamento di una nuova fisica, quella di Darwin divenne fondamento di una nuova biologia.
Le polemiche continuarono per due anni, fin quando nel 1860, all'annuale riunione degli scienziati a Oxford si discusse la "Questione Darwin". Lui non intervenne perchè malato, ma a prendere le sue difese (e fu proprio un ottimo "avvocato") fu il naturalista zoologo inglese Thomas Henry Huxley. L'arcivescovo di quella città promettendo di dargli battaglia dagli spalti gli rivolse una ingiuriosa domanda "é attraverso tua nonna e tuo nonno che discendi dalle scimmie?". L'altro gli rispose per le rime "preferisco discendere da una scimmia che da un uomo di cultura come lei, che ha prostituito il sapere al servizio del pregiudizio e della falsità". Nelle due fazioni ci fu un putiferio, donne che svenivano, scienziati che si accapigliavano, ma alla fine Huxley ne uscì vincitore. Buona parte della comunità scientifica si schierò a favore del darwinismo. La chiesa anglicana non intervenne più sulla questione. Quando 22 anni dopo (nel 1882) Charles Darwin morì, il suo corpo fu sepolto nell'Abbazia di Westminster, accanto ai grandi della storia.


____ FRIGORIFERO - (vedi argomento nell'anno 1921 alla voce "refrigerazione")

____ APRISCATOLE - L'inventore americano Ezra Warner realizza il primo -banalissimo ma utilissimo- arnese capace di tagliare il fondo di una scatola metallica, con un dispositivo a lama ricurva che viene inserita nella scatole da aprire.
ANNO 1859
____ PETROLIO - Questo liquido nero, oleoso, puzzolente, infiammabile era conosciuto fin dall'antichità, in Cina come in Medio Oriente. In Persia fuoriusciva dai terreni spesso pietrosi, lasciando in superficie una sostanza vischiosa nera, catramosa, che i persiani chiamavano pece, bitume, asfalto. Raccogliendola così com'era, si prestava bene per impermealizzare e a calafatare le navi, oppure alcuni non essendoci foreste vicine, la usavano al posto della legna, per bruciare. Ed era più infiammabile dell'olio di qualsiasi altro tipo quando veniva trovato in qualche zona dove lentamente lentamente sgorgava liquido. Lo raccoglievano anche questo anche questo per bruciarlo dandogli il nome "nafta" che in persiano significa appunto "liquido". Anche i Romani ne avevano fatto conoscenza nelle guerre partiche. Infatti questo "olio sporco" furono proprio loro a chiamarlo "petroleus" (composto con "petra"= pietra e "oleum"= olio). La scoperta non cambiò certe abitudini romane, anche perchè solo in medio oriente la sostanza esisteva, e per l'uso che se ne faceva bastava importarne solo una certa quantità, quella sufficiente nei cantieri navali per la calafatura delle navi.
Per circa 2000 anni il "petroleus" rimase solo un puzzolente prodotto della natura. Fin quando...negli Stati Uniti, a Titusville in Pensylvania, un deluso scavatore di una cava di salgemma, iniziò a lamentarsi con Edwin Laurentine Drake (1819-1880) suo amico controllore ferroviario, di avere i cunicoli dove scavava, sempre sporchi da una melma oleosa e puzzolente, che gli impediva di raccogliere quello che lui cercava e qualche volta riusciva ad estrarre: il bianco sale. Voleva vendere il podere insieme anche la sua inservibile miniera di sale e incaricò lui di cercargli un acquirente visto che incontrava molte persone. Ma dopo un attento sopraluogo, un sondaggio e un esame di quella sporca e oleosa sostanza, Drake ebbe una  folgorante intuizione, di comprare lui la piccola fatiscente miniera, compreso la casa e il terreno. Pensando a come si facevano i pozzi artesiani per trovare l'acqua, venne anche a lui in mente di fare la stessa cosa per far sgorgare meglio dal sottosuolo quel puzzolente liquido. Il 27 agosto 1859 iniziò a trivellare, e dal terreno  pietroso iniziò a uscir fuori un rivolo di liquido nero, molto oleoso, e proprio per questo provò a metterlo nelle lampade, scoprendo che era migliore di qualsiasi altro olio; bruciava meglio, la fiamma era vivace, e faceva anche più luce (Questo perchè il liquido essendo più fluido del solito olio saliva più facilmente nei capillari del lucignolo).
Fino allora, l'olio, di origine vegetale o animale, non solo era utilizzato per l'illuminazione, ma negli ultimi tempi sterminando balene a tutto spiano, l'olio ricavato dalle enorme carcasse serviva ad alimentare le stufe per il riscaldamento. Drake scoprì che il suo "olio nero" era un buon sostituto dei comuni olii, anzi bruciava meglio e sviluppava maggior calorie. In breve cambiò mestiere, investì i suoi soldi in una società, e si mise a fare una sola cosa: a mettere dentro il suo "olio nero" in certi recipienti (taniche) e a venderlo.
Probabilmente Drake non sapeva nulla dell' invenzione del britannico Abrahan Gesner, che nel 1853 con un suo procedimento aveva realizzato dall'asfalto un idrocarburo, chiamato "cherosene". Ma ben presto anche l'oleoso liquido nero di Drake essendo ancora allo stato grezzo, si chiamò con quel nome.
In breve tempo commercializzandolo realizzò il suo primo miliardo, ma fu solo l'inizio di una grande avventura. Il suo terreno fu ben presto disseminato di trivelle e di pozzi. Il leggendario nome "Drake" divenne sinonimo di potere, il nomigliolo "drake" sinonimo di uomo dalle grande intuizione manageriale, ma anche onesto e cavalleresco. Infatti l'ex controllore diventato in brevissimo tempo ricchissimo, al vecchio proprietario che gli aveva venduto il terreno, lo nominò socio della sua floridissima azienda e anche lui in poco tempo divenne miliardario.


____ BENZINA - Ben presto "l'olio nero" di Drake e quello di tanti altri che come lui iniziarono l'avventura, si iniziò a raffinarlo, a sottoporlo a distillazione. Un processo che tende fondamentalmente a realizzare due fini: separazione della miscela originaria in frazioni dalle diverse caratteristiche fisiche, utili per diversi impieghi cui saranno destinati e miglioramenti delle suddette funzioni.
Nel 1860 si iniziò un procedimento a caldo con la tecnica del "craking termico" utilizzando grandi torri nelle quali il calore viene prodotto dalla combustione di una parte del petrolio stesso; ancora oggi i primi prodotti distillati sono i gas combustibili e le benzine leggere, successivamente quelle pesanti; poi il cherosene (oggi molto usato dagli aerei). Più tardi si separa il gasolio (per i motori diesel), poi olii densi, lubrificanti e grassi, e infine le "code pesanti", cioè le paraffine e le peci (es. i vari catrami e asfalti per pavimentare le strade).
Ma la distillazione di quello che è diventato l'"oro nero", non dà solo questi prodotti che stanno alla base della grande industria petrolifera classica; ma si ottengono pure tutti quei prodotti che realizza l'altrettanto grandiosa industria petrolchimica, cioè della chimica dei prodotti petroliferi, che nell'attuale sono nell'ordine di migliaia.
Se i combustibili in un solo secolo hanno rapidissimamente straordinariamente modificato - come combustibile di motori (il primo a usare un "miscuglio idrocarburico" sarà Benz in un motore a quattro tempi - da lui prenderà il nome "benzina") il mondo dei trasporti, dell'energia, e insieme tutta la nostra società trasformata mobile e cosmopolita, la petrolchimica che è la scienza che studia l'impiego e le applicazioni del petrolio nella moderna tecnologia, ha realizzato, e potenzialmente potrà realizzare, così tanti composti, che da tempo è sorto il dubbio se non sia un grave spreco utilizzare in modo rilevante il petrolio come combustibile e impiegare come sostituto l'energia elettrica da fonti alternative. Un dubbio che viene però subito accantonato dalle grandi compagnie estrattive petrolifere che dal consumo indiscriminato ricavano ingenti guadagni, e i governi pure con l'accisa (imposta indiretta sulla fabbricazione e sulla vendita).
____ DINAMO - Un certo tipo di dinamo erano state costruite tra il 1830 e il 1849 dal francese Hippolyte Pixii e dall'americano George Clark ma non ottennero grandi risultati. A perfezionare l'idea nel 1865 fu l'italiano Antonio Pacinotti (1841-1912) utilizzando come induttore un magnete permanente tra le cui espansioni polari ruota un anello (anello di Pacinotti) di ferro dolce recanti gruppi di spire. Una macchina capace di trasformare energia meccanica in energia elettrica e viceversa.
Si tratta di un avvolgimento a forma di ciambella che ruota all'interno di un magnete o elettromagnete; due spazzole poste in due estremità opposte collegano l'indotto a un circuito esterno. Se viene data corrente all'avvolgimento il dispositivo si comporta come un motore; se viene invece messo in movimento l'indotto questo si comporta come un generatore di corrente continua (dinamo). Pacinotti pubblica questa sua invenzione il 13 maggio del 1865, sulla rivista "Nuovo Cimento" ma non la brevetta. La storia è ben nota: il giovane Pacinotti allora 24 enne, recatosi a Parigi nella officina "Alliance" per acquistare alcuni modesti strumenti per il proprio laboratorio, ingenuamente parlò della sua invenzione e la descrisse minutamente alla presenza di un capo operaio oriundo belga, certo Zenobio Gramme (1826-1901), il quale appena partito il Pacinotti non si fece scrupolo alcuno di costruire una macchina identica a quella che gli era stata descritta, andò subito a brevettarla e anche se l'aveva peggiorata nella interpretazione (la migliorò in seguito), arrivò a risultati così cospicui che gli valsero la fortuna e la fama, avendola presentata come invenzione propria. Infatti da allora nelle enciclopedie francesi e di altre nazioni Gramme è noto come l'inventore della dinamo.
Non servì nemmeno l'appoggio datogli dal nobile scienziato Siemens, che si levò contro il plagiatore; al Congresso di Waschington del 1866 egli proclamò altamente la priorità del Pacinotti, ma i risultati furono quelli che si è detto, ed immense ricchezze coronarono l'audacia del capo operaio franco-belga Gramme.
Nella stessa ingenuità cadde poi un altro fisico piemontese - Galileo Ferraris - nel 1885, quando inventò il campo "magnetico rotante" (motore a corrente alternata) il quale trascinava l'indotto senza richiedere nè anelli, nè spazzole, nè collettori. (vedi anno 1885 )

____ COLORE RADIAZIONI - Questo è un termine che si utilizza per le caratteristiche che rendono distinguibili all'occhio umano le diverse radiazioni elettromagnetiche con lunghezze d'onda comprese tra 400 e 700 nm. Le sfumature che percepiamo vengono spesso suddivise in intervalli convenzionali più o meno definiti (vedi sotto)
____ RIGHE SPETTRALI - (vedi sotto)
____ SPETTROSCOPIO - Newton già nel 1666 (vedi anno 1666 voce "spettro luminoso" ) era incuriosito dalla luce, e fu lui a far passare un raggio solare attraverso un prisma (un pezzo di vetro triangolare). Ottenne una fascia di colori, ma grande fu la sorpresa quando lo stesso fascio di colori fatto passare in un successivo prisma, la luce era di nuovo bianca, cioè i colori si erano ricombinati. Aveva chiarito il fatto che il colore -lontano da essere una impurità- era invece una proprietà inerente alla luce, e che la luce bianca era solo un misto di colori diversi, e non come si dava fino allora scontato che era una luce "pura". Ma Newton si fermò lì, non spiegò perchè la luce assumeva colori diversi, nè spiegò perchè fra un colore e l'altro esistevano righe scure. Gli studi sui colori ripresero nei primi anni '800. Herschel (un musicista appassionato e autodidatta di fisica e astronomia) nel fare gli stessi esperimenti col prisma (costruito da lui) , scoprì che nel fascio di colori vi erano altri colori all'uomo invisibili. Lo fece in un modo singolare, pose un termometro ad ogni raggio di colore per vedere se la temperatura si modificava. Quella più alta risultò il rosso. Ma grande fu la sorpresa quando pose il termometro il una zona buia oltre il rosso, la temperatura invece di scendere (non essendoci nessuna luce) saliva. Questa luce la chiamò "infrarosso". La sua prima intuizione fu quella che il Sole emanasse una radiazione (raggi di calore) che non si rinfrangevano. In poche parole che questa luce non incideva sulla retina dell'occhio. Righe spettrali fino a sette le individuò poi Vollaston nel 1800 ma non andò molto a fondo. Nel 1814 fu invece un fisico tedesco Joseph von Fraunhofer usando lenti prismatiche decisamente migliori, a scoprire che ogni fascio di colore conteneva una lunghezza d'onda. Invece di sette ne individuò settecento, e rappresentò sulla carta le varie lunghezza d'onda di ogni colore, che furono poi chiamate le "righe di Fraunhofer". La chimica e la fisica era a quei tempi agli inizi e quindi pochi o nessuno compresero ciò che aveva scoperto Fraunhofer. Devono passare infatti quasi cinquant'anni perchè si conosca la natura di questi fasci luminosi. Fu il fisico tedesco Gustav Robert Kirchhoff nel 1859 a scoprire che ciascun elemento produceva luce di certe lunghezze d'onda; cioè la struttura delle righe era diversa per ciascun elemento. Ogni elemento aveva una sua "impronta digitale". Non solo, ma riscaldando un minerale fino all'incandescenza, scoprì che se il minerale produceva due o più righe spettrali, in quel minerale dovevano essere presenti due o più altri minerali. Questo gli permise di scoprire in seguito (1860) il "cesio" (che significa azzurro) e il "rubidio" (che significa rosso). E da tali linee giunse a scoprire che nella stessa atmosfera erano presenti una dozzina di altri elementi. Da questo momento gli astronomi cominciarono a confrontare la posizione delle righe scure nello spettro solare con le righe prodotte dai vari elementi, e fu il fisico svedese Anders Jonas Angstrom nel 1862 ad annunciare per la prima volta la presenza di idrogeno nel Sole. Potendo cosi affermare che dallo studio degli spettri luminosi delle stelle è possibile risalire alla composizione e alla quantità degli elementi chimici che formano la loro atmosfera. Da questo momento nasce la "spettroscopia astronomica" che permette di studiare la composizione chimica dei corpi celesti lontanissimi. Fu poi l'astronomo inglese William Huggins, l'anno dopo, nel 1863, a studiare gli spettri di alcune stelle annunciando che le loro righe spettrali erano quelle dei vecchi elementi ben noti. Presumibilmente, allora, l'intero Universo era formato dagli stessi elementi.
Lo stesso Angstrom portò lo spettro a un migliaio di righe e misurò le lunghezze d'onda rappresentate da ciascuna di esse in unità pari a un decimiardesimo di metro; una misura che prese da lui il nome "amstrong", usata per la misura delle lunghezze d'onda e delle distanze tra atomi e molecole.


____ RIABILITATO AVOGADRO - (vedi sotto)
____ NUMERO DI AVOGADRO - Avogadro ( vedi "Legge dei Gas" anno 1811) indubbiamente quando formulò la sua legge era in anticipo sui tempi, perchè venne fortemente contrastata e ampliamente ignorata per mezzo secolo. Di modo che i chimici in tutto questo periodo - quasi 50 anni - nei loro laboratori annasparono sulle strutture di molte molecole. Quello che mancava era il determinare con certezza il peso molecolare dei vari gas. Molti forse se ne resero conto quando Avogadro giunto a 80 moriva nel 1856. Kekulè nel 1858 era riuscito a dare un senso a molte molecole organiche dissolvendo della chimica organica molti misteri; molti ma non tutti, la confusione era ancora tanta; e fu proprio lui a organizzare un convegno internazionale di chimici per esaminare la questione, che si svolse nel 1860 a Karlsruhe (fu il primo convegno scientifico internazionale).
Vi partecipò anche un chimico italiano - Stanislao Cannizzaro (1826-1910): Era fino allora ancora uno oscuro chimico di 34 anni, che dopo la scomparsa di Avogadro da due anni si era molto impegnato nel cercare di capire la sua legge e soprattutto come usarla. Era riuscito in entrambe le due cose, e al convegno di Karlsruhe tenne un vivace ma chiaro discorso, presentando la "Legge dei gas" e come usarla per determinare con certezza il peso molecolare dei vari gas, che avrebbe finalmente eliminato la confusione imperante. Convinse subito quasi tutti, e gli altri si convinsero poco dopo, che Avogadro aveva proprio ragione.
Cinque anni dopo, nel 1865, il chimico austriaco Johann Joseph Loschmidt (1821-1895), utilizzando la teoria cinetica dei gas di Maxwell, e basandosi sulla legge di Avogadro, stabilì quante molecole vi sono in 22,4 litri di gas (in una "mole"). Il numero si rivelò essere 634 mila miliardi di miliardi. ( 6.34 alla 10/23) Il numero fu chiamato "numero di Avogadro". Da questo numero si può calcolare la massa effettiva di una molecola d'idrogeno, poichè equivale a 2 grammi diviso per seicentomila miliardi di miliardi. Un atomo di idrogeno avrà una massa pari alla metà di tale valore, e così si potranno calcolare le masse di altri atomi e molecole. Finalmente gli scienziati ebbero un'idea abbastanza esatta dei minuscoli atomi e molecole che costituiscono la materia.

____ LINOLEUM - Rivestimento impermeabile e isolante. Realizzato con un impasto di particelle di sughero con olio di semi di lino, resina, cementato a caldo su teli di juta. Fu realizzato intorno a questa data da uno scozzese: Fredrich Walton.
ANNO 1861
____ ROTATIVA - Se con la prima linee telegrafiche si era aperta l'era delle comunicazioni in tempo reale, lanciando così la diffusione del telegrafo, quest'anno la costruzione della prima rotativa per la stampa dei giornali permette una incredibile diffusione della carta stampata e in parallelo la nascita di molti giornali. L'ha realizzata un ingegnere americano - Richard Hoe. La nuova macchina da stampa, basata su cilindri rotanti, permette di raggiungere tirature di 18-20.000 copie all'ora. L'abbattimento dei costi, le notizie che ora giungono da tutto il mondo tramite i telegrafi, la rapidità di arrivare i giornali nei vari punti vendita in tempi brevissimi, fa entrare il quotidiano in tutte le case dei cittadini di tutte maggiori nazioni del mondo. ( vedi anno 1454 "Stampa").

____ CERVELLO - AREA DI BROCA
____ FRENOLOGIA - Un quasi empirico studio sul cervello era stato fatto già nel 1810 da un fisico tedesco - Franz Joseph Gall - che in una sostanziosa opera di quattro volumi, si era spinto ad ipotizzare che il cervello era la parte attiva ed essenziale sul sistema nervoso e che alcune parti di esso erano incaricate a dirigere e controllare determinate funzioni. Che il cervello non era solo una sostanza grigia, ma materiale connettivo con il midollo della spina dorsale ed era teoricamente questa a svolgere le funzioni locomotorie. Nessuno fino allora si era mai spinto ad indagare all'interno del cervello. In molte cose Gall aveva ragione, ma in altre, quando si spinse in quella che fu chiamata "frenologia" ( disciplina che studia il carattere e le funzioni intellettuali dell'uomo in relazione alla conformazione esterna del cranio) fu così poco credibile che anche il resto rimase poco ascoltato. A tornare a studiare il cervello e le specifiche regioni deputate a determinate funzioni, nel corso di quest'anno (1861) fu l'antropologo francese Pierre Broca (1824-1880) (lo stesso che aveva sostenuto che l'uomo di Neardental era una forma primitiva di essere umano). Aveva da tempo in cura un paziente che nel corso di un trauma cranico aveva perduto la facolta di parola; costui morendo, Broca nel fargli l'autopsia (primo chirurgo a operare un ascesso del cervello) volle analizzare attentamente il suo cervello, scoprendo così che la terza circonvoluzione sul lobo frontale sinistro del cervello era stata nel trauma danneggiata. Fondatore dello studio del cervello, la zona in questione ancora oggi è chiamata "area di broca" , cioè il centro del linguaggio. In seguito le (buone) intuizioni di Gall furono confermate, e si scoprirono nel cervello le varie zone, il nervo facciale, il nervo uditivo, il nervo olfattivo, il nervo ottico, il nervo oculomotore comune e quello esterno e così tanti altri, ognuno incaricato a dirigere e controllare determinate funzioni; che l'encefalo non è altro che una porzione del sistema nervoso centrale contenuto nella scatola cranica comprendente il cervello, il cervelletto e il tronco encefalico.
Nel 1776 a Parigi Pierre Broca fondò il primo istituto di antropologia.
ANNO 1862
____ POLIMERI (vedi 1907 "bachelite")

____ GERMI PATOGENI - Dopo le vaccinazioni di Jenner, dopo i buoni risultati ottenuti da John Snow controllando l'epidemia di colera a Londra (vedi "colera" anno 1854) molti scienziati furono convinti che erano dei microrganismi a loro ancora invisibile le cause di malattie contagiose.
E fra questi vi era Luis Pasteur (1822-1895). Era ancora viva e radicata la teoria della "generazione spontanea". Non tutti erano convinti del famoso esperimento di Spallanzani, che facendo bollire per più di un'ora un brodo in un contenitore chiuso, non si sprigionava alcuna "generazione spontanea" (vedi anno 1779). Ma gli oppositori sostenevano che il calore distruggeva solo qualche principio vitale nell'aria. Pasteur invece sosteneva che era proprio l'aria a trasportare i microrganismi patogeni e per dimostrarlo ripetè l'esperimento di Spallanzani, e come in quello non vi fu alcune decomposizione nè alcun segno di "generazione spontanea" il calore aveva distrutto ogni forma di vita. Ma riaperto un beccuccio dove poteva entrare nuovamente aria, il brodo tornò in breve tempo a sviluppare microrganismi. Non vi erano più dubbi, l'aria trasportava i germi, e nel 1862 pubblicò la sua "teoria dei germi patogeni". E a questo punto gli scienziati non poterono ignorare tale tesi, e cominciarono ad escogitare dei metodi di prevenzione delle malattie. Prevenzione che subito fece crollare la mortalità per cause infettive. La nuova medicina iniziava a ad adottare misure mediche e medico sociali per impedire la comparsa, l'aggravarsi o l'estensione di malattie, o le loro conseguenze a lungo termine. Iniziò a prevenire un pericolo, un rischio, un male, e impedirgli di verificarsi. In prima linea in questa battaglia - come vedremo nei prossimi anni - fu proprio Pasteur.


____ FRESATRICE - Questa macchina utensile che lavora con moto di taglio rotatorio dato all'utensile e moto di avanzamento dato al pezzo per sagomarlo o anche forarlo fu realizzata dallo statunitense Joseph Brown. Si basava sullo stesso principio del tornio di antica data.

____ CORAZZATA - Le navi da guerra che fino dai tempi immemorabili erano state sempre costruite in legno (anche se dal 1821 gli inglesi avevano varato un battello con lo scafo in ferro) diventarono all'improvviso obsolete durante uno scontro navale nel corso della guerra di secessione. La Confederazione volendo recuperare una vecchia ma solida nave, la rivestì di spesse lastre di ferro, gli mise uno sperone in bronzo, la equipaggiò con dieci cannoni, la battezzò col nome "Virginia", e salpò per affrontare impavida le navi dell'Unione che bloccavano il porto, affondandole quasi tutte dopo che invano avevano tentato con i propri cannoni di fermarla. Il successo diede l'impressione ai nordisti che con questa sola nave avrebbero potuto distruggere l'intera flotta sudista e liberarsi dal blocco. Ed infatti ripartirono il giorno dopo convinti di poter fare una vera e propria "mattanza". A togliere le illusioni ai nordisti ci pensò un ingegnere americano di origine svedese, John Ericsson, che aveva appena finito di costruire per l'Unione ex novo una nave corazzata, la "Monitor", più piccola della "Virginia", dotata di due soli cannoni, ma snella, filante, aggressiva. Questa volta fu la "Monitor" ad affrontare impavida la nave nemica. Lo scontro fu violento, una battaglia epica che durò cinque ore, le due navi si cannoneggiarono a vicenda, ma nessuna delle due danneggiò l'altra. Alla fine fu la "Virginia" a dover rinunciare a causa di una falla. Le sorti quel giorno non cambiarono nè per i nordisti né per i sudisti. Ma da quel giorno tutte le marine di guerra - e prima di tutte quella inglese fino allora regina dei mari- cominciarono a costruire solo corazzate.

____ MITRAGLIATRICE GATLING - L'idea di un'arma che sparasse a ripetizione non era nuova. Leonardo da Vinci stesso progettò un pezzo di artiglieria a canne multiple. E un altro italiano Matteo Acquafresca nel 1660 aveva realizzato una simile arma a ripetizione, a 25 colpi. Ma fu alla guerra di secessione americana che fece la comparsa la "Gatling", un arma realizzata nel 1862 da Richard Gotlin Gatling. Eliminava le canne multiple e adottava invece un cartuccera con inserite pallottole, sparandole 6 al minuto, tramite una manovella che faceva girare il tamburo-cartuccera mentre entrava in azione contemporaneamente un percussore. Gli americani nordisti la impiegarono per la prima volta (dissero "con successo") per sterminare altri americani: i sudisti.
Dalla cartuccera si passò nel 1883 al nastro-cartuccera e all'arma completamente automatica, grazie all'impiego di un congegno che sfruttava l'energia del rinculo per espellere la cartuccia usata e per caricare la successiva. L'inventore di quest'arma, fu l'americano Hiram Stevens Maxim (1840-1916).

____ EMOGLOBINA - Fu scoperta dal biochimico tedesco Felix Hoppe Seyler intorno a questa data (1862); la critallizzò e fu lui a dargli il nome "emoglobina" dal greco "emo" sangue, e "globina" presa dalla categoria di proteine a cui appartine. Essa è la proteina comiugata presente nei globuli rossi del sangue che ha la funzione di trasportare l'ossigeno dai polmoni e lo trasporta alle cellule dei vari tessuti.

____ MUNGITRICE - Questa macchina per eseguire meccanicamente la mungitura delle mucche fu realizzata nel 1862 dall'americano Louis Colvine. Azionata in seguito da un motorino elettrico, questa provoca una serie di vibrazioni a una coppiglia inserita nelle capezzoli stimolando la produzione lattea delle mucche.
ANNO 1863
____ METROPOLITANA - Quando ancora esisteva la trazione con le locomotive a vapore, fu costruita la prima metropolitana a Londra in questa data. Progettata dall'ingegnere Charles Pearson, essa consisteva in una galleria sotterranea di poco più di 6 chilometri che collegava due quartieri nel West End. Il successo fu enorme, nel primo anno la utilizzarono 6 milioni di passeggeri. Quando pochi anni dopo - nel 1879- fu introdotta la trazione elettrica, iniziò ad estendersi una fitta ramificazione di gallerie nel sottosuolo di Londra, rivoluzionando i trasporti cittadini della metropoli. Nel 1890 costruirono un tratto di 10 km scavando sotto il Tamigi, unendo la City a South London. L'idea varcò ben presto l'oceano, New York prima (nel 1890), e Chicago poi (nel 1892) realizzarono la loro metropolitana. A Parigi nel 1900. A Mosca ne costruirono una dagli anni 1929 in poi, da far quasi impallidire quella di Londra, vero vanto del regime stalinista.
In Italia a Milano, progettata fin dal 1923, fu inaugurato il primo tratto il 1° novembre 1964 (i primi 12 km della "Linea 1"). - Londra a partire dal 1890 rimase sempre all'avanguardia e insuperata con la sua Metropolitana, che oggi ha una ramificazione fittissima di circa 400 km, in grado di collegare piccoli e grandi quartieri. La prima del mondo, seguita da quella di New York (379 km), da Tokyo (198), Parigi (192), Mosca (184). Quella di MIlano, entrata in esercizio nel 1964, attualmente è di 47 km.

____ SONNIFERI (vedi sotto)
____ BARBITURICI - (vedi sotto)
____ TRANQUILLANTI - Barbiturici e tranquillanti sono sedativi per curare l'ansia e l'irritabilità, ma anche usati dagli insonni come sonniferi. Calmano i nervi (effetto sedativo) ma appunto inducono al sonno (effetto ipnotico). I primi furono realizzati nel 1865 da un medico tedesco trentenne di Monaco di Baviera - Adolf Baeyer (1835-1917) - dopo aver scoperto l'"acido barbiturico" utilizzando l'acido malico e l'urea. Secondo la tradizione sembra che abbia dato all'acido questo nome prendendolo da "Barbara" la sua ragazza. Questo acido diede vita a una grande famiglia di vari sedativi fino a fine secolo, ma spesso provocavano effetti collaterali, e se usati come sonniferi una forte sonnolenza diurna. Erano del resto basati principalmente sul bromuro di potassio. Nel 1903 fu messo in commercio il "tranquillante" analgesico (provoca riduzione o annullamento della sensibilità al dolore) "Veronal", denominazione e marchio commerciale, che sembra prese il nome da Verona, dove il medico che lo inventò si era recato. Nel 1950 è la casa farmaceutica svizzera Hoffman La Roche a immetter sul mercato un serie di tranquillanti con varie caratteristiche e con meno effetti di assuefazione; sono quasi tutti a base di benzodiazepine, e i nomi commerciali brevettati, fra i più famosi il "valium", il "librium", il "mogadon".
Gli effetti collaterali dei sedativi e dei barbiturici sono comunque rimasti, soprattutto se si eccede nella dose (ma normalmente chi ne fa uso ha spesso capacità di giudizio ridotta, quindi non in grado di moderarsi); alcuni presentano spesso impaccio nel linguaggio, hanno scarsa memoria, e se sono abituali consumatori hanno crisi di astinenza pari a quelli che usano droghe. Sono inoltri pericolosi se associati all'alcool.
ANNO 1864
____ STERILIZZAZIONE - (vedi sotto)
____ CHIRURGIA ANTISETTICA - Il principio vero e proprio antisettico fu inventato da un medico chirurgo scozzese - Joseph Lister (1827-1912), quando (sensibile alla teoria dei germi patogeni di Pasteur) iniziò prima di operare, e per la prima volta ad usare -come disinfettante per le mani e gli strumenti chirurgici- il fenolo, che ha le capacità di uccidere i germi patogeni, spesso presenti proprio negli ospedali ov'erano i malati colpiti da varie malattie; infatti, queste si trasmettevano anche a chi queste malattie non le aveva. Come ad esempio le partorienti ricoverate. Ed anche certe morti in sala operatoria avvenivano non per l'operazione mal riuscita ma per infezioni di germi in organismi in quel momento più sensibili. Venti anni prima un giovanissimo medico ungherese - Ignaz Semmelweiss (1818-1865) - che operava in una clinica di Vienna, aveva già intuito quali erano le cause di certe febbri puerperali (la mortalità delle puerpere era più alta in ospedale che non fra le pareti domestiche). Semmelweiss riuscì a far calare drasticamente il numero di morti per febbre puerperale prescrivendo alcune norme igieniche. Prima di tutto lavarsi bene le mani con acqua e sapone poi imponeva al personale medico, alle ostetriche e agli studenti, a quanti insomma entravano in contatto con le partorienti, di lavarsi le mani con una soluzione a base di cloro. Eravamo alla metà dell'ottocento, nulla ancora si sapeva di batteri e virus, e un problema come quello dell'alta mortalità per febbre post-partum era "risolto" accettandola come una ineluttabilità, dovuta, secondo la medicina ufficiale dell'epoca a "fattori miasmatico-contagiosi, di origine atmosferica o tellurica".
Quando però il sistema di Semmelweis diede i suoi frutti, riducendo la mortalità nella sua clinica di 26 volte (0,5% invece del precedente 13%), i baroni della medicina sentenziarono che ciò era dovuto a un "cambiamento spontaneo del genius epidemico". Insomma, non dissero nulla di sensato e chiusero gli occhi anche davanti ai dati di fatto. Eppure, Semmelweis prescriveva solo igiene. Ma c'era un altro dato di fatto: quel giovane medico aveva ragione, quindi rischiava di scalzare le loro posizioni di potere. Tutte quelle disinfezioni delle mani che oggi qualsiasi medico effettua abitualmente hanno la loro origine nella cocciutaggine del giovane dottore ungherese, che fu tanto incompreso ed emarginato da dover lasciare Vienna e tornarsene a Pest; lì conobbe la miseria e la fame. E anche la sua mente prese a vacillare. Deriso, al più compatito, Semmelweis morì in manicomio a Vienna.

____ PASTORIZZAZIONE - Proseguendo i suoi studi sui germi patogeni" ( vedi 1862 ) Pasteur acquisita la conoscenza del calore come distruzione di germi patogeni si dedicò a mettere a punto un processo che inizialmente nacque per eliminare con il riscaldamento a 50- 60 gradi centigradi un microrganismo che inacidiva il vino. Questo sottoposto più volte all'azione del calore e raffreddandolo in assenza di aria gli agenti che erano i responsabili dell'alterazione risultarono distrutti.
Ottenuti questi buoni risultati, Pasteur, il processo lo aveva esteso anche al latte e scoprì che anche su questo alimento si potevano distruggere i germi patogeni che ne provocano l'alterazione. Questa idea non fu accolta con la dovuta attenzione, anzi suscitò polemiche. Polemiche che furono pochi anni dopo ancora più violenti, quando Pasteur trasferirà questi concetti a una generica prevenzione delle malattie infettive; lo si accusava di provocare lui le malattie nei suoi pazienti, di essere, in parole povere, un "untore". L'accusa era lanciata da un giovane medico, che avrebbe poi fatto molta carriera in politica: Georges Clemenceau.
Solo più tardi - nel 1873, proseguendo nella ricerca dei microrgaminismi quali agenti delle malattie infettive, il norvegese Gerhard Hansen, isolò per la prima volta un batterio - quello della lebbra (o bacillo di Hansen). Anche Pasteur continuando le sue ricerche, studiò la mortale malattia del carbonchio, che devastava il bestiame, poi - seguendo un po' la tecnica di Jenner (di lui parliamo nell'anno 1796 )- nel 1881 fece uno spettacolare esperimento inoculando a un gregge di pecore una coltura di germi attenuati volendo immunizzarle. Quando poi iniettò i mortali germi allo stesso gregge e contemporaneamente li iniettò ad un altro gregge, le prime non si ammalarono nè morirono, le secondo si ammalarono e morirono tutte. L'immunità aveva fatto effetto.
Nel 1885 proseguendo gli studi su un altro campo, sperimentò con lo stesso sistema il primo vaccino attenuante nella malattia della rabbia (o idrofobia, una grave malattia del sistema nervoso centrale, trasmessa all'uomo dal morso di un animale infetto, di solito un cane). Utilizzò per la prima volta il suo preparato attenuato per prevenire un caso di rabbia in un ragazzo che era stato morso da un cane idrofobo. Iniziò così la prima preventiva ...
____ VACCINAZIONE ... con questa tecnica (fu Pasteur a chiamarla "vaccinazione" in omaggio a Jenner, anche se non aveva nulla a che vedere con il vaccino): iniettare una piccola quantità di microrganismi che provocano la malattia attenuata in modo da far poi (dagli anticorpi che si vengono a formare ) scatenare le difese immunitarie dell'organismo. Fu chiamata ...
____ ANTIRABBICA - Fu l'inizio di una serie di scoperte nel mondo dei batteri che riuscirono a far sviluppare diversi vaccini contro numerose malattie infettive provocati da batteri ancora più piccoli, che furono chiamati...
____ VIRUS ... la cui esistenza furono ipotizzati (essendo ancora invisibili con i mezzi che c'erano allora a disposizione) dal russo Dimitri Ivanovski nel 1892, pioniere della virologia; verrà in seguito approfondita e le ipotesi del russo saranno confermate solo quando ci saranno i potenti microscopi elettronici a partire dagli anni 1930.

____ MALATTIE INFETTIVE - (vedi sotto)
____ TUBERCOLOSI - Un vero e proprio studio sulle malattie infettive - e quindi della loro trasmissione per contagio - era stato fatto da un italiano - Agostino Bassi - nel 1835 quando in un suo libro enunciò questo principio fondamentale "l'esser cioè da parassiti causati li morbi dell'uomo e delli animali". Furono indubbiamente questi precedenti studi che portarono Pasteur sulla strada della "pastorizzazione" e della "sterilizzazione"; ma anche alle successive ricerchè più approfondite di Hansen e Ivanovski; oltre che da Koch, che aveva sì scoperto e isolato il "bacillo tubercolare" ma non fu in grado di curarla questa malattia nè come prevenirla.
Dopo le scoperte di Jenner, Hansen, Pasteur e Koch, a partire dal 1890 si scoprirono le antitossine contro il tetano (merito di Emil Adolf von Belming e Shibasaburo Kitasato) quelle contro la difterite (merito di Pierre Paul Emile Roux), e fra i più importanti il vaccino contro la tubercolosi, messo a punto solo nel 1906 da Leon Calmette e Camille Guerin partendo dalla vaccinazione del bestiame. Ma solo più tardi, nel 1922, il loro vaccino BCG venne usato per la prima volta in Francia per una vaccinazione di massa. Con i successi ottenuti nella tubercolosi, tetano, e difeterite, le madri di tutto il mondo si convinsero che la vaccinazione era un metodo efficace e sicuro per combattere le malattie dell'infanzia. Questo perchè l'immunità presente nel neonato dalla nasciata dura pochi mesi, e molte malattie potrebbero colpirlo proprio in questa delicatissima età. Tale presa di coscienza, prepararono il terreno alle successive vaccinazioni dei bambini fin dalla tenera età, contro il morbillo, la pertosse, la rosolia, la meningite e contro una delle più terribili malattie, la ....
____ PARALISI INFANTILE - (vedi sotto)
____ POLIOMELITE - ... che è il grave processo infiammatorio contagioso di origine virale, a carico della sostanza grigia del midollo spinale, che provoca la terribile "paralisi infantile", che quando non uccide subito, lascia in maniera permanente la paralisi agli arti inferiori o a quelli superiori. L'agente patogeno era stato individuato fin dal 1908 dal medico austriaco Karl Landsteiner ( lo stesso che aveva già scoperto i gruppi sanguigni nel 1900), ma verrà successivamente identificato in un virus ("poliovirus") solo dopo quasi mezzo secolo di ricerche, nel 1954 dai medici ricercatori americani John Enders Franklin, Thomas Weller Huckle e Fredrick Robbins Chapman (nel corso dell'anno ottennero il premio Nobel della Medicina 1954). Dobbiamo qui ricordare che i tre ricercatori avevano potuto contare su grosse risorse economiche da una Fondazione appositamente costituita negli Stati Uniti per la lotta alla Paralisi Infantile fin dal 1921 promossa dall'allora senatore Franklin Delano Roosevelt, che proprio lui aveva contratto il terribile male lasciandogli i postumi di una paralisi agli arti inferiori. Una volta eletto Presidente, lanciò un programma di ricerca su vasta scala, invitando ogni americano a versare il 20 gennaio di ogni anno un "Dime" (una moneta da dieci centesimi) per contribuire alla lotta contro il flagello. Terminata la seconda guerra mondiale nel 1949 la fondazione potè disporre della notevole somma di 1.370.000 dollari, che permise l'inizio di approfonditi studi sistematici, nonché l'acquisto di un primo lotto di 30.000 scimmie per gli esperimenti che portarono i tre ricercatori alla scoperta del "poliovirus". Basandosi su questi accuratissimi studi il biochimico americano Jonas Edward Salk (si era già fatto un nome nel 1947 realizzando un vaccino antinfluenzale) nello stesso 1954 riuscì a creare il vaccino antipoliomelite. Il 26 aprile gli Stati Uniti - senza pensarci su due volte- compiono la prima vaccinazione di massa antipolio. Il successo ottenuto in brevissimo tempo (i casi negli Usa diminuirono dell'80% dopo il primo anno ) estese questa vaccinazione in tutto il mondo.
Era però un vaccino da iniettare, relativamente costoso ma non per questo non fu usato dato l'immane spettro della "paralisi infantile". E qui inizia la vicenda che vide coinvolti due scienziati, il microbiologo polacco immigrato negli Stati Uniti, Albert Sabin, che insegnava all'Università di Cincinnati e lo stesso Salk. Come spesso accade i due scienziati avevano proceduto per strade parallele, entrambi alla ricerca dello stesso risultato, ma con metodologie diverse. Salk aveva realizzato un vaccino con virus uccisi, che sembrò a un certo punto efficacissimo, tanto che la Fondazione per la lotta alla Paralisi Infantile il 12 aprile 1955, decimo anniversario della morte di Roosevelt, diede il "via libera" alla commercializzazione del prodotto, che fu preceduta da un'eccezionale informazione-promozione "pubblicitaria" (!). In effetti l'affare era colossale: ogni dose costava solo due dollari, e si prevedevano vendite di diecine e centinaia di milioni di dosi in tutto il mondo: le industrie farmaceutiche si gettarono a capofitto nel "business".
Ma la prova dei fatti fu meno entusiasmante delle aspettative. Il vaccino di Salk non dava un'immunità al 100%; poi intervenne anche una doccia fredda dovuta al tragico errore di una casa farmaceutica che mise sul mercato un lotto di vaccino in cui i virus non erano stati inattivati nei modi dovuti, causando così centonovantadue casi di poliomielite (chi stava bene per stare meglio, cioè per prevenire un'eventualità, si ritrovò addosso la disgrazia). L'impatto nella coscienza collettiva fu enorme. La diffidenza iniziò a serpeggiare anche in coloro che erano stati sempre ottimisti.
Nel frattempo Sabin aveva proseguito sulla sua strada, quella dell'uso di virus non uccisi, bensì attenuati, secondo tecniche già note per altri microrganismi. La sperimentazione condotta dapprima su 10.000 scimmie, poi vaccinando 200.000 bambini a Singapore dimostrava che il vaccino di Sabin era efficace al 100%, oltre ad avere un altro vantaggio non indifferente per un farmaco destinato a vaccinazioni di massa sui bambini: era sufficiente prenderne una dose per bocca con una zolletta di zucchero "rosa", mentre il vaccino di Salk comportava tre somministrazioni per iniezione.
Insomma, tutto faceva supporre che il metodo Sabin prendesse il sopravvento su quello di Salk. Ma gli affari sono affari: le industrie farmaceutiche americane si erano troppo impegnate sul metodo Salk e sarebbe stato antieconomico riconvertire attrezzature e materiali, oltre che a perdere i lucrosi guadagni. Sabin si rese conto che la sua lotta in America era, almeno al momento, inutile. E nel 1959 se ne tornò in patria, in Russia. Nei paesi dell'Est europeo la poliomielite infuriava, ma le vaccinazioni di massa effettuate col metodo Sabin diedero risultati più che eccellenti, furono strepitosi. La Cecoslovacchia fu il primo paese ad avviare il programma di vaccinazione obbligatoria di massa; seguita subito da altri Stati. Alla metà del 1961 la poliomielite era ormai scomparsa dai paesi dell'Europa dell'Est, URSS compresa. Finalmente, nel marzo del 1962, l'American Medical Association raccomandò che tutte le vaccinazioni antipolio fossero eseguite col metodo Sabin. La reazione di Salk fu purtroppo scomposta. Arrivò ad accusare "quel comunista di Sabin" di "aver venduto il suo vaccino ai russi". Sconfortante. Se anche Sabin fosse stato comunista (e non lo era), questo non era di alcuna importanza. Era piuttosto importante il fatto che il suo vaccino era efficace e che, particolare rilevante, Albert Sabin non aveva venduto proprio niente. Anzi, rifiutò di brevettare le sue scoperte, mettendole a disposizione dei bambini di tutto il mondo.
Albert Sabin non prese neppure un Nobel, ma il premio più grande a questo benefattore dell'umanità, è che devono a lui la vita milioni e milioni di bambini di tutto il mondo; anche se molti divenuti adulti non lo sanno perchè per merito di Sabin nessuno di loro ha contratto la terribile malattia. Ancora oggi quello di Sabin è il solo vaccino antipolio impiegato in tutto il mondo.

____ OLEODOTTO - Iniziate nel 1860 le lavorazioni nelle raffinerie delle prime quantità di petrolio e quindi la commercializzazione del carburante, sorse subito il problema del trasporto. Ma non essendoci allora i mezzi adatti, il problema fu risolto in Pensylvania da un petroliere proprietario di pozzi e di raffinerie che costruì nel 1865 il primo oleodotto dagli stessi suoi pozzi alle sue raffinerie.

____ LEGGE EREDITARIETA' (MENDEL) - Darwin con la sua teoria dell'evoluzione non aveva tenuto conto di due fattori importanti: che vi sono varianti casuali e accoppiamenti casuali. Un abate austriaco naturalista - Gregor Johann Mendel (1822-1884) - dopo aver fatto esperimenti con una pazienza certosina alla riunione della società di scienze naturali di Brunn presentò i risultati, rivelando che alcuni caratteri ereditari "importanti" nella fecondazione sono trasmessi in piante, animali, uomini, più facilmente se appartengono allo stesso gruppo (o ceppo), meno facilmente se uno di questo gruppo si unisce con soggetti di un altro gruppo. Possono essere trasmesse caratteristiche migliori ma anche peggiori, che vanno a generare soggetti diversi dal gruppo originario di appartenenza. L'abate aveva condotto gli esperimenti su alcune piante di piselli. Conoscendo il meccanismo dell'impollinazione tramite vento o insetti, alcune piante le avvolse in teli per impedire una fecondazione esterna al gruppo di piantine di appartenenza e fece in modo che questo gruppo si autofecondasse. Il risultato fu che i semi di piantine nane, facevano nascere altre piantine nane, e i semi di queste altre piantine sempre nane. Altrettanto fece con le piantine alte. Ogni gruppo seguitava a conservare le sue caratteristiche. Ma quando volle far fecondare una piantina nana dal polline di una piantina alta, scoprì che erano nate tutte piantine alte. Era forse scomparsa l'ereditarietà delle nane? Le alte avevano forse una caratteristica dominante? L'esperimento successivo diede risultati inaspettati. Da tutte le piantine alte ottenute con la prima impollinatura (ripeto tutte alte) i semi generarono piantine alte e piantine nane in rapporto di 3 a 1. Cioè il nanismo era ricomparso. Dunque nelle alte del primo esperimento con un carattere superiore, quello inferiore non era scomparso, ma era soltanto recessivo (un carattere ereditario che si manifesta nelle due piantine- che hanno ereditato il carattere da entrambe le altre due piantine con fattore ereditario uguale). Le due piantine alte, pur essendo alte avevano dunque conservato in parte il fattore basso, ma poi impollinate tra di loro il fattore basso si era nuovamente manifestato. Ma se ciò accadeva, allora i caratteri eccezionali o quelli anomali - mediante la selezione - potevano anche apportare un cambiamento graduale nelle specie con caratteristiche positive o negative.
Mendel spostandosi dalle piante agli umani, concettualmente ipotizzando che per ogni carattere vi fosse una coppia di fattori, congetturò che madre e padre contribuivano con un fattore ciascuno, per cui il figlio ereditava caratteri da entrambi i genitori.
Mendel nel suo saggio elaborò così le "leggi dell'ereditarietà" nel 1864, poi ne elaborò un'altra nel 1869; ma ad entrambe gli scienziati di allora non prestarono molta attenzione. (*) Per oltre trent'anni il suo lavoro -che era il primo sulla "genetica"- fu ignorato. Fino a quando nel 1902 un genetista americano, Walter Stanborugh Sutton congetturò che i "cromosoni" (già visti e descritti da Fleming -vedi 1882 ) fossero ( contenessero) i fattori genetici di cui parlava Mendel e confermò - anche se gli studi erano molto più complessi nel mondo animale e umano - che Mendel aveva ragione!
(*) Prestò invece più attenzione un giovanissimo naturalista americano, Luther Burbank (1849-1926), che dal 1871 inizia a fare sperimentazioni pratiche (si dedicherà tutta la vita a far questo). Si mise a fare incroci sulle piante di frutta e piante di fiori, selezionando le caratteristiche migliori, eliminando quelle peggiori. Creando così nuove meravigliose varietà (di una varietà di prugne ne ottenne sessanta tipi diversi) che attirò l'attenzione del pubblico. Nel suo piccolo contribuì a sostenere la teoria darwiniana dell'evoluzione per selezione naturale, e dell'ereditarietà mendeliana; ma era un agricoltore e gli addetti neppure ascoltarono le sue "storie di prugne", simili a quelle altre "storie di piselli".
Più dei biologi a interessarsi alla legge di Mendel furono gli allevatori di animali di razza pregiata e gli orti-frutti-floricoltori. E qualcuno pensò anche all' "eugenetica", cioè al "miglioramento razziale degli uomini" .
Molto più tardi, queste leggi le riscoprirono tre botanici (vedi anno 1990 alla voce "mutazioni" ), poi nel 1902, un biologo inglese William Bateson, accanito sostenitore di Mendel dimostrò che le stesse leggi della genetica che valevano per le piante potevano essere applicate anche agli animali.
(vedi anno 1883 )


____ ACCENDISIGARI - Questa macchinetta tascabile per accendere sigari e in seguito sigarette, dotato di un serbatoio di benzina che imbeve uno stoppino e una pietrina che fa scoccare la scintilla per accenderlo, intorno a questa data fu messo sul mercato dalla Repeating Light Company di Srinfield (Usa)

____ SERRATURE - L'uso di chiudere le porte con un congegno di chiusura risale al 1500-1000 a.C., ed erano piuttosto rudimentali, dei semplici chiavistelli. Anche particolari mobili avevano un congegno di chiusura, Omero nell'Odissea accenna a una specie di chiave che Penelope usava aprire un suo armadio.
I Romani realizzarono diverse serrature per armadi, casse e porte, dotati di una chiave (sembra che l'origine del nome sia proprio latino: da "serra"= chiudere).
In seguito il congegno assunse quella forma che troviamo ancora nei grandi portoni di chiese antichissime e consistevano in una serratura semplice, con una chiave che faceva scorrere all'interno della serratura un piccolo o grande chiavistello. Nel XV secolo comparvero anche dei lucchetti, ma la vera serratura con chiavi diverse per offrire maggior sicurezza fu realizzata nel 1784 ad opera di un meccanico inglese: Joseph Bramah. Quasi cento anni dopo - nel 1865 - è un fabbro americano a brevettare una curiosa serratura: è a "blocchetto", un cilindro che allinea un meccanismo con diversi segmenti a molle che scattano in successione solo quando alcune sporgenze e rientranze della chiave spingono in profondità delle linguette. La singolarità è data che la chiave ha una dentatura disposta in modo diverso da tutte le altre chiavi e quindi le innumerovoli combinazioni di sporgenze e rientranze permettono di aprire solo quella serratura che corrisponde a una determinata unica chiave, che ovviamente in fase di lavorazione nasce sempre assieme alla serratura. Col sistema delle tacche si hanno un gran numero di combinazioni e quindi un gran numero di serrature ognuna apribile con una unica chiave. L'invenzione fece la fortuna del fabbro: si chiamava Linus Yale, e la serratura a cilindro (detta anche "a blocchetto") è comunemente chiamata proprio "Yale".

____ SODA (vedi sotto)
____ SODA SOLVAY - Questa sostanza (che è un carbonato di sodio, usato soprattutto nell'industria dei saponi, detersivi e del vetro) porta il nome brevettato del processo più efficiente concepito dal suo inventore, il belga Ernest Solvay, e fu realizzato nel 1865, utilizzando cloruro di sodio e ammoniaca. In precedenza ma seguendo un altro processo (usando cloruro di sodio, acido solforico, coke e calcare), il francese Nicolas Leblanc, nel 1790 aveva già iniziata la prima produzione industriale di soda. Sostanza che dette un forte impulso alla fabbricazione dei saponi, facendoli calare molto di prezzo, con il conseguente miglioramento dell'igiene personale e contribuendo non poco a far diminuire molte malattie causate dalla sporcizia, e quindi ad abbassare il tasso di mortalità dei bambini.
ANNO 1865
____ ENTROPIA - Tornando sui concetti espressi da Kelvin e Joule (con il secondo principio della termodinamica - vedi anno 1848) il fisico tedesco Rudolf Clausius, quest'anno (1865) enuncia il concetto di "entropia". In termodinamica è la funzione di stato di un sistema che misura il suo grado di disfacimento o degradazione o disordine. La variazione di entropia dipende solo dallo stato iniziale e dallo stato finale del sistema e, in un complesso concomitante di trasformazioni, gli aumenti sono sempre maggiori delle diminuzioni. Ciò significa che tutte le trasfromazioni che avvengono in natura seguono una determinata direzione di svolgimento. per cui, pur mantenendosi costante la quantità di energia totale dell'Universo, la frazione di questa trasformabile in lavoro diminuisce sino a che non sarà più possibile trasformare energia: si avrà la "morte termica" dell'Universo. - Per analogia il termine "entropia" (che significa "en" dentro "tropè" mutazione) verrà anche usato come misura del grado di organizzazione o di disordine di un sistema sociale.
ANNO 1866
____ DINAMITE - Il nome comprende oggi diversi esplosivi a base di nitrogligerina. Nel 1866 questa sostanza esplosiva non era affatto sconosciuta. Fin dal 1845 un chimico tedesco, Christian Friedrich Schombein (1799-1868) l'aveva scoperta per caso. Lavorando con l'acido nitrico e solforico, aveva rovescito sul tavolo due ampolle che contenevano le due sostanze. Pulì tutto con uno straccio di cotone, che mise poi vicino al calore di una stufa. Quando ormai lo straccio stava asciugandosi del tutto, sentì un botto e guardando lo straccio questo si era quasi volatizzato nell'esplosione. Volle ripetere infinite volte questo esperimento, e resosi contro che aveva inventato un nuovo tipo di esplosivo gli diede un nome "fulmicotone", ma anche "nitrocellulosa", che vide così la luce nel 1845.
In Italia volle riprovarci un chimico Ascanio Sobrero (1812-1888). L'anno 1847 riprese la formula di Schombein, usò la stessa mistura, ma aggiunse all'acido nitrico e solforico, la glicerina (alcool alifatico trivalente - la si ricava dalla saponificazione degli acidi grassi - il primo a produrla nel 1779 fu lo svedese Carl W. Sheele). Sobrero rimase però sconvolto quando dopo averne messe alcune gocce in una provetta, riscaldandola questa esplose distruggendogli quasi l'intero laboratorio. Non volle più saperne di continuare ad indagare su quella sostanza che prese poi il nome di...
____ NITROGLICERINA ... tuttavia con questo nome la si produsse ugualmente e la si usò comunque nelle miniere, per molti lavori stradali, per sbancare, fare gallerie; anche se era estremamente pericolosa perchè sensibile a molti fattori; al modesto calore, agli urti, e quindi allo stesso trasporto. Spesso accadeva che chi la produceva saltava in aria con tutto il laboratorio e la stessa casa. E proprio questo era accaduto presso una famiglia svedese che si era messa a produrre questo tipo di esplosivo: la famiglia Nobel: uno dei figli rimase ucciso in laboratorio proprio in una forte esplosione di nitroglicerina.
Per rendere controllabile questa sostanza occorreva trovarne un'altra capace, unendola, di tamponare la reazione alle più piccole variazione di calore o ai minimi urti. Questa sostanza la scoprì nel 1867 il fratello del giovane saltato in aria pochi anni prima, Alfred Bernhard Nobel (1833-1896). Pure lui la scoprì per caso dentro la sua azienda che -lo abbiamo già detto- produceva già la sensibile nitroglicerina. Notò in un fusto una piccola perdita di questa sostanza, che fuoriuscendo veniva assorbita dall'imballaggio fatto con la "diato-mite", una farina costituita da una miriade di fossili di diatomee (un alga unicellulare). Imbibita di nitroglicerina, Nobel volle provare alcuni pezzi se nel riscaldarli esplodevano: nulla! a percuoterli: nulla! Fece un altro esperimento e la soluzione la trovò in questo modo. Prese una piccola quantita di quella sensibile che esplodeva e gli mise accanto anche quella che aveva tentato più volte di far esplodere. Risultato che il botto della prima innescò l'esplosione anche nella seconda. Arrivò alla conclusione: che per far esplodere questa nuova sostanza fatta di farina fossile e nitroglicerina, che si poteva maneggiare tranquillamente senza pericolo del calore o dei colpi, occorreva una "forza", e questa la trovò in una capsula detonante (di solito di fulminato di mercurio); questa raggiunta da una miccia accesa fatta di polvere nera, esplode e innesca la successiva esplosione della sostanza che d'ora in avanti si chiamerà "dina-mite", (dal greco "forza" e "mite" dal fossile ). E infatti divenne subito una "forza"... distruttrice!
Nobel si traformò in un grande industriale, il suo prodotto era unico al mondo; era un'arma terrificante (e dovevano ancora nascere le bombe aeree!!). Ma Nobel convinto che elaborando mezzi bellici terrificanti questi avrebbero vanificato qualunque strategia e modo tradizionale di condurre la guerra, affermava: "…il giorno in cui due armate si potranno distruggere reciprocamente nell’arco di un secondo, tutte le nazioni civilizzate non potranno che arretrare inorridite e procedere a smantellare gli eserciti". (le stesse cose le disse Einstein, quando furono costruite le due bombe atomiche prima ancora del lancio sul Giappone. Ma non accadde nulla, anzi ci fu la corsa delle nazioni più industrializzate a crearsi ognuna il proprio arsenale di bombe sia tradizionali che atomiche).
La sua stessa segretaria - Bertha- spesso polemizzando con Nobel, si fece promotrice, con varie conferenze in tutto il mondo, del disarmo e della pace nel mondo, scrivendo un famoso libro "Abbasso le armi". Fu onorata del titolo di "Generalissima della Pace".
Nobel alla sua morte - avvenuta nel 1896 - lasciò per testamento la sua immensa fortuna alla fondazione omonima avente lo scopo di distribuire ogni anno quattro premi ai benefattori dell'Umanità, nei campi della fisica, della chimica, della medicina, della letteratura. Fu dietro ispirazione di Bertha, che Nobel inserì una clausola che riservava un premio anche ai propagandisti della pace. E prima di spirare espresse il desiderio che quel premio andasse proprio alla sua zelante, battagliera e determinata segretaria.
A Bertha il Premio gli fu conferito nel 1905. Lei si impegnò con tutta l'anima nella sua missione. Partecipando al congresso sulla pace che si tenne a Londra nel 1908 dichiarò che "era necessaria l'unione europea per prevenire la catastrofe mondiale che sembra essere vicina e imminente". Questa donna "battagliera della pace", morì nella sua "battaglia contro il cancro" il 21 giugno 1914 e, quasi presagendo la tragedia che si stava abbattendo sull'Europa, le sue ultime parole furono quasi un grido "Giù le armi! Ditelo a tutti!". La sua immagine è oggi sulla facciata della moneta austriaca di 2 Euro. La singolare biografia di BERTHA VON SUTTER la trovate in questa pagina.
____ TNT (vedi sotto)
____ TRITOLO - E' il nome comune di un esplosivo derivato del nitrato del toluene, chiamato appunto TriNitroToluene; una sostanza che era stata realizzata dal chimico Wilbrand ancora nel 1863 prima ancora della dinamite di Nobel. Già in grado di sopportare urti e quindi attivabile solo mediante un detonatore. Fu poi l'esplosivo preferito per fabbricare le bombe aeree usate nella prima e nelle seconda guerra mondiale.
In quest'ultima apparve anche un altro potentissimo esplosivo, la...
___ RDX - (vedi sotto)
___ CICLONITE - Anche questo micidiale esplosivo (secondo solo alla bomba atomica), massicciamente usato nel corso della Seconda guerra mondiale, non era nuovo, lo aveva realizzato nel 1899 il chimico tedesco Hans Henning. I tedeschi nelle loro bombe lo usarono poco, mentre lo scelsero e ne produssero in grande quantità gli Stati Uniti, prima fornendolo all'inghilterra, poi lo usarono i loro bombardieri quando decisero di entrare in guerra. Le immani distruzioni con questi esplosivi compaiono nei singoli anni di "Cronologia" o nella sezione "Aviazione".


____ SILURI - Come lo saranno le prime bombe aeree, anche la nuova arma in dotazione alla marina, i siluri, avevano all'interno cariche esplosive di fulmicotone. A realizzare il primo siluro, lungo 3,5 m. con una carica di 8,5 kg di esplosivo fu un capitano della marina austriaca - Giovanni Luppis e l'ingegnere inglese Whithead - nel 1860.

____ TERMOMETRO CLINICO - Dopo che Galileo Galilei aveva realizzato il suo rudimentale "termometro" (vedi anno 1582 "termometro"), l'idea di poter determinare anche la temperatura corporea venne a un medico pavese Santorio Santorio che nel 1616 realizza appunto pure lui un rudimentale termometro. Non era certo quello di oggi; era lungo, imgombrante, e occorreva circa 20 minuti per avere dei dati che non sempre erano precisi. Bisognerà attendere il 1866 per averne uno non più lungo di 15 centimetri e ottenere i risultati in 4-5 minuti. L'inventore un medico inglese Thomas Clifford Allbutt (1836-1925). Era così valido che non subì più nessuna modifica.

____ NUCLEO DELLA TERRA - Con le informazioni che si possedevano fino a questo periodo, la massa della Terra era stata abbastanza calcolata. Cavendish fin dal 1798 ( vedi ) grazie all'equazione di Newton, calcolando la forza gravitazionale tra due oggetti gli risultò che la massa era di 6.600.000.000.000.000.000.000. Una densità 5,58 quella dell'acqua. Molto vicino al valore oggi accettato (5,976 x 10/24 kg). Una cosa però non quadrava, sapendo la misura della Terra, se si prendevano come base le rocce (il materiale più pesante che si conosceva sulla crosta terrestre) risultava che la densità era la metà. Fu il geologo francese Gabriel Auguste Daubrèe a ipotizzare che sotto alla crosta doveva esistere un nucleo composto di nichel-ferro. Ipotesi poi accettata da tutti i moderni geologi.
ANNO 1867
____ PILA A SECCO - Per quanto fossero progredite le pile di Volta (vedi 1800) le batterie e gli accumulatori elettrici di Ritter e di Plantè (vedi 1803) i contenitori che producevano corrente elettrica tramite le reazioni chimiche, seguitavano ad avere liquidi corrosivi (come l'acido solforico), e dovevano essere maneggiate con cure, non erano insomma molto pratiche per altri generi di oggetti cui l'uso di una fonte elettrica avrebbe permesso chissà quante applicazioni. Un ingegnere francese - George Leclanchè (1839-1882) , si era impegnato per venti anni a cercare una soluzione a questo problema; rincorrendo il sogno di realizzare una "pila" ("batteria") a secco. Ci riuscì nel corso di quest'anno, sostituendo il liquido corrosivo con una pasta quasi rigida (gesso di Parigi, e farina). La sostanza non era proprio secca, ma almeno non si spandeva. Tutto era racchiuso in un piccolo contenitore che si poteva inclinare o rovesciare senza alcun inconveniente. Un invenzione che diede subito l'avvio alla costruzione di una miriade di oggetti, dalle torce ai giocattoli. Ormai la corrente elettrica era diventata non più una cosa da laboratorio o da industria ma tascabile.

____ MACCHINA PER SCRIVERE - Una macchina personale per la scrittura era da secoli che scrittori l'attendevano. Nel 1714 ci fu un primo tentativo di un inglese - Henry Mill - che la brevettò pure, ne annunciò l'uscita ma poi non si seppe più nulla. Altro tentativo dopo più di cento anni, nel 1829 e quello dell'americano William Austin Burt che chiama la sua macchina "tipografo" o "pressa familiare". Consisteva in un semicerchio, su un bordo vi erano lettere di metallo montate su un piccolo braccio; si inchiostravano tutte le lettere, si faceva ruotare a destra o sinistra il semicerchio, si sceglieva la lettere, si premeva un martelletto, il braccio della lettera si sollevava, infine imprimeva sulla carta il tasto con la lettera. Non era pratico, ma l'idea era buona. Passano soli pochi anni e una buona soluzione al problema della praticità la trova nel 1855 un avvocato italiano: Giuseppe Ravizza. Una macchina che era quasi completa, aveva lo stesso semicerchio della precedente; imitando i tasti del cembalo (fu infatti chimato "il cembalo scrivano") premendo questi, le lettere poggianti su di un martelletto scrivevano su un rullo scorrevole dove vi era la carta, poi i tasti (come quelli del pianoforte) tornavano al loro posto, pronti per essere nuovamente usati. Un nastro inchiostato scorrevole provvedeva alla stampa. La macchina era perfetta, concettualmente come le attuali, ma Ravizza pur brevettandola, non trovò credito - non avendo lui capitali - per fare una fabbrica e costruirle in serie. Ne aveva intanto realizzate diverse, continuamente migliorandole. Nulla da fare, morirà povero e incompreso, sconsolato di non aver potuto far comprendere i pregi della sua macchina da scrivere, una macchina (ne aveva costruite 16 esemplari sempre migliorandole, l'ultima del 1866) dove non c'era più nulla da inventare, solo da modificare qualche cosa qua e là. La realizzò l'anno dopo il giornalista americano Christopher Latham Sholes, molto simile a quella di Ravizza, che ha in più una tastiera con su scritto le lettere (che è ancora quella di oggi, perfino sui computer - la "qwerty"). Le lettere non le mette a caso, ma cerca di predisporle in un modo che quelle più ricorrenti (nella lingua inglese) compaiono a destra e a sinistra, in modo da permettere di scrivere dopo un po' di pratica, con entrambi le due mani. E' quasi macchina da scrivere definitiva; veloce, pratica, subito accettata dagli scrittori e giornalisti. Sholes però non è Singer. Le macchine non le vuole costruire lui, così vende il brevetto per 120.000 dollari a una ditta di armi che fabbrica fucili: la Remington & Sons Fire Arm Co. che diversifica la sua attività, inizia a produrla e la lancia sul mercato con grande successo. Per venti anni è la macchina da scrivere incontrastata, poi nel 1898, la Underwood Co. ne lancia una ancora migliore: il portacarte è davanti allo scrittore su un rullo, e pigiando i tasti si vede ciò che si scrive. Le successive hanno in più solo qualche miglioria, o una estetica migliore, e quando nel 1902 verrà utilizzata l'elettricità, l'americana Bickensderfer l'applica alle sue macchine. Per oltre mezzo secolo non cambiano più. Nel 1961 la IBM ne lancia una che non ha la corona-matrice caratteri, ma questi sono situati su una velocissima testina rotante. Con l'avvento del processore, delle memorie, di alcuni Word Processor, negli anni '80 alcune macchine da scrivere diventano dei semi-computer che incorporano una stampante ad aghi, ma fanno solo qualche stagione, il computer di massa e le ottime stampanti a basso prezzo (ad aghi le prime, a getto d'inchiostro le successive) permettono a tutti, di impostare i testi sul monitor, memorizzarli, modificarli e a piacimento stamparli, in bozza o ad alta qualità. La macchina da scrivere si avvia così al tramonto dopo un secolo di ottime prestazioni. In Italia divenne famosa una piccola macchina da scrivere portatile ma molto efficiente, costruita in Italia dalla Olivetti di Ivrea: la mitica Lettera 22. Ma non fu la sola, a partire dagli anni del dopoguerra, una gamma infinita di macchine da scrivere uscirono da Ivrea; qui oltre che nascere una delle più tecnologiche aziende italiane, per molto tempo - in campo sociale - rappresentò una fabbrica modello.
ANNO 1868
____ BICICLO A MOTORE (vedi sotto)
____ MOTOCICLETTA (vedi sotto)
____ CENTAURI - Le origini della motocicletta si confondono e spesso si intrecciano con quelle dell'automobile e della bicicletta per poi dividersi. Un veicolo a due ruote azionato da un piccolo motore a vapore fu realizzato per la prima volta nel 1868 da due fratelli francesi: Ernest e Pierre Michaud. Il motore collocato nella ruota posteriore faceva girare questa tramite la trasmissione di una cinghia. Dopo il motore a scoppio a quattro tempi realizzato da Nikolaus Otto il 10 novembre 1876, nel 1883 il tedesco Carl Benz realizza un motore a due tempi, e nel 1885 uno a quattro tempi su una vettura a tre ruote, utilizzando un "miscuglio idrocarburico" (in seguito in suo onore si chiamerà "benz-ina"); percorse solo 100 metri prima di grippare (il primo grippaggio della storia - la miscela era troppo volatile) e finire col fracassarsi contro il muro del cortile in cui era collaudata (anche questo fu un primato: il primo incidente della storia). Benz rimediò subito e l'anno dopo all'Esposizione di Parigi del 1887 (ma aveva ormai abbandonato le due e tre ruote) si presentò con una vettura a quattro ruote e con motore a "benzina". Pochi gli badarono. Ma quando lui stesso comparve al volante per le strade di Monaco di Baviera, la cosa fece - come si disse - sensazione e le ordinazioni cominciarono a piovere su di lui da tutti i paesi del mondo. (vedi i automobile)
Nel frattempo Gottlieb Daimler (aiutante di Otto - che poi si citeranno in tribunale l'un l'altro per l'invenzione dell'automobile) nel 1884 aveva anche lui realizzato un motore a due tempi utilizzando pure lui una miscela idrocarburica, con l'accensione automatica (sopra nella prima immagine). Come lui, diversi meccanici avevano progettato un veicolo a motore, ma erano quasi tutti a tre ruote, come quello nell'immagine singola sotto, perchè erano tutti convinti che cavalcando un "biciclo a motore" sarebbe stato difficile mantenere l'equilibrio; era lo stesso problema che aveva angustiato i primi audaci che cavalcarono - come abbiamo visto - le prime biciclette, i cosiddetti "veloci-pede", perchè appunto venivano spinte a tratti con il piede, e al piede si appoggiavano, quando avevano l'impressione di cadere.
E' quella di Daimler quasi una "motocicletta" ma è ancora un "moto-triciclo".
Molto simile a quella che ha realizzato un italiano, il bergamasco ingegnere Giuseppe Murnigotti, 6 anni prima di Daimler, cioè un "moto-triciclo", e nel depositare il brevetto originale numero 10.672, il 4 febbraio 1879 (oggi è inserito nel 13° volume del Registro Generale dei Brevetti al Museo Industriale Italiano), nei disegni inserisce anche un "velocipede a motore" a due ruote, specificando "la presente invenzione consiste nel mettere in moto un velocipede usando la forza sviluppata dai gas esplodenti, cioè sostituendo la forza di un motore a gas infiammabile a quella che fa il velocipedista". In parole povere una motocicletta.
La forza motrice è applicata sulla ruota anteriore, mentre la direzionalità del veicolo è affidata alla ruota posteriore, comandata dal conducente mediante una sorta di "timone".


Il Francese Felix Millet farà anche lui un tentativo a due ruote nel 1893 (nella prima immagine sotto); due anni dopo nel 1895 De Dion-Bouton utilizza un telaio di bicicletta a pedali, ma gli aggiunge dietro due ruote (nella seconda immagine sotto).


L'idea di mettere - dopo aver costruito un robusto telaio simile a quello della bicicletta- un piccolo motore a due tempi fra le due ruote in basso collegato tramite una catena al mozzo della ruota posteriore, venne nel 1897 da due giornalisti francesi di origine russa: Michel ed Eugene Werner (nella immagine di apertura, sopra a destra - già così filante e così moderna come linea, sembra già un moderno ciclomotore) e proprio perchè usarono un robusto telaio molto simile alla bicicletta il veicolo fu battezzato "moto-cicletta", al femminile; e avevano ragione perchè in un baleno - essendo abbordabile come prezzo rispetto alle costosissime prime automobili - divenne l'"amante" più desiderata degli uomini di ogni età e ceto.
L'era della moderna motocicletta era nata!!
Ben presto si moltiplicarono i modelli per opera dei francesi Rivierre, Fournier, De Dion, Rambaud, Gareau, Gillardot; dei tedeschi Hildebrand, Wolfmuller; non mancarono gli italiani con Figini, Lazzati, Castellazzi, Rosselli, Edoardo Bianchi; infine gli inglesi con i due fratelli Goyan e Stevens, che fondarono la nota AJS,  iniziando la produzione in serie. Così cominciarono anche le gare. La prima in assoluto si svolse in Inghilterra a Richmond il 29 novembre 1897. Vinse C. Jarriot  su una Fournier. Ne seguirono molte altre, e già nei primi anni del '900 iniziarono a nascere i Moto-Club, le Federazioni internazionali, le imprese dei grandi raid motociclistici e più tardi i campionati.
Anche l'Italia non rimase a guardare ed espresse la sua eccezionale creatività nel campo dei motori. La GILERA nasce nel 1909, la BENELLI nel 1911, la GUZZI nel 1921, seguì poi la MORINI, la DUCATI, la LAVERDA, la GARELLI, la MOTOBI, la MONDIAL e molte altre ancora. Infine un'azienda si distinse e dominò la scena mondiale nel secondo dopoguerra per molti anni - la AGUSTA - cogliendo strepitose vittorie con la sua MV. L'Italia in mezzo secolo vinse 46 titoli mondiali su 102. Agostini fu il campione di tutti i tempi. Conquistando 15 titoli mondiali: delle 350 cc dal 1968 al 1974 e delle 500 dal 1966 al 1972 e nel 1975, vincendo 122 gare valevoli per il campionato mondiale.
La motocicletta fu anche un fatto di costume. Se l'auto privilegiava una elite tronfia, elegante  e impettita, la motocicletta al contrario amava l'uomo  selvatico, dotato di molta perizia, essa aspirava a  essere cavalcata dall'ardimento,  non desiderava altro che fondersi in un unico corpo col pilota. L'abbraccio  della  potenza del mezzo  meccanico con l'agilità del pilota avvenne, creando  la "selvaggia bellezza" della motocicletta; fino al punto che facendo riferimento  ai  mitici figli di re Issione i seguaci delle due ruote presero il nome di "Centauri". (vedi anche "motore a scoppio" anno 1876 )


____ SEMAFORO - Una specie di semaforo - funzionante a gas - venne istallato per la prima volta nella City di Londra, a due colori rosso e verde. non certo per il traffico automobilistico ma per i pedoni e per le numerose carrozze. Il primo a funzionamente elettrico sempre a due colori venne impiantato in una strada di Cleveland negli Stati Uniti nel 1914. Quattro anni dopo, nel 1918, anche New York che era ormai invasa da auto, iniziò ad adottare in alcuni incroci i semafori, fatti funzionari da vigili; forse fu proprio nel vedere il troppo repentino passaggio dal verde al rosso, a fornire l'idea di far precedere al secondo colore il giallo. Nel 1925 quasi tutti i semafori, adottando i tre colori, furono resi automatici e ben presto si diffusero in tutte le città del mondo.

____ ENDOSCOPIO - (vedi sotto)
____ ENDOSCOPIA - Significa esame interno di organi e cavità del corpo umano tramite un endoscopio. In una forma ancora piuttosto rudimentale fu concepita nel 1868 da un chirurgo tedesco - Adolf Kussmaul -, adottando un singolare sistema e utilizzando un singolare personaggio. Il sistema era un lungo tubo per scutare l'interno dello stomaco, e il personaggio era uno dei tanti mangiatore di spade che si esibivano nei circhi. Pochi anni dopo - nel 1881- un suo collega polacco - Johann Mikulicz Radecki ne progettò uno quasi identico ma all'estremità del tubo introdotto nello stomaco gli aggiunse un piccolo faretto esaminando un ulcera gastrica. Era questo il definitivo principio dell'endoscopia. Un ulteriore miglioramento fu fatto nel 1958 dal medico americano Basil Hirschowitz. Da allora, con la miniaturizzazione degli strumenti, ma soprattutto con l'impiego delle fibre ottiche, della luce fredda e di microcamere (e ultimamente microcamere) che hanno obiettivi di un diametro di circa due millimetri è oggi possibile fare delle esplorazioni dentro il corpo umano fino a ieri impensabili, compresa la ....

____ CISTOSCOPIA - Con lo stesso sistema della sonda ottica, questo esame lo si effettua introducendo il catetere attrezzato di telecamera nell'uretra femminile o in quella maschile attraverso l'orifizio del pene. L'esplorazione all'interno della vescica segnala al medico - con una telecamera o con la visione diretta tramite un oculare - ogni tipo di malanno delle vie urinarie, come ad es. le cistiti, o lesioni interne dovute a diverse cause.
____ ELIO - La spettroscopia era già venuta in aiuto per conoscere i vari elementi presenti nei corpi celesti; e uno di questi prima di tutti gli altri era il Sole. Già Jonas Angstrom nel 1862 aveva annunciato per la prima volta la presenza di idrogeno nel Sole. Ma c'era dell'altro? Vari astronomi in occasione di un eclisse totale di sole nel corso del 1868 si erano portati un zona dell'India per osservarlo e con la spettroscopia per cercare di capire di che cosa erano composte le protuberanze. Nel corso dell'eclisse, l'astronomo francese Pierre Jules Cesar Jansenn osservando una riga dello spettro si accorse che non combaciava con nessuna di quelle conosciute, quindi doveva trattarsi di un nuovo elemento; questo elemento fu chiamato "elio". La sua presenza fu poi dimostrata oltre vent'anni dopo; elemento chimico di numero atomico 2.

____ NEFOSCOPIO - Un singolare strumento che permette di misurare la velocità delle nubi. Lo realizza il tedesco Karl Braun. Attualmente sono i satelliti a darci in tempo reale l'esatta velocità, la direzione, e anche dove inizialmente si formano le nubi di una più o meno forte perturbazione atmosferica nelle varie zone del nostro pianeta.

____ UOMO CRO MAGNON - Con l'uomo di Neandertal (scoperto nel 1856 - vedi) erano state fatte solo ipotesi che fosse uno scheletro appartenente ad antichi uomini vissuti in una data remotissima; alcune certezze consolidate furono scompaginate, i Biblici 4004 anni a. C. della Creazione, cominciavano ad essere diverse migliaia di anni. Tuttavia i creazionisti affermarono che quelli - avendo un cranio molto diverso, con creste ossee sopra gli occhi, denti sporgenti e altre fattezze molto diverse dall'uomo, dovevano considerarsi scimmioni e nulla più. Pierre Broca (1824-1880)- sosteneva invece che quegli scheletri appartenevano ad una forma primitiva di un essere umano. Era la prima dimostrazione che i resti fossili facevano parte dell'evoluzione della specie umana, anche se oggi quel tipo di uomo lo si ritiene una sottospecie dell'Homo sapiens.
Erano quindi passati dodici anni da allora, quando nel 1868 il paleontologo francese Edouard Armand Isidore Lartet scoprì in una grotta francese della Dordognam chiamata Cro Magnon, quattro scheletri che erano umani sotto ogni aspetto, la cui età doveva risalire a circa 35.000 anni prima di cristo. Questa volta era chiaro che la razza umana era molto più antica di quanto la Bibbia accennava. Con studi più recenti oggi sappiamo che i resti scheletricii cui appartiene questo tipo antropologo, costituisce il prototipo delle razze bianche e risale al Paleolitico superiore.

____ VITA PROFONDITA' MARINE - Cade a questa data un altro pregiudizio piuttosto consolidato dall'opinione corrente ma anche confermato da molti scienziati dell'epoca; che alle profondità marine, oltre 75-100 metri dove è tutto buio, non poteva esistere vita nè animale nè vegetale; la logica di questa affermazione era questa: dalla luce dipendono le piante e queste nutrono i pesci, ma se le prime senza luce non possono esistere a certe certe profondità i secondi non hanno di che nutrirsi e quindi non esistono. A permettere una buona osservazione nel fondo marino (cosa che in passato non era mai stata fatta) furono i tecnici delle navi che stavano posando ormai in tutti i mari e gli oceani i cavi telegrafici. Dovevano, prima di posarli vedere la composizione dei fondali, fare dei dragaggi, e più di una volta dovettero recuperare i cavi spezzati. In queste operazioni ogni tanto - con gran sorpresa -riportavano da grandi profondità tracce di vita. Ma anche di fronte all'evidenza molti scienziati sostenevano che non era possibile la vita oltre certe profondità. Non era dello stesso parere uno zoologo inglese - Charles Wyville Thomson - che a partire da questa data (1868) e per i successivi otto anni, portò a termine una serie di osservazioni, compiendo oltre cento mila chilometri in alto mare, eseguendo 375 scandagliamenti. Dimostrò che in ogni luogo dove aveva misurato con lo scandaglio esisteva la vita. Non era abbondante come sulla superficie della terra ma la vita anche nelle più basse profondità marine esisteva.

____ SCALDABAGNO -Con a disposizione il gas di città, l'acqua calda comparve anche nelle case con un rudimentale "scald-acqua" inventato da un inglese: Benjamin Maughan. Furono in seguito perfezionati e sono ancora oggi in funzione con questo combustibile. Ma con a disposizione l'elettricità e scoperte le resistenze, ben presto - come del resto quasi tutti gli elettrodomestici- gli scaldabagni elettrici nel 1882 comparvero per primi in Germania.

____ STUFA ELETTRICA - Sempre con l'utilizzo del gas di città e utilizzando la "stufa di Franklin" , un dipendente della inglese Northampton Gas. Co. - James Sharp - realizzò nel 1826 un tipo di stufa per il riscaldamento domestico funzionante a gas. Con varie ulteriori migliorie il sistema rimarrà valido fino ai nostri giorni; nel frattempo però l'energia elettrica faceva passi da gigante, soprattutto a partire dal 1892 quando iniziò a imporsi la corrente alternata. Bastava inserire in un piccolo mobile una resistenza da 500 o 1000 watt e la stufa per riscaldamento elettrico era cosa fatta. Dal riscaldamento ben presto si passò anche alla stufa vera e propria con delle piastre elettriche al posto dei beccucci del gas o al posto dei fori in quelle a legna. A realizzarla fu un ingegnere elettrotecnico inglese - Bell Crompton - che mettendosi in affari con un socio la mise sul mercato tempestivamente proprio nel 1892. (sull'invenzione della stufa come mobile domestico per vari usi - vedi anno 1742)

FINE TABELLA 9

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