SOCIALISMO - FASCISMO - COMUNISMO §

 

SOCIALISMO - FASCISMO - COMUNISMO



QUANTI STORICI OGGI FANNO GLI "STORICI" DELL "LORO" "PARROCCHIA" DENIGRANDO LA "FIAMMA TRICOLORE"
MENTRE A FINE '800 IL SOCIALISMO INIZIO' PROPRIO CON LA FIAMMA TRICOLORE
( e i loro "spacca tutto" " compari venivano chiamati "fascisti" ).
(più tardi uno di loro che menava - era il Socialista" Mussolini)


MENTRE IL SIMBOLO FASCIO ROMANO INIZIO' NEL 1871-1883.
POI SI GIUNSE CON LA SX ALLA FALCE E MARTELLO CON I COMUNISTI
CHE INIZIARONO A SALUTARE COL "salutatio romano" CON LA MANO APERTA.
MA POI LA CHIUSERO A PUGNO.
LA MANO APERTA..... LA ADOTTARONO POI I FASCISTI A PARTIRE DAL 1925
CHE OGGI - DICONO CERTI POLITICI - E' POLITICAMENTE IMMORALE FARLO PERCHE' RICORDA IL FASCISMO !!
IL PUGNO CHIUSO CHE RICORDA IL COMUNISMO E STALIN .....NO (!!???!)
(Un PCI (oggi PD) c'era alle ultime elezioni del loro nuovo segretario; ha preso ca. 1.000.000 di voti (!!!) su 50.000.000 di votanti !!!!!! ).
(anche se non escludo che destra e sinistra sono una sintesi di socialismo-comunismo-fascismo).


2000 ANNI PRIMA

MA POI NEL 1994 FU POI RIPRESO IL SALUTO (ma rimasero tutti zitti zitti- anche la Segrè)
c'èrano i due, e c'era sopraTUTTO "LUI" con il nuovo SUO partito ... e c'è..... ancora oggi !!!)

MA ORA IL SALUTO LO STANNO IMPARANDO ANCHE LE "NUOVE RISORSE" (i MIGRANTI)
(MA OGGI ANCHE QUI TUTTI .....ZITTI ZITTI, ZITTI -- A QUALCUNO FA COMODO A FAR FINTA DI NIENTE !!)

 

SPERIAMO CHE VENGA FUORI UN NUOVO STATO SENZA VIOLENZE.
( ma forse non ci saranno, perché saranno loro a tenere a freno gli italiani cattivi)
( poi politicamente faranno anche un Partito ed entreranno anche in Parlamento!!)

per " LIBERARE L'ITLIA" , anche l'ANPI va dicendo....
si farà una nuova "Resistenza" e lo va dicendo anche la Kyenge (qui sotto)

i "barbari" siamo diventati noi italiani !!!
e occorrono le "Ronde" dei nuovi "civilizzati"....


( proprio a Modena la SX metterà in lista alle elezioni un ivoriano - e che verrà poi eletto)

Ma anche il Vaticano con gli stranieri lavora per la Pace - con il Cattolicesimo del mondo.
in Africa hanno costruito una San Pietro nel deserto
vicino alla capitale Yamoussoukro (Costa D'avorio - 21.000.000 ab.)
E' oggi imponente, é la chiesa più alta e più
grande del mondo,
più della stessa San Pietro, la cupola raggiunge i 153 metri !!
Ma - non ha fatto presa -
- é sempre vuota !!! -- Loro pregano Allah.


Mentre i tanti ivoriani giunti a Roma, la originale San Pietro
aspettano che diventi fra non molto una loro Moschea.
Del resto i vescovi sono promotori dell' Islam per le "persone pensanti
".

L’Islam zitta zitta sta conquistando l’intera Europa, l'Italia in particolare, senza aver bisogno di fare guerre.
Mira soltanto a sostituire la popolazione italiana nel giro di qualche decennio.
Noi apriamo all’immigrazione, diamo loro la cittadinanza, e i loro giovani li facciamo studiare nella scuole italiane

NON AVREMO COSI' - CON LORO - VIOLENZE NELLE GUERRE NE' DI RELIGIONI NE' DI STATI

 

Ma avevamo un Machiavelli che diceva "Il Principe deve avere la capacità di comprendere
che la forza e la violenza possono essere essenziali per mantenere stabilità e potere".
" la saggezza di cercare consigli è necessaria". "ma deve avere anche la forza di un leone"
.

ed aveva poi sostenuto anche Freud:
"Lo Stato non si propone mai di abolire la violenza, lui la vuole monopolizzare e incanalarla")
.


INFATTI LO STATO ...... A META' ' 800....... ......INIZIO' USANDO LA FORZA......
QUANDO LE VIOLENZE NELLE PIAZZE .... INIZIARONO ' E DIVENTARONO QUASI QUOTIDIANE
PERCHE' ENTRAMBE LE DUE "forze" VOLEVANO DAR VITA A UN NUOVO STATO

 

Infatti verso la fine dell'800, la violenza iniziò ad usarla prima lo Stato che intendeva governare contro quelle ribellioni che andavano promuovendo alcuni estremisti, guidando le rivolte che con queste volevano arrivare a una vera e propria "rivoluzione" fatta dal popolo per abbattere il Potere degli opprimenti governanti che usavano contro di loro solo la forza per governare.
Con questo atteggiamento ribelle, di voler ricorrere gli estremisti anche loro alla forza, venivano chiamati "FASCISTI". (non erano ancora i fascisti di Mussolini, lui non era nemmeno ancora nato) - Infatti i "Fasci Operai" nacquero nel 1871. E fu da questo momento che iniziarono a chiamare i socialisti ribelli "fascisti".

Dopo nacque il "Socialismo rivoluzionario" nel 1881 a Rimini con Costa (1° deputato dentro nel Parlamento) che si ispira al Socialismo di Owens (nato fin dal 1820) e anche Costa con le sue lotte voleva eliminare negli uomini la disuguaglianza tra ricchi e poveri, aspirando ai diritti e ai bisogni delle classi misere, diseredate: lui voleva con la forza instaurare una dittatura dei lavoratori; ma purtroppo aveva oltre che i borghesi governativi, aveva dentro nelle sue file gli anarchici, i riformisti intransigenti, i rozzi sovversivi e proprio a causa di questi Costa fu costretto a lasciare il Parlamento e fuggire all'estero.

Questi "socialisti fascisti" volevano protestare e usare la stessa forza degli arroganti Governi; e quando minacciosi scendevano in piazza o fare delle occupazioni, erano delle vere e proprio sfide contro i govermanti. Infatti "rivoluzione" significa
(dal latino "revolvere") "rovesciare". E spesso queste sfide-ribellioni finivano con delle vittime o con numerosi arresti dei ribelli.

(((((( Per "RIVOLUZIONE" s'intende quella serie di eventi che portano una parte o una intera popolazione a insorgere violentemente contro le reazioni della corrotta politica che avendo il potere di farlo, scatena la forza pubblica dello Stato, e agisce già quando iniziano i primi assembramenti, le prime sommosse; e lo fa perchè teme che sia trascinato tutto il popolo minuto (illetterato) incitato a riappropriarsi di ciò che gli viente tolto e che vuole che siano riconosciui i miglioramenti della vita sia individuale che collettiva; sia in quel mondo che era ancora contadino, e sia in quel nuovo mondo della nascente industria con le sue fabbriche che impiegava e sfruttava gli operai, usandoli per 10-12 ore al giorno fin dalla tenera età. Nelle grandi filature biellesi o comasche, ma anche in altre aziende manifatturiere, venivano utilizzati per certi lavori anche bambini con meno di 10 anni. I nuovi "produttori" erano arroganti perchè sapevano che erano solo loro a dare soldi con gli stipendi; ma questi denari-stpendi erano appena sufficienti per vivere, cioè erano stipendi da fame )))).

Ma oltre a "rivoluzione" dobbiamo anche distinguere.....il sistema...
TOTALITARIO e quello AUTORITARIO.

IL TOTALITARIO è l'assoluta concentrazione del potere nelle mani di un gruppo dominante, una "oligarchia ristretta" con uno o più capi che assume il controllo dei POTERI DELLO STATO. Lo può diventare un Partito, una Monarchia, un Papato.
(quest'ultima, si unì alla "oligarchia ristretta" nel '29, quando con il "Concordato" il Papato (mise fine al privilegio del suo "Potere Temporale" (che aveva creato la famosa "questione romana" dal 1870 in poi) ) e condivise il potere sia Monarchico che Fascista. (ricordiamo che all'indomani di quei "Patti Lateranensi" del '29, seguì un "Plebiscito", approvando la lista dei deputati fascisti al governo con il 98,43%- Non era un potere di fatto dellaChiesa, era solo spirituale, ma era comunque un "potere". (lo dimostrò poi nel dopoguerra, fin troppo, con il terrore delle scomuniche per chi era comunista, anche se il Parlamento fu votato democraticamente dai cittadini sia di destra che di sinistra).


Mussolini
disse a tale proposito, che non aveva creato il fascismo, ma che lo aveva tirato fuori dagli italiani. E che ha approfittato delle paure degli italiani contro i bolscevichi comunisti, puntando sul nazionalismo.

 

Con questa "oligarchia ristretta", da solo o con i suoi uomini non poteva fare diversamente né lui né con gli uomini del suo partito. Dovrà poi condividere con il Re Vittorio Emanuele III che (con le sue prerogative (lo Statuto Albertino) fu lui a nominare Mussolini nel '22 Capo di un Governo e lo appoggerà per 20 anni lui e il suo "fascismo") anche se aveva sempre la prerogativa di cacciarlo dal Governo assieme ai gerarchi e sciogliere il partito. ( cosa che fece poi il 25 luglio '43)
Mentre sia in Russia come in Germania nessuno poteva cacciare..... gli "autoritari" Stalin o Hitler.

L'AUTORITARIO è infatti un accentratore - come lo era appunto Hitler e Stalin. Assolutisti, Dispotici, che prendono il nome di DITTATORI. Non vi é nessuna gerarchia, é solo lui l'"autoritario" a imporre "autoritariamente" il proprio potere. Nessuno avrebbe potuto arrestare i due, ne sciogliere i loro due partiti. Hitler si nomina da solo "condottiero" del SUO Partito nazionalsocialista, e "Führer" "guida" del Paese (con una sua legge, a seguito della morte del presidente del Reich, Hindenburg). E altrettanto ha fatto STALIN, dopo la morte di Lenin, nomina se stesso Segretario Generale del partito PCUS (Partito Comunista Unione Sovietica), e impone la sua personale ideologia. Tutti i suoi avversari vengono espulsi e esiliati e impone il "terrore" su i "kulaki" (i contadini agiati), che spariscono come classe, anche fisicamente; elimina il "terrore" dei controrivoluzionari e quelli non a lui leali; emargina gli specialisti borghesi di estrazione non proletaria, gli confisca i beni e opera anche con la deportazione in Siberia, con le purghe, e anche con le fucilazione i "pericolosi" suoi avversari.

Tutto diverso il Potere in Italia. La millenaria monarchia sabauda, dopo l'uccisione di Re Umberto I, il nuovo Re, appena nominato va controcorrente ( e ne ha il potere, che é quello Monarchico, che opera con il suo Statuto Albertino) nomina il Governo con un Giolitti (non più ex socialista violento, ma é piuttosto liberale). Dopo di lui, nel '22 nominerà Mussolini con il suo fascismo . Che non ha solo i suoi fedeli seguaci, ma alcuni sono fanatici che vorrebbero ancor di più usare la violenza (quella rivoluzionaria che era di stampo socialista-comunista, il massimalismo estremo), e che perfino vorrebbero sostituirsi.

Il mondo imprenditoriale - preso dalla impazienza di volersi subito arricchire - formando il nuovo nascente capitalismo - non aveva ancora capito, che
nella vita economica e produttiva bisognava far valere le leggi dei vasi comunicanti. E chi non lo aveva capito, dovette iniziare a capirlo molto più tardi, nei primi anni dopo la Grande Guerra (1919-20) quando (dopo le inquietanti Settimane Rosse - con i violenti e i numerosi scioperi e i tanti morti) tutti i produttori avevano deciso in massa, di chiudere le fabbriche prima ancora degli scioperi o le occupazioni delle fabbriche fatte a oltranza e che la sinistra incitava a fare. Prima di questa loro iniziativa delle settimane Rosse", gli operai si erano trovati nella condizione di non prendere più uno stipendio, sia quando scioperavano sia quando gli industriali in massa (dopo aver fondato la loro Associazione Industriali) adottarono le "serrate".

Ma questi dannosi atteggiamenti - scioperi, occupazioni e serrate - erano distruttivi sia per gli operai ma anche per gli stessi produttori - mentre i due soggetti avrebbero dovuto essere dei vasi comunicanti - invece reciprocamente non vi era nè un miglioramento degli operai ma nemmeno contribuivano allo sviluppo del mondo produttivo. Del resto questi produttori non volevano spartire i loro guadagni con gli operai ancora analfabeti né a dividerne la pur minima direzione delle loro aziende.
Infatti Lenin incitando a fare con il "proletariato" la Rivoluzione Russa nel '17, ben presto si rivelò un fallimento. Dovette richiamare ai posti di comando gli ex "padroni" e la classe dirigente ex zarista se non voleva fallire del tutto. Del resto la fantasia, la genialità, la creatività, l'intrapendenza e il saper poi fare il commercio di ciò che si produce non sono virtù del proletariato analfabeta, ma le possiedono solo alcuni con una minima cultura. Poi via via operando diventano i veri protagonisti; mentre gli altri, gli operai - pur se di fatto sono quelli che con le loro braccia producono - sono solo a loro servizio.

I Governativi italiani, prima per stroncare i tumulti di piazza, utilizzavano le forza armate con non solo manganelli, ma con fucili e anche cannoni, contro i rivoluzionari, contro i ribelli, contro i loro capi, che incitavano le folle a fare scioperi, dal Governo ritenuti proibiti e quindi illegali; venivano arrestati i promotori, condannati, messi in galera o inviati al confino. Ma alcune volte finivano questi reciproci scontri in tragedie.
Narraremo più avanti cosa avvenne nel 1898, quando ci fu la sanguinosa repressione fatta dal generale Bava Beccaris.

TORNIAMO AI FASCI e ai FASCISTI

Il simbolo del fascio, esisteva già in epoca romana.
(ma uno molto simile è quello di Vetulonia, nel VII sec. a.C.). Erano verghe riunite da una fascia di cuoio, e venivano usate queste verghe per dare le bastonate ai rivoltosi (usati come i nostri manganelli). La fascia di cuoio veniva sciolta dai militi (chiamati "Littori") e usavano queste verghe-manganelli - per disperdere i rivoltosi. Al centro vi era anche una scure, un arma in più che serviva per giustiziare subito sul posto i capi ribelli più estremisti.
Questo armamentario era un chiaro deterrente della forza armata al servizio dell' "imperium" romano, cioè del potere.


Verso la fine del ns. '800 questo "fascio romano" lo adottarono e divenne il simbolo dei socialisti massimalisti rivoluzionari; ed erano questi ribelli che organizzavano e guidavano nelle piazze le rivolte
del proletariato che chiedevano agli arroganti sovrani e ai capitalisti, radicali cambiamenti, pane, meno lavoro massacrante e meglio retribuito, oltre a una migliore giustizia e più libertà.
Queste rivolte rivoluzionarie avevano poco a che vedere con quelle della Rivoluzione Francese di fine '700.

Era una rivoluzione proletaria contro il capitalismo nascente, che diventò in breve tempo una inevitabile rivoluzione sociale oltre che politica. La storia di questo periodo é quella delle moderne forze produttive, una nuova borghesia che ha cambiato i rapporti del dominio con quella che esisteva e che prima era fatta solo di proprietà terriere.
Aveva sempre vinto fino allora il feudalesimo ma la nuova borghesia - vale a dire il capitale - ha creato (contro se stessa) - una nuova arma che sono i moderni operai, ha cioè fatto sviluppare il PROLETARIATO, non dandogli però i mezzi di sussistenza necessari, trattati come merce, un accessorio, umano sì, ma si usavano sempre più le macchine e il suo lavoro era diventato monotono..... (più tardi nel '900 Ford quando inziò a usare le sue "catene di montaggio", preferiva assumere non operai svegli, intelligenti, ma dei deficienti, ideali per fare quei lavori ripetitivi)...... non certo invitante, anzi frustrante, demoralizzante, e anche se non volevano una nuova visione della vita simile a quella dei nuovi "padroni" era comprensibile che si ribellassero - con la forza bruta - per cercare di migliorare la propria esistenza. Usando prima le rivendicazioni a parole, poi le agitazioni, i disordini, le guerriglie, e se necessario usando anche la forza.

E non erano nemmeno ispirati dalle ideologie, che proprio in questi anni a metà ottocento stavano formandosi; come quelle contenute negli scritti di Marx o Engel. Non per nulla - fin dal 1848 - proprio nel suo "manifesto" Marx lo iniziava con "a tutte le potenze della vecchia Europa, uno spettro si aggira per l'Europa - lo spettro del comunismo". - "La società intera si va sempre più scindendo in due grandi campi nemici (!!!!??) , in due grandi classi direttamente opposte l'una all'altra: borghesia e proletariato".
(Marx non prendeva in considerazione i "vasi comunicanti"; e a dirlo fu proprio un (critico) sindacalista russo intervistato da un occidentale: ".... se non la prendiamo in considerazione questa "verità" noi non andremo molto lontano, prima o poi per noi sarà la fine") - Fu insomma profetico! Ma per la fine dovranno passare 70 anni, bisognerà aspettare1989 !

Ma il grido che si venne a creare sempre più dentro il proletariato fu "morte alla borghesia" - "morte ai padroni". E furono in seguito - con Lenin - queste intenzioni a far scoppiare la Rivoluzione del 1917. Che avvenne mentre si stava svolgendo una guerra (reciproca) di alcune grandi potenze europee; dove vi erano dentro anche i Zaristi Russi. Ma poi lo Zar fu - a rivoluzione compiuta - anche barbaramente ucciso. Fu una rivoluzione che fece così nascere il "bolscevismo" dando vita al Partito Operaio Socialdemocratico russo facente riferimento a Lenin; era stato lui a innescare le rivolte. Ma in seguito morto lui, l'eredità la prese Stalin (critico verso Lenin) creando il suo "Stalinismo", la sua dittatura, un Comunismo tutto suo, che durò morto lui, anche dopo, fino al 1989; quando cadde il "Muro" che aveva diviso fino allora il ricco Owest con il povero Est.
Ma purtroppo anche nel nostro relativamente già ricco Owest, fin dal 1870, l'ideologia Marxista (di quel "Manifesto") si era diffusa. Dando vita a varie correnti di sinistra chiamate "Socialiste" che fondarono come abbiamo visto i "fasci"..

Ma erano nuove ideologie ben distinte da quelle comuniste Marxista-Engheliane poi Leniniane russe, ideologie che erano più finalizzate a ridurre le disuguaglianze fra i cittadini sul piano sociale. Non per niente molto molto più tardi si chiamò "Socialismo Sociale". Concepito ma non realizzato. L' aveva tentato Mussolini, quando l'aveva abbozzato nel Programma di San Sepolcro >>qui >>>. Dove troviamo anche la foto dei partecipanti poi rinunitisi nel 1935.

Riguardo a questa riunione, accenniamo alla presenza di una donna elegante, intelligente, una bella donna. MARGHERITA SARFATTI. Era ebrea, molto ricca, di ceto sociale alto. (Suo padre era amico di Papa Pio X. Gran Finanziere, fondatore della Società di Vaporetti di Venezia. Lui a trasformare il Lido in una prestigiosa località turistica di Venezia). La Sarfatti ebbe un ruolo fondamentale nella fondazione del Partito Nazionale Fascista di Mussolini collaborando accanto a lui per ben 10 anni a Milano, finanziandolo in alcune pubblicazioni. Lo si deve a lei e ad altri ricchi ebrei la messa a disposizione dei locali di Circolo dell'Alleanza Industriale, in piazza San Sepolcro a Milano, presieduta da Goldmann anche lui di una facoltosa famiglia ebraica, oltre ad altri 4-5 ebrei e a un centinaio di industriali.
La biografia della Sarfatti su Mussolini - "DUX" ebbe un successo strepitoso.
biografia DUX della Sarfatti >>>>>
Fu tradotto in 19 lingue, negli USA (500.000 copie) e perfino in Giappone ne furono stampate 300.000 copie. In Italia - dal 1926 al 1933 ne furono fatte 15 edizioni; non vi era famiglia in Italia che non ne avesse una copia in casa. Un successo tale che da allora si disse di lei - e fu indicata - "La donna che inventò Mussolini". Anna Kuliscioff la definì invece "una testa calda".
La Sarfatti fu ovviamente anche amante di Mussolini, ma quando iniziò il "regno" della Petacci, la Sarfatti sarà una delle poche donne capace di ritirarsi in disparte senza fare chiasso. Nè gli diventò mai nemica.

 

Nella Riunione si parlò di far finire gli scontri fra "Padroni" e "Proletariato". Ma in questa "Riunione" del 1919, il programma non fu ancora accettato da tutti. Ma poi quando ci furono le "Settimane Rosse" del '20 e '21, che con scioperi e occupazioni di fabbriche stavano drammaticamente paralizzando il Paese, Operai e Padroni (entrambi stanchi di una situazione che non portava a concreti cambiamenti) si unirono con quel nascente "Fascismo " dell'Ex ribelle socialista, Mussolini. Che avvedutamente nel suo giornale sotto il titolo scrisse il giorno dopo "Organo del Partito dei Produttori e Lavoratori". I due "vasi comunicanti" finalmente iniziarono a "comunicare".

Quando nasceranno nel 1926 le corporazioni, queste assorbono tutte le altre fino allora in lotta ma sempre state inconcludenti, frammentate, rozze e ingenue. Nacque così un sindacato unico con la Carta del Lavoro con diritti e doveri fra capitale e lavoro. In parallelo per il "sociale" nascono le previdenze, quelle della vecchiaia, degli infortuni, di malattia, di assistenza dell'infanzia, e con l'Opera Nazionale Dopolavoro, si svolge anche un opera di educazione, di istruzione, con attività culturali e sportive. Saranno infatti sempre più imponenti i vari raduni. E per la prima volta anche la gioventù femminile. (la vedremo più avanti)

ACCENNIAMO ORA PROPRIO AI FASCI DI ANTICA MEMORIA.

1) ---- Un "Fascio Operaio" nacque nel 1871, ed era un Associazione Socialista che lottava per i lavoratori. Aveva perfino un periodico settimanale, che contestava le politiche del Governo, promuovendo scioperi nelle nuove nascenti fabbriche, con occupazioni e agitazioni nelle piazze. Fondatori erano Giacomo Tirale e Luigi Zambini.
A tutti questi agitatori socialisti gli fu - ovviamente - dato il nome di "Fascisti".

2) ---- in Sicilia nel 1891 nacque il Fascio del Sindacato Socialista Rivoluzionario, più brevemente i "FASCI DEI LAVORATORI", con dentro proletari e braccianti agricoli. Questi sindacati socialisti facevano scendere in piazza per fare scioperi a oltranza, incitavano a fare le occupazione di fabbriche, i terreni agricoli e altre rivendicazioni.

Le agitazioni del 1893......
furono tragiche per le dure repressioni volute da governo, fatte con la forza pubblica che causarono un centinaio di morti di uomini, donne e bambini.



L'anno dopo 1894, proprio per questi tragici motivi, i "Fasci del sindacato Socialista Rivoluzionario" furono messi fuori legge e sciolti dal governo Crispi. Furono arrrestati i Fascisti promotori, processati, condannati e messi in galera.

 


3) ---- Nello stesso 1894 i socialisti Costa, Bovio, Cavallotti volendo dare forza al proletariato, organizzarono pure loro un FASCIO DELLA DEMOCRAZIA, che furono anche chiamati "Agitatori Socialisti Fascisti" che incitavano gli scioperi, a varie dimostrazioni nelle piazze, con scontri con la forza pubblica. Da questa furono dispersi senza gravi incidenti. Ma sarà questo stesso sindacato 4 anni dopo a provocare i tragici fatti di.........

4) ---- MILANO 1898. -

Proprio a Milano riapparvero gli "Agitatori Socialisti Fascisti" con nuovi scioperi, moti, barricate che protestavano nuovamente come era avvenuto nel '94, per le pessime condizioni di lavoro, per l'aumento del pane e altro. Questa volta i dimostranti erano in molti e con tante gente normale, fra cui donne e bambini; tuttavia il Governo e il Re proclamarono uno "Stato d'assedio" e una dura repressione fu fatta dal Gen. BAVA BECCARIS, che usò non i manganelli ma i fucili e i cannoni alzo zero contro la folla. Fu una strage: 118 morti, 480 feriti. Ci fu un solo morto nella forza pubblica ( fra l'altro per un incidente tra di loro).

Furono messe fuori legge e sciolte 109 Camera del Lavoro Socialiste ed altre 429 associazioni varie sempre Socialiste, arrestati 2000 "fascisti socialisti", deferiti al tribunale di guerra e poi condannati a pene varie.

La folla era stata sì dispersa, e con i 2000 arresti sembrò essere tornare la calma.

Pochi mesi prima dei tragici fatti di Milano, troviamo Crispi accanto a Re Umberto. Lui era stato anni prima uno della plebe, uno dei più ferventi rivoluzionari nei fasci in Sicilia nel '91 visti sopra. Poi improvvisamente era diventato tutto Monarchico. Fu perfino lui a indicare a Re Umberto di essere nelle rivolte sempre repressivo: "bisogna essere forti, e per esserlo bisogna avere un esercito". Nella pratica anticipò quanto poi doveva avvenire nel '98. Ed era stato proprio Umberto a chiamarlo al Governo.

Ma pochi mesi dopo, il 29 luglio 1900 a Monza, l'anarchico Gaetano BRESCI - vendicò i morti di Milano - con una pallottola, indirizzandola a ... RE UMBERTO. - Lui che aveva - l'anno prima - perfino premiato Bava Beccaris dopo quella sciagurata repressione milanese . RE UMBERTO I, aveva 56 anni, da 22 era sul trono - aveva già subito 5 falliti attentati, il primo proprio l'anno che era diventato RE......

Da quelle ferite di quel tragico giorno del 1898, stava nascendo proprio dai socialisti il cosiddetto "Quarto Stato" che nel 1900 Pelizza da Volpedo con molto realismo di quel turbolento presente volle dipingere. (con una emblematica folla di proletari con donne e bambini in marcia). Divenuto, suo malgrado, un simbolo delle battaglie politico-sindacali - operaie e anche contadine.
Ma Volpedo sconcertò molti suoi amici, essendo lui appartenente a una ricca famiglia possidenti di grandi terreni "padroni" di molti contadini, che Marx riteneva anche questl dei capitalisti, con i loro beni da espropriare.

A salire sul trono, fu VITTORIO EMANUELE III FERDINANDO MARIA GENNARO. Lui era rimasto sempre distaccato dalla Corte e quindi dal padre: aveva capito già a 20 anni che quella non era la sua strada. Non era mai salito a Roma, seguitò - una volta sposato, a vivere con la moglie a Napoli e a fare tanti viaggi. Con la improvvisa morte del padre - fu rintracciato per salire sul trono mentre si trovava proprio in uno dei tanti viaggi, .
Nel frattempo in Italia
già le "cassandre" agitatrici i "socialisti Fascisti" già soffiavano sul fuoco (erano del resto passati solo due anni dalle sciagurate cannonnate di Bava Beccaris, e le pallottole di Cresci che avevano poi ucciso Umberto erano state un chiaro segnale di vendetta verso il Re e la Monarchia Sabauda. Ora cosa sarebbe accaduto?. Perfino il popolo non "Socialista fascista" ma di fede monarchica come avrebbe reagito per l'uccisione del RE e con un trono vacante. E anche se ora saliva sul trono il nuovo re Vittorio Emanuele, chi era costui? Di lui non si sapeva nulla.
Proviamo a pensare cosa sarebbe accaduto, se in quelle 48 ore di vuoto, al governo sedeva un Crispi o un Pelloux; se ci fosse stata una manifestazione di piazza avrebbero subito gridato: "reprimere! reprimere! reprimere!" Avrebbero aperto subito le caserme, messo in stato d'assedio il Paese e con il premiato Bava Beccaris messo a sparare con il cannone ad alzo zero. Così pure loro avrebbero ricevuto un premio dal nuovo Re, come aveva fatto il padre con Beccaris.

Invece nelle piazze non accadde nulla. Niente rivolte. Niente repressione Niente eserciti nelle strade.

Salendo sul trono, Vittorio Emanuele sorprende tutti, va controcorrente.... (ma in sordina c'erano già da qualche tempo alcuni che - ambiguamente - si erano già allontanati dalla SX) ..... LUI sceglie infatti una via accomodante proprio con quella sinistra dubbiosa, e lo fa con un GIOLITTI. Ma come? lui, il nuovo Re monarchico, che si schiera con gli ex estremisti della piazza? Non erano sempre stati i socialisti massimalisti estremisti di sinistra a procurare i disordini nel suo reame?
(Ma Giolitti era forse veramente un convinto della SX estrema? Ma proprio per nulla.)

il RE nel suo discorso andò a briglia sciolta, sorprendendo tutti; fece un intervento che rispondeva esattamente all'idea che lui si era fatta sulla situazione politica, guardandola attentamente, con distacco dall'esterno e non dall'interno dove lui - abbiamo già detto - non vi era mai entrato. E coloro che si aspettavano da un Sabaudo una ancor più accentuata svolta a destra (era del resto stato ucciso suo padre, un Re di Savoia e la repressione sabauda la si aspettava eccome!) furono tutti delusi. La solenne promessa che fece ai Parlamentari fu quella di rispettare le libertà costituzionali, scaturite da lui in un modo liberale, che fatte in quel momento, significava respingere nettamente le "tesi" "reazionarie" e aderire nettamente alla "tesi" della "sdrammatizzazione".
Ma é quello che fece poi anche Giolitti pur avendo i due,
caratteri molto diversi. Ma erano entrambi degli "sdrammatizzatori", quello del quieto vivere. E i due si intesero a vicenda.

Giolitti anche se era da tempo un importante esponente della sinistra storica, lui era anche un maestro nell'arte del "trasformismo politico" . E anche quando con il nuovo Re era diventato Primo Ministro nel corso dei suoi successivi 14 anni i suoi governi li troviamo "flessibili" E furono Governi anche encomiabili, per aver fatto alcune riforme sociali, favorito la grande espansione dell'economia nazionale - che con l'avvento nelle industrie con le nuove tecnologie produttive - ..... riuscirono a creare il primo "miracolo economico italiano". Le industrie italiane iniziarono a diventare "grandi" e conosciute nel mondo proprio in quei 14 anni giolittiani.
Ma entramdo nel governo in quel 1903, aveva anche lui detto, "l'azione del governo si può esercitare legittimamente, ma contro i confusi moti inorganici non vi può essere che l'uso della forza" . Era un invito affinché i socialisti (soprattutto quelli non estremi come lui) rinunciassero alle loro volontà rivoluzionarie e diponibili a una politica di riforme moderate.
(l'intera sua biografia... "MEMORIE DELLA MIA VITA" di GIOLITTI - LA TROVATE INTEGRALMENTE QUI >>>>>

In effetti con quel GIOLITTI che poi con Mussolini era andato a DX, pur essendo notorio che avevano entrambi un passato di socialisti, via via - forse perché nota la ambiguità del primo (chiamata "flessibilità") - sentendosi quasi spalleggiati - erano riemersi nel Paese dei nuovi sindacati socialisti, con i soliti loro irruenti gruppi di "fascisti socialisti", sempre rivoluzionari, sempre pronti a scendere in piazza per scioperi e manifestazioni e a devastare; che però cessarono merito dei "fascisti mussoliniani" che come i precedenti "fascisti socialisti" che abbiamo visto sopra, anche loro diventarono non meno devastatori, spaccando tutto ciò che era socialista, Giornali, Sedi di Sindacati, Camere del Lavoro ecc.) (vedi qui il famoso libro di MATTEOTTI, che riportiamo in ORIGINALE >>>>>>>>
..... con tutte le immagini e l'elenco intero delle devastazioni dei nuovi fascisti; e che nel divulgarlo questo libro-testimonianza - a Matteotti gli costò molto caro: alcuni fanatici credendo di fare un favore a Mussolini, gli fecero la pelle.
Erano questi fanatici appartenenti ancora a quel "fascismo socialista intransingente - e pur essendo stati con Mussolini sempre un po' tolleranti - da sempre, con il loro DNA di massimalisti - sostenevano la cosiddetta "Rivoluzione contro i Padroni"; quella che avevano sempre desiderato fare. Alcuni di questi - perfino quelli che erano vicini a Mussolini, pensavano perfino di sostituirsi a lui , e mettersi loro a guidare il "fascismo". Agli altri fascisti che eran leali con Mussolini, loro dicevano per trascinarseli dietro "siamo stati noi che abbiamo portato lui al potere,, e noi a lui ora possiamo toglierlo".

Mussolini fece un po' fatica a liberarsi di loro. Ma poi iniziò a reagire. Dopo aver fatto - il 6 gennaio 1925 - un dettagliato discorso alla Camera, cominciò a fare il duro (il momento lo richiedeva!!) impartendo delle disposizioni repressive durissime.
(il suo discorso e quello dei suoi nemici- per chi desidera leggerli li troverà in queste pagine>>>>>>>>

..... dopo quel discorso del 6 gennaio, con le disposizioni date ai prefetti: furono chiusi e sciolti 95 circoli e altri ritrovi sospetti, 150 esercizi pubblici, 25 organizzazioni "sovversive", 120 gruppi dell' Associazione combattentistica antifascista Italia libera" ; 111 "sovversivi" sono furono arrestati; si effetturono 655 perquisizioni domiciliari.

A quel punto furono i sovversivi ad essere i primi "Antifascisti" di sinistra, non potendo loro di fatto più essere "fascisti" come lo erano stati a fine '800. ( che abbiamo visto sopra, che all'origine dovevano a oltranza terrorizzare i "padroni").

Sbarazzatisi in fretta dei nemici e degli "ipocriti falsi amici", Mussolini inizia
la sua "guerra personale" facendo poi con i più fedeli collaboratori, alcune aperture sociali, quelle già accennate alla riunione in piazza San Sepolcro anni prima; fece nascere le Corporazioni Sindacali, suddivise per categorie lavorative. Quelle dei sindacati rivoluzionari socialisti di SX - sparirono del tutto.

IN QUEL '25, Mussolini iniziò a dare un impulso a tutto il Paese. MA NON DA SOLO !!! a collaborare con lui aveva accanto nella sua "NAZIONE OPERANTE": 6 Principi, 45 Conti, 4 Duca, 15 Marchesi, 19 Nobili, 182 Professori, 182 Avvocati, 65 Militari,, 280 Commendatori e Cavalieri del Regno. 26 Grandi Scrittori e giornalisti 26. Seguirono poi altre migliaia e via via sempre di più.
Che leggeremo nei dettagli, VEDI QUI TUTTI I LORO NOMI E LA LORO IMMAGINE>>>>>>>>>>>

(Ma che nella Guerra alla Francia nel '40, volendo (per i loro affari) intervenire, non stare a guardare Hitler e le sue vittorie - erano già diventati 4-500.000 nella
"Nazione operante". Mussolini se li trovò contro quando volle la "neutralità" la "non belligeranza" nella guerra, nonostante il "Patto di Alleanza". Gli erano contro, e.... se n'era accorto e lo aveva detto in un famoso discorso a Bari "... quei 4-500.000 a cui ho dato potere, risorse e ricchezze, ingrati, ora mi vanno controcorrente").

Ma abbiamo anche queste righe prese da Vita Italiana (del giugno '42 ma che riporta un brano della stessa rivista dell' ottobre 1941 !!! ) ......"Gran male é stato l'aver creduto che la tessera potesse trasformare in autentici fascisti quei "grigi uomini d'affari" che vivono solo per l'ideale di far denaro, che han sete di lucro e ed esosa divente la loro speculazione; gran male é stato averli chiamati anche uomini politici questi uomini d'affari, aver dato la tessera allo speculatore in borsa e al professionista delle Società Anonime per Azioni o a farli entrare nei consigli di amministrazione".
"Dovrebbe bastare per sapere perché poi siamo entrati in guerra. !!!!! Che ha messo in evidenza i bassi istinti dei boghesizzati, iene nostrane, ai quali non par vero di poter pescare nel torbido dei loro traffici e nelle ingorde speculazioni, che sogna facili e "sporche ricchezze".
Di queste "sporche ricchezze", e a chi erano andate, del dopoguerra non si sapeva più nulla. I nomi erano in mano a Cuccia, l'uomo che aveva sposato la figlia di Beneduce e aveva le liste di ciò che avevano ricevuto i nomi degli "ingrati" di sopra.

 

Ora riportiamo QUI SOTTO le LEGGI che erano state varate nel primo periodo del Fascismo, e successivamente aggiornate, che riportiamo e sono prese dal Consuntivo Ufficiale Pubblicazione Nazionale - ANNO 1922 - 1936 e trattano tutte le leggi che riportiamo, con la loro storia, la natura delle stesse, i commenti ufficiali) (i testi sono originali, integrali e fedeli alla citata "pubblicazione" che possediamo in originale)

Si inizia nel '26 con le Corporazioni e le Confederazioni, aventi il compito di coordinare tutte le attività produttive
(>>>>> QUI nella tabella TUTTI singoli testi fino al 1936 >>>>> )

1) - LE CORPORAZIONI -
L'ORDINAMENTO CORPORATIVO IN ITALIA

2) - LA CRISI ECONOMICA MONDIALE -
 QUELLA AMERICANA - IL CROLLO COMMERCIALE

3) - CARATTERISTICHE DELLA CRISI
ORIGINE DELLA CRISI

4) - LE RIPERCUSSIONI DELLA GUERRA 
I DEBITI DI GUERRA E LE SPESE MILITARI

5) -DALLA GUERRA MILITARE A QUELLA DOGANALE
LA REALTA' DELLA CRISI MONDIALE 

6) - RISPARMI  E INVESTIMENTI  
ECONOMIE NELLE SPESE PUBBLICHE

7) - LE VICENDE ECONOMICHE ITALIANE
POI  ARRIVA L'ANNO FATALE:  IL 1929

8) - LA VITA ECONOMICA ITALIANA 1931-34
CIO' CHE SI ERA FATTO  - LA PRODUZIONE - I TRAFFICI

9) - LA DEPRESSIONE NELLA PROPRIETA' FONDIARIA
- LE SPECULAZIONI - I RIMEDI

10) - L'IMPORTANZA DI BENEDUCE 
NASCE L' IRI - IMI -  BIN - LE PARTECIPAZIONI

11) - ANNO 1936 TABELLA DELL'ORDINAMENTO DELLO STATO FASCISTA

 

Quando nascono nel 1926 le Corporazioni e le Confederazioni queste assorbono tutte le altre, una miriade di sindacati, fino allora in lotta ma sempre state inconcludenti, frammentate, rozze e ingenue. Nacque così un sindacato unico con la Carta del Lavoro con diritti e doveri fra capitale e lavoro. In parallelo - come già accennato sopra - nascono le previdenze sociali, degli infortuni, di malattia, e con l'Opera Nazionale Dopolavoro, si svolge anche opera di educazione, di istruzione, con attività culturali e.... sportive (queste raggiunsero risultati mondiali che entusiasmarono tutti gli italiani. Saranno via via sempre più imponenti i vari raduni. E per la prima volta vi era anche la gioventù femminile. Una gioia per tutti meno per i cattolici che vedevano delle "oscenità" "il diavolo tentatore" in quei corpi che erano invece un tripudio di bellezze con gambe al vento e dentro le attillate magliette bianche i loro turgidi seni. (erano 2000 anni che non si vedevano le bellezze del corpo delle donne - così nei successivi anni '60 il "due pezzi", quando questi erano già raffigurati negli affreschi pompeiani).



A partire dagli anni '30, con un mago della finanza accanto, BENEDUCE >>>vedi la sua opera >>> pur non essendo lui un fascista, l'Italia ricevette un impulso enorme sull' economia "mista" con straordinarie iniziative finanziarie pubbliche e private. (tutti "GIOIELLI" che poi nel dopoguerra, Cuccia - che aveva sposato la figlia di Beneduce) possedeva solo lui gli elenchi - dopo la morte del suocero - con scritto: chi "aveva avuto" e che poi i nuovi politici della "Razza Padrona" ricevettero e poi vendettero fino all'ultimo gioiello nel 1992 (!!!).

Il benessere degli anni '30, fece venir voglia anche di possedere una Colonia per avere l'Italia altri "spazi vitali", come del resto avevano gia fatto altri Paesi Europei, in primis l'Inghilterra che in un paio di secoli era riuscita (con dei metodi perfino osceni - come la "Tratta degli schiavi - "ad avere possedimenti in tutto il pianeta - pari a 10-20-30-50 volte la superficie della sua isola.

Ci fu dunque l'impresa coloniale italiana in Africa. Che - e bisogna qui anche dirlo - fu condotta in un modo non molto dissimile dagli altri colonizzatori, con una spedizione militare, piuttosto violenta, usando mezzi riprorevoli (i gas) e la forza delle sue armi.
Ma per essere stata questa volta l'Italia a colonizzare, fece nascere gelosie negli altri Paesi che riuniti in una vaga "Società delle Nazioni" condannarono l'attacco italiano e per punirla furono approvate le sanzioni nei suoi confronti, proibendo sia le importazioni che le esportazioni, perfino delle derrate alimentari. Gli italiani senza più risorse e denari, iniziarono perfino la raccolta dei metalli, togliendo cancelli dalle loro case, e ci fu anche la campagna dell'"Oro alla Patria", con plateali donazioni delle fedi nuziali, con in primo piano tanti personaggi . Furono raccolte complessivamente 37 tonnellate di oro e 115 di argento.
Mentre in ogni angolo del Paese, per l'alimentazione, seminavano grano perfino nelle piazze delle grandi città .


L'Italia fu insomma punita con le "Sanzioni". (che fu una pagliacciata con l'ambiguo personaggio SAMUEL HOARE >>>>>, ministro degli esteri inglese. E' lui a fare nel suo Paese la voce grossa. A condannare l'invasione. A minacciare con le navi inglesi il blocco del Mediterraneo per impedire agli italiani l'aggressione all'Etiopia. (recitava bene!) Lui era stato nel '17 intimo amico di Mussolini. E le sue 144 navi inglesi nel Mediterraneo che dovevano far desistere dall'impresa etiopica Mussolini, era stata una grande messa in scena. Nei fatti non ostacolò nemmeno una nave italiana o tedesca che andavamo in Africa.

L'Inghilterra vendeva ogni cosa (armi comprese) alla Germania di Hitler, e questa a sua volta, nel Mediterraneo indisturbata riforniva l'Italia. Questo grande favore dei tedeschi fece in modo che l'Italia se non voleva finire in un angolo, fu costretta all'abbraccio (pur sgradito e che in seguito divenne mortale) con Hitler. Dato che lui non partecipava alle dure sanzioni, si precipitò ad aiutare l'Italia, sperando - con le sue forze belliche (le vantate 9 milioni di baionette) - di farsela futura alleata per ciò che lui aveva in mente di fare, proprio contro la Francia e l'Inghilterra.

Nacque tuttavia l'IMPERO. Con una Italia tutta fascista. Non dimentichiamo che nel Plebiscito del '34 il Fascismo aveva ottenuto il 99,85% dei voti dagli italiani. Ma nel '36 erano il 100%.
I comunisti dal 21 al '36 - rimasti sempre inconcludenti si erano in Italia persi per strada- Ma Proprio nel '36 con la nascita dell'Impero, l'impresa aveva suscitato nel popolo italiano un enorme entusiasmo; gli italiani stavano godendosi quel successo; insieme a un nuovo benessere, con il Made in Italy che stava conquistando il mondo. Ci furono poi i successi nello Sport, nelle Olimpiadi, nel Calcio (2 Coppe del mondo). La Radio poi, sviluppatasi in quegli anni fu un mezzo sorprendente per la vendita dei prodotti. La Radio diffusasi negli anni '30 era diventata anche il nuovo mezzo della pubblicità. Fu proprio durante il Giro d'Italia che iniziò con successo a trasmettere degli spot pubblicitari. E da quel giorno non smise più - Mussolini da scaltro giornalista che era, la Radio la utilizzò subito per i famosi discorsi dal balcone (che venivano trasmessi in tutte le piazze d'Italia approntate con gli altoparlanti). Nell'impresa coloniale nel '36, in tutte le chiese d'Italia, si celebrarono i Te Deum di ringraziamento per gli autori della grande impresa.

La colonizzazione per gli italiani che poi a fine guerra vi rimasero era più che promettente. Infatti all'Asmara (che aveva meno di 20.000 abitanti, approdarono 30.000 italiani, che trasformarono in breve con il loro alacre lavoro la città che ancora oggi è la più moderna dell'intera Africa. (Compreso mio padre, che aveva fondato una fiorenta impresa di autotrasporti - ma poi nel '40, gli requisirono tutto e lo aggregarono all'esercito. A guerra persa, lui fu fatto prigioniero in Tunisia e finì deportato dagli inglesi nei campi di concentramento in Sud Africa. Tornò in Italia nel marzo del 1946. Con solo gli stracci addosso e anche malato che presto lo portò alla tomba).

Il quel '36, tutti gli antifascisti si sciolsero come neve al sole. Alcuni scrissero perfino al Duce "Ieri ero un tuo avversario, oggi pentito offro a te i miei servigi". ARTURO LABRIOLA che si era impegnato tutta una vita nella propaganda antifascista, perseguitato, picchiato, esonerato all'Università, poi fuggito all'estero; ora da Parigi chiedeva scusa a Mussolini.

Venne il turno di SEM BENELLI altro intransigente sul fascismo. Poi fu la volta di LUIGI ALBERTINI che era prima stato buttato fuori dal Corriere della Sera; lo seguì il filosofo BENEDETTO CROCE che era così tanto "antifascista" che aveva contribuito alla guerra persino con l'oro della sua medaglietta; e clamorosamente anche VITTORIO EMANUELE ORLANDO, anche lui telefonò da Parigi "Sono a sua disposizione!". Per non sottacere il gesto di GUGLIELMO MARCONI che offrì anche lui la sua medaglietta d'oro e si era anche offerto volontario per combattere in Africa.

Il Re quindi per merito di Mussolini diventò Imperatore (il primo Savoia a diventarlo) e gli fu riconoscente e lo fa platealmente.... dicendogli "Duce, molti, generali e ammiragli, discutono su di lei, ma lei vada avanti: ci sono io alle sue spalle...e ci sarò sempre. Vada avanti, le dico". (Poi ricordiamo - prima il 25 luglio '43 lo destituì e lo face arrestare, poi l' 8 settembre - lui fu il primo ad andare indietro!! Fuggendo da Roma con tutti i suoi generali lasciando allo sbando un intero esercito!!! ).

In Italia c'erano molti altri abbagliati dal diffuso successo, pure questi abbandonarono anni di critiche, plaudendo e unendosi più o meno sinceramente a Mussolini. Ma anche l'’antifascismo dei pochi militanti del PCI era del tutto scomparso, perché pure alcuni di loro furono trascinati da quell'entusiasmo. Né potevano i pochi rimasti di certo sperare in un crollo del regime. Ma proprio nel corso dell'anno, dalla Russia PALMIRO TOGLIATTI geloso dei successi del fascismo mussoliniano, si rifà vivo in Italia per incitare i suoi "Compagni". (del resto Plamiro, significa "uomo della pace".

Ma non li chiama "Compagni" .... ma "Giovani fascisti", "Appello ai Fratelli in camicia nera", "vogliamo far proprio il programma fascista del 1919" - "e dobbiamo anche noi usare i suoi metodi, e prendere il manganello contro i pescicani" . (che cen'erano già nel '36)

 



Ma suoi "compagni" in Italia erano rimasti molto pochi.
E lui inascoltato dovette tornarsene deluso in Russia,
non prima di aver bollato tutti gli Italiani
di essere dei "mandolinisti"
e che lui si "sentiva di valere
diecimila volte di più del migliore italiano".

(Citato in: Paolo Granzotto, tratto da «Il Giornale» del 1º maggio 2002. Riportato il 21)

Ma poi nel '44 fu un realista oltre che un opportunista. Anche se lui stando a Mosca si aspettava sempre un riscatto in Italia. Da vero comunista ambiva il "Potere al Popolo" ottenuto con una "rivoluzione" simile a quella dell'ottobre '17 in Russia. Ma che era impossibile fare in Italia. La Russia non era l'Italia!!
Una rivoluzione che nell'aprile del '45 con i suoi rossi voleva ancora fare a Milano, con il comunicato di Parri n.19.
Ma solo una piccola parte dei partigiani erano rossi, del tipo di quella sfuggita di mano a Piazzale Loreto (che indignò perfino Pertini:
"hanno disonorato la Resistenza"); L'Italia nonostante la caduta del fascismo era ancora tutta nera (soprattutto da Roma in giù (vedi poi il referendum - di tutte le città >>>>> )- e pure nera era la veste dei preti della nascente democristiana DC. Entrambi queste "due nere" erano centriste (compresi i socialisti che in seguito abbandonarono la Sx comunista). Realista e opportunista era anche Togliatti perchè dagli USA arrivavano non solo le derrate alimentari, ma anche i tanti Dollari. Vedi i nomi e a chi andarono tutti quei dollari !!!
>>>>MARSHALL >>TUTTI I NOMI..... IN TUTTE LE CITTA' D'ITALIA >>>

Una piccola parentesi sul "Referendum". Che poteva finire in tutto altro modo di come è finito. Quando il Re - prima della consultazione "Monarchia o Repubblica" - voleva cedere il trono ----( cosa che poi fece il 9 maggio 1946 con suo figlio Umberto II) --- Badoglio gli aveva fatto una sua proposta che il monarca dichiarò "oscena". Ma forse era una proposta abbastanza sensata se il Re voleva salvare la Monarchia Sabauda in Italia.
Il 24 ottobre Badoglio (sapeva che anche lui aveva i giorni contati per l'uscita di scena) si rivolse al Re con una lettera per convincerlo della necessità di abdicare a favore non di suo figlio Umberto, ma suo nipote Vittorio Emanuele che aveva allora 9 anni. Ma però proponeva se stesso come reggente del bambino. l'intero documento che lui inviò al Re ( E QUI in queste pagine ....https://www.storiologia.it/mondiale3/mondia26.htm
Il Re
rispose - scandalizzato per l'insolenza - che non ne aveva la minima intenzione di prendere questa decisione, che le possono fare solo i Savoia - e nominò poi il Figlio Umberto II (che Regnò tutto il mese di maggio fino ai risultati del Referendum, e fu poi esliato).

Ma proviamo ad immaginare se lui nominava RE il nipote Vittorio Emanuele (di 9 anni), con reggente non Umberto ma sua moglie 40enne Maria Josè, figlia del Re del Belgio, un padre ultrademocratico. Era una figlia repubblicana come intelligenza e formazione e democratica di fatto. Una forza di volontà che E. Vittorini scrisse che era lei in casa Savoia "l'uomo in famiglia".

LEI per gli italiani era una amatissima principessa. Di grande cultura, era anche una provetta violinista e pianista che si esibì in un concerto a 14 anni accompagnando il provetto violinista Albert Einstein; in più aveva tanti altri interessi oltre che acume politico come pochi dentro Casa Savoia ma anche nel resto d'Italia; poche donne in Italia potevano lontanamente stargli alla pari. In più aveva una grazia stupenda, una eleganza raffinata, una incantevole bellezza.
Non era una amante della mondanità, lei guidava personalmente l'auto, e di solito girava sola per l'Italia intrattenendosi a parlare con i comuni cittadini, s'immergeva nel mondo civile per - diceva lei - "in trincea" per capire meglio" . I suoi figli li iscrisse in una scuola pubblica per averli vicini e per essere una vera madre, a tempo pieno, come tante altre madri.
E a proposito di madri, la mia a Torino e Biella la incontrò alcune volte e la descriveva come una fata, non gli sembrava nemmeno vero il poter parlare a tu per tu con una principessa simile.

Era del resto un po' estranea al fascismo anche se tenne rapporti cordiali con Mussolini, ma aveva una spiccata avversione nei confronti di Hitler. Dopo la caduta del fascismo il 25 luglio, lei personalmente si adoprò (in segreto dal Padre e da Badoglio) nei contatti con gli Anglo-Americani per una onorata resa. E ricordiamo anche che nella Resistenza intratteneva rapporti con i Partigiani.

Una resa, e una invocata alleanza, quella fatta poi dal Suocero Re, ai cosidetti "Alleati" che sembrò una svendita dell'Italia- Ma del resto lui era già la 3a volta che i precedenti alleati li tradiva e ci vendeva l'Italia per allearsi con il nemico . E quando a Brindisi chiese questa "alleanza" a Eisenhower gli rispose che lui era "il Nemico", perchè "non aveva ancora dichiarato guerra ai tedeschi". Poi lo fece, inviando un suo ufficiale in una banale postazione tedesca; erano passati 3 mesi. E non servì a nulla.
VEDI ... un re che rovino' l'italia 3 volte >>>>>>>>


Poi consideriamo che da Roma in giù al Referendum la stragrande maggioranza votò Monarchia (Sud 5.930.371 - contro Nord 3.362.125). Inoltre i risultati furono poco chiari, contestati, anche per non aver dato il diritto di voto all''Alto Adige e al Friuli Triestino.
Insomma Maria Josè salendo sul trono come reggente di suo figlio sarebbe stata - per almeno 10 anni - una gradita Regina per tutti e avrebbe inoltre salvato la secolare Monarchia sabauda. L'Italia che era allora ancora "mammona-bigotta" l'avrebbe non solo gradita ma anche amata proprio anche come una mamma. Figuriamoci nel Sud si sarebbero stretti attorno al piccolo e alla madre abbracciandoli entrambi.

Questa ipotesi, l' aveva capita e la temeva Hitler alla caduta del fascismo, e dopo la fuga del Re da Roma, con l'esercito abbandonato. Lui aveva il terrore di Maria Josè, gridava come un ossesso ai suoi generali che stavano invadendo l'Italia: "cercate, cercate, voglio il bambino!!! La prima cosa da fare, é catturare il bambino il piccolo Vittorio Emanuele!!!. Mettete subito le mani sul bambino!!! voglio il bambino !!! il bambino !!!!""
Mai più immaginava che ce l'aveva a portata di mano.
Quando ci fu la fuga da Roma, l'8 settembre, nessuno pensò a Maria Josè e ai suoi figli. Lo apprese alla radio mentre erano a fine estate in vacanza in Val d'Aosta. A Hitler sarebbe bastato mandarci un piccolo drappello e il "bambino" era suo.

Hitler si era dimostrato più lucido di tutta Casa Savoia - Cosa temeva Hitler? Che il Re potesse abdicare a favore del bambino con sua madre Maria Josè reggente. E gli italiani, sentimentali e mammisti come sono, si sarebbero stretti attorno al piccolo e alla madre (di sconfinata bellezza, intelligenza ed acume politico come pochi dentro casa Savoia, ma anche nel resto d'Italia) e gli italiani fascisti o antifascisti avrebbero ricompattato non solo l'esercito ma ricreata l'unità nazionale, davanti a un ipotetico pericolo tedesco.

TORNIAMO ORA AI PRIMI MESI DEL 1944.
Togliatti rientrato in Italia dalla Russia, pur molto criticato dai suoi "Compagni" (con la "svolta di Salerno") si mise (!!!!????) a disposizione del Governo provvisorio del Re e di Badoglio. Opportunista (ma qualcuno dice anche cinico) riuscì ad entrare nella Assemblea Costituente,
che andò in vigore il 1 gennaio 1948.
E CHE - su indicazioni di Togliatti - PRESE A MODELLO QUELLA RUSSA varata l'anno precedente. Su entrambe ognuno faccia le sue considerazion. Noi QUI riportiamo in originale quella Russa >>>>>>>>>>>>

Sia nel governo provvisorio, come poi in quello DC di De Gasperi, Togliatti (più opportunista di così!!) ottenne perfino il Ministero della Giustizia, dove lui emanò l'"Amnistia" per tutti i reati politici (forse su indicazione degli USA, che - né con i gerarchi fascisti né con quelli di Piazzale Loreto - non si volevano sporcare le mani come a Norimberga). E infatti fatta Togliatti la "singolare" amnistia (che finì a tarallucci e vino) De Gasperi tornato dagli USA con i promessi pacchi di dollari - e su suggerimenti americani tolse e gli revocò il mandato (Togliatti che sperava di rimanere al Governo per almeno 20 anni! tornò ad essere quello di prima. Il bolscevico che ambiva la rivoluzione in Italia. E quasi stava per scoppiare quando dopo le elezioni del '48 Togliatti subì un attentato. L' Italia fu invasa da scioperi, si fermò l'intera nazione, treni e fabbriche ferme, piazze in tutta italia affollate di scioperanti, con la Celere di Scelba e i suoi "scelbini" pronti ad intervenire. Alcuni ex partigiani avevano già dissotterrate le armi, quelle armi che a Milano erano stati costretti a consegnare alla "Liberazione" agli angloamericani. Ma anche Cossiga poi disse in seguito "anche noi le armi le avevamo nascoste e anche noi saremmo intervenuti".

Togliatti, quasi in coma, dal suo letto d'ospedale (smise di fare il bolscevico) calmò i bollenti spiriti...."Calma, non perdete la testa", "state calmi !! Andate a casa"!! - Generoso? No, fu "realista" lui sapeva cosa era già avvenuto in Grecia; i rivoltosi rossi, Churchill li mandò tutti al cimitero, con Stalin - zitto zitto - attenendosi ai patti di Yalta fatti con Churchill.
(le spartizioni).
La stessa sorte sarebbe accaduta in Italia, forse anche più cruenta, visto che gli USA (oltre ad avere il Comando in tutti settori vitali in Italia, avevano già messo prudentemente in varie città moltissime basi con ingenti risorse di truppe e di armi; i "rivoluzionari" sicuramente li avrebbero pure loro mandati tutti al cimitero.


Togliatti poi uscito dall'ospedale, si dedicò più solo alla sua vita privata. Anzi agli amori. Ripudiata (lui già 55enne) la Moglie Montagnana con un figlio 20 enne. Questo - mai stato in sintonia col padre quando assieme alla madre vivevano a Mosca - un bel giorno lo fermarono mentre stava per fuggire in America; ma fu bloccato poi (per lo scandalo) fatto visitare da uno psichiatra (come faceva Stalin in Russia) lo misero dentro un manicomio per tutto il resto della sua vita; vi morì 30 anni dopo.
Togliatti appena rientrato si era unito "more uxorio" con NILDE IOTTI una giovane bella donna di 27 anni...
ex giovane FASCISTA tessera n. 1105040 >>> eccola qui >>>
.....scandalizzando non solo i preti (che dicevano di Togliatti "ecco il comunista, il rovina famiglie!", ma anche i suoi stessi compagni "ma cosa c'era bisogno del "more uxorio", poteva in silenzio come fanno tutti farsela amante e morta lì'. Adesso andranno tutte le nostri mogli bigotte a votare la DC". Fra l'altro ricordiamo che la Nilde Iotti era atea. E contro tutti i manifesti che i preti mettevano nelle chiese, con la scomunica che il Santo Uffizio comminava ai comunisti e ai suoi simpatizzanti, anche qui Togliatti con grande opportunismo, si precipitò a dire che il..... "comunismo italiano non é ateo" - "non é anticlericale".

 

Ma cos'era questo "Comunismo" che era nato anche in Italia nel'21? Questo operava con un ascetismo religioso (come i frati nei conventi), svalutando i beni terreni, reprimendo il desiderio del possesso individuale degli stessi, e li indicava come "beni comuni" non solo dei "padroni"; questo aveva ovviamente fatto presa ai malcontenti - che già in Russia aveva dato origine alla Rivoluzione contro i "padroni zaristi" - ma che nato anche in Italia questo comunismo proprio dal '21 con ostinati e accaniti soggetti guidava e incitava le folle alle rivolte, alle rivoluzioni, con scioperi e occupazioni di fabbriche. Che aveva poi dato origine alle "Settimane Rosse" ( di cui abbiamo già accennato sopra) che furono fallimentari. Operai e padroni, con reciproci accordi, avevano via via iniziato a mettere fine, fin dalla prima riunione mussoliniana di San Sepolcro.

Togliatti morì nel 1964 a 71 anni - ed anche se era rimasto un fedele di Mosca - aveva però già sancìto la destalinizzazione dichiarando che «Stalin aveva divulgato tesi esagerate e false, forse perché vittima di una quasi disperata prospettiva persecutoria " (su...l'Unità del 15 marzo 1956).

Alla sua morte alla segreteria del Partito Comunista in Italia, si fronteggiarono due linee politiche, fino al 1972 quando poi divenne segretario ENRICO BERLINGUER. Che con i primi oscuri attentati a partire dal '69 che avevano allarmato tutti i partiti, volle proporre con ALDO MORO un (realistico) "Compromesso Storico", tra comunisti e i cattolici. (voleva comportarsi come ai vecchi tempi (nel '36) Togliatti, per il bene dell'Italia. Ma non aveva fatto i conti con alcune correnti della DC (che iniziano ad essere infastditi di quel Moro. (che sappiamo poi come finì)
(QUI un sunto sul "Compromesso storico" >>>>>>>.

 

MA QUI DOBBIAMO TORNARE UN PO' INDIETRO AL 1939
DOBBIAMO ANDARE SUBITO ALLA VIGILIA DELLA SCIAGURATA GUERRA CONTRO LA FRANCIA

Mussolini aveva stipulato con Hitler il 22 maggio 1939 un "Patto d'Acciaio", un reciproco aiuto bellico in caso di una aggressione. Lo firmarono un po' troppo precipitosamente con un articolo (il n.3) che prevedeva esplicitamente l'entrata in guerra dell'Italia automaticamente se la Germania si trovava in uno stato di belligeranza con un altro Paese, e che l'avrebbe non solo lei uniteralmente esercitata, ma con a fianco anche l'Italia. Solo dopo 8 giorni - quando capì cosa voleva dire quell''ambiguo articolo 3 - Mussolini inviò una lettera a Hitler affermando che lui - per una ipotetica entrata in guerra al suo fianco - l'Italia era impreparata, per almeno 3 anni, e che per il momento avrebbe mantenuto in ogni caso un periodo di "non belligeranza", dichiarandosi uno stato "neutrale".

Mussolini iniziò a capire; a tirarsi indietro, cioè a non voler rispettare i Patti, a non voler mettersi al suo fianco. In tal senso preparò la (pretestuosa) lunga richiesta di materiale bellico talmente enorme che la Germania avrebbe impiegato due anni per soddisfarla e ci sarebbero voluti 1000 treni merci.

(LA LETTERA CON LA ENORME RICHIESTA DI MATERIALE - IN ORIGINALE QUI >>>>>>>
(Lettere/Documenti Mussolini-Hitler, King Features Syndacate, New York, 1946)

A questa lettera Hitler rispose evasivamente con poche righe, accettando la sua neutralità a condizione di tenerla segreta e di fare solo propaganda. (Ora Hitler ha però preso coscenza che l'Italia è debole, che le vantate "8 milioni di baionette" sono tutto un bluff. E che Mussolini (anche se per lui dimostra in ogni incontro grande ammirazione) é un "uomo di paglia" da non prendere in considerazione per le mire che lui ha e che d'ora in poi queste le terrà sempre segrete. Sta infatti preparandosi per invadere la Francia.

Adottare l'Italia la "non belligeranza" (il rimanere "neutrale"), dopo che era avvenuta anche l'invasione dell'Austria, questo "neutralità" sapeva Mussolini che era senza senso, bisognava prepararsi al peggio. Ma come fare?

In una riunione conviviale a Berlino un Galauthier nazista se ne venne fuori che "Hitler nei suoi progetti vi era non solo il riprendersi l'Alto Adige, ma scendendo da Bolzano, avrebbe invaso anche la Pianura Padana da Verona fino a Trieste". Agli allarmati italiani presenti i nazisti dissero che quell'uomo aveva solo bevuto un po' troppo.

Ma Mussolini temeva questa invasione dell'Italia e per tali timori allestì nell'arco alpino altoatesino numerose caserme-basi a Malles, Silandro, Merano, Bolzano, Bressanone, Dobbiaco, Vipiteno, e al confine del Brennero e a Tarvisio, riempendole di forze armate. Non solo ma "italianizzando" l'Alto Adige, creando a Bolzano grosse industrie (dell'acciaio, chimiche, automobilistiche, manifatturiere, infrastrutture varie; e tanti quartieri popolari per dare casa a migliaia di italiani che provenivano da altre regioni.

Pochissimi sanno invece che Mussolini oltre aver voluto essere "Neutrale", con una scusa, ma era anche vero - scrisse a Hitler che non era preparato.
Fu il momento più terribile per Mussolini. Non sa cosa fare, da che parte andare. Con chi allearsi? Cercava di capire dov'era il male minore. Ma non era facile! E non sarebbe stato facile per chiunque. Facile poi criticare.
In Italia tutti hanno paura di non poter saltare sul "treno di Hitler" che va di corsa verso Parigi. "Perchè mai ci siamo alleati allora con Hitler, per stare a guardare?'". E se Prezzolini spingeva all'azione gli italiani, Berto (che fra l'altro non era un fascista!) li offendeva pure gli italiani: "starsene inerti a guardare gli avvenimenti è la cosa piu' vile che si possa fare". E così molti altri, fior di intellettuali, a dire le stesse cose sui giornali, come questa sul Bertoldo: "chi aspira spara, e chi non spara, spira". E chi era più moderato diceva "cosa aspettiamo che vinca tutto lui?" , e i più pacifici commentavano sarcasticamente "Mussolini aspetta che Hitler vinca".

Ma
l'incoraggiamento ad intervenire veniva soprattutto da persone colte, dai cosiddetti intellettuali. E veniva da tutta la stampa, non dai "Corriere dei Piccoli".
E a
dire il vero non c'era bisogno nemmeno degli intellettuali, tutti gli italiani (dal più stupido al più intelligente) erano convinti che bisognava salire sul carro del vincitore. Hitler si era permesso di ricacciare gli inglesi sull'isola e ora stava occupando l'intera Francia dopo aver aggirato la Maginot. ma due potenze mondiali travolte in una decina di giorni; (l'Inghilterra in cinque giorni!) perfino umiliate e dileggiate sulla stampa nazionale italiana. Che ammirava Hitler "IL FUHRER DIRIGE PERSONALMENTE LE OPERAZIONI". Come dire "e tu Duce cosa stai facendo? Rimani a guardare?"

Infine c'erano i "tutori" della Nazione. Il piccolo Re con i grossi stivali (di sette leghe, che gli serviranno poi nel '43 per scappare) smise all'improvviso di essere un insofferente antitedesco; la sua frase che girava negli alti comandi militari era "gli assenti hanno sempre torto". ( Poi a guerra conclusa, volle perfino strafare, in pompa magna ricevette e cinse al collo di Gooring il collare dell'Annunziata (!!!!!) che significa trasformarsi in "cugino del Re").
Infine c'era Ciano che diceva
"Questo stato di cose (si riferisce alla non belligeranza) deve cessare e cesserà).

Purtroppo la Francia e l'Inghilterra non esistevano più, ed era quello che Mussolini aveva temuto. Infatti se si alleava (come aveva avuto intenzione di fare) con i due Paesi non solo non avrebbe ricevuto nessuno aiuto da loro, ma avrebbe (per la sua sgradita "non belligeranza") forse ricevuto una vendicativa punizione da Hitler, che sarebbe stata terribile.
Se una Francia era caduta in cinque giorni con una linea di difesa impressionante, per punire e sfondare in Italia gli sarebbero bastate poche ore, forse pochi minuti per scendere non solo dal Brennero ma anche dalle Alpi.

Il 10 giugno (con Hitler quasi a Parigi e pur non volendo il suo tardivo intervento) il Re firma la Dichiarazione di Guerra" (Solo il RE poteva dichiarare guerra in base al suo Statuto Albertino - e lui ha deciso (contro il parere di Hitler!) di scendere in armi al fianco dell'alleato tedesco "quando si ha un amico si marcia con lui fino in fondo... Popolo italiano corri alle armi..... !!!" Mussolini dal suo balcone dovette ripetere soltanto le sue frasi, a cose fatte.
Il prologo era finito, si compie il primo atto della tragedia (che Mussolini- siamo realisti ! non poté evitare. Badoglio (che forse già pensava che sarebbe finita male) suggerì al Re di dare il Comando non a lui come in Africa, ma a Mussolini. Ma proprio lui andava dicendo rivolgendosi a chi voleva aerei e contraerea..... che le guerre si fanno "...con l'om, il mul el canon". (anche poi in Russia, ci andammo non con i camion , ma "autostrasportati" con le 4 zampe dei muli e le 2 gambe dei soldati)
Oltre a questo ebbe poi a che fare con dei Duchi, Principi, e Generali che ognuno voleva comandare e decidere cosa fare. Ignorandosi - con le loro reciproche gelosie - l'un l'altro. Perfino Ciano
alla vigilia dubbioso e quasi ostile ai tedeschi (e perfino col suocero) voleva comandare anche lui. Ha delle nascoste ambizioni, vorrebbe lui vincere e diventare lui il Duce. Fece discorsi da guerriero, e nel farlo prese perfino atteggiamenti mussoliniani.
Gli eventi di questo inopportuno intervento, finì in una umiliazione (perché una volta concluso
in un modo ininfluemte l'intervento, l'Italia non fu nemmeno invitata da Hitler a fare la Pace con la Francia). (ma le riportiamo in altre pagine).


Ma qui non possiamo dimenticare che fu Mussolini a scoraggiare l'intervento dello stesso Hitler in Francia.

E proprio sulla Francia scrive a Hitler
"Sono profondamente convinto che Francia e Inghilterra non riusciranno a far capitolare la Germania, ma non sono sicuro che Voi riusciate a mettere in ginocchio i franco-inglesi, gli Stati Uniti non lo permetterebbero. Voi che avete ora creato una grande Germania non vale ora la pena di rischiare tutto". (come dire accontentati! e chissà - se lo ascoltava - dove sarebbe arrivata la Germania, visto che in giro e pure negli USA le economie erano quasi a zero ed era la Germania nel 1940 già diventata la più ricca e operosa nazione del mondo).

Ma poi anche per l'invasione della Russia- Mussolini gli scrisse
,"Voi avete sì indebolito la Russia che ora non può costituire una minaccia per voi per molto tempo. Ma la Russia invadendola non può essere annientata, ha uno spazio troppo grande che non può essere conquistato. Per questo vi dico che il capitolo può essere chiuso con una Pace, che io ritengo possibile, magari con una sistemazione difensiva con un imponente vallo (un Muro che divida l'est dall'owest) invalicabile. Le Vs difficili avanzate invernali non devono ripetersi nè durare a lungo, si esaurirebbero a vantaggio degli angloamericani che potrebbero intervenire. Bisogna quindi liquidare il capitolo russo".
(fu profetico in entrambi i casi).

(vedi i documenti originali con anche le correzioni chirografiche di Mussolini - QUI >>>>>>>

Quelli che oggi scrivono che M. "portò alla rovina l'Italia". Hanno delle grave lacune, non hanno mai letto questi documenti, che erano Top Secret pubblicati dal
King Feutere Sindacate a new York. oggi disecreatati che io possiedo. E che sono stati fatti
sparire da tutte le biblioteche d'Italia. A noi ci deve rimanere solo il ricordo dello "scenario naturale di spettacolare bellezza"
come scrisse all'indomani Nigra, per la "macelleria" di Piazzale Loreto..... con i "criminali" appesi mentre festeggiavano i comunisti il vittorioso Stalin, che pur vincendo su Hitler, era e sarà ancora per anni anche lui un criminale.

IN BREVE ANCORA SUGLI ANNI '45-'55. Lotte fra ex fascisti e antifascisti. I primi cambiarono solo la camicia mettendosi quella bianca con la croce (la DC), i secondi si misero la camicia rossa e la falce e martello (PCI). Entrambi avevano iniziato le lotte per il predominio nel Paese. Con i comunisti che avevano fallito la "insurrezione" del '45, che gli uomini di Tito a Est erano pronti ad appoggiare per far nascere anche in Italia un regime comunista. E fallirono ancora i comunisti quando nel '48 ci fu l'attentato a Togliatti. Lui piuttosto realista (era nel '44 rientrato in Italia dalla Russia, e non solo si mise a disposizione del Re e di Badoglio, ma quando ci fu il primo Governo De Gasperi, entrò nel suo governo come ministro della Giustizia; e in tale veste varò l' "Amnistia" per tutti: i fascisti ma anche per alcuni i partigiani che si erano comportati male. Convinto di rimanere al governo 20 anni, durò invece poco. De Gasperi - sollecitato dagli USA - - se voleva ricevere in Italia gli aiuti del Piano Marshall fu costretto a revocargli il mandato).

Ma in Italia la lotta contro il comunismo nel dopoguerra era subito diventata una vera e propria missione - si disse oltretevere - per salvare il cristianesimo dai "senza Dio". Gli "Eserciti della Fede" erano pronti ad immolarsi, guidati dall'instancabile organizzatore Gedda. Nelle piazze in tutte le città e paesi d'Italia per allontanare il "pericolo rosso" vi erano le processioni delle madonne piangenti. Padre Rotondi, detto "il microfono di Dio", lui sui palchi o alla radio, lanciava mille anatemi. E altrettanto facevano i preti dentro le loro chiese. Affiggendo i proclami di Pio XII, che comminava la scomunica ai "senza Dio", ai "rovina famiglie" e a tutti coloro che erano simpatizzanti del comunismo, o che leggevano i loro giornali.
Fino agli anni '50, vi era questo clima di reciproci odi. Ma che però andò scemando quando alle elezioni del '53, Pio XII rimase deluso - pur avendoli i fascisti sollecitati ad appoggiare la SUA DC, nonostante la "Apologia di Reato" (di Scelba per chi ricostituiva il partito fascista) Deluso Pio XII pur avendo i voti del nuovo MIS di Almirante permesso di prendere la maggioranza alla DC, anche se non assoluta. Ma nella stessa DC vi era già un allontanamento dal Vaticano (perfino quelli di Azione Cattolica) dando inizio a delle nuove correnti. E proprio Pio XII, confidandosi con Gedda, sconfortato gli disse "con tutto quello che abbiamo fatto, questa DC non è più nostra".

L'Italia dal 1953 iniziò a cambiare. Sparìrono i reciproci odi, e furono tali da sembrare una riconciliazione di tutti i partiti, comunisti compresi. Gli Italiani stavano infatti pensando ad altro, a voler vivere con una nuova concretezza.
Il "miracolo" - come lo si chiamò dopo - avvenne quando fu varata - riprendendo una legge fascista del ventennio; era questa la legge del "Libero commercio" che permetteva a chiunque (con minimo la 3a elementare) di iniziare una qualsiasi attività senza tante scartoffie burocratiche. Tutti si rimboccarono le maniche. Esplose il "Miracolo Economico". Pil da 6-7-8%. annuo. Tutto avveniva con pagamento in contanti, anche gli stipendi si davano con la busta con dentro i soldi in contanti. Si aprirono 500 negozi, altrettanto 500.000 bancherelle si insediarono nelle piazze di ogni città e comune d'Italia; improvvisati artigiani di ogni genere iniziarono la loro attività che in breve tempo diventarono 980.000, e alcuni di essi misero in piedi delle vere industrie, e anche per questi non vi era alcuna norma, obblighi di fatturazione, ne' alcun vincolo sanitario, perfino coloro che manipolavano alimenti.

Sia le banche che i politici rimasero tutti gelosi a guardare. Così gelosi che si varò una legge nel '71, la Legge 426, che aboliva quella legge fascista, e iniziarono a mettere la burocrazia, l'IGE (subito dopo IVA), obbligo la fatturazione; poi tasse sul reddito, sugli immobili; ogni attività commerciale, artigianale, imprenditoriale era concessa dalle Annone Comunali, dalle Camere di Commercio; dall'assessore alla Sanità, ai Trasporti, all'Agricoltura, al Turismo, ecc. con 14 tabelle distinte: alimentari, macellerie, vestiario, ferramenta, cartoleria, fiorista, casalinghi ecc. ecc. Con vigili addetti a misurare i mq. occorrenti e stabiliti da comune. I pagamenti solo tramite Banche. I "Pagherò" usando le cambiali. Insomma si impossessando del territorio e dell'intera economia, e proprio nel momento in cui la domanda era diventata altissima.

vedi QUI nascita del CONSUMISMO >>>>>>>

ANNI '70 - Si formò quindi la "Casta Politica", con i varie capi partiti, ognuno nel proprio "feudo". (Valeva il famoso "Manuale Cencelli" - tot elettori, tot potere). In breve le banche divennero vincolanti, quasi imposte, e presero in mano tutta la politica economica e finanziaria del Paese, che fino allora - dissero " era andata allo sbaraglio. (solo un - politico e industriale, Bassetti- confessò "a fare una ripresa - con quella legge del "Libero Commercio" - così gagliarda e sorprendente, noi non ci saremmo mai riusciti, abbiamo quindi lasciato fare tutto agli italiani, e per fortuna ci è andata bene" .
In breve tempo strozzate dalle disposizioni burocratiche chiusero 500.000 negozi. Si aprirono i primi grandi supermercati. Montedison (Standa), 61 della Ifi Fiat (Sma) , 51 del gruppo Sme Iri. Che in breve tempo diventarono 700 e dominanti che condizionarono i prezzi. Insomma un monopolio. In più nacquero le ingegnose e scaltre agenzie di pubblicità che da allora - sia sulla stampa che in radio condizioneranno le scelte dei consumatori.

Ma anche la Politica si fece agguerrita. Non si sa chi iniziò il Patto del reciproco aiuto tra Banche, Politica e Imprenditori. Sappiamo però che fu un patto scellerato. Che poi si estese anche nei piccoli produttori, che iniziarono ad avere pure loro aiuti dai politici. E questi ovviamente pretesero un "regalino"; che ben presto diventò una "tangente" se volevano sopravvivere. Che fu chiamata "dazione ambientale" o meglio "corruzione ambientale". Un perverso fenomeno politico e sociale. che stava provocando una vera e propria stagnazione economica nel Paese. . Verrà poi tutto fuori con "Tangentopoli" quando un funzionario (del PSI) lo sorpresero con le mani nel sacco. Al vertice di quel partito dissero che lui era solo un "mariuolo". Ma poi questo messo in galera, vuotò il sacco "quei soldi non andavano nelle mie tasche, ma al Partito".

Ma prima di Craxi (anni '70) vi era stato un cambiamento epocale dentro la Politica. I socialisti staccatisi dai comunisti, si erano alleati alla DC (anche se ci fu un fallito tentativo di Berlinguer-Moro di fare un "Compromesso Storico", cioè un "Centro Sinistra con dentro anche i Comunisti). Una sua massima era:"Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno". Inoltre forse pensando a quelle atlantiste; "Il rispetto delle alleanze non significa che l'Italia debba tenere il capo chino".

Ma questi tentativi erano invisi sia a Mosca che a Washington, ma anche dentro la stessa DC. Ecco perché nel '78 ci fu la "molto oscura" tragedia di Via Fani, e la uccisione di Moro. Dopo montarono in cattedra - a fare il bello e il cattivo tempo - proprio i Socialisti, con Craxi. Un potere incontrastato fino al 1992, quando scoppiarono i processi di "Mani Pulite". accennati sopra. Proprio Craxi fu processato per tangenti. Lui si difese dicendo "ma lo fanno tutti", ma non fu sufficiente, anzi aprì un varco su i "tutti". Lui lo condannarono e fuggì all'Estero dove poi ci morì.. Andarono sotto il torchio giudiziario altri 4500 noti personaggi. Ne furono condannati alcune centinaia, e alcuni si suicidarono in carcere, o in casa, per la vergogna. Il più clamoroso Gardini).
I processi trasmessi in TV, furono seguiti da milioni di italiani. Lo spettacolo fu indecente!!

ANNI '94 - Sia i Socialisti come la DC. sotto il peso degli scandali sparirono dalla scena politica. I Comunisti - poco toccati da tangentopoli, si prepararono a vincere le elezioni del '94. Prima, Occhetto - dopo il crollo del "Muro" nel '89, distaccandosi da Mosca aveva già dato vita al nuovo partito (PDS) Partito Democratico della Sinistra. Per le elezioni stava preparando la "“gioiosa macchina da guerra” sicuro di vincere.(e se questo fosse avvenuto un famoso "palazzinaro" milanese sarebbe andato in rovina. Il Sole-24 ore scrisse che aveva finanziamenti-debiti con le banche pari a 3.500 miliardi.
Tuttavia questo "Palazzinaro" "discese in campo" era Silvio Berlusconi. Anticomunista dichiarato con questo slogan "Noi siamo il bene, loro sono il male"., Si alleò per il Sud e il Centro Italia con Fini e La Mussolini (che a Roma e Napoli avevano preso alle elezioni provinciali il 46 e il 44%) e per il Nord si alleò con la nascente "Lega Nord" di Bossi, la cui dottrina era ai più ancora ignota, se di destra, di sinistra o di centro. Ma polemico lo era, e perfino insolente, quando a un suo comizio, a una signora che esponeva il tricolore lui gli disse che " con quella doveva usarla per pulirsi il c....o" .

LA DISCESA IN CAMPO >>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Berlusconi con il suo nuovo partito Forza Italia, sovvertendo tutte le previsioni (un giornale titolò "Sociologi avete sbagliato tutto") e le previsioni di molte statistiche, VINSE !! . Era dichiaratamente un partito di Destra, ma nessuno osò chiamarlo "fascista" anche se come alleati aveva la nipote di Mussolini e anche Fini era un erede del MSI almirantiano. Tutti zitti. E la Segrè c'era anche allora.
Iniziò da allora tutta una nuova politica. Con un nuovo modo di porsi nei confronti dell'opinione pubblica, sia politico che di costume. E che ormai tutti conosciamo anche nei minimi particolari, anche se non tutti, quando lui diede vita al suo Impero. Ma siamo arrivati alle elezioni del 2022 e lui a 86 anni vuole essere ancora un protagonista della Politica Italiana.

In quegli anni imperversò il "Nuovo Gesù" dell'Italia ("faso tutto mi")
( ma adesso è andato anche lui all'estero ..... !!!
(però il Presidente della Repubblica mira a farlo in Italia !!!)

( se questo avverrà penso che molti si vestiranno a lutto )

 

Una politica dove vi è un partito che dopo aver eliminato il nome di "Comunista", ha eliminato anche il nome di "Sinistra". chiamandosi "Partito Democratico", ma che pur essendo contrari al capitalismo, alla borghesia, alla destra fascista e nazista, ha al suo interno 4-5 correnti che sono lontanissime da quel progetto di società totalitaria bolscevica che doveva nascere da una rivoluzione capitanata dal proletariato, con il grido di guerra: "via i padroni".
4-5 correnti che iniziarono già a nascere e a distaccarsi fin da quando vi erano state le invasioni della dell'Ungheria nel '56, e quella in Cecoslovacchia nel '68, soprattutto a Praga quando 2-300 mila soldati, migliaia di carri armati e centinaia di aerei ed elicotteri russi attraversarono le frontiere dello Stato per invaderlo. La repressione fu sanguinosa e mise fine alla Primavera di Praga dove si era immolato, dandosi fuoco - l' uomo simbolo della sollevazione popolare - lo studente Jam Palach. E ca. 300.000 ungheresi furono costretti a fuggire. E in Italia per queste tragedie, cosa dissero allora i comunisti? Giorgio Napolitano che aveva plaudito all'invasione dei carri armati russi a Praga, disse in seguito che fu un errore di gioventù averla appoggiata. Lui aveva detto all'indomani della repressione che "l'invasione russa non era da condannare ma che aveva contribuito a rafforzare la "pace nel mondo". Mancavano 30 anni alla caduta del Muro, dove dietro, con sgomento dell'intera Europa, si scoprì che non era mai stato distribuito al proletariato "latte e miele", ma vi era solo tanta fame di libertà. La
Oggi viene da ridere, nel vedere una certa sinistra, prendere le difese dell'Ucraina, rinnegando quell'antica ammirazione per l'Unione Sovietica e la dittatura Staliniana.

“Non esiste altro che un eterno presente – direbbe Orwell – nel quale il partito ha sempre ragione”. A tutto questo lavora il partito unico al comando, anche se spesso crea un nemico comune e inesistente. Perché vuole difendere le nostre radici, la nostra fede, la bellezza della famiglia, della vita e della libertà! Questa è una battaglia antropologica dove si sta stiamo giocando le sorti del nostro futuro".

((((( Sappiamo benissimo che fascismo e socialismo avevano la stessa matrice ideologica: lo stesso Mussolini era stato nelle piazze un socialista, energico, violento, ed era finìto - come tanti altri - pure lui in galera.
Ma fatta quella utile "gavetta" le sue "squadracce fasciste", sorsero come reazione alle "squadracce rosse" quelle che (dopo aver visto la rivoluzione sovietica) volevano trasformare l'Italia in una succursale dell'URSS.
Nel suo programma distaccandosi nettamente da quello che era stato il "socialismo di sinistra (rigorista, contro i padroni)", nel fondare il suo partito, lui mira a un "Socialismo Sociale" (quello che poi nel '44 Mussolini ci ritornerà; ma pur essendo gradito alla sinistra, quella rigorista partigiana, disse NO, non volendo concorrenti nel proletariato. Ma poi all'avvenuta (vantata da loro) "liberazione" nell'aprile '45 , la volevano eccome adottare quella "socializzazione". Ma oltre avere i - veri liberatori - sciolte le bande e averle disarmate, questa volta furono i "padroni" a bloccarla la "socializzazione" "non volevano concorrenti" nelle loro fabbriche; nè volevano inserirli come consiglieri né tantomeno spartire gli utili con loro ))))))

 

DAGLI ANNI '45 AL '53.
Ci furono lotte fra ex fascisti e antifascisti (cioè comunisti) . I primi cambiarono solo la camicia mettendosi quella bianca con la croce (la DC), i secondi si misero la camicia rossa con la falce e martello (PCI). Entrambi avevano iniziato le lotte per il predominio nel Paese. Con i comunisti che avevano fallito la "insurrezione" del '45, e che gli uomini di Tito a Est erano pronti ad appoggiare per far nascere anche in Italia un regime comunista.

In Italia la lotta contro il comunismo nel dopoguerra era subito diventata una vera e propria ossessiva missione per salvare il cristianesimo dai "senza Dio". Gli "Eserciti della Fede" erano pronti ad immolarsi, guidati dall' instancabile organizzatore LUIGI GEDDA >>>qui memorie inedite >>>. Nelle piazze in tutte le città e paesi d'Italia per allontanare il "pericolo rosso" vi erano le processioni delle madonne piangenti. Padre Rotondi, detto "il microfono di Dio", lui sui palchi o alla radio, lanciava mille anatemi. E altrettanto facevano i preti dentro le loro chiese. Affiggendo i proclami di Pio XII, e del SantoUffizio che comminava la scomunica ai "senza Dio", ai "rovina famiglie" e a tutti coloro che erano simpatizzanti del comunismo, o che leggevano i loro giornali.
Fino agli anni '50, vi era questo clima di reciproci odi. Ma che però andò scemando quando alle elezioni del '53, Pio XII rimase deluso - pur avendo sollecitato i fascisti ad appoggiare la SUA DC, nonostante la "Apologia di Reato" (di Scelba per chi ricostituiva il partito fascista). Deluso perché Pio XII pur avendo i voti del nuovo MIS di Almirante che aveva permesso di prendere la maggioranza alla DC, anche se non assoluta. Ma nella stessa DC vi era già un allontanamento dal Vaticano (perfino quelli di Azione Cattolica) dando inizio a delle nuove correnti. E proprio Pio XII, confidandosi con Gedda, sconfortato gli disse "con tutto quello che abbiamo fatto, questa DC non è più nostra". Ai bigotti si sostituirono i politici, anche se in questi anni ancora poco influenti. Fu a inizio degli anni '70 che rialzarono la cresta.

L'ITALIA DEL 1953.... iniziò a cambiare. Sparirono i reciproci odi, e furono tali da sembrare una riconciliazione di tutti i partiti, comunisti compresi. Gli Italiani stavano infatti pensando ad altro, a voler vivere con delle concretezze, non con delle ideologie fasulle e tantomeno con il bigottismo religioso.

Il "MIRACOLO " - come lo si chiamò dopo - avvenne quando fu varata - riprendendo una legge fascista del ventennio. Era questa la legge del "Libero commercio" che permetteva a chiunque (con minimo la 3a elementare) di iniziare una qualsiasi attività senza tante scartoffie burocratiche. Tutti si rimboccarono le maniche. Esplose il "Miracolo Economico" con dei Pil di 6-7-8% annuo. Tutto avveniva con pagamento in contanti, anche gli stipendi si davano con la busta con dentro i soldi in contanti. Si aprirono 500.000 negozi, e altrettante 500.000 bancherelle si insediarono nelle piazze di ogni città e comune d'Italia, icremetando così la produzione ortofrutticola dei contadini; improvvisati artigiani di ogni genere iniziarono la loro attività che in breve tempo diventarono 980.000. Alcuni di questi misero in piedi in breve tempo delle vere grandi industrie (una maglierista di 17 anni con il fratello garzone in un negozio, insieme lavorando in casa crearono la Benetton) . Anche per questi non vi era alcuna norma comunale, né obblighi di fatturazione, ne' alcun vincolo sanitario, perfino coloro che manipolavano alimenti. Come il giovanissimo Rana, smise di fare il garzone in una panetteria e da un negozietto con la farina si mise a fare qualche chilo di pasta fresca. Ma anche un giovane 20enne Nino Cerruti poco più anche lui 20 enne ( stava facendo il militare con mio fratello a Torino - improvvisamente per la morte del padre) eredita una delle più grandi fabbriche tessili di Biella, si mette produrre stoffe pregiate, i primi vestiti confezionati. A Milano scopre un 20enne vetrinista alla Rinascente, va dentro fa con lui due chiacchere e se lo porta via. Con lui inizia le prime sfilate di moda; il vetrinista era Giorgio Armani. - Così Del Vecchio (un martinit uscito dall'orfanotrofio), va a creare un impero mondiale degli occhiali. Così un Borghi da una piccola officina crea l'impero degli elettrodomestici bianchi (la Ignis). Così Zoppas, riparatore di vecchie stufe a legna crea dal nulla l'impero delle lavatrici e delle lavastoviglie. E così a Carpi, inizia una maglierista come i Benetton, la Maria Bigarelli (non ha terminato nemmeno le elementari, nell'infanzia lavora in risaia), ma a casa con una macchinetta diventa anch'essa una artigiana della maglieria. Ogni donna che lei insegnerà a fare maglie, diventeranno tutte (1184) imprenditrici della grande industria dell'abbigliamento di carpi e dintorni, conosciuta nel mondo.


Sia le banche che i politici rimasero gelosi a guardare. Così gelosi che si varò una legge nel '71, la Legge 426, che aboliva quella (vituperata dalle sinistre) legge fascista, e iniziarono a mettere la burocrazia, l'IGE (subito dopo IVA), obbligo della fatturazione; poi tasse sul reddito, sugli immobili. Ogni attività commerciale, artigianale, imprenditoriale era concessa dalle Annone Comunali, dall'assessore alla Sanità, ai Trasporti, all'Agricoltura, al Turismo, ecc. alle Camere di Commercio crearono 14 tabelle distinte: alimentari, macellerie, vestiario, ferramenta, cartoleria, fiorista, casalinghi ecc. ecc. Con vigili addetti a misurare i mq. occorrenti stabiliti dal comune. I pagamenti solo tramite Banche. I "pagherò" a brevi mani, si trasformarono in cambiali bancarie. Insomma si impossessando del territorio e dell'intera economia, e proprio nel momento in cui la domanda era diventata altissima. vedi QUI nascita del CONSUMISMO >>>>>>>

ANNI '70 - Si formò quindi la "Casta Politica", con i varie capi partiti, ognuno nel proprio "feudo". (Valeva il famoso "Manuale Cencelli" - tot elettori locali, tot potere locale). In breve le banche divennero vincolanti, quasi imposte, e presero in mano tutta la politica economica e finanziaria del Paese, che fino allora - dissero " era andata allo sbaraglio". (solo un - politico e industriale, Bassetti- onestamente confessò "a fare una ripresa - con quella legge del "Libero Commercio" - così gagliarda e sorprendente, noi non ci saremmo mai riusciti, abbiamo quindi lasciato fare tutto agli italiani, e per fortuna ci è andata bene" .

In breve tempo strozzate dalle nuove disposizioni burocratiche chiusero 500.000 negozi. Si aprirono i primi grandi supermercati. 61 della Montedison (Standa), 51 della Ifi Fiat (Sma) , 50 del gruppo Sme Iri. Che in breve tempo diventarono 700, dominanti, e che condizionarono i prezzi. Insomma un monopolio. In più nacquero le ingegnose e scaltre agenzie di pubblicità che da allora - sia sulla stampa che in radio e poi con la crescente TV condizioneranno le scelte dei consumatori. Che vedremo in seguito.... loro aumenteranno sempre di più i fattutati, di 10- 50 - 100 volte, mentre la quantità dei prodotti resterà quasi sempre costante. (Sono solo dei travasi di articoli-prodotti che hanno oggi un nome (che va in declino se non fa pubblicità) e che la settimana dopo ne ha un altro perchè il produttore spende più denari di un altro per reclamizzare i suoi articoli-prodotti).

La nuova Politica si fece agguerrita. Non si sa chi iniziò il Patto del reciproco aiuto tra Banche, Politica e Imprenditori. Sappiamo però che furono dei patti scellerati. Che poi estesero queste "mani sporche" anche nei piccoli produttori, che iniziarono ad avere pure loro aiuti dai politici. E questi ovviamente pretendevano un "regalino"; che ben presto diventò una "tangente" se volevano sopravvivere. Fu chiamata "dazione ambientale" o meglio "corruzione ambientale".
Un perverso fenomeno politico e sociale, che stava provocando una vera e propria stagnazione economica nel Paese. . Verrà poi tutto fuori con "Tangentopoli" quando un Direttore di un Istituto per Anziani a Milano (del PSI) lo sorpresero con le mani nel sacco. Al vertice di quel partito il capo (Craxi) disse che costui era solo un "mariuolo". Ma poi questo messo in galera, vuotò il sacco e confessò "quei soldi non andavano nelle mie tasche, ma al Partito".

Ma prima ancora con Craxi (anni '70) vi era stato un cambiamento epocale dentro la Politica. I socialisti staccatisi dai comunisti, si erano alleati alla DC (anche se ci fu un fallito tentativo di Berlinguer-Moro di fare un "Compromesso Storico", cioè un "Centro Sinistra con dentro anche i Comunisti). Una massima di Berlinguer era:"Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno". Inoltre forse pensando a quelle atlantiste poco incline a questi patti, disse "Il rispetto delle alleanze non significa che l'Italia debba tenere il capo chino".

Questi tentativi erano invisi non solo a Mosca e a Washington, ma anche dentro la stessa DC. Ecco perché nel '78 ci fu la "molto oscura" tragedia di Via Fani, e la uccisione di Moro.(la TREGEDIA DI MORO >>>>>>>>>>>
Dopo montarono tutti in cattedra - a fare il bello e il cattivo tempo - proprio i Socialisti, con Craxi. Un potere incontrastato fino al 1992, quando scoppiarono i processi di "Mani Pulite" accennati sopra. Proprio Craxi fu processato per tangenti. Lui si difese dicendo "ma lo fanno tutti", ma non fu sufficiente, anzi fece aprire un varco su i "tutti" che infatti erano tant. Lui lo condannarono e fuggì all'Estero dove poi ci morì. Andarono sotto il torchio giudiziario altri 4500 noti personaggi. Ne furono condannati alcune centinaia, e alcuni si suicidarono in carcere o in casa, per la vergogna. Il più clamoroso fu Gardini).
I processi trasmessi in TV, furono seguiti da milioni di italiani. Lo spettacolo fu indecente!! Vi fu un Forlani che sul banco degli imputati, rispondeva con pudore per non dire vergogna con la bava alla bocca. Cossiga fu caustico "guardateli lì, in TV, ecco i politici che ci siamo allevati in questi ultimi anni".

ANNI '94 - Sia i Socialisti come la DC. sotto il peso degli scandali sparirono dalla scena politica. I Comunisti - poco toccati da tangentopoli (ma loro non erano nei centri di potere), si prepararono a vincere le elezioni del '94. Poco prima, - Occhetto - dopo il crollo del "Muro" nel '89, distaccandosi da Mosca aveva già dato vita al nuovo partito (PDS) Partito Democratico della Sinistra. E per le elezioni stava preparando la sua “gioiosa macchina da guerra” sicuro di vincere. (ma se questo fosse avvenuto un famoso "palazzinaro" milanese sarebbe andato in rovina. Il Sole-24 ore scrisse che aveva debiti con le banche pari a 3.500 miliardi.

Tuttavia questo "Palazzinaro" "discese in campo" (Silvio Berlusconi) Era anticomunista dichiarato con questo slogan "Noi siamo il bene, loro sono il male"., Si alleò per il Sud e il Centro Italia con Fini e La Mussolini (che a Roma e Napoli avevano preso alle elezioni provinciali il 46 e il 44%) e per il Nord si alleò con la nascente "Lega Nord" di Bossi, la cui ideologia era ai più ancora ignota, se di destra, di sinistra o di centro. Ma polemico lo era, e perfino insolente, quando a un suo comizio a una signora che esponeva la bandiera tricolore lui gli disse che " con quella doveva usarla per pulirsi il c....o" .
(oggi alle ultime elezioni, lo hanno liquidato dal Parlamento di quel "tricolore Italiano", non è stato più eletto.

LA DISCESA IN CAMPO >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Berlusconi con il suo nuovo partito Forza Italia, sovvertendo tutte le previsioni (un giornale titolò "Sociologi avete sbagliato tutto") e sbagliarono anche molti sondaggi, LUI VINSE !!. Era dichiaratamente un partito di Destra, ma nessuno osò chiamarlo "fascista" anche se come alleati aveva addirittura la nipote di Mussolini e Fini era un erede del MSI almirantiano. Tutti zitti. E la Segrè c'era anche allora.

Iniziò da allora tutta una nuova politica. Con un nuovo modo di porsi nei confronti dell'opinione pubblica, sia come politico che di costume. E che ormai tutti conosciamo anche nei minimi particolari, anche se non tutti conosciamo questi particolari, quando lui aveva dato vita al suo Impero. Ma siamo arrivati alle elezioni del 2022 e lui a 86 anni vuole essere ancora un protagonista della Politica Italiana. Ma ad essere "la vera protagonista" è una meteorite che non ha fatto scomparire come millenni di anni fa i dinosauri, ma rischia oggi di far scomparire la molta discussa ideologia e i suoi seguaci, che si stanno disperdendo creandosi un proprio partito, che alle volte è del 2%, ma fanno gli arroganti, gli sfascia carrozze, fanno i patetici "Duci".

Una ideologia dove questi seguaci, dopo aver eliminato il nome di "Comunista", ha eliminato anche il nome di "Sinistra". chiamandosi "Partito Democratico", ma che pur essendo stati contrari per 100 anni al capitalismo, e il faro del proletariato, da qualche tempo si è creatao un proprio capitalismo, diventando anch'esso borghese. E scatenandosi contro gli avversari, li chiama che fanno parte di una "destra fascista".
Ma ha al suo interno 4-5 correnti (che sono lontanissime da quel progetto di società totalitaria bolscevica che doveva nascere da una rivoluzione del proletariato, con il loro grido di guerra: "via i padroni" - "a morte il capitale".
Ha oggi 4-5 correnti non solo da ora, ma iniziarono già a nascere e a distaccarsi dai sovietici, fin da quando vi erano state le invasioni dell'Ungheria nel '56, e quella in Cecoslovacchia nel '68, soprattutto a Praga quando 2-300 mila soldati, migliaia di carri armati russi attraversarono le frontiere dello Stato per invaderlo. La repressione fu sanguinosa e mise fine alla Primavera di Praga dove si era immolato, dandosi fuoco - l' uomo simbolo di una sollevazione popolare di 500.000 ungheresi - lo studente Jam Palach, e ca. 300.000 ungheresi furono costretti a fuggire.

In Italia per queste tragedie, cosa dissero allora i comunisti? Giorgio Napolitano aveva plaudito all'invasione dei carri armati russi a Praga, ma disse in seguito che fu un errore di gioventù averla appoggiata. Ma cosa aveva detto all'indomani della repressione che "l'invasione russa non era da condannare ma che aveva contribuito a rafforzare la "pace nel mondo". Ebbe poi modo di ricredersi. Queste Paci fatte con le repressioni prima o poi portano alle guerre.

Mancavano 30 anni alla caduta del Muro, dove dietro, con sgomento dell'intera Europa, si scoprì che non era mai stato distribuito al proletariato "latte e miele", ma vi era solo stata tanta fame di libertà. Vi era stato quel "Comunismo" che le nuove insegne della sinistra, a partire proprio dalla caduta del Muro si affrettò cancellare.

Oggi viene da ridere, nel vedere una certa sinistra, prendere le difese dell'Ucraina, rinnegando quell'antica ammirazione per l'Unione Sovietica e la dittatura Staliniana.
Si sono trasformati tutti in antifascisti per comodità non avendo altri motivi nel fare opposizione. Salvo farlo nel modo.... fascista.

Ma nel dopoguerra aveva affermato Churchill:
"I Fascisti di ieri, un domani,
per campare si definiranno tutti antifascisti,
usando pure loro contro gli avversari.... il fascismo"
.
Fu un profeta !!



“Non esiste altro che un eterno presente – scrisse Orwell – nel quale un partito vuole sempre aver ragione. Lavora per fare un partito unico al comando, creandosi un nemico comune, inesistente, ma che però lo usa, incanalando tutto il suo odio verso un inesistente soggetto, trasformandolo in un nemico, affermando che è per rafforzare la "pace nel mondo".

Ma può anche accadere che "il popolo a un certo punto fa quello che vuole". Lo ha fatto nel '22, lo ha fatto nel '45, e lo ha fatto ieri con il voto. Con una maggioranza netta di una coalizione votata da 13.539.247 (il 43.81%) su 27.744.359 di italiani.

E' LA DEMOCRAZIA..... BELLEZZA !!

All'indomani delle Elezioni ha scritto Le Figaro: "Nessuna minaccia può fermare la democrazia".

Le ultime elezioni ne sono una dimostrazione.
Non sappiamo se sarà un bene o un male; ma sappiamo che è accaduto.
Né sappiamo se sono stati i giovani (che sono sempre meno).... o noi vecchi (sempre di più).

NOI "vecchi" siamo colpevoli di essere ancora al mondo. La Giulia Torelli dice che i vecchi come me "non dovevano nemmeno votare, sono degli rincoglioniti, che gli impedisce di capire che a una certa età sarebbe opportuno.... suicidarsi". Un delirio di una influencer sinistroide, nel vero senso "funesto" e "tragico".

Ma strano che non indica anche i ns. Parlamentari vecchi e stravecchi, di oltre 80 anni.
Ce ne sono decine e decine, che hanno 97 anni, diversi oltre 90 e molti oltre 80.
Ma vale anche per loro quello che dice la Giulia Torelli?
O come dice un tale in Liguria "sono anziani, non indispensabili né produttivi".

AUGURI A TUTTI - GIOVANI E ANZIANI - DI DESTRA E DI SINISTRA

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