ANTICIPO.......

MA QUANDO VERAMENTE
INIZIO' LA 2nda GUERRA MONDIALE ? >>>>>

LA BIOGRAFIA > > > > >
HITLER e IL NAZISMO > > > >
NAZISMO E FASCISMO A CONFRONTO > >

Questo testo non vuole essere apologetico, ma solo riferire un clima politico e la cultura del tempo, ciò che veniva pubblicato e quindi ciò che si leggeva. Quindi - senza fare alcun commento - riportiamo fedelmente i testi, non per dare torti o ragioni, ma per capire. E' dal passato che si costruisce il presente e su questo si costruisce il futuro. Volerlo ignorare, il passato, si rischia di ripetere gli errori contenuti in tanti demagogici "Vangeli" che ogni tanto vengono riscritti da un nuovo "uomo della provvidenza". - Più avanti - così saremo imparziali - troveremo anche gli altri "vangeli" quelli di LENIN, quelli di STALIN, quelli di NAPOLEONE di GARIBALDI di GIOLITTI l' 'ISLAM gli EBREI, le varie RELIGIONI gli STATI UNITI ecc. ecc.-

DA RAMMENTARE (subito)
PERCHE' L'ITALIA PARTECIPO' NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE ?????
PERCHE' L'ITALIA PATECIPO' NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE ???
PERCHE'(FORSE) PARTECIPEREMO NELLA TERZA GUERRA MONDIALE?

LA RISPOSTA > > > >

 

UNA LUNGA STORIA

il socialismo,
il fascismo,
la Prima guerra Mondiale
Ma cos'era poi accaduto a WERSAILLES?
La Seconda Guerra Mondiale,
La resistenza,
Piazzale Loreto,
La sinistra antifascista cos'era?
e oggi cos'è?

LE ULTIME SUL 2018 !!!

<<<<< la BIOGRAFIA DELLA SARFATTI


<<<<< 60 LINK sul FASCISMO

<<<<< FASCISMI E FASCISTI DI IERI E DI OGGI

LA DISASTROSA GUERRA ALLA FRANCIA
CHI LA VOLLE? MUSSOLINI, GLI ITALIANI
O IL RE ?????? >>>>>

 

E VEDI ANCHE
LA COSIDDETTA "LIBERAZIONE" >>>>>

Sul "Razzismo"
Perché oggi attuale, la lotta di Liliana Segré
sull'odio, il razzismo, l'antisemetismo
<<<<<<< e il ritorno della violenza in Italia
(che io non vedo proprio)

Come scrisse De Felice: "Il predominio culturale del socialismo si stava indebolendo: anzi si sentiva minacciato; questo perché socialismo/comunismo e fascismo in un certo senso avevano lo stesso codice genetico: erano figli della rivoluzione francese.
E questa — che oggi tutti riconoscono una banale verità — era un’affermazione tremenda per la sinistra. Indigeribile".
Ma lo è ancora oggi; ecco perché la sinistra fa dell'antifascismo. Vorrebbero fare come i "fascisti" di ieri, come del resto voleva fare a suo tempo - nel 1936 - Palmiro Togliatti" - ammirando il "Programma del 1919 di Mussolini.

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MA PER CAPIRE BENE IL PERIODO NON
SI PUO' FARE A MENO DI LEGGERE PRIMA, CIO' CHE AVVENNE
AL TERMINE DELLA 1ma GUERRA MONDIALE
LO SCONQUASSO DELL'EUROPA CHE ANCORA OGGI NON E' FINITO
* * * ANNO 1919 - CONFERENZA DI PACE A PARIGI - DI VINCITORI E VINTI

ma se volete leggere TUTTO IL CLIMA POLITICO DEI 20 ANNI PRECEDENTI
VI ATTENDONO - anche se lunghe e FASTIDIOSE - LE 400 PAGINE
LA POLITICA TUTTA.... PRIMA
POI LE OSCURE TRAME PER L'ENTRATA IN GUERRA DELL'ITALIA NEL 1915.
ENTRATA IN SEGRETO.... VOLUTA DELL'EBREO SONNINO E DAL RE.
(IL CLIMA POLITICO ALL'INIZIO DEL 1900 >>>>>

 

MA QUI VOGLIAMO TORNARE AL PASSATO di Italia-Francia. NON PROPRIO AMICHEVOLE !!
Nel 1882 la Francia invase la Tunisia che era allora una colonia Italiana. Questo determinò l'alleanza dell'Italia con la Germania e l'IMpero Asburgico("Triplice Alleanza"). Che però fu poi (nel 1915) disattesa con il Patto Sonnino, che (tenendo all'oscuro il Parlamento It.) si alleò con Francia, Inghilterra, Russia (Triplice intesa") "per far guerra alla "Triplice Alleanza".
Una Guerra che (nonostante il contributo dell'Italia dato alla Francia) poi finì con le pretese della Francia (in gran segreto) di mettere a Trieste e Fiume dei propri porti per rifornire l'ex Impero Austro-Ungarico, la Germania e l'Italia stessa con le sue merci provenienti dalle sue colonie. Quindi a spese dell'Italia e dei porti italiani.
(qui abbiamo gli scritti originali >>>>>>>
Con il "Patto a Quattro" del 1933 ("Pace in Europa" fatto da Mussolini a Monaco) la Francia non volle ratificarlo. Nel 1936 per la nostra guerra in Etiopia, la Francia votò le "Sanzioni" all'Italia. Queste costrinsero Mussolini a dover accettare l'alleanza con la Germania (il Patto d'Acciaio").
Quando poi Hitler nel '40 invase la Francia, non è che agli italiani dispiacque, e fu inutile la temporanea "neutralità" di Mussolini. Tutti gli italiani volevano quella guerra (per vendicarsi" del passato). (e non era una "coltellata alla schiena" come poi si disse)
Una guerra che poi finì come sappiamo: la vittoria di Hitler senza il fallimentare contributo dell'Italia che era scesa in campo. E che alla Conferenza di Pace a Parigi, Hitler non volle nemmeno invitarla.


(UN DOPOGUERRA CON I POLITICI INCONCLUDENTI
CHE FU POI LO SBOCCO PER LA NASCITA DEL FASCISMO)

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(L'intervento di Togliatti del '36 lo vogliamo però subito riportare qui sotto:

Nell'immaginario collettivo, fascismo e comunismo occupano due posizioni opposte e inconciliabili: eppure, ancora una volta, la Storia sorprende i luoghi comuni con la forza dei documenti: è il caso dell'appello comunista del 1936 di TOGLIATTI.
Nell’agosto del 1936 Mussolini poteva definirsi soddisfatto del proprio lavoro, dopo un anno veramente decisivo: da meno di due mesi, grazie alla conquista dell’Etiopia, aveva proclamato l’Impero, suscitando enorme entusiasmo nel popolo italiano, sinceramente convinto della bontà dell’impresa africana.
La guerra, lungi dall’essere una semplice passeggiata in colonia, aveva finalmente vendicato l’onta sanguinosa di Adua del 1896 e dato agli italiani quel posto al sole a lungo agognato. Il consenso nei confronti del Regime raggiunse il punto più alto, tanto che Italo Balbo, quadrunviro, suggeriva addirittura al duce di indire libere elezioni il cui esito avrebbe legittimato la dittatura, mentre i gerarchi più intransigenti, come Roberto Farinacci, auspicavano di sfruttare il favore popolare per eliminare definitivamente la monarchia. Mussolini permetteva tali dicerie, forte del prestigio internazionale guadagnato in seguito all’esito trionfale d’un conflitto che aveva visto l’Italia protagonista dello scenario mondiale, pur colpita dalle sanzioni economiche e decisa a imboccare il cammino autarchico e totalitario.

In questo scenario idilliaco, gli antifascisti si maceravano nell’inedia: intellettuali e politici dissidenti, come Croce, Orlando, Albertini, Labriola, abbagliati dall’apparizione fatale dell’Impero abbandonarono anni di lotte plaudendo, più o meno sinceramente, al Fondatore dell’Impero. L’antifascismo militante, dopo aver sperato nel crollo del regime durante le fasi più incerte della guerra, viveva ora una delle ore più tragiche, impossibilitato ad operare in Italia, completamente inerme all’estero.
Finita la guerra, nel '19 il socialismo era già morto come dottrina, esisteva solo come rancore, tentando solo delle rappresaglie contro coloro (i capitalisti con i grossi affari che ci fecero) che avevano voluto la guerra e che dovevano "espiarla". E' il periodo delle "Settimane Rosse", scioperi selvaggi, occupazione delle fabbriche. Che però si rivelarono fatali e controproducenti. Proprio il "proletariato" si ribellò, voleva lavorare non fare scioperi. Fra l'altro gli industriali si coalizzarono, fondarono la "confindustria" e le loro fabbriche le chiudevano loro prima ancora degli scioperi, cioè facevano le "Serrate". Con gli operai a spasso senza essere dei socialisti impegnati, ma solo con la voglia di guadagnarsi uno stipendio per campare..
Fallita l’esperienza dello scontro frontale con il Fascismo, i socialistii decisero allora di elaborare una nuova strategia, basata sull’affinità che il movimento marxista poteva rintracciare con il programma Sansepolcrista del 1919: si cercava un’inedita alleanza tra camerati e compagni per combattere insieme la borghesia e il capitalismo nazionale.

Questo tentativo d’accordo, opportunamente taciuto e coperto nel dopoguerra dal PCI del '21, ma verrà sostenuto da un documento programmatico, di PALMIRO TOGLIATTI con “L’appello ai fratelli in camicia nera”, di cui riportiamo qui uno stralcio: […]
"La causa dei nostri mali e delle nostre miserie è nel fatto che l’Italia è dominata da un pugno di grandi capitalisti, parassiti del lavoro della Nazione, i quali non indietreggiano di fronte all’affamamento del popolo, pur di assicurarsi sempre più alti guadagni, e spingono il paese alla guerra, per estendere il campo delle loro speculazioni ed aumentare i loro profitti. Questo pugno di grandi capitalisti parassiti hanno fatto affari d’oro con la guerra abissina; ma adesso cacciano gli operai dalle fabbriche, vogliono far pagare al popolo italiano le spese della guerra e della colonizzazione, e minacciano di trascinarci in una guerra più grande. Solo la unione fraterna del popolo italiano, raggiunta attraverso alla riconciliazione tra fascisti e non fascisti, potrà abbattere la potenza dei pescicani nel nostro paese e potrà strappare le promesse che per molti anni sono state fatte alle masse popolari e che non sono state mantenute. (…)
I comunisti fanno proprio il programma fascista del 1919, che è un programma di pace, di libertà, di difesa degli interessi dei lavoratori […]
(qui il famoso "programma" di M. a San Sepolcro >>>

Ecco cosa disse Togliatti. E le stesse cose poi le disse nel 1936, quando Mussolini era all'apice, sbaragliando l'unica (ma poca) contestazione che c'era ancora in giro.
"FASCISTI DELLA VECCHIA GUARDIA! GIOVANI FASCISTI!
Noi proclamiamo che siamo disposti a combattere assieme a voi.

LAVORATORE FASCISTA, noi ti diamo la mano perché con te vogliamo costruire l’Italia del lavoro e della pace, e ti diamo la mano perché noi siamo, come te, figli del popolo, siamo tuoi fratelli, abbiamo gli stessi interessi e gli stessi nemici, ti diamo la mano perché l’ora che viviamo è grave, e se non ci uniamo subito saremo trascinati tutti nella rovina […]
ti diamo una mano perché vogliamo farla finita con la fame e con l’oppressione.
È l’ora di prendere il manganello contro i capitalisti che ci hanno divisi, perché ci restituiscano quanto ci hanno tolto […]"
vedi qui l'originale >>> -

Insomma: se le "squadracce fasciste" poi sorsero fu anche come reazione alle "squadracce rosse" che volevano trasformare l'Italia in una succursale dell'URSS.

LENIN (che era un ebreo (da parte del nonno matremo) puntava sulla "Legge del Ritorno di Israele") lui stesso ammise che il 50% dell'avanguardia terrorista e comunista, nel Sud e nell'Ovest della Russia, era composta da ebrei: ed era stato chiaro fin dall'inizio della sua Rivoluzione (vedi qui l'intero testo digitalizzato "Stato e Rivoluzione" > > > ) aveva dichiarato- "Noi stiamo sterminando la borghesia come classe". Il suo partner l'ebreo ZINOVIEV dichiarò: «Gli interessi della rivoluzione richiedono l'annientamento fisico della classe borghese». Ed anche l'ebreo TROTSKIJ spiegò in una intervista nel 1937 sul giornale ebraico di New York, il Daily Forward: «Più a lungo la corrotta società borghese vive, più il barbarico antisemitismo arriverà dappertutto».

STRANO CHE NON SI DICE DA NESSUNA PARTE CHE LENIN, TROTSKIJ E MARX ERANO EBREI


L'appello citato sopra fu firmato da Palmiro Togliatti
nel '36 da oltre sessanta dirigenti del PCI, e si richiamava al noto programma dei Fasci di Combattimento del 23 marzo del 1919, elaborato da Mussolini insieme a sindacalisti rivoluzionari, socialisti interventisti, anarchici, futuristi.
L’appello di Togliatti ai comunisti cercava di risolvere idealmente la dolorosa spaccatura che, nel lontano ottobre del 1914, con l’uscita di Mussolini dal Partito Socialista aveva provocato nel mondo della sinistra italiana.

Togliatti, come già Antonio Gramsci nel 1926, aveva intuito che il Fascismo mussoliniano non era solo reazione capitalistica: la rivoluzione delle camicie nere era legittimata da una base sociale, essenzialmente proletaria e piccolo borghese, che metteva in discussione le fondamenta stesse dell’ordine sociale ed economico, rivendicando il ruolo dello Stato, tramite il sistema corporativo, nell’economia e nei rapporti sociali. Per questo, i “fratelli in camicia nera” potevano rappresentare una sponda possibile per il processo rivoluzionario.
Questa utopia comunista dell’agosto 1936, seppur animata da una necessaria dose di opportunismo politico, non era del tutto campata in aria.

(un opportunismo politico che poi Togliatti - rientrato dalla Russia - fece anche nella "Svolta di Salerno" mettendosi a disposizione del Re e di Badoglio. Tanto da guadagnarsi l'entrata nel successivo Governo De Gasperi - che non era sicuramente di sinistra, ma della destra democristiana).

Infatti gli anni successivi all’Impero furono caratterizzati dal terzo tempo dell’azione Mussoliniana: il periodo 1937-1943 sarà un susseguirsi di attacchi alla borghesia, al capitalismo italiano, e si diffondeva sempre più l’esigenza di andare verso e per il popolo, fino a quando caduto il fascismo, nella costituita RSI si vararono i provvedimenti della "socializzazione delle fabbriche". Che avrebbe fatto i lavoratori comproprietari delle aziende e anche la spartizione degli utili.
Questa all'inizio - pur ben vista dalla sinistra, riflettendoci sopra non era affato gradita, temendo un antagonismo alla loro "lotta totale ai padroni".
Ma appena gli anglo-americani misero piede a Milano, messa fine alla "Resistenza" e al loro Comando Provvisorio che si era dato il CNL, nello stesso giorno 28 aprile, sciolsero le bande e imposero la consegna delle loro armi. E per prima cosa assieme ai padroni fu cancellata la "Socializzazione". I "padroni" "giocando" i partigiani che avevano (con un mirato "doppio gioco") perfino aiutato anche finanziaramente, la vollero SUBITO abolita e tornarono subito a fare di nuovo "i padroni". (che spadroneggiarono poi con gli aiuti americani del Piano Marshall (QUI tutti i nomi dei beneficiari >>>>>)

Alcune riflessioni che mi sembrano molto centrate le fa Roberto Mancini in una "Storia del Fascismo".
"La lotta di classe in fondo era a difesa del singolo o di una specifica classe di lavoratori, ma la collettività é un'altra cosa. Riguarda l'intera comunità, non solo gli aspetti economici, ma anche in quelli politici e spirituali. Il tutto teso nel completamento dell'essere umano. Queste - inutile negarlo - erano state le battaglie sociali che il fascismo aveva sostenuto: partirono da questo presupposto: salvaguardia dell'individuo come lavoratore, fare del lavoro l'unico soggetto dell'economia, ma rimanere sempre all'interno dei superiori interessi della nazione".

"Poco capito dagli stessi comunisti, Gramsci fu però l'unico tra gli oppositori a capirne lo spirito elencando tutti gli errori di un socialismo ormai spento e incapace di coinvolgere il proletariato italiano. Non solo, ma aveva anche compreso che la guerra aveva causato un enorme sconvolgimento di carattere economico e psicologico e aveva contribuito a determinare una nuova presa di coscienza da parte della ( nuova, non feudale) borghesia italiana. Ma il partito socialista non seppe capire questo passaggio e si rese nemica non solo di questa classe ma nemica anche di una gran parte dello stesso proletariato. Quando ci furono le continue e clamorose fallimentari "Settimane Rosse", con scioperi, e i picchetti nelle fabbriche per chi voleva lavorare, poi assalti e scontri con la forza pubblica, i nemici di questi socialisti furono buona parte proprio gli stessi operai". Erano stanchi dei "parolai". Con gli scioperi a oltranza e senza stipendi non si mangiava"!!!, Tanto più che gli stessi industriali tutti uniti, inziarono a fare le "serrate". Una strategia fatale per la sinistra, i "padroni" chiudevano anche quando non vi erano gli scioperi.

Qui non dimentichiamo una riflessione proprio di Mussolini su quella "Socializzazione" accennata sopra, attuata nella RSI. La scrive mentre sta vivendo un periodo burrascoso prima della drammatica fine. Che è quasi un "Testamento Politico".
"Sono stato e sono socialista. L'accusa di incoerenza non ha fondamento. La mia condotta é sempre stata rettilinea, nel senso di guardare alla sostanza
delle cose e non alla forma. Mi sono adattato socialisticamente alla realtà. Man mano che l'evoluzione della socierà smentiva molte delle profezie di Marx, il vero socialismo ripiegava dal possibile a probabile. Appare chiaro allora che l'unico socialismo attuabile socialisticamente era il corporativismo, punto di confluenzs, di equilibrio e di giustizia degli interessi privati rispetto all'interesse collettvo. Io ho dato ai lavoratori italiani quello che Nazioni più progredite non si sognano neppure. Ciononostante sono qui, legato al palo dei reazionari. Ricordatevi bene: collaborazione e non lotta di classe. * Carta del Lavoro e socialismo; * la proprietà é sacra fino a che non diventi un insulto alla miseria; * cura e protezione del lavoratori, specialmente dei vecchi e degli invalidi; * cura e protezione della madri e dell'infanzia; * assistenza fraterna ai bisognosi; * moralità in tutti i campi; * lotta continua contro l'ignoranza e contro il servilismo verso i potenti; * potenziamento dell'autarchia, unica nostra speranza fino al giorno utopiico della suddivisione fra tutti i popoli della terra delle materie prime che Iddio ha dato al mondo".
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Ma perchè erano nati i "Fasci di Combattimento" e poi il "Fascismo"?

Alla fine della Prima Guerra Mondiale, per la Conferenza di Pace a Parigi.....dei vinti e dei vincitori,
WOODROW WILSON, 62enne Presidente degli USA, era sbarcato in Europa il 13 dicembre dopo aver fatto un giro trionfale nei Paesi Alleati, Italia compresa..
Ma fu poi proprio LUI a Parigi a non ascoltare la delegazione italiana (e ad ignorare il famoso "Patto di Londra" > vedi > > (le spartizioni) di Sonnino, "io a quella firma non c'ero quindi non conta niente. E' carta straccia" e io ho vinto la guerra);
L'Italia si sentiva tradita degli esiti della sua guerra vittoriosa negata alla Conferenza, che provocò perfino l'abbandono della stessa delegazione italiana. L'impulso al diverbio lo aveva dato proprio Wilson, vero "dominus" "abusivo" della spartizione postbellica. E si dice pure che con il suo intervento pose le premesse per la "colonizzazione americana dell'Europa".(e prima o poi anche - per le imposizioni capestro - le premesse di una futura guerra della Germania).

Qui allora non dobbiamo dimenticare che il successivo 23 marzo 1919, Mussolini, alla sua prima riunione in piazza San Sepolcro, nel formare i "fasci" il suo intento era di creare un moto rivoluzionario ispirato sulla difesa dell'Italia, dei suoi morti, e soprattutto davanti al disfacimento in atto nel tradimento di Parigi. (Non per nulla fu chiamata la "Vittoria Mutilata").
La sinistra invece che - prima e durante- nella guerra era stata disfattista, godeva e andava dicendo ai 5 milioni di reduci "bei fessi che siete stati a farla questa guerra, cosa vi aspettavate?" e guardava alla Russia puntando a una imminente rivoluzione per instaurare anche in Italia con la violenza, la dittatura del proletariato, l’eliminazione delle classi capitalistiche. "Via i padroni!"
Proprio il 1° marzo 1919, c'era stata a Milano la prima adunata bolscevica, grandiosa per la larghissima partecipazione e con un popolo imbestialito dalla fame.
Ubriachi o no di leninismo, con veri o falsi apostoli del bolscevismo, il fatto è che dalle masse ci fu un diffuso ribollire di odio, contro l'impotenza dello Stato, contro il Re, contro la Patria, e contro la stessa Vittoria. Se fosse scoppiata una guerra civile avrebbe fatto più vittime e più danni della stessa guerra mondiale. E quello che la sinistra sperava. Mentre i proprietari terrieri e gli industriali iniziarono a tremare. Oltre ad essere infuriati e offesi anche i 5 milioni di ex soldati, dileggiati dalla sinistra.

Per mesi Mussolini aveva spiegato le sue ragioni nell'organizzare una rivoluzione piuttosto che parlarne o teorizzarla come invece facevano a sinistra. Bisognava agire!! Ed era stato chiaro ""Bello i soldati uniti al popolo! Bello il collettivismo! Bello la distribuzione delle terre! Male invece (in Russia) i nuovi dittatori statali nelle fabbriche e nelle campagne".
Il suo programma era: la valorizzazione della Vittoria; l'esaltazione dei Combattenti, dei Mutilati, dei decorati al valore; la glorificazione dei Caduti; la lotta, anche violenta, contro il dissolvimento dovuto all'impotenza dei Governi inetti; opposizione energica allo sfacelo, all'anarchia, alla disorganizzazione economica, all'isterilimento produttivo dovuto al dilagare del bolscevismo. Profetizzando ""il socialismo é crollato, l'Internazionalismo caduto, la lotta di classe é una favola e la rivoluzione bolscevica porterà al disastro l'economia russa".

Ovviamente la sinistra reagì, soprattutto quando diedero inizio a una serie di scioperi e di violenze, e a loro volta gli industriali scatenarono le loro serrate (chiudevano prima degli scioperi). Per questi padroni allarmati Mussolini con una tocco geniale decisamente opportunistico, dal suo Popolo d'Italia cancella il sottotitolo "Quotidiano Socialista" e lo sostituisce con "Quotidiano dei combattenti e dei produttori" motivando "il socialismo nel 1914 aveva un senso oggi è anacronistico. Bisogna esaltare i produttori perché da loro dipende la ricostruzione.... e ci sono proletari che comprendono benissimo l'ineluttabilità di questo processo capitalistico....produrre per essere forti e liberi....".
"altrimenti ci sarà una rivoluzione come in Russia. I socialisti nostrani già pensano di chiamarsi "Comunisti", quindi voi "Padroni" con il "potere al popolo" sarete spazzati via"


E se - a San Sepolcro - non erano in molti, subito dopo, moltissimi (tutti !! ) si affiancarono ai nascenti "Fasci".
Tutti fervidi assertori del Fascismo > i nomi > >

E altrettanto fecero i maggiori giornali italiani, che così si espressero:
ALBERTINI direttore del Corriere della Sera: "Il fascismo ora interpretato é l'aspirazione più intensa di tutti i veri italiani" -
La Stampa
di Torino: "Il governo Mussolini é l'unica strada da percorrere per ridare agli italiani quell'"ordine" che tutti ormai reclamano intensamente".

Entrambi i due fogli non erano quelli del "Corriere dei Piccoli", ma i due più diffusi giornali d'Italia, che leggevano non i bambini, ma i titolari e i rappresentanti del capitalismo italiano.

Dunque nacque poi il "ventennio" (non certo dal proletariato) con un importante programma economico delle partecipazioni statali e del sistema bancario, che si può definire storica per l'economia e l'imprenditoria italiana. Unico in Europa e forse nel mondo. Mediante una complessa opera di riorganizzazione nacque l’IRI e altri enti di gestione, con maggioranza o totalità delle azioni di oltre 250 grandi complessi finanziari ed industriali (e una quarantina in corso di liquidazione) che saranno poi il volano della ricostruzione e della crescita negli anni del dopoguerra.
Vi erano dentro il 25% di tutta la "raccolta" bancaria italiana, il 25% della produzione elettrica nazionale, il 57% dei telefoni, il 43% della produzione siderurgica, l'80% delle costruzioni navali, oltre notevoli quote nell'industria meccanica minore. ( i faziosi vogliono negare anche questo?).
"C'era - ha scritto A. De Stefani - un bilancio in disavanzo e lo si doveva equilibrare; c'era un debito pubblico e lo si doveva pagare; c'era una Lira svalutata e la si doveva rivalutare. C'era il disordine e la pluralità dei comandi, e si doveva ristabilire l'ordine e l'unità del Comando. Dal 1929 e il 1932 tutto il mondo stava assistendo a un drammatica crollo non solo della produzione industriale".
Ma venne LUI il protagonista al cubo (dotato di un senso dello Stato che pochi in Italia prima e dopo di lui hanno dimostrato di possedere) ALBERTO BENEDUCE > vedi la sua biografia >>>>> , che poi - morto lui - nel dopoguerra (sposando Idea Socialista (questo il nome di sua figlia), ci lasciò suo genero Enrico Cuccia (molto elogiato da Mussolini in persona per certi suoi interventi che lui - anche se giovinetto - si era creato oltremare).
A fine guerra poi Cuccia divenne il direttore generale di Mediobanca, che in breve tempo diventa il centro del mondo finanziario e politico italiano. Cuccia (non rilasciò in vita sua mai una intervista) era l'unico a sapere chi "aveva avuto" e chi "aveva dato".

Nacque così la "Grande abbuffata" >>>>>> , più tardi sorsero i "Carrozzoni" in mano a quella che poi nel '73 Scalfari chiamò "la Razza Padrona" (Uno Stato che in pochi anni (esulando quasi sempre dall'economia e dal buon senso) con la spregiudicatezza privatizzò tutto, aziende strategiche, istituti di credito, o dando in gestione-concessione per quattro soldi, demanio, beni pubblici, telefonia, elettricità, industrie navali, porti, autostrade.
Così l'inetto Stato, privatizzando (a discrezione, complici i suoi politici) aveva poi creato uno Stato di proprietà privata, (perverso, spesso con dentro gli stessi politici ad entrarci) senza esercitare la giusta vigilanza e i poteri di controllo sullo svolgimento delle attività; una proprietà privata che sa fare solo i suoi conti, in attivo, anche quando gli aerei restano a terra, le navi affondono o i ponti sulle autostrade crollano.
Uno smembramento dell'IRI (SME ecc.) lo fece poi Prodi ancora nel '93 quand'era lui il Presidente (ma anche consulente della Goldman Sachs - e nello stesso tempo Garante del Sistema, perfino nella costruzione della nuova TAV !! Era il 1993!! ).
Diventato lui Presidente del Consiglio a sostituire Prodi all'IRI ci andò Gian Maria Gros che non fu da meno; vendette "Autostrade" e dopo cinque anni, LUI (!!!) va a presiedere proprio quel fondo di chi le possiede. Una anomalia tutta italiana.
Nel '94 era poi sorto il "nuovo" governo Berlusconi (che vinse con l'appoggio del MSI (!!!) di Fini) lui subito si schierò a favore dell'imprenditoria per il libero mercato e lo smantellamento dello stato sociale. Dalle sue TV spaziò su tutti i settori. In quelli privati e in quelli che una volta erano pubblici.

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Torniamo ancora al "VENTENNIO" quando era venuto alla ribalta la laboriosità, operosità, creatività italiana (sempre non certo dal proletariato) e con esse la rinascita (dopo la crisi in USA del '29). Ci fu una ripresa in tutti i settori industriali, artigianali, agricoli, bancari. Soprattutto l'inventiva spaziò nel designer dei beni, con creazioni, ritrovati, in tutti i settori, della moda, gioielli e perfino nello Sport (nel '34 e '38 vinse perfino i Mondiali di Calcio).
Ci fu insomma una rinascita. Fu allora che il resto del mondo andò sempre di più scoprendo il nuovo orgoglio dell'Italia, quel brand che si chiamò "Made In Italy". Ma poi in seguito - questi miracoli dell'ingegno italiano - sono stati presentati - dagli estemporanei antifascisti - soprattutto dalla sinistra - come un'opera esterna alla sfera fascista. Che non era il fascismo l'autore della rinascita, ma il povero proletariato, l'umile operaio nella catena di montaggio, il misero contadino con la sua zappa. E così fino ai nostri giorni, quando non il proletariato ma i più famosi imprenditori italiani hanno cantato loro il "bella ciao" e si sono trasferiti all'estero con i loro famosi brand.
Mentre il "Made in Italy" per conservarlo e capirlo avrebbe dovuto essere proiettato all’indietro per poter essere lanciato verso il futuro. E' stato un altro grosso errore della nostra "nuova" (!?) epoca !! L'Italia si é incagliata nelle secche. Gli restano le noccioline ma fra breve rimarranno solo più i gusci.
Questo é accaduto perché in Italia abbiamo una classe politica dirigente debole, incapace di interventi finanziari e normativi di salvaguardia, remissiva alle altrui decisioni e aggressioni.
Non così i proprietari di imprese del (fu) "Made in Italy", che si comportano ovviamente da accorti imprenditori. E vanno in altri Stati non solo europei (ridicoli questi chiamarli dell'"UNIONE" come il Lussemburgo) dove offrono (spudoratamente) condizioni fiscali, salariali e ambientali inferiori alle nostre.

RITORNIAMO al 1940
Sappiamo com'era iniziata e finita la Prima Guerra Mondiale.
E nella Seconda Guerra Mondiale?
Anche qui i maggiori giornali italiani volendo montare sul carro del vincitore con Hitler che era già quasi a Parigi, reclamavano....
"perchè non intervenire se siamo alleati?"

Rompendo gli indugi, siamo poi intervenuti!!! (vedi qui l'intera STORIA di questo intervento >>>>
Il resto è cosa nota. Ma non dimentichiamo che se Mussolini non si fosse affiancato a Hitler, questi dopo la Francia, in 2 ore sarebbe sceso a Verona; dalle Alpi e dal Brennero, fino a Venezia e Trieste per dare una lezione allo "sleale socio" che tergivisando con il suo "non belligerante" lui non aveva rispettato il "Patto d'Acciaio".
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PERCHE' MUSSOLINI
INTERVENNE NELLA 2a G.M. (anticipiamo ancune riflessioni).

MA UNA DETTAGLIATA STORIA
SULLA "GUERRA DI MUSSOLINI"
BISOGNA LEGGERLA SUBITO QUI >>>>>>

L'Italia con la Germania aveva fatto un alleanza nel 1938 ("Patto d'Acciaio"). Ma come forza i due Paesi erano diseguali; le iniziative politiche e militari erano prese sempre da Hitler. Gli interventi li decise sempre lui autonomamente, mettendo Mussolini sempre davanti al fatto compiuto ("quando lui inizia una guerra, solo dopo, me la annuncia con una telefonata") e imponendogli anche la partecipazione. Poteva Mussolini (e ci stava pensando) cambiare alleato? (come l'Italia spuduratamente fece già nel 1915?). Per come finirono Polonia, Francia e Inghilterra per l'Italia - bisogna convenire - sarebbe stato un suicidio. Hitler avrebbe punito Mussolini per il voltafaccia e avrebbe invaso dopo la Francia in poche ore anche l'Italia, che sarebbe diventata una "colonia" tedesca.

Montando sul carro del vincitore, abbiamo poi invece si "vinto"(!?) ma con quelli che noi abbiamo poi chiamato "alleati". Abbiamo subito dopo formato una "Democrazia", ma non prima di aver fatto una "Alleanza" non espressa dal popolo ma imposta; questa volta non più con un "Patto d'Acciaio", ma con un patto - anche qui - con forze diseguali, con la NATO (detta "Forza Atlantica") ma con una netta preponderanza strategica, militare e politica degli USA. E - come Hitler nel '38 - gli USA hanno preso poi loro iniziative politiche e militari nel resto del mondo. Per ultimo con il sostegno Inglese e Francese anche in Libia. Non solo, ma intervenendo anche nei Paesi (al di fuori della nuova Unione Europea e del Patto Atlantico) hanno imposto sanzioni, come in Russia. O ad agire per proprio conto in Corea o in Cina. E come ultimo regalo impedire all'Italia l'acquisto di petrolio in Iran.

 

Dobbiamo ritornare al 1919.

...Oltre alle gesta e ai vari discorsi che abbiamo già accennato nella sua biografia, alle sue prime elezioni del novembre 1919 l'esito delle urne per Mussolini, sembrò dover spazzare dalla storia italiana la meteora fascista - perché MUSSOLINI non conquistò alcun seggio, ma addirittura finì anche in carcere (per aver creato un "covo" di ribelli) poi fu rimesso il libertà per l'intervento del direttore del Corriere della Sera: Albertini, che ritenne con quei miseri voti presi da Mussolini capo dei tanto celebrati Fasci di combattimento- "politicamente era finito".
Nitti (con il suo il Governo varato) vorrebbe lasciarlo in galera, Albertini gli consiglia di non farlo, "Mussolini è un rudere. E' uno sconfitto, non occorre farne un martire"
).
"L'Avanti !" impietoso, mise sul giornale due righe nella cronaca nera: "Ripescato dentro il naviglio un corpo. Sembra che si tratta di Benito Mussolini". E altri suoi nemici bontemponi improvvisarono un estemporaneo funerale con la sua effige.
Mussolini era ovviamente avvilito per il clamoroso insuccesso e la figuraccia che aveva fatto dopo tanto agitarsi.

I vincitori furono i socialisti (1.834 792 voti) e i popolari di don Sturzo (1.167.354 voti).
( Don L. Sturzo che ha fondato il Partito Popolare Italiano vuole essere un partito democratico aconfessionale. Mira a: riforma agraria “terra ai contadini”, riforma elettorale proporzionale, voto alle donne, decentramento. Ma é percorso anche lui da due correnti, una democratica, l’altra conservatrice e antisocialista. Non andrà lontano.).

Le scelte fatte e adottate poi dal governo Nitti, non sanarono affatto i problemi economici e sociali postbellici; anzi sfociarono in violenti scontri politici e sindacali (il cosiddetto Biennio Rosso).
Dopo l'inetto Nitti (che si dimise) in 3 anni ci furono altri 4 inetti Governi. (il Nitti II 1919-20, il Giolitti 1920, il Bonomi 1921, il Facta 1922).

Gli ex amici socialisti di Mussolini “rivoluzionari” che erano finalmente andati al potere non erano però stati in grado di fare la rivoluzione tante volte minacciata, una volta presa la poltrona impoltronirono pure loro. E così gli altri che seguirono. Con altri 4 governi inetti citati sopra.

Era quindi quasi naturale che una rivoluzione (insperatamente) la facesse il vero socialista Mussolini, dimostrando fiuto politico, grande opportunismo e una estrema abilità nel navigare a vista tra i marosi della politica italiana dell'epoca. (non per nulla e non a caso Lenin, lui che di rivolgimenti era maestro, si lamenterà dopo con i socialisti perché "si erano lasciati sfuggire l'unico uomo capace di fare la rivoluzione in Italia".
(ma lo dirà ancora nel '36, anche Togliatti "dobbiamo fare proprio il programma fascista del 1919". Rivolgendosi non ai "compagni" ma ai "fratelli in camicia nera", "dobbiamo prendere il manganello!"
Altro che antifascista!!

Fra l'altro l'ascesa del fascismo coincise con l'entrata in massa dei cattolici in politica, con un palese appoggio alla destra, mentre i recalcitranti furono costretti su invito del Vaticano ad espatriare, come Don Luigi Sturzo. Un appoggio quella dei cattolici che poi favorì i "Patti Lateranensi" (il Concordato). Un miracolo - dissero - fatto nel giorno della Madonna di Lourdes dall' "Uomo della Provvidenza".

Per la sinistra l’obiettivo finale era "l’uguaglianza tra i cittadini che deve essere raggiunta attraverso l’eliminazione delle classi capitalistiche e del diritto di proprietà. Lo Stato deve sostituire l’economia privata". "l’egoismo dell'uomo sparirà in un diverso ordinamento economico", "la proprietà é un furto".

Ma Lo enunciavano solo!!

Tutto utopico e inattuabile: perché nulla dicevano quali provvedimenti adottare in concreto per perseguire questi fini, che erano fuori dalla realtà. Perché il Paese stava cambiando !! NOn era più quello dell'800.
Dall'inizio del secolo proprio l'economia privata iniziava ad operare nel libero mercato, e cosa nuova, chiunque con le idee, l’intraprendenza, l’attivismo e la disponibilità a rischiare del denaro poteva nel gestire i suoi progetti entrare nel mondo imprenditoriale. Era l'alba del consumismo e il vecchio artigiano stava trasformandosi in imprenditore, operando nei beni e nei servizi, oltre che varare una nuova
economia.
Era "egoismo" questo? NO gli esseri umani anche se sono sempre motivati dai propri legittimi
interessi, nello stesso tempo questo interesse personale dell'imprenditore - pur creando un suo profitto - diventa anche "motore" del sistema economico creando nuova ricchezza alla collettività. Il vero imprenditore non si "mangia" subito il profitto, ma lo investe per incrementare il proprio lavoro e con questo far nascere la sua azienda più grande che darà poi lavoro ad altri. "Fare per ricevere sì, ma anche per dare" questo é sempre stata la caratteristica del vero imprenditore.
Un esempio per tutti fu poi nel dopoguerra Adriano Olivetti, fondatore a Ivrea di una "Comunità", dove si respirava un "Socialismo sociale", di cui parleremo più avanti.

Mussolini era diventato più "comunista" di Togliatti, toglieva le terre ai ricchi dandole ai poveri (le famose bonifiche delle terre malariche o incolte dei latifondisti. Ne furono espropriati circa due terzi, con il passaggio sotto il controllo diretto dello Stato, ma non come in Russia, perché lui fondò i consorzi di bonifica in Emilia, Romagna, Veneto e Friuli, gestiti e finanziati dallo Stato.- E ci fu la trasformazione dei mezzadri da privati coloni a proprietari). (Nel 1933 il regime aveva "redento" e "bonificato" 4.733.982 ettari). E' ovvio che per certi feudali proprietari espopriati lui era un "crminale". (ma poi per opportunismo si accodarono, altrimenti sarebbe periti).

Togliatti stalinista voleva anche lui espropriare i ricchi per far lavorare - alla stakanov - i poveri, ma a vantaggio dello Stato del tipo Stalinista.
.(operai e contadini al servizio dello Stato).
Mentre il
Mussolini non aveva mai predicato l’abolizione della proprietà privata, come prevedeva invece lo Stato stalinista che Togliatti ammirava.

Dunque il fascismo non ha tradito la "rivoluzione socialista", la fece solo in un altro modo; il comunismo, invece, la fece, ma per fortuna dell'Italia, solo a est ….fallendo però. Ma gli "storici" scrivono, di solito, quello che il “potere al potere” vuole che scrivano… quello che fa comodo a loro. (anche dopo il 1990, quando - caduto il muro - cessò di esistere quella Russia dove - secondo Togliatti - si distribuiva "latte e miele").

Eppure fascismo e comunismo hanno la stessa matrice ideologica: il socialismo, appunto…

Le "squadracce" fasciste sorsero come reazione alle squadracce rosse che volevano trasformare l'Italia in una succursale dell'URSS. Ed é vero che nel fascismo ci furono "teste calde" che sfuggirono persino al controllo di Mussolini quando queste bande si resero colpevoli di spedizioni punitive contro gli oppositori, soprattutto ex socialiti rossi, insanguinando le piazze d'Italia, che misero a un certo punto persino in pericolo la sopravvivenza del partito di Mussolini e in diversi casi anche la sua vita. Alcune di queste bande lui riuscì a metterle da parte, a ridimensionarle, a renderle innocue (basti pensare allo stesso D'Annunzio e altri, che pretendevano di guardare più in là di lui senza averne le minime capacità). E non furono pochi -durante la crisi Matteotti- quelli che pensarono di fargli lo sgambetto e salire sul suo podio. Paradossalmente alcuni di questi "fascisti" "acciaisti" caduto il fascismo li ritroveremo con le stesse squadracce a fare dell'antifascismo. Anche becero come Piazzale Loreto.

Ma a raccontarne la storia sono sempre questi antifascisti dichiarati! E raccontano ai bambini dell'asilo - che loro non erano mai stati fascisti !!! (questo perché nessuno va a vedere i giornali del ventennio o i libri; tutti spariti, perfino nelle biblioteche. Nè vanno a vedere i famosi personaggi che furono operanti nel fascismo. (leggeteli qui > > > mussolini/afasc014.htm
Ma forse ha ragione Arrigo Petacco: "Quando comincia la guerra, la prima vittima è la verità: quando finisce, le bugie degli sconfitti vengono smascherate, i falsi "vincitori" diventano "eroi" e scrivono poi loro la Storia".

Come abbiamo già visto sopra, nel 1936 (davanti ai successi di Mussolini) Togliatti (scocciato di essersi fatto scippare nel '19 la nomea di "fascista" (quella dentro il DNA socialista del 1882-1892 che doveva terrorizzare i "padroni" i "capitalisti"i "latifondisti") invidioso del suo successo incitava i suoi "compagni camerati" che però nell'appello chiama "Fratelli di camicia nera!!!!"....."I comunisti devono far proprio il programma fascista del 1919 !!!!"...... ""E' ora di prendere il manganello !!!!!!" vedi qui >>> -
Ma se lui di diventare fascista ambiva così tanto, di fatto lo era già. Altro che chiamarsi "antifascista!!". O meglio si é antifascista solo di nome, ma si desidera essere fascista di fatto (cioè con il manganello in mano!).
Per come leggeremo più avanti, paradossalmente il primo "antifascista" (del fascismo socialista) fu proprio Mussolini.

Fra l'altro Togliatti entrò in contrasto con Vittorini - accusato di essere rimasto ad un livello di cultura solamente elitaria e lo invitava a mettere maggiormente al "servizio della causa" la sua opera. Ma Vittorini - visti gli utopistici risultati in Russia - si rifiutò di "suonare il piffero della rivoluzione" quella che voleva fare Togliatti..

Non come Togliatti era invece BOMBACCI. Anche lui prima aveva una sua visione massimalista e intransigente del socialismo; entusiasmato da Lenin e dalla rivoluzione d'ottobre, fu lui nel 1921 uno dei fondatori del Partito Comunista d'Italia, insieme ad Antonio Gramsci, Amadeo Bordiga, Egidio Gennari, Terracini. Amico personale di Lenin, col quale rimase in URSS durante la Rivoluzione d'Ottobre; fu soprannominato il "Papa Rosso". Ma ammirava molto anche Mussolini (come del resto lo stesso Lenin) fino al punto che nel 1927 i dirigenti comunisti ne decretarono l'espulsione definitiva, con uno scarno comunicato su un numero dell'Unità: "Nicola Bombacci è espulso dal partito comunista d'Italia per indegnità politica".
Anche lui come Togliatti voleva indossare la camicia nera e far proprio il programma fascista del '19. Una assurdità per quei comunisti italiani che guardavano come Togliatti al bolscevismo staliniano.

Bombacci da sempre vicino alle classi lavoratrici in alcuni opuscoli aveva scritto (lui che in Russia c'era stato) sui pericoli del bolscevismo e la degenerazione staliniana dei principi comunisti. "Io ero accanto a Lenin nei giorni radiosi della rivoluzione, credevo che il bolscevismo fosse all'avanguardia del trionfo operaio, ma poi mi sono accorto dell'inganno". E non aveva ancora visto all'opera Stalin!!
Ma fu - vero profeta - quando come Lenin lui accennò ai pericoli della degenerazione staliniana.

Lenin poco prima della morte (avvenuta il 21 gennaio 1924) malato ma ancora lucido aveva delineato i ritratti dei maggiori esponenti del partito candidati alla sua successione.
STALIN >>>>
uno dei tanti esponenti - imponendosi sugli altri e collocandovisi - approfittando della malattia di Lenin - gli era subentrato d'imperio e di fatto, senza nemmeno consultarlo.
Mossa che non sfuggì a Lenin, che ancora cosciente, poco prima di morire nel suo "Testamento"
("lettera al Congresso" ma che divenne di dominio pubblico soltanto nel 1956 dopo la morte di Stalin) aveva invece proposto la rimozione di Stalin giudicato "troppo grossolano dalla carica di segretario generale" - "perché sta concentrando nelle sue mani un immenso potere e io sono sicuro che saprà servirsene".
Più profeta di così non poteva essere.

A quel punto, come già accennato, nel 1927, BOMBACCI fece quello che voleva fare Togliatti: avendo paragonato la rivoluzione fascista a quella "comunista-leninista" , buttò nelle ortiche la camicia rossa dei "compagni-stalinisti" e si unì ai "fratelli in camicia nera". (quello che voleva fare Togliatti, incitando pure i suoi "compagni" a farlo).
Ovviamente Bombacci caduto in disgrazia in Italia con i socialisti-stalinisti, indossata la camicia nera, divenne perfino amico di Mussolini, che lo aiutò pure economicamente. Lo seguì perfino a Salò. Poi anche a Milano si accodò ai fuggiaschi. Ma pure lui, dai suoi ex amici fu catturato a Dongo, fucilato, e appeso con i ganci da macellaio a Piazzale Loreto.
E lì con lui finì per sempre anche il "socialismo" (dalle tante facce).
Passato, presente e futuro.

(Ma quello che forse   non vogliono capire molti ingenui idealisti - di ogni ideologia -, é che tutti, anche i socialisti di ogni tipo, i comunisti,  quelli di centro, gli ex proletari, gli oppositori di ogni genere, possono dar vita a regimi fascisti, dittatoriali, tirannici, come i vecchi regimi, chiamati feudali,  monarchici, imperialistici,  cesaropapisti, papali, o come i nuovi.... chiamati liberali. E recentemente anche "trumpiani". ("io ho Bombe Atomiche più di te" minacciando il coreano Kim Jong Un).
Appena uno scaltro politico si impone - ieri con la forza oggi con l'informazione, con la mafia, con la potente finanza, con i nazionalismi vari, o per la conservazione dell'italianità - gli si da' subito del "fascista".
(che é un sinonimo - ricordiamolo sempre!! - di "violenza socialista" fin dal 1882).


I socialisti di ieri, del 1919? Come avrebbe scritto più tardi Nenni (Storia di quattro anni, p.212) "...nessuna preparazione tecnica si era compiuta. Non c'era un piano d'azione della sinistra, annaspavano. Vagamente si era chiacchierato di armamento, di atti di sabotaggio, di offensiva a fondo, senza che alle parole corrispondesse la benché minima opera pratica e concreta" e con i lavoratori ormai esasperati per gli inutilii ricorrenti inviti a scioperare.

Non c'era la bozza di un vero Governo: c'erano degli uomini che cercavano di evitare certe responsabilità anzichè affrontarle. Negli incontri discutevano di formule e alleanze, manovre e contromanovre, un guazzabuglio, mentre fuori nelle piazze dove iniziava una furia reazionaria. (perfino dei socialisti contro socialisti stessi e ricordiamoci che Mussolini fino allora era stato uno di loro, molto attivo, un irruente, un capopopolo, finito anche in galera per questo, anche lui aveva la nomea di "fascista"come quelli del 1883 - che narreremo più avanti).

L'esasperazione ci fu con il "biennio rosso" (con scioperi, scioperi, scioperi e violenze), poi venne pure quella del 7 agosto, con lo "Sciopero legalitario" (uno sciopero generale a tempo indeterminato in opposizione (questa volta) al nascente "fascismo" (socialista). (teniamo a mente questo termine: "fascismo (del 1883).
I risultati furono disastrosi per i socialisti, che ottennero soltanto di spaventare la borghesia e la classe media instillandogli il timore per un ritorno alle violenze ed ai boicottaggi del "biennio rosso" (che ebbero il loro culmine e la loro blanda conclusione con l'occupazione del settembre 1920 in oltre 300 fabbriche)......

......... che Salvemini definì...
"Mossa pazzesca. Moralmente un delitto. Politicamente un errore".
Insomma, fu un suicidio. Fu l'inizio delle lotte e delle divisioni interne. Passate, presenti e future.
Ma non quella dell'ex socialista Mussolini.

Nel momento in cui le masse - invitate a farlo - occuperanno le strade e le fabbriche, vedremo i capi socialisti attardarsi in discussioni puramente teoriche a ulteriore dimostrazione della loro incapacità ed irresolutezza.
La presunzione era quella di rappresentare una forza, promuovere e scatenare altri scioperi selvaggi, sabotaggi, occupazioni delle fabbriche. (nello stile "fascista" 1882-1892).
Manifestazioni che dividono, più che unirei; infatti dopo i fallimenti di queste azioni - non coordinate - vi é tra di loro lo strascico delle polemiche che danno origine a contrasti sempre più insanabili proprio all'interno della sinistra. (c'erano state, ci furono, ci saranno sempre! - Anche nel 2ndo dopoguerra! nel '68! nel '78!, e perfino nel 2018 !!!! con le cosiddette "rottamazioni" dei non graditi. Ennesimo sbaglio, che ha di conseguenza frantumato (sempre) tutta la sinistra)
.

La spaccatura nei socialisti - nel '21, dalla quale nascerà il Partito Comunista era già alle porte. Un comunismo quest'ultimo che era una variante del socialismo italiano, ed era quello che guardava a Est.
Mentre altri socialisti credevano nella democrazia e volevano conquistare il potere democraticamente, mentre i comunisti russofili credevano nella "dittatura del proletariato" e intendevano arrivare al potere con la rivoluzione, con la forza - lo disse poi chiaro e tondo Stalin definendo " il comunismo come dittatura del proletariato, un potere non limitato da nulla, da nessuna legge, non condizionato da alcuna regola; ma che si basa sulla coercizione". (!!!) (più "fascista" di così !))


Nel marzo del 1920 "Ordine nuovo" pubblica il manifesto:"Per il congresso dei consigli di fabbrica. Agli operai e contadini di tutta Italia". (sarà un colossale fallimento!!)
I disfattisti prima e durante la guerra ma poi ancor di più nel primo dopoguerra con la "vittoria mutilata", erano convinti di poter innescare una rivoluzione proletaria; non ben definita perfino nelle loro file, se riformista o massimalista.
Guardavano solo a est, alla nuova stella sorgente "rossa"; mentre proprio in Russia, Lenin e compagni - e poi lo stesso Stalin - tanta lucidità di cosa fare, non vi era proprio. Il primo dovette far rientrare dalla finestra quelli che aveva cacciato dalla porta. Il secondo inizia ad usare le maniere forti. Emarginando (pure lui "rottamando") i suoi ex-alleati, diventati avversari. (la maggior parte erano ebrei, quelli che avevano abbattutto lo Zarismo, e poi fatta nel '17 la Rivoluzione d' Ottobre.
Iniziano gli anni delle purghe e della Siberia. Stalin si sbarazza di tutta la vecchia guardia sovietica. Già nel '27 Stalin diventa il capo assoluto. Negli anni 30 furono eliminati o sparirono nei gulag, oltre il 90% dei dirigenti comunisti, la quasi totalità di quelli (ebrei) che avevano fatto con Lenin la rivoluzione comunista. E dopo di lui Trotsky. (Lenin suo nonno materno era ebreo), e Trotsky anche lui di famiglia ebrea - padre e madre. Ma morto Lenin in contrasto con Stalin,
Trotsky fu espulso dal Partito Comunista Sovietico, e per non finirie come tanti altri ebrei in Siberia, fuggì Messico. Dove però fu raggiunto da un sicario e assassinato.


Più avanti Stalin fece anche uno dei peggiori crimini, sparirono 22.000 uomini della borghesia e dell'intellighenzia militare polacca; trovati freddati con un preciso colpo alla nuca a Katyn russia/katyn.htm >>> Per anni non si era saputo mai nulla, anzi si credeva che era un eccidio fatto dai nazisti.
Quel "Libro Nero" berlusconiano sui comunisti staliniani che fine ha fatto? Qualcuno lo ha letto?
Dopo i patti "Nazareiani" è sparito dalla circolazione. Il PD ora alleato di B. potrebbe prendersela a male! Non bisogna ricordare i "misfatti".

Stalin sosteneva che la "rivoluzione permanente" (quella sostenuta da Lev Trotsky, e Lenin - che temevano infatti che la rivoluzione perdesse sempre più la sua matrice proletaria, e che diventasse esclusivamente espressione dei burocrati di partito) "è una mera illusione e che l'Unione Sovietica deve dirigere alla mobilitazione di tutte le proprie risorse al fine di salvaguardare la propria rivoluzione (teoria del "socialismo in un Paese solo").
Stalin emargina tutti, tiene a bada col terrore e le depurazioni i funzionari di partito e da' inizio alla sua incontrastata dittatura, alla "fascista"? Fu chiamata poi "stalinista".

Nel '24, Stalin scrive "Dei Principi del Leninismo" (qui integrale >>>> )
In seguito - nel '38 scriverà "Cos'é il materialismo storico" (qui in originale e integrale > > )


Abbiamo detto alla Fascista?? "Stalin davanti alla catastrofe del sistema di Lenin, é diventato segretamente un fascista. Essendo lui un semibarbaro non usa ("come noi" - Ndr) l'olio di ricino, ma fa piazza pulita con i sistemi che usava Gengis Kan. In un modo e nell'altro sta rendendo un commondevole servizio al fascismo".
Lo scriverà addirittura BENITO MUSSOLINI, sul Popolo d'Italia, nel 5 marzo del 1938 !!!!

Dal 1848 con il manifesto di Marx, “Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo" >>>> si preannunciava la rivoluzione.
(Ma ricordiamoci sempre che Marx disponeva solo conoscenze storiche del suo tempo abbastanza generiche, superficiali, limitate, cioé la storia europea del suo tempo, non poteva ovviamente conoscere gli avvenimenti che sarebbero accaduti dopo la sua morte (1883) con la fine in Occidente del mondo contadino e la galoppante rivoluzione industriale con i milioni di operai sfruttati nelle fabbriche (questo sì proletariato) .
Soprattutto Marx non potè cogliere i caratteri della società industriale che nei tempi in cui visse era appena agli inizi: non potè soprattutto osservare gli immensi progressi delle scienze e il loro impatto sulla società. Per questi fattori le previsioni marxiste si sono rivelate assolutamente errate: il capitalismo non si è dissolto ma anzi ha (nel bene e nel male) conquistato il mondo, il ceto medio non è sparito ma é semmai diventato in occidente una grande maggioranza della popolazione.
La visione di Marx del mondo era dunque quello di una pluri-secolare società agricola, e quella zarista in Russia ai suoi tempi era perfino retrogada. Il suo 10% della popolazione (parassita) possedeva il 90% delle terre, che spesso non erano nemmeno coltivate.

(MARX : LE SOCIETA' NELLA STORIA > > > ).

In Italia la stessa situazione c'era prima della 1a Guerra M. non solo vi era ancora un mondo contadino, ma vi era anche un enorme analfabetismo. La guerra chiamando sotto le armi 5 milioni di italiani, in 5 anni li amalgamò, li rese più scaltri, e anche (complice le astenuanti attese in trincea) più alfabetizzati. Tornati a casa, tutti i 5 milioni a spasso, erano pronti a rivendicare uguaglianza e giustizia sociale ("abbiamo combattuto, abbiamo vinto, adesso vogliamo la nostra parte").
La borghesia (quella moderna, non quella feudale) c'era ma era ancora gracile, non certo in grado di dare solidità e disciplina alla nuova società, e nemmeno impulso all'economia, non capiva ancora nulla di politica liberale, di economia di mercato, di istituzioni democratiche. Lo stesso socialismo (i suoi capi) era borghese. Nel dopoguerra - i primi - alcuni di loro (con sistemi anarcoidi) credettero di imporsi (come in Russia "potere al popolo"); -altri- più orientati in senso riformista si appoggiarono ai nuovi piccoli-borghesi che erano più democratici, più liberali.

E furono poi proprio questi ultimi ad appoggiare Mussolini per porre termine a quella che voleva diventare "dittatura del proletariato" con a capo antiquati borghesi "ma che si chiamavano socialisti"!!.
Ma qusti socialisti erano litigiosi, inconcludenti, e diedero origine a contrasti sempre più insanabili proprio al loro interno. Fino alle note divisioni del '21 a Livorno. Anche qui divisi su cosa fare. Varavano progetti alternativi, pianificazioni, anche se non indicavano quali.
Risultato: c'erano partiti senza seguaci, e c'erano seguaci senza partiti. (sembra il 2019 del dopo Renzi !!)


Tuttavia nel 1917 in Russia la rivoluzione era diventata cosa fatta, non proprio quella di Marx ma quella auspicata da LENIN con il suo opuscolo "Stato e Rivoluzione" > (qui l' originale) >>>>>>> . Con a fondo pagine un'analisi critica di Gramsci.... "I bolscevichi rinnegano Carlo Marx". (ma era il '17, e non era ancora arrivato il "fascista" dittatore STALIN !!). ( come letto sopra, "fascista" glielo diede proprio Mussolini- riferendosi ai beceri fascisti di fine 800.

Poi in Italia dal '18 al '22 terminata la guerra si aggirò lo stesso "spettro". E se anche qui in Italia la Rivoluzione Staliniana avesse vinto, molte cose sarebbero cambiate in Italia. Ovviamente in peggio.
Per il Comunismo l’obiettivo finale era l’uguaglianza tra i cittadini ( era indubbiamente un' idea nobile, di natura cristiana) che doveva essere raggiunta attraverso l’eliminazione delle classi e del diritto di proprietà. Lo Stato doveva sostituire l’economia privata. Con a capo gli uomini di partito. Questo era il modello leniniano !!!!

Ma un uomo di partito non può improvvisarsi dalla sera alla mattina imprenditore !!!

Lo storico Emilio Gentile, non certo tenero con i fascismi, ha descritto l'Italia di quel periodo, mettendo in evidenza “un’ondata di conflitti di classe senza precedenti nella storia del paese, condotti in gran parte dal partito socialista massimalista all’insegna di una imminente rivoluzione per instaurare anche in Italia, con la violenza, la dittatura del proletariato, come annunciava il nuovo statuto che il Partito socialista aveva inutilmente adottato nel 1919, e che poi ritroviamo nel '21 nei Comunisti”.
Inneggiavano perennemente alla violenza di classe. Il tutto con l’obiettivo dichiarato di “fare come in Russia”, "come poi farà Stalin !!". Usando il terrore!! Con un fascismo estremo, alla
Gengis Kan.

Se l’Italia non ha conosciuto i gulag, le fucilazioni di massa, la Siberia per i dissidenti, e non ha conosciuto la miseria e la carestia non è stato per la maggiore bontà dei comunisti nostrani, ma solo perché i fascisti .....avevano.....con i nuovi borghesi dalla loro parte ..... stavano creando una nuova economia, le nuove industrie, che guardavano a un operoso futuro.

..... avevano i 2000 fervidi assertori del fascismo... della LA NAZIONE OPERANTE > > (ne parleremo ancora più avanti)) che hanno impedito lo scempio staliniano. Quando poi cadde il "Muro", abbiamo visto tutti l'arretratezza del "paradiso sovietico". E chi erano i "fervidi assertori" della "nazione non operante" di Stalin.

Ma anche quasi alla fine della 2nda G. M. in Italia ci mancò poco con l'appoggio della sinistra estrema che Tito entrasse da Trieste nella Pianura Padana con l'appoggio non solo dei "gappisti" che incitavano "L'armata Rossa gloriosa avanza e ormai i tempi stringono". L'invasione é «un'eventualità, una grande fortuna per il nostro paese». ) ( !!!!! ???? sic ) Ad aiutare i "gappisti" in Italia c'erano anche 5000 russi.
(in seguito - dissero e dicono ancora oggi che erano in Italia per liberarla!!!
(qui i giornali dell'Epoca, > > i "filorussi" italiani si oppongono agli italiani "italiani" > >

Questa eventualità naufragò nel '45 con l'intervento degli anglo-americani. La Jugoslavia di Tito (anche se distaccato dal potere staliniano) fu sostenuta da Stati Uniti e Gran Bretagna (le quali quasi chiusero gli occhi di fronte alle nefandezze dei titini perpetrate a danno degli italiani) perché attraverso una sua neutralità (apparente) doveva impedire all'Unione Sovietica di accedere al Mare Adriatico e quindi imporsi anche nei Balcani. Così temporeggiando divisero Trieste in zona A e B. Ma la "Questione Trieste" ......e Istria si trascinerà fino al Trattato di Osimo del 1975).
In Grecia vi erano state le stesse mire dei comunisti, già in procinto di imitare una rivoluzione sovietica, ma Churchill le aveva stroncate di brutto, spazzandole via, riempendoci i cimiteri, con la Russia a guardare senza intervenire; nè poteva!! ( Churchill lo giustificò nelle sue "memorie" dicendo "i patti (di spartizione) con Stalin erano chiari, nei Balcani non si devono immischiare. Sono nostri!! "
(qui i giornali dell'epoca, > > il massacro in Grecia> >

Questi (sognati) obiettivi di una parte delle sinistra in Italia si ebbero proprio nell'Italia dell'est, con momenti anche drammatici come a Porzus (vedi Wikipedia > ) – considerato uno dei più tragici e controversi di una certa Resistenza italiana. (vi morì anche il fratello di Pasolini - laico-socialista). Oppure la "strage di via Rasella", e la (ovviamente provocata ) rappresaglia fatta poi alle Ardeatine.

Certo che ci fu la resistenza, ma rispetto ai grandi numeri della guerra fu marginale. Fra l'altro fatta da disertori. La liberazione fu invece fatta dagli angloamericani, che appena entrati a Milano le bande di partigiani le sciolsero e le disarmarono. Ma era servita a loro solo per mascherare che l'Italia era prima fascista e grazie alla loro retorica si volle far passare gli italiani tutti vittime del fascismo. Come gli ebrei vogliono ancora oggi far passare tutti gli italiani per razzisti nei loro confronti, mentre invece a deportarli furono i nazisti quando il fascismo era caduto già tre mesi prima. Non furono deportati dall'Italia 6 milioni di ebrei ma 6806. Ma ai bambini nelle scuole la Segré vuol far credere che i loro padri, nonni e bisnonni erano tutti fascisti razzisti, malvagi, gli autori delle deportazioni. Fargli insomma venire un senso di colpa. Cosa dovrebbero fare i ragazzi tornando a casa, sputare in faccia ai nonni ai padri per essere stati dei fascisti criminali? Ma a che pro? Eppure paradossalmente lei stessa al ritorno da Auschwitz, si innamorò e sposò un fascista (accanito anticomunista) che poi messo in lista alle elezioni del MSI di Almirante prese solo qualche voto, risultando ultimo. Motivo: non si sa per quale motivo era stato messo proprio ultimo nella lista. Adirato per questo sgarro almirantiano (forse lui credeva di valere di più), polemicamente lasciò Almirante per schierarsi lui e la moglie tutto sinistra.
(NE PARLEREMO ANCORA PIU' AVANTI ......)
Ricordiamo qui che nelle file fasciste, poi nella RSI vi erano numerosi personaggi che poi ritroveremo nel dopoguerra non solo dentro nella DC ma perfino nelle file del PCI.

(UN PARADOSSO E' POI VENUTO FUORI
( di LILIANA SEGRE' )
Come neo Senatrice per la Segrè vi é stata una ondata per conferirgli la cittadinanza onoraria in molte città italiane. Compresa Verona, dove però è venuto fuori per l'occasione da vari giornali la sua vita e non si capisce perché la Segrè si è indignata quando ha appreso che il Consiglio comunale aveva deciso di dedicare una via a GIORGIO ALMIRANTE. Una inconciliabilità tra i due momenti: la cittadinanza onoraria alla Segrè e una via al leader dell’MSI.
Indignazione!!!
Eppure lei aveva ben conosciuto Almirante !!! Un giovane che appena 24enne essendo nella redazione dove si stampava "La Difesa della Razza", è stato accusato di mille crimini mai commessi. Come se l'avvesse fatta lui la "Legge". Ed infatti nelle elezioni del '53 ricomparve sulla scena politica con il MSI. E con chi? "paradossalmente"..... proprio con a fianco il marito della Segrè !!!!! ALFREDO BELLI PACI
Almirante nel '38, giovane 24 enne al primo impiego era entrato nella redazione del "Manifesto della Razza" finanziato dalla pubblicità di grandi marchi come: Alfa Romeo, Fiat, Banca commerciale italiana, Istituto Nazionale delle Assicurazioni, Montecatini, Banco di Sicilia ecc ecc. La "Civiltà Cattolica", commentando il Manifesto rilevava la notevole differenza rispetto al razzismo nazista. Aggiungendo "Anche noi tutti siamo spiritualmente semiti". Ma non andò tanto oltre (ci furono poi anche i famosi "Silenzi di Pio XII"). A questo manifesto avevano aderito 500 personaggi illustri – o destinati a diventare tali anche in seguito. L'elenco é QUI >>> /ugopersi/nomi_firmatari razzisti.htm
Tornata nel '45, la 15 enne Segré in gran salute (i suoi 90 anni lo dimostrano) dai campi di concentramento (dove - ma racconta lei - fu messa a lavorare duramente. Ma lei essendo una bella ragazza di 15 anni, i suoi carcerieri furono forse molto di più cortesi con lei ), nel ' 55 al ritorno a 25 anni si innammorò proprio di un fascista ("quando lo incontrai provai un’emozione nuova") sposando il 35 enne ALFREDO BELLI PACI anche lui era rientrato dai Campi di Concentramento di lavoro. Era un convinto ferreo anticomunista come del resto lo erano tutti i fascisti, e diventò subito dopo il dopoguerra un missino …un almirantiano convinto perché gli faceva paura la sinistra, il comunismo, che nel '45 in Italia era un pericolo molto presente.

Lui era stato sì un fascista ma quando dovette aggregarsi alla RSI - dove comandavano i nazisti - si rifiutò come tanti altri; non disertò, nè andò a ingrossare le bande partigiane, ma il suo rifiuto gli costò l'invio nei campi di lavoro in Germania.
Tornato si sposò poi nel '55 con la Segrè. Nel 1979 Paci si candidò alla Camera con il Msi, in chiara posizione anticomunista che aveva anche contenuti sovversivi.
GIORGIO ALMIRANTE lo presentò nelle liste forti, di credenti, identitarie al fascio mussoliniano. Ma - dato il clima in Italia fortemente antifascista di quegli anni - non prese molti voti, 698 risultò l'ultimo della lista. Per lui fu una delusione. Che lui addebitò ad Almirante avendolo messo in fondo alla lista dei candidati.
Ma quel periodo per la destra non era il migliore - fino al 1980 - vi era stato il "terrorismo" e "la lotta armata" " i movimenti eversivi", le "stragi" degli opposti estremismi, i temuti "golpe", le "BR", la strage di Bologna. In circa 4 anni vi erano stati ca. 4500 attentati !! (di matrice ancora oggi ignota).
Poi proprio a partire dal 1980 ci fu il "riflusso". Il clima divenne più conciliante fra destra e sinistra. E la destra iniziò a prendere voti. Nel '83 Almirante candidò pubblicamente FINI come suo successore alla segreteria del partito.
Fini iniziò a guadagnare voti. Fino al punto che (dopo tangentopoli con DC e PSI in macerie e con la sinistra uscitane indenne, e che spera tanti voti (Occhetto ha creato la "giosa macchina da guerra") nella prossima elezione. Ma ecco Fini e la Mussolini, candidati a Roma e Napoli che faranno poi un pieno di voti. Berlusconi ne approfitta, vuole "scendere in campo" con un suo partito, altrimenti dice "quelli (i comunisti) mi prenderanno tutto, mi faranno fallire". E cosa fa? sdogana la Destra affermando "Se votassi a Roma, la mia preferenza andrebbe a Fini"". E Fini a Roma prese il 46% di voti, la Mussolini il 44% a Napoli.
Berlusconi (qui la sua singolare e necessaria "discesa in campo" >>> ) alle elezioni del '94 si allea con Fini al Centro e al Sud, e a Nord con la Lega di Bossi (pur essendo lui antifascista, che va dicendo "Con Fini non prenderò neanche un caffè". Ma cambierà presto opinione.
Con queste alleanze Berlusconi vince!! Se nè fregato della "Legge Scelba" (sull'apologia) e inizia il suo lungo cammino. Quello che teme é che i "cosacchi rossi" arrivino a San Pietro. Da alle stampe con la sua Mondadori e diffonde perfino il libro di Kriegel, che parla dei crimini e della pericolosità del comunismo.
La SEGRE' c'era anche allora, ma tacque. Del resto non si vedeva il gran pericolo del fascismo in giro, nè tantomeno gli italiani pensavano all'antisemitismo e al razzismo. Insomma la destra berlusconiana si prese alla Camera 366 sì e 245 no. Un vero e proprio trionfo della destra.
Ma se Alfredo Paci non si fosse scoraggiato nel '79 e fosse rimasto nel partito di Almirante, con i successi di AN di Fini e la Mussolini, probabilmente l'avremmo ritrovato a fianco a fianco di Berlusconi con qualche incarico. Che come lui era un acceso anticomunista. Paci mori nel 2008.
ALMIRANTE lo sappiamo era ovviamente anche lui un anticomunista, anche se con Berlinguer dialogava. Quando lui morì fece una sua visita alla sua camera ardente. Che gli fu ricambiata dai dirigenti comunisti nel 1988 quando poi morì lui. Nell'aria c'erano insomma i compromessi. Fino al punto che proprio Berlusconi andò poi a fare il "patto del Nazareno" con i comunisti.

Ma sembra che per questa scelta di Paci del 79 verso il MSI i rapporti tra i due coniugi si erano incrinati (lo va però dicendo oggi il figlio che è oggi di sinistra), ma nonostante le divergenze non ci fu una vera e propria rottura, lei decise (dice oggi) per amore di rimanergli accanto. Poi lui - dopo il flop alle elezioni - abbandonò la politica ed entrambi decisero di dedicarsi alla famiglia e di passare nelle file di quella Sinistra fino ad allora tanto odiata.
Alfredo Belli Paci è poi scomparso nel 2008. La Segré è stata fatta Senatrice della Repubblica nel Gennaio 2018 (motivo: "perché è una donna che ha sofferto") ......Suo figlio é attualmente é un uomo di sinistra, candidato alle ultime elezioni politiche con Liberi e Uguali. Che ricorda il padre "come un patriota del Regio Esercito e ribelle". Che - pur riamanendo fascista - non si schierò con la RSI e che come disertore fu anche internato.
Da senatrice la Segrè va ricordando quanto ha patito - pur tornata viva e in salute - e con scritti, memorie (ma solo in questi ultimi 3 anni) e con numerose conferenze nelle scuole, lei accenna sempre ai 6 milioni di ebrei deportati dai nazisti e morti nei campi di concentramento. La Segrè ha sempre una linea rancorosa e una livida condanna solo verso il fascismo degli italiani del ventennio. Come se quest'ultimi fossero i responsabili delle deportazioni dei 6 milioni di ebrei. Non fa un distinguo né accenna mai che i morti ebrei che vivevano in Italia sono stati solo 6806. Fra l'altro non deportati dall'Italia dai fascisti (italiani) ma dai nazisti iniziando dal famoso Ghetto di Roma quando da tre mesi era già caduto il fascismo e gli italiani erano allo sbando. La rappresaglia fu iniziato dai nazisti il 16 ottobre del '43; la Gestapo di Kappler fece il rastrellamento al Ghetto senza alcun fascista perché ritenuti non solo inaffidabili ma dopo l'8 settembre erano accusati perfino di "tradimento ".
Ma non furono quel giorno solo gli ebrei del Ghetto di Roma ad essere deportati, ma dopo quel 16 ottobre, ci furono anche in molte città italiane nel Nord Italia in mano ai nazisti. A fine '44 gli ebrei arrestati furono numerosi, e pur nascondendosi per alcuni mesi - vennero catturati, come a Milano, dove proprio la famiglia Segrè fu arrestata e deportata, dai nazisti assieme a certi fanatici fascisti della RSI che per incassare la taglia dai tedeschi alcuni non esitarono a fare delazioni per quelli che si erano nascosti indicando anche con bigliettini anonimi, nomi e indirizzi .
Ma certi fanatici c'erano anche al Ghetto di Roma dove una giovane ebrea !!!! (anche lei si era innamorata di un fascista !) diventò una attiva delatrice (!!!). Era Celeste Di Porto, che indicava ai tedeschi i suoi amici ebrei; incassando le ricompensa promessa per queste spiate. Segnalò perfino i nascondigli di 26 ebrei, poi finiti a Regina Coeli, che furono poi prelevati e fucilati nell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Questa donna si guadagnò il soprannome "pantera nera". A fine guerra, perso il "lavoro" di spia, diventò una prostituta per i nuovi "liberatori".

Ma anche la famosa Anna Frank e la sua famiglia, furono catturati, tramite la spia di un ebreo; per incassare il premio in denaro, rivelò ai nazisti il rifugio. (rifugio che nel 1980 ho visitato).
Gli ebrei in Italia erano allora circa 47.252 - (censimento 1938). (1 su 1000 italiani) La cui maggior parte erano presenti solo nelle grandi città. - I deportati ebrei in Italia a iniziare da quel 16 ottobre 1943 fino al '45, furono 6806; morti nei vari campi furono 5969, i sopravvissuti 837 ( fonte Documentazione ebraica >>> ) .
Dobbiamo qui ricordare che prima diversi Ebrei concorsero pure loro a costituire l'ossatura burocratica del regime fascista: nel governo centrale, nella Stampa di Partito con la ricca ebrea Margherita Sarfatti ai vertici di Gerarchia ed anche amante di Mussolini. (LEGGEREMO LA SUA BIOGRAFIA - DUX - NELLE ALTRE PAGINE CHE SEGUONO).
Al gerarca ebreo Alberto Liuzzi caduto nella guerra di Spagna fu perfino concessa la medaglia d'oro alla memoria. Perfino il “Manifesto degli intellettuali fascisti” del 1925, redatto dal filosofo Giovanni Gentile, venne sottoscritto da ben trentatré esponenti della cultura di religione ebraica. Cambiato il clima, diventata l' Italia fascistoide-nazistoide (questo perché nella "Sanzioni" sancite dagli Stati Europei, Hitler fu il solo ad aiutare l'Italia), un gruppo di ebrei diventarono antifascisti e 2000 di loro parteciparono perfino alla Resistenza. Ma quelli dell'ANPI (sinistroidi) non vogliono che partecipano alle loro manifestazioni. Non riconoscono il loro contributo. Le associazioni antifasciste dell'ANPI e la comunità ebraica a quanto pare non riescono a convivere nello stesso corteo. La prima - quella a sinistra - è insofferente.
(e la Segrè cosa ne pensa? - Su questo atteggiamento fin'ora è rimasta sempre zitta !! Ma la memoria lacunosa non rende liberi.
Eppure va dicendo «La politica che investe nell'odio è sempre una medaglia a due facce che incendia gli animi", peccato che lei ricorda solo una faccia di una certa politica. Su quella dei comunisti del '43-'45 silenzio assoluto.
Dunque Segré non fa questo distinguo nè cita cifre. Parla solo per dire che non torni il clima dell'odio e si schiera contro degli orrori e le violenze del passato, che lei dice stanno ritornando in Italia. Ma così va dicendo anche la SINISTRA guardando e temendo la destra salviniana-berlusconiana, meloniana) con i suoi milioni di elettori, accennando la Sx ai presunti fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza e un ritorno al fascismo. Ma lo fa dire proprio alla Segré che la sinistra appoggia avendo ben altre mire. (anche se di comunismo vero e proprio, questo non esiste più).
Ma se si vuole davvero la pace, la concordia e la tolleranza non ci si può affidare solo a una parte politica come fa la Segré. Perché altrimenti sorge il dubbio che chi vuole davvero la pace, la concordia e la tolleranza é sola una pretestuosa parte politica. Infatti la nomina a Senatrice è stata caldeggiata (ma poi anche utilizzata ) proprio dalla sinistra e la Segrè stranamente si guarda bene dal ricordare i crimini comunisti staliniani. Non non parla di loro, quando inviarono 2 milioni di ebrei a morire negli stessi campi polacchi di Auschwitz, Treblinka, Varsavia, Chelmno, Gross-Rosen, Majdanek, Plaszów, Sobibór, Stutthof. Tutti in territorio russo. Stranamente di Russia e dei suoi crimini la Segrè non ne parla mai. Sembra che queste deportazioni e gli infami delitti ad opera dei russi (eppure molti li conoscono) non siano mai esistiti. Nessuno li ricorda, tantomeno lei, eppure aveva un marito sfegatato anticomunista.
Ne tantomeno parla dei 2 milioni di tedeschi che i "liberatori" (non erano "nazisti" nè "fascisti" ma solo "tedeschi") fecero morire di fame nei loro campi di concentramento.
E per una che ha avuto il dottorato honoris causa in Storia dell' Europa, non è per nulla credibile. E' una Storia lacunosa!!. Forse Mattarella non conosceva bene il suo passato. Preso per la giacca l'hanno tirato in ballo.
("Ero molto giovane quando mi deportarono; io non avevo mai fatto del male a nessuno, ero una "bambina di 14 anni innocente". E pur rispettando la sua vicenda umana e personale, il suo dramma per il quale ha anche tutta la mia solidarietà (perché ho sofferto anch'io nella guerra e sono pure uscito da sotto le macerie) non dovrebbe ignorare anche gli "innocenti bambini" della scuola Gorla >>>>>, quando una bomba dei "liberatori" ne uccise 200. E che nessuno ricorda perchè "scomodo" agli italiani diventati tutti filoamericani, perfino a sinistra dimenticando Stalin.

Guardando le facce dei giovani studenti che vanno in gita ad Auschwitz, sono tutte facce stravolte, non un viso sereno, con accanto la guida che fa vedere i forni crematori, le stanze degli orrori e quant'altro. Istruttivo !!??
Io da ragazzino pur essendo uscito vivo da sotto la mia casa bombardata e con accanto altre con morti, non ho mai portato i miei giovani figli in un cimitero, a far vedere quelle fosse dove finivano e noi tutti finiamo. Perchè non é certamente il luogo dove viene.... la voglia di vivere.


A Castefidardo c'è una via Stalin ( era un santo? non devo dire io chi era!!) Mentre a Cavriago esiste il Parco con al centro un monumento a Lenin. (Santo pure lui?) . Ma nessuno ha mai detto niente!!!

Quanto ad Almirante: In diverse località d'Italia (tra cui Valenzano, Fiumicino, Pomezia, Rieti, Ragusa, Locorotondo, Crispiano, Lecce, Veglie, Casarano, Corato, Noventa Vicentina, Pescantina, Vigasio, Foggia, Rieti) esistono vie o piazze intitolate ad Almirante. A Putignano gli è stato dedicato un parco. A Rossano gli è stato dedicato un ponte. A Viterbo gli è stata intitolata la Circonvallazione. Ad Affile gli è stato dedicato un busto bronzeo nel 2012. A Sutri il sindaco Vittorio Sgarbi gli ha intitolato una via alla presenza di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, nell'ottobre 2018.

E vogliamo qui ricordare che lo stesso Almirante nel 1943) diede rifugio alla famiglia dell'ebreo, Emanuele Levi nella foresteria del Ministero della Cultura Popolare durante i rastrellamenti. E questi poi, quando nel'45 i "Rossi" davano la caccia a lui, Levi per sdebitarsi gli diede un rifugio fino al '46.

Resta anche questo singolare fatto PARADOSSALE (oltre che incoerente)...... che la Segrè si sia poi indignata per la nomina di una via ad Almirante a Verona. Ma non si è mai indignata sulla Via Gaetano AZZARITI a Roma e a Napoli, lui che era stato (più di così !!) il presidente della Commissione sulla Razza e presiedeva proprio il "Tribunale della Razza" che comminava condanne agli ebrei. Ma che poi nel dopoguerra lo troviamo nel Ministro di Grazia e Giustizia accanto a Togliatti nel governo De Gasperi; poi il 3 dicembre 1955 venne perfino nominato Giudice Costituzionale, e infine diventò anche Presidente della Corte Costituzionale il 6 aprile 1957). Per lui nessuna cancellazione di vie.

Negata solo su quell'Almirante, che appena laureato, entrò nella redazione della Rivista " La difesa della razza" dov'era direttore Interlenghi. E non credo che Giorgio Almirante contasse più di tanto a soli 24 anni. Mentre invece vi erano 10 scienziati e 320 alte personalità che aderirono al "Manifesto della Razza". TUTTI i nomi QUI >>>>>>>>>>>

"La Repubblica" ha poi pubblicato che la Segré dai social riceve una valanga di insulti, 200 al giorno, da chi predica razzismo, intolleranza con finalità di discriminazione o di odio etnico. (ma quando mai!! ma dove li vede?) Infatti la stessa Segré ha affermato: "Io, non ho Facebook, e non ho nessun mio indirizzo sui social". Si ha l'impressione che tutto viene costruito e attizzato a tavolino all'insaputa della stessa Segrè. Un pretesto (utile) per attizzare la discordia contro un unico nemico: la Destra. Ma che eliminata questa - che molti vorrebbero a Piazzale Loreto - non è che scomparirà d'incanto la DESTRA. Il 50% degli italiani hanno delle simpatia a destra. E un altro 20-30% se la sinistra diventa sempre più inconcludente, divisa in 4-5-6 partitini - lo è potenzialmente. (lo si avverte quando ci sono le battaglie in Parlamento; paradossalmente vediamo fare accordi vari
L'esempio ci venne proprio da Berlusconi nel '94, quando sbaragliò la "gioiosa macchina da guerra” di Achille Occhetto. La sinistra fu fatta a pezzi. Berlusconi vinse con la SUA Destra, quando la parola Destra allora sembrava impronunciabile. E le indignazioni della Segré allora erano del tutto assenti. Forse perché non ancora utilizzata.
A QUESTO PUNTO ......
vorrei chiedere alcuni "PERCHE? alla Segré visto che
si schiera contro il clima dell'odio e gli orrori e le violenze del passato, che lei dice stanno ritornando in Italia".


UN PRIMO PERCHE'... nel 1933 (sul Daily Express - Hitler non era ancora nessuno!) tutti gli ebrei del mondo, dichiararono guerra alla Germania, da volerne perfino l'estinzione. Libri (come quello di Nizer) o i giornali - incitavano il boicottaggio e all'odio razziale verso i tedeschi da volerne perfino l'estinzione, e scrivevano: "bisogna strangolarla economicamente!!", "bisogna castrare tutti tedeschi!!", "Per il bene dell'Umanità !!", "fare una guerra santa !!", "deportarli o renderli schiavi !! ". "la "Germania deve morire !!!", "Germany must perish !!! ". (giornali e libri sono spariti - ma nelle biblioteche esistono ancora!! >>>>>) http://www.altreinfo.org/una-storia-diversa/13895/anche-louis-nizer-incitava-allodio-razziale-verso-i-tedeschi-paolo-germani/
PERCHE?
Secondo il DAILY EXPRESS "Tutto l’Israele unito sparso nel mondo è in azione e dichiara una guerra economica e finanziaria alla Germania. Quattordici milioni di ebrei sparsi in tutto il mondo sono raccolti insieme come in un’unica persona per dichiarare guerra contro i tedeschi e i loro discepoli. Il commerciante ebreo lascerà la sua casa, il banchiere la sua borsa valori, il mercante i suoi affari ed il mendicante il suo umile cappello per unirsi nella guerra santa contro il popolo germanico". PERCHE' ?

UN SECONDO PERCHE': perchè con questa guerra il "piano Morgenthau" voleva l'eliminazione di tutto il popolo tedesco ?
(vedi qui >>>>>>>>> ------ ed anche QUI >>>>>>>>>>
Dove si aggiungeva "Basterebbe impedire per i secoli la capacità ai tedeschi di generare, per liberare l’umanità da questa immensa sventura". Avevano già pronti 20.000 medici per la castrazione. Questo non era vero e proprio odio razziale?. MA PERCHE'?

A quel punto appena diventato Furher e salito al potere, Hitler fece lui quel piano di smembramento, e dichiarò pure lui una guerra razzista, compresa "l'eliminazione di tutto il popolo ebraico". Cercando di anticipare ciò che volevano fare gli ebrei con i tedeschi.

Quando Hitler (gli industriali della Germania erano ridiventati potenti, ma non avevano in numeri per andare al governo, ecco perchè scelsero il "populista" che faceva presa presa sulle masse) e lo avevano - per raccogliere voti - messo la potere convinti poi di sbarazzarse ( "lo usiamo.... poi lo stritoleremo"). Quando Hitler salì le scale per il Governo, tutta la struttura economica, finanziaria era stata già fatta.
Salito al potere Hitler potè annunciare le direttive fatte dal potente economista Schacht (lui era già a capo della Banca Tedesca) che salì subito in cattedra con una serie provvedimenti dove c'era materia tecnica da far impallidire un grande economista mondiale.
Il potente e abile Schacht vara ed esercita subito:
a) il controllo del commercio estero;
b) si occupa del controllo dei cambi;
c) rifiuta di svalutare il marco;
d) dispone che per ogni transazione per l'uscita di valuta estera occorre una licenza;
e) stabilisce che tutti i pagamenti esteri devono essere rimessi alla Reichsbank (che prima guidava lui) che le importazioni devono essere effettuate solo da paesi disposti a ricevere Marki e non valuta convertibile (dollari).

Schacht portò la Germania ad essere  nuovamente una potente nazione. Vi era nei suoi provvedimenti materia tecnica da far impallidire un grande economista. Da far tremare il mondo bancario ebraico.
(durante la Repubblica di Weimar (del dopoguerra), non vi era un imprenditore tedesco che non avesse debiti con una banca ebraica. Che erano le uniche esistenti. (la "iperinflazione di Weimar" la conosciamo un po' tutti . Durante la sua fase finale, il marco valeva un bilionesimo (1/1.000.000.000.000) di quanto valesse prima. (Per fare un esempio, il marco contro il dollaro statunitense nel gennaio del 1920 veniva scambiato per un decimo di quanto valeva nel 1914, nell’ottobre del 1921 a un centesimo e lo stesso mese dell’anno successivo ad un millesimo. Che minò in forma esponenziale tutto il sistema economico e quello bancario tedesco. Se un kg di pane il 1° gennaio 1923 costava 250 marchi, a novembre lo si poteva acquistare per 250 miliardi e a dicembre per 400 miliardi. In questa situazione drammatica, si tornò a fare senza il denaro, con scambi in natura in quanto le banconote erano utilizzate anche per accendere le stufe).


Hitler firmò tutto come capo del Governo, ma di queste cose non ne capiva nulla, nè del resto poteva metterci le mani, lui non era nemmeno capace di fare una divisione e una moltiplicazione decente; aveva la quinta elementare!

Purtroppo proprio per queste deficenze commise una lunga serie di errori, vere e proprie cecità di fronte alla realtà; soprattutto quando (con il suo antesemitismo giovanile) inizia a costiture i comitati d'azione per boicottare (senza fare i conti) merci, negozi e attività professionali ebree; nel '35 emanando le cosiddette leggi di Norimberga (privazioni di tutti i diritti civili e politici agli ebrei); nel '38 (con i suoi fanatici, che avevano tutto l'interesse a far sparire le banche ebree con cui erano indebitati) le distruzioni della famosa "notte dei cristalli" (con Goring che si infuriò "Bravi, proprio bravi - siete proprio dei cretini - e adesso dopo che avete distrutto 7500 attività io i soldi da chi li prendo?); infine nel '41 quando l'ossessivo pensiero partorisce la "soluzione finale". Ma fu proprio questa anche la sua fine, perchè Hitler si era privato (qui il grande errore, che Goring aveva accennato) di alcuni importantissimi appoggi economici proprio degli ebrei.

Ma per voler chiudere sul "razzismo in Italia" (che anch'essa volle adottare, essendo ormai succube di Hitler) questo non era appoggiato solo da deficienti, da ottusi, da criminali, come va affermando la Segrè, ma vi erano personalità che scrivevano su importanti giornali......(insospettabili diremmo oggi)

LA PROVINCIA GRANDA, 4 AGOSTO 1942 - GIORGIO BOCCA:
"Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli ebrei. A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l'idea di dovere, in un tempo non lontano, essere lo schiavo degli ebrei?"

CORRIERE DELLA SERA, 5 LUGLIO 1941 - CURZIO MALAPARTE:
"Basta spingersi nei quartieri poveri (di Jassy) per rendersi conto del pericolo sociale che rappresenta la enorme massa del proletariato giudaico. E' infatti dai miseri tuguri di quei quartieri che sono partite le prime fucilate contro i soldati"

CORRIERE DELLA SERA, 1 NOVEMBRE 1938 - GUIDO PIOVENE:
"Recensione del libro di Telesio Interlandi (Fondatore e direttore "Difesa della Razza") "Contra Judeos":
"Si deve sentire d'istinto, e quasi per l'odore, quello che v'è di giudaico nella cultura.
Gli ebrei possono essere solo nemici e sopraffattori della nazione che li ospita. Di sangue diverso e coscienti dei loro vincoli, non possono che collegarsi contro la razza ariana. L'enorme numero di posizioni eminenti occupate in Italia dagli ebrei è il risultato di una tenace battaglia".

CORRIERE DELLA SERA, 11 GIUGNO 1939 - PAOLO MONELLI:
"(Gli ebrei) appaiono tutti uguale, come i cinesi, come i negri, come i cavalli, adeguati agli incroci consanguinei, dall'eguale vita, dagli uguali squallidi orizzonti. Non si capisce la ragione di questo darsi d'attorno per tutta la giornata, di questo affaccendarsi senza tregua. Sono miserabili, tengono stretti i loro quattrinelli nella pezzuola o nel pugno. Sono un inesausto serbatoio, questi ghetti polacchi. Ogni anno di ebrei ne emigrano a decine di migliaia, invadono il mondo, eppure son sempre più numerosi. Sono oggi quattro milioni, prolifici e straordinariamente resistenti nonostante le miserabili condizioni di vita.
La Polonia paga oggi il filo di una politica troppo accogliente per secoli."


ALDO MORO 1943 (Articolo citato "Storia Illustrata, gennaio 1998, pag.45):
" La razza è l'elemento biologico che, creando particolari affinità, condiziona l'individuazione del settore particolare dell'esperienza sociale, che è il primo elemento discriminativo della particolarità dello stato"

SANTA MILIZIA (settimanale), 11 febbraio 1939 - BENIGNO ZACCAGNINI
Articolo: "Problemi razziali: il meticciato" - "La razza può considerarsi come un termine intermedio tra individuo e specie, cioè fra due termini opposti, intendendo la specie, nel suo significato biologico, come la somma di tutti gli individui capaci di dare fra loro incroci fecondi".

Oltre i 10 scienziati e 500 grandi personaggi che
firmarono il "MANIFESTO DELLA RAZZA" >>>>>>>>

 

Ma l'antisemitismo non era una cosa nuova, né tantomeno era stato inventato da Hitler.
l'antisemitismo era già nel DNA sabaudo, ereditato dai suoi avi. Un avo che era stato un precursore dell'antisemitismo. Che era sì rivolta ai seguaci di una religione che avversava quella che era considerata nemica, ma per come si agiva era una vera e propria difesa della razza.
AMEDEO VIII (Chambery 1383-Ginevra 1451) Conte di Savoia 1391 - 1416, Duca di Savoia 1416-1440, fu un precursore dell'antisemitismo stile Hitleriano, (con rispettivo "MARCHIO" da mettere sulla spalla agli ebrei).
AMEDEO pubblicò dal castello di Chambery lo "Statuto Generale" ("Statuta Sabaudiae"). Una promulgazioni di leggi per i vecchi e nuovi territori acquisiti e ben 16 capitoli di questo statuto sono dedicati al problema di stampo razzistico ebraico.
In essi si prescrivano i limiti della tolleranza fissati agli ebrei per abitare negli Stati del Duca Sabaudo. IL DOCUMENTO E' QUI >>>>>>
Ed innanzitutto vi era:
* l'obbligo agli ebrei di abitare in luogo separato dai Cristiani.
* l'obbligo agli ebrei di portare un segno distintivo sul petto.

Nel primo editto viene stabilito che gli Ebrei devono abitare insieme, in luogo separati dai Cristiani. Dentro dei recinti "in unum Iocum securum et clausura" dal quale non possano uscire dal cadere fino al risorgere del sole, "unde a solis occasu sque ad ortum exire non presumant" salvo casi eccezionalissimi di cui veniva dato l'elenco: "Ne mentes fidelium ex vicinitate ludeorurn corrumpantur, ipsique ludei Christianis quantum vellent nocere non valeant" affinché le menti dei fedeli non siano corrotte dalla vicinanza dei Giudei, in modo di non nuocere ai Cristiani. E oltre alla ammessa contaminazione spirituale dei Cristiani per il contatto con gli Ebrei, non viene esclusa l'intenzionalità da parte dei primi di agire perniciosamente contro i secondi. (non erano cioè perseguibili se in caso di liti i cristiani causavano danni fisici o la morte di un ebreo).

Col secondo editto viene fatto obbligo a tutti gli Ebrei, uomini e donne, a partire da sette anni di portare cucito sul vestito nella spalla sinistra un contrassegno di panno con il simbolo di una ruota bianca e rossa (pare che rappresentasse una infima moneta fuori corso). Il motivo: "Ut infideles a fidelibus discernantur". Per dare ai Cristiani la possibilità di scansare gli Ebrei, in modo da non entrare in rapporto con essi, mettendoli così in stato di vigile difesa.

Questo editto sabaudo fu solo l'inizio in Italia dell'antigiudaismo e del razzismo, poi venne l'opera legislativa di papa PAOLO IV del 14 luglio 1555, con la bolla "Cum nimis absurdum" (o "Carta degli Ebrei") che segnò l'orientamento definitivo della Chiesa nella questione ebraica.
Da allora si succedettero Pontefici ai Pontefici, e questi - alcuni indulgenti altri più severi - promulgarono altre 40 bolle in materia, ma tutti si richiamavano alla bolla fondamentale di Paolo IV e a sua volta a quelli del sabaudo Amedeo VIII. Ancora nel 1793, Pio VI, nel rinnovare un altro editto relativo agli ebrei promulgato da Benedetto XIV (1675 – 1758) dichiarava di farlo perché conforme alla bolla di Paolo IV e a quello di Amedeo.

Anche a Venezia in pieno clima persecutorio, nel 1516, applicarono pure loro l'obbligo agli ebrei di abitare in luogo separato dai Cristiani, e li confinarono nel "GHETTO" detto anche "giud-ecca". All'inizio fu spontanea, poi divenne un obbligo (l'attuale isola di Venezia).

Questa era la "CARTA DEGLI EBREI": e fra le disposizioni vi era l'inizio in Italia dell'antigiudaismo e del razzismo, poi venne l'opera legislativa di papa PAOLO IV del 14 luglio 1555, con la bolla "Cum nimis absurdum" (o "Carta degli Ebrei") che segnò l'orientamento definitivo della Chiesa nella questione ebraica.
Da allora si succedettero Pontefici ai Pontefici, e questi - alcuni indulgenti altri più severi - promulgarono altre 40 bolle in materia, ma tutti si richiamavano alla bolla fondamentale di Paolo IV e a sua volta a quelli del sabaudo Amedeo VIII. Ancora nel 1793, Pio VI, nel rinnovare un altro editto relativo agli ebrei promulgato da Benedetto XIV (1675 – 1758) dichiarava di farlo perché conforme alla bolla di Paolo IV e a quello di Amedeo.

Anche a Venezia in pieno clima persecutorio, nel 1516, applicarono pure loro l'obbligo agli ebrei di abitare in luogo separato dai Cristiani, e li confinarono nel "GHETTO" detto anche "giud-ecca". All'inizio fu spontanea, poi divenne un obbligo (l'attuale isola di Venezia).
E ricordiamoci pure che
a Siena li scannavano ancora nel 1799,  e che a Napoli e a Cuccari esistono tuttora un vicolo e una zona ancora con il toponimo "scannagiudei".

Ma erano secoli che i cristiani dai preti avevano imparato ad odiare l'ebreo, a cui si attribuiva ogni sorta di malvagità e perfino la morte di Gesu Cristo (deicidi - una maledizione era contenuta nel testo finale della Messa, - "Oremus et pro perfidis Judaeis" detta fino al Concilio II - nel 1965 ) e che, per giunta, aveva beni e proprietà accumulate sulla pelle dei cristiani e che quindi era lecito saccheggiarli. Questo isolamento sociale e psicologico risaliva già al Concilio Lateranense del 1215, in cui erano stati bollati come stranieri e posti in una condizione giuridica particolare con delle limitazioni al loro diritto di cittadinanza.
Infatti, oltre al quello religioso, anche l'aspetto economico contribuì all'emarginazione degli ebrei, a causa della venale professione che questi esercitavano per assicurarsi il proprio sostentamento, quella di prestatori di denari a usura. (anche se veniva comodo a molti e altrettanto comodo venne poi ai debitori l'invito a saccheggiarli; azzeravano così i debiti contratti).

Questa attività (di "banchieri") era preclusa, almeno in teoria, ai cristiani, mentre, di contro, gli ebrei non potevano accedere alle corporazioni delle arti e dei mestieri e molto difficilmente riuscivano a ricoprire qualche carica pubblica.
Ecco perchè essi svolsero prevalentemente il mestiere di prestasoldi, considerato disonorevole per un cristiano, che è diventato con l'andar del tempo caratteristico del loro gruppo sociale e che non ha certo contribuito a renderli benvoluti dalla popolazione soprattutto in quella Germania della Repubblica di Weimar, dove gli ebrei erano possessori di una buona parte degli istituti di credito e dei grossi commerci.

DOBBIAMO QUI ANCHE RICORDARE l'inglese Chamberlain che aveva sposato la figlia del musicista Wagner. Hitler fanatico della musica wagneriana fece loro visita nel '22 (prima della famosa "Birreria di Monaco"). Era proprio di Chamberlain la supposta teoria della "razza ariana" - "sull'aspirazione ebraica al dominio mondiale, bisogna impedire e contrapporvi la restaurazione di una gerarchia razziale universale, questo è il compito degli ariano-germanici". Ed oltre a Chamberlain e Wagner, il primo coltivava una grande ammirazione per Gobineau autore di un "classico" della letteratura razzista in Europa "Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane ("Essai sur l'inegalitè des races humaines" Paris, Firmin-Didot) del 1853-55.
Ma per quanto l'incontro con Chamberlain fosse "istruttivo", Hitler aveva già le sue idee ben precise.
Abbiamo rintracciato una sua lettera di pochi giorno prima, del 1922, che inviò e che "La Vita Italiana" ospitò, firmandosi come faceva spesso al suo paese "Il Bavarese". La rivista la conduceva Giovanni Preziosi, un noto antisemita. E la lettera compare sulla sua rivista il 15 agosto del 1922
(che abbiamo in originale).
. la riportiamo integralmente digitalizzata in un link a parte (vedi > > > > >

 

Che il fascismo mussoliniano abbia poi applicato (o subìte) le leggi razziste nel '38 per farsi buona la potente Germania di Hitler è indubbio (tutti gli altri Paesi con le "Sanzioni" avevano abbandonato l'Italia). In Italia a parte le opinioni religiose dei bigotti allevati nelle chiese e dei preti (con qull'invocazione ricordata sopra a fine Messa ""Oremus et pro perfidis Judaeis") non vi era fino allora alcun astio nei confronti degli ebrei.
Infatti ancora nel discorso di Mussolini del 6 settembre del ’34 (all'indomani del "prologo" di Hiter sulle leggi razziali) così andava ironicamente affermando: “trenta secoli di storia ci permettono di guardare con sovrana pietà talune dottrine di oltr’Alpe, sostenute da progenie di gente che ignorava la scrittura nel tempo in cui Roma aveva Cesare, Virgilio, Augusto”.

Mussolini dichiarò apertamente, oltre a scriverlo sul suo giornale, che gli ebrei non sarebbero stati toccati e che giudicava il comportamento nazista verso di essi, da barbari a cui la civiltà italica, sorta dall’antica Roma, si rifiutava di aderire. E gli italiani (salvo i bigotti e i preti) erano dello stesso avviso.

Tali leggi razziali, a cui si ricorse per mascherare questa blanda adesione al comportamento nazista, non furono mai applicate veramente, non solo in Italia ma molti stessi fascisti si prodigarono a salvare ebrei. (ricordiamo che lo stesso Farinacci "aveva una segretaria ebrea" (Jole Foà) - invitato a disfarsene rispose "quando lo faranno anche gli altri". E questi "altri" (tanti) erano come lui degli accaniti "acciaisti".
Inoltre non dimentichiamo che nelle file fasciste vi erano anche molti ebrei. 5 erano quelli che a Mussolini diedero a Milano i locali di San Sepolcro e i finanziamenti (Elio Jona, Giuseppe Toeplitz), assieme a molti altri noti industriali, quando lui vi fondò il Fascio.
Furono 350 gli ebrei che parteciparono alla marcia su Roma e ben 746 erano iscritti ai Fasci Italiani di Combattimento e all'Associazione Nazionalista Italiana, che nel 1923 si fonderanno con il Partito Nazionale Fascista. Poi nel quinquennio che va da 1928 al 1933 furono 4.920, ed erano 8906 nel 1938 gli ebrei che decisero di iscriversi al partito fascista. Quindi sostennero la nascita e la presa del potere del fascismo (o per lo meno non vi si opposero).
Nel 1922 i senatori del Regno d'Italia di religione ebraica erano diciannove. Nel 1932-35 Guido JUNG (lui il cofondatore dell'IRI con Beneduce)
era ministro delle Finanze del Governo mussoliniano. E così il sottosegratario Aldo Finzi.

Perfino il “Manifesto degli intellettuali fascisti” del 1925, redatto dal filosofo Giovanni Gentile, veniva sottoscritto da ben 33 esponenti della cultura di religione ebraica.
Questo fino a quando Mussolini ebbe il pieno controllo dell’Italia, fino al 25 luglio e l'8 settembre del 1943, nessun ebreo fu in Italia deportato.

A farlo al Ghetto di Roma fu Kappler su ordine di Hitler. Ma non c'era nessun fascista. Il fascismo già non esisteva più e neppure Mussolini. Comunque é pur vero che alcuni fanatici fascisti (gli "acciaisti") in Lombardia, soprattutto a Milano, sotto la RSI, si comportarono male, ma Mussolini ormai non contava più nulla. (quando Mussolini volle intervenire telefonando a Hitler per fermare la rappresaglia nazista in seguito all'attentato all'angolo di Piazzale Loreto, Hitler tergivisò. Furono così fucilati 15 partigiani. (motivo per cui dopo - a fine guerra - fu scelto proprio Piazzale Loreto per fare la "macelleria" di Mussolini e compagni.

(abbiamo già ricordato sopra che lo stesso Almirante nel 1943, aveva dato rifugio alla famiglia dell'ebreo Emanuele Levi nella foresteria del Ministero della Cultura Popolare durante i rastrellamenti. E LEVI quando nel'45 i "Rossi" davano la caccia ad Almirante, per sdebitarsi gli diede lui un rifugio fino al '46).

QUI ORA DOBBIAMO ANDARE A UN LONTANO RICORDO
RAMMENTIAMO qui LA "STRANA" 1ma GUERRA MONDIALE FATTA (in ritardo di un anno) DALL'ITALIA CONTRO L'AUSTRIA E.... LA GERMANIA. Che già allora qualcuno la voleva distrutta, annientata - lo abbiamo letto sul giornale sopra))
L'Italia allo scoppio della guerra - non rispettando la Triplice Alleanza tentrennale (che i Savoia avevano rinnovato il 22 ottobre 1912) era rimasta neutrale per tutto il 1914 - Poi Improvvisamente - mentre Cadorna già stava disponendo le sue forze sul Reno in aiuto dell'Austria e Germania - il 21 marzo 1915 - l'Italia si impegnò con "La Triplice Intesa" con il "Patto di Londra" con la Gran Bretagna, Francia e la Russia, che fu stipulato da Sonnino e il Re all'insaputa dello stesso Parlamento Italiano.

Da notare che riuscì a Sonnino a mettere dentro alla "Triplice" anche la Russia Zarista. Strano perchè essa aveva nei confronti degli ebrei che vivevano in Russia (ed erano quasi 6 milioni) una vera a propria insofferenza con molti che venivano mandati al confine. Ed anche se erano persone molto intelligenti, capaci, intraprendenti, non potevano accedere agli impieghi statali. Ed anche nelle scuole vi era il numero chiuso per gli studenti ebrei. Venivano tutti relegati a fare solo gli operai o i contadini. Con le leggi del maggio del 1882 era stato vietato agli ebrei di risiedere perfino nei villaggi, dove qui non potevano acquistare terre, ma nemmeno vivere nelle grandi città.

Questa clima della persecuzione zarista sugli ebrei, nutrendosi delle massime del loro famoso ebreo Marx, e la sua dottrina ("introduzione del socialismo attraverso la dittatura del proletariato; l'abbattimento dell'autocrazia; l'abolizione dello zarismo") ci fu una crescente adesione dei giovani ebrei nei consigli dei movimenti rivoluzionari. Nacquero partiti illegali e clandestini; alcune rivolte ci furono in molti villaggi nel 1900 (50) e nel 1903 (91), fin quando nel 1905 giunta al limite la pazienza e anche per la fame. Il 21 gennaio, Pietroburgo fu paralizzata dagli scioperi. Nonostante i provvedimemnti presi con le forze dell'ordine, il giorno dopo 200.000 manifestanti, si misero in marcia verso il Palazzo d'Inverno presidiato dalle truppe zariste. Ci fu lo scontro e le fucilate lasciarono sul terreno dei rivoltosi un migliaio tra morti e feriti. Finì in un bagno di sangue. Lo zar Nicola - magnanimo - volle poi convocare una commissione per capire i motivi della rivolta; le ascoltò e fece delle promesse per eliminare il malcontento del popolo. Ma queste erano poi scomparse nel comunicato ufficiale.

Tuttavia lo Zar mise fine a quella tragica giornata e scrivendo alla madre scrisse: "Il popolo s'è indignato dell'impudenza e dell'insolenza dei rivoluzionari e, siccome i nove decimi di loro sono ebrei tutta la carneficina militare si è abbattuta su di loro".
Ma ormai tutto faceva prevedere un rovesciamento dello zarismo, Zar in persona compreso. Gli scioperi ripresero provocando altre rivolte e conflitti armati in tutta la regione.

Anche a Mosca ci fu una rivolta ma non sfociò in una offensiva insurrezionale. Questa fu stroncata con l'impiego delle artiglierie e con le corti marziali per i rivoltosi. Poi tutto sembrò tornare alla calma.
Lo Zrismo finì poi con la vera e propria "rivoluzione Russa del 1917.

 

PIU' AVANTI PARLEREMO DELLA PERSECUZIONE DEGLI EBREI
(CHE NON INIZIO'..... CON LE FAMOSE LEGGI RAZZIALI DEL '38)


Una persecuzione sugli ebrei c'era già nella Russia Zarista. Essa aveva nei confronti deI 6 MILIONI di ebrei che vivevano in Russia, una vera a propria insofferenza con molti che venivano mandati al confine. Ed anche se erano persone molto intelligenti, capaci, intraprendenti, non potevano accedere agli impieghi statali. Ed anche nelle scuole vi era il numero chiuso per gli studenti ebrei. Venivano tutti relegati a fare solo gli operai o i contadini in sperdute e isolate contrade. Con le leggi del maggio del 1882 era stato vietato agli ebrei di risiedere nei villaggi, dove qui non potevano acquistare né terre e nemmeno fare delle provviste di viveri nelle grandi città.
Non si sa ancora come riuscì (l'ebreo) Sonnino a far entrare la Russia Zarista dentro la famosa "Triplice Intesa" (proprio quello Zar che gli ebrei come Sonnino li aveva sempre perseguitati). La "Triplice" di Sonnino si schierò improvvisamente contro la "Triplice Alleanza" (una Italia contro l'Austria - tradendo la sua ultradecennale alleanza).
Il nonno materno di Lenin era Israel Moiševic Blank, di famiglia ebraica ashkenazita, e questo suo nipote (Lenin) nel fomentare la rivoluzione del '17 aveva affermato che gli ebrei erano i migliori rivoluzionari.
"Il russo intelligente quasi sempre è un ebreo o ha sangue ebraico".
(Cfr. D. Volkogonov, Lenin: A New Biography, pag. 112).
DUNQUE LE PERSECUZIONI C'ERANO GIA' MOLTO PRIMA DI QUELLE INIZIATE POI DA HITLER. !!!

Ma poi NEL '14 avvenne l'attentato a Saraievo, che in breve coinvolse tutti gli Stati Europei.
Non si sa ancora oggi (ma non lo sa ancora nessun italiano, perchè quel "Patto di Londra" firmato da Sonnino, avvenne in gran segreto senza interpellare nemmeno il Governo Italiano. Ne' si sa come riuscì (l'ebreo) Sonnino a far entrare la Russia Zarista dentro la famosa "Triplice Intesa" (proprio quello Zar che gli ebrei come Sonnino li aveva sempre perseguitati). La "Triplice" di Sonnino si schierò improvvisamente contro la "Triplice Alleanza" (una Italia contro l'Austria - tradendo la sua ultradecennale alleanza).

La Russia ci entrò perché forse aveva delle sue mire sui Balcani. Ma la guerra nel corso di tre anni fu disastrosa per la Russia. Nel 1917 oltre a non avere più risorse in materie prime aveva già subito sei milioni di perdite tra morti, feriti e prigionieri.
E quelli ancora vivi sui campi di battaglia non erano di sicuro Zaristi. Tuttaltro. Ma anche quelli pure loro vivi, in Russia non erano zaristi da anni, viste le tante persecuzioni e le numerose rivolte. Questi due fattori fu decisivo per abbandonare la guerra; ma fu anche decisivo l'avvio in patria per dare finalmente vita a una insurrezione.
La prima nel febbraio '17 comportò l'abdicazione dello Zar (che fu prima confinato poi anche ucciso) quindi ci fu l'instaurazione di un regime provvisorio; poi con il ritorno di Lenin dalla Svizzera la rivolta si estese a tutta la Russia che così andò a completare la tanto attesa (non proprio quella indicata da Marx) "Rivoluzione d'Ottobre". (Ma nemmeno Lenin che era in Svizzera se l'aspettava così presto...
vedi il suo opuscolo (confessione) originale QUI >>>>>
.
Suo nonno materno era Israel Moiševic Blank,
di famiglia ebraica ashkenazita, e questo suo nipote Nikolaj Lenin nel guidare la rivoluzione affermò che gli israeliti erano i migliori rivoluzionari.

"Il russo intelligente quasi sempre è un ebreo o ha sangue ebraico".
(Cfr. D. Volkogonov, Lenin: A New Biography, pag. 112.)

Indubbiamente si riferiva certamente a sé stesso.
Ma tanti come lui, intelligenti, ingegnosi e intraprendenti negli ultimi anni dell'800 e inizio del '900, per le persecuzioni zariste e per non finire in Siberia più di 1 milioni di ebrei abbandonarono la Russia (che ne contava allora abbiamo detto sopra 6 milioni) e approdarono negli USA. Nel 1914 erano già diventati 1.400.000. Cosi attivi che si distinsero in vari campi nell'imprenditoria, nella finanza, banche, commercio, industria, medicina, legge, giornalismo, cinema ecc. ecc.
Molti di questi ebrei fondarono imprese di investimento bancario le quali divennero nel corso degli anni finanziatrici dell'industria tutta; le società ebraiche più importanti furono le banche d'investimento piuttosto che commerciali. Le aziende più importanti: la Goldman Sachs, la Kuhn, Loeb & Co., la Lehman Brothers, la Salomon Brothers, e la Bache & Co.

Ma proprio per questa loro dominazione nei media, si scatenarono delle congiure contro gli ebrei. Come quelli del Ku Klux Klan (nati ancora nel 1865) considerati di estrema destra, che avevano un ossessionato antisemitismo, razzismo, e che si opponevano ad altri arrivi di ebrei negli USA, soprattutto per il grande strapotere che gli ebrei avevano sulle banche. Qualcuno tirò fuori - anche se si diceva che erano falsi - le teorie cospirative contenute ne "I protocolli dei Savi di Sion". Henry Ford, ci credeva a questa cospirazione, le ristampò e le diffuse in migliaia di copie. Ma fu costretto a ritirarle e a scusarsi con la potente Comunità Ebraica Americana Newyorkese, dichiarando Ford che erano falsi. Fu "Costretto"? SI !!! se non voleva fallire e finire sul lastrico, infatti le banche ebree avevano minacciato di chiudere ogni tipo di finanziamento nei confronti delle sue industrie.
(Fu poi in seguito nel '33 (quando le imprese tedesche stavano risorgendo anche senza i lucrosi prestiti dati dalle numerose banche ebree) la stessa potente Comunità di banche ebraiche americane ( che era quella che forniva a quella tedesca i capitali (partivano con un interesse del 5% e tornavano indietro al 20%) a scrivere sul
Daily Express (visto sopra) la dichiarazione di guerra alla Germania, da volerne perfino l'estinzione. Scrivevano: "bisogna strangolarla economicamente!!", "bisogna castrare tutti tedeschi!!", "Per il bene dell'Umanità !!", "fare una guerra santa !!", "deportarli o renderli schiavi !! ". "la "Germania deve morire !!!", "Germany must perish !!! ".

Hitler il 24 marzo 1933 non era ancora nessuno. Come abbiamo già accennato sopra. Hitler fece poi lui quel piano di smembramento che volevano fare gli ebrei in Germania, e dichiarò pure lui una guerra razzista, compresa "l'eliminazione di tutto il popolo ebraico".
Con i provvedimente che poi prese, con la Notte dei Cristalli" dove furono distrutte le botteghe di molti ebrei, e poi con i provvedimenti per la "Difesa della razza" cercò di anticipare quelle azioni che avevano intenzioni di fare gli ebrei con i tedeschi. Dominare il mondo !!! Fare loro una "guerra santa", "stangolarli economicamente" e anche "gli ebrei devono perire".

Infatti il 1° settembre del 1939, Hitler le sue guerre andò a iniziarle invadendo la Polonia. Nei suoi discorsi attribuì agli ebrei polacchi la responsabilità del nuovo conflitto. Hitler affermava che la Polonia era nella mani del giudaismo internazionale e che ospitava il maggior numero di ebrei che nella loro intenzioni volevano trasformare la Polonia nel paradiso degli ebrei nel centro di Europa.
Molti di questi ebrei - non dimentichiamolo - erano fuggiti dalla Russia in Polonia quando c'erano le persecuzioni dello Zar, che poi proseguirono con Stalin che all'invasione di Hitler invadendola pure lui, senza fare una dichiarazione di guerra, aveva stabilito con Hitler di dividersi la Polonia. Dove poi in questo territorio nei successivi anni inviò gli ebrei a lui sgraditi - perfino gli autori (ebrei) della Rivoluzione d'Ottobre del '17 - che lui aveva iniziato a perseguitare volendo essere solo lui il Dittatore.
Nel '39 sollecitato dal Ministro Inglese della Guerra, Leslie Hore Belisha, Chamberlain inviò l'ultimatum definitivo a Hitler di sgombrare immediatamente la Polonia. Il ministro essendo lui ebreo per salvare i suoi amici ebrei in Polonia, aveva sollecitato Chamberlain di intervenire adottando una linea dura.
Ma non ebbe successo. Gli inglesi di Chamberlain che avevano minacciato di intervenire non mossero nemmeno un soldato. Da quel momento Hitler - convinto che i Russi sarebbero rimasti a casa loro, scatenò per tre anni nel resto d'Europa la guerra che tutti conosciamo.

E conosciamo anche il voltafaccia di Hitler (nonostante il Patto Molotov-Ribbentrop: un trattato di non aggressione) e fu invece proprio lui ad invadere e aggredire la Russia. Finita poi male, con una drammatica disfatta.

Ma poi la campagna in Russia - (paradossalmente (!!??) aiutata dagli USA) - con un Hitler che stava diventando un perdente, il suo esercito fu congelato davanti a Mosca. Fu allora - anche se il 90% degli americani e lo stesso Congresso si opponevano ad intervenire in Europa - gli Usa entrarono ugualmente in guerra.
L'indignazione degli americani che vollero poi la guerra (dopo l'attacco a
PEARL HARBOR >>>>i fatti >>>>>
é una "storiella" raccontata negli USA dai media per sollecitare gli americani all'interventismo.

Anche qui poi si disse che a premere sull'intervento in Europa (dimenticando il comunista Stalin - anche lui era in difficoltà) gli USA offrirono tutti gli aiuti logistici e materiale bellico a Mosca. Questi aiuti furono anche quelli della potente
Comunità Ebraica Americana Newyorkese che andava predicando"bisogna intervenire, aiutare i milioni di nostri fratelli". (che in Russia erano ancora qualche milione)
Si presero insomma la rivincita del flop fatto nel 1933. Anche se tardivamente
.


MA TORNIAMO IN RUSSIA NEL 1917.
In seguito al ritiro della Russia dalla guerra e dopo la Rivoluzione d'Ottobre, perorata da Lenin, il nuovo governo russo fu rappresentato da Lev Trockij anche lui ebreo che condusse con la rivoluzione alla presa di potere con i suoi amici ebrei. Lui aveva letto il "Che fare" di Lenin, e lui si diede veramente da fare.

Anche se Lenin per non farla fallire la Rivoluzione, fu costretto a richiamare nelle industrie nei posti di comando molti zaristi, paradossalmente gli ex "padroni". I suoi uomini di partito che li avevano cacciati, pur essendo uomini politici intelligenti in altri ambienti, non potevano di certo con i loro requisiti improvvisarsi manager di industrie o dirigere vitali strutture dello stato; tutto stava andando a rotoli. Anche se questi "padroni" non erano state delle eccellenze, perché la Russia zarista si era chiusa alla modernità, aveva ignorato del tutto la "rivoluzione industriale" dell'Occidente. Ma non solo in questo settore, anche nelle povere campagne la produzione di derrate alimentari erano mediocri non vi erano stati dei mutamenti, inoltre quel poco che vi era prodotto era requisito per le grandi città. Città dove vivevano i latifondisti (il 90% delle terre le possedevano solo loro ed erano solo il 10% della popolazione. Ai 6 milioni di ebrei era stato proibito di acquistare terre, solo lavorarla come contadini negli sperduti kolchoz visto che gli era stato anche proibito di risiedere in grossi villaggi oltre che nelle città. E quando i latifondisti non avevano braccia a sufficienza, mandavano nei campi reggimenti di donne di ogni età con le vanghe in mano perfino incinte di 8 mesi, guidate da un funzionario di Stato.

Poi quando andò al potere Stalin venne il suo
stakanovismo, la collettivizzazione forzata nei kolchoz, guidata anche qui da funzionari di Stato, dove alcuni uomini lavoravano 12-14 ore al giorno, e venivano premiati come eroi. Ma non è che qualcuno di questi eroi poteva evitare la grossa carestia che poi colpì la Russia negli anni 1932- 33, perfino in Ucraina, che fino allora era considerato il "granaio più grande d'Europa". Morirono a milioni.
Stalin aveva creato sì la collettivizzazione delle campagne, ma lui volse di più lo sguardo alla industrializzazione mediante i piani quinquennali, basata sul rapido sviluppo dell'industria pesante (che voleva dire produzione di ARMI - chissà cosa aveva in mente. Rivaleggiare con gli USA ?
Cos'era lo stakanovismo?
: ("
un movimento di operai e di operaie che entrerà nella storia della nostra edificazione socialista come una delle sue pagine più gloriose" lo dice lo stesso Stalin >>nei suoi discorsi >>>>>)

Prima di lui la svolta era avvenuta con la "Rivoluzione d'Ottobre" leniniana. Gli ebrei l'avevano concepita, portata a termine, e poi nei posti di comando ci andarono proprio loro. Decisi a riscattarsi da anni di persecuzioni zariste. Forse si riscattarono un po' troppo in fretta !!! infatti iniziarono a dar fastidio all' "uomo d'acciaio" (Stalin, significa questo) che iniziò lui - una volta preso il potere - a perseguitarli, a cacciarli, a mandarli in Siberia; e più tardi a deportarli in massa (2 milioni) nei campi di concentramento polacchi.

Abbiamo detto che si erano dati da fare un po' troppo. Anche se era stato Lenin a ritirare il Paese dalla guerra mondiale firmando il trattato di Brest-Litovsk. Lui a costituire i primi 21 membri del Comitato Bolscevico. Poi nei successivi anni andò a creare l'Internazionale Comunista e nel 1922 a costituire l'Unione Sovietica. Stabilendo che la Russia è «una repubblica di soviet dei deputati degli operai, dei soldati e dei contadini».
Sempre nel '22 in occasione della Pasqua Cristiana Lenin la fece abolire, mise in galera circa cento vescovi e diecimila preti, requisì tutti i loro valori e la sosituì con la festa ebraica Yom Kippur.

La struttura del nuovo Stato, che fu creata da Lenin era quasi tutta composta da ebrei.

Un oposculo dal titolo "Chi governa la Russia", edito a New York nel 1920 ci da un elemento completo di tutto il personale che dirigevano i vari reparti del governo del Soviet a Mosca. (Association Unity of Russia. New York city 1920).
Su 503 funzionari dello Stati soltanto 29 sono russi. Tra i 42 giornalisti che dirigono l'opinione pubblica uno solo è russo: Massimo Gorki. Il commissaraito di guerra diretto da Trotzky, comprende 43 membi, uno solo russo. Il Commissariato delle finanze 30 membri 2 soli russi. Nei 22 Commissari Provinciali 21 sono ebrei, 1 solo russo.
L'UFFICIO Centrale del Partito Comunista del Popolo è composto da 55 ebrei, solo 1 russo. Mentre il COMITATO Centrale dello stesso Partito é composto da 11 membri tutti ebrei. Erano tutti membri capaci, di cui l'ebreo Lenin si fidava e così anche Lev Trockij (lui benestante di famiglia ebraica) credeva che la rivoluzione era compiuta.
Nel 1922 creò la carica di Segretario Generale del Partito che fu ricoperta da Stalin.

Ma Lenin non aveva ancora conosciuto bene Stalin !! Iniziò ad avere dei dubbi. Il 25 maggio 1922 Lenin fu colpito da un ictus, con una paralisi al lato destro del corpo. Durante la malattia ancora lucido, aveva espresso ai suoi amici più fidati dubbi non solo sull'organizzazione che stava per lasciare in eredità, ma anche sulla stessa direzione di quel 43enne di nome Iosif Stalin. Un georgiano che era uscito da un Seminario Teologico Ortodosso di Tbilisi. Dove qui scoprì la letteratura marxista che lo portò in breve tempo a essere un ribelle del seminario e a unirsi a degli operai marxisti e con loro a fare il clandestino fino alla Rivoluzione, dove subito montò sul carro vincente della stessa. Diventando subito un personaggio irruente.

I dubbi di Lenin sulle capacità di questo personaggio; erano che con lui malato, Stalin dandosi da fare aveva già subito concentrato nelle sue mani un immenso potere. Lenin aveva a chi gli stava ancora vicino, chiesto addirittura di diffidare da lui. Che era cattivo, insolente, dittatoriale ma anche grossolano e che con il suo temperamento avrebbe compromesso il risultato che la Russia aveva finalmente raggiunto.

Il 6 marzo 1923 con un secondo ictus Lenin non fu più in grado di comunicare per quasi un anno, fino alla morte avvenuta il 21 gennaio 1924 a soli 53 anni.
Lenin era stato profeta !!! Stalin via via si sbarazzò subito di quasi tutti gli elencati sopra. Con il dispotismo violento e il terrore. Compreso Trockij (che esiliato in Messico fu raggiunto anche lì e ucciso da un sicario). Stalin i rivali eliminava in mille modi, oltre che mandarli in Siberia, uno dei preferiti (che adottò poi sempre) era quello di farli visitare da un psichiatra - suo complice - che immancabilmente dichiarava che il soggetto era pazzo e doveva essere rinchiuso in manicomio. Rimase solo lui a fare per 30 anni il tiranno, il dittatore che conosciamo tutti, chiamato "Stalinismo", fino alla sua morte avvenuta nel 1953. Ma putroppo lasciò tanti "Stalinisti" violenti (ricordiamo la repressione dell'Armata Rossa alla rivoluzione ungherese nel '56 e a Praga nel '69; fino a quando nel 1989 con l'abbattimento del "Muro" ci fu rovesciamento del sistema comunista.



TORNIAMO ANCORA ALL'INIZIO DEL 1915:
L'Impero Asburgico se già alla notizia della "Neutralità" del '14 considerò l'Italia come "traditrice". Poi quando l'Italia nel '15 gli dichiarò addirittura guerra, la considerò una "cortellata alla schiena". Il Kaiser ebbe una sfuriata isterica "per quel nano farabutto" che tradiva un'Alleanza che durava da trent'anni.
In Italia non mancarono le polemiche. Nemmeno il Governo era stato informato del Patto di Sonnino. (nelle sue memorie GIOLITTI ne parla infatti con sgomento >>>>>>>>> )
POLEMICHE PER IL FATTO CHE A FAR CAMBIARE ALLEATI E A FARE CON ALTRI PAESI UN PATTO SEGRETO NON ERA STATO UN POLITICO ITALIANO MA UN POLITICO EBREO-ITALIANO.
(con quali mire? Non lo sapremo mai! - Nella Storia d'Italia mancano questi particolari e intenzioni).

Sappiamo solo che poi alla Conferenza di Pace a Parigi, il "Patto" di Sonnino (e le sue spartizioni) fu considerato da Winson "carta straccia". "Io non l'ho firmato, quindi...decido solo io le spartizioni !!!".
E soprattutto sull'Alto Adige. Perché "quella vittoria" tanto decantata era stata una forzatura. Quando a Padova era stata già firmata la resa, al confine di Ala per un banale incidente di un "cecchino", con i soldati tedeschi già in ritirata e in disarmo e perfino allo sbando senza i loro anziani ufficiali che morivano di "Spagnola", fu dato l'ordine italiano di superare il confine e invadere Trento e l'Alto Adige fino al Brennero. Una invasione che mandò a Parigi in bestia Wilson, che voleva invece l'Autonomia dell'Alto Adige. (che per anni ha dato poi vita prima (negli anni '60) al famoso "terrorismo altoatesino" e poi alle varie rivendicazioni, dove ancora oggi, i SudTirolesi non si sentono proprio per nulla italiani. (io personalmente vi ho fatto 5 anni di antiterrorismo, come artificiere nei Paracadutisti dopo essere uscito dalla Scuola Sabotatori di Viterbo).

In Italia fu sì chiamata "Vittoria !!!"
( ma qualcuno aggiunse "mutilata"). Con 600.000 morti, e debiti fino al 1988 !!.
Altro che "celebrazioni" di..... Vittoria.

Un "vizio" questo di "cantar vittoria" che rivedremo poi anche alla "Liberazione" del '45, detta dei "Partigiani", mentre invece fu fatta dagli "Angloamericani", che infatti appena giunti a Milano, per prima cosa sciolsero tutte le loro "bande" e chiesero l'immediato "disarmo" con la consegna delle armi.

Ma qui non dobbiamo dimenticare anche la Seconda Guerra Mondiale. Non avendo avuto successo quella dichiarazione di guerra ebrea del '33 (che abbiamo visto sopra). Quando Hitler mise in opera la sua controffensiva, e poi quando nel '38 iniziò la sua guerra in Polonia, gli stessi ebrei in USA, premettero sulla popolazione e sul Congresso americano di intervenire in Europa e di "....aiutare i poveri 6 milioni di ns. fratelli ebrei che languiscono in Polonia sotto Hitler e in Russia, sotto Stalin; aiutiamoli!!".

Ma dobbiamo ripartire da molto lontano.....tornare all'800.
E sono sicuro che sarà per i lettori una sorpresa (perché non è sui libri di Storia !!)

A metà 800, ci furono gli interventi dell'alta finanza ebraica quando iniziarono ad essere dei protagonisti in Europa. La storia tradizionale ci descrive l'Unità d'Italia e il risorgimento come una concomitanza di plebisciti, moti spontanei, vittorie qui e là. Fu davvero così l'unificazione? La realtà delle cose è alquanto diversa. A dare forza e contributo all'espansione sabauda nella penisola italiana ci furono massicci finanziamenti (a debito) delle potenti famiglie dei Rothschild; il motore del Risorgimento non furono le armi ma nella sostanza il denaro.
Il Regno di Sardegna diventò fortemente indebitato, e per coprire il buco ricorse ai prestiti dei Rothschild. Cavour aveva attuato grandi riforme nel paese, strade, industrie, ferrovie. Ma queste non bastavano. Serviva un conflitto per espandere i confini e aumentare gli introiti con cui ripagarsi i debiti finanziari (Ricordiamo che il Sud dei Borboni era allora una dei più ricchi Stati d'Europa).
Qui l'Unità d'Italia sarebbe stato il pretesto perfetto. Ma all'inizio il Regno Sabaudo dovette anche lui ricorrere ai rubinetti del credito e debito tramite i ROTHSCHILD. La famiglia che possedeva il più grande patrimonio privato del mondo con i suoi quattro fratelli ciascuno elevati alla nobiltà ereditaria. Diventarono in breve i pilastri delle attività bancarie. Nella City of London (Lloyd George affermò, nel 1909, che Lord Nathan Rothschild era l'uomo più potente in Gran Bretagna). Poi in Africa, in Francia e soprattutto negli USA. E Intervennero perfino nel finanziamento della guerra russo-giapponese .
Furono anche determinanti nel sostenere i sistemi ferroviari e nel finanziare i governi per tutti i progetti complessi. In Italia crearono la società delle "Ferrovie Austro Lombarde. (la Kaiserlich (Kaiserlich königliche privilegierte Lombardisch-venetianische Eisenbahngesellschaft). E diedero anche ingenti prestiti allo Stato Pontificio e ai vari re di Napoli oltre che al Ducato di Parma e Granducato di Toscana.
Furono indubbiamente potenti pionieri nel campo dell'alta finanza internazionale durante tutta l'industrializzazione dell'Europa. Strinsero anche stretti rapporti con la Banca Vaticana, che poi continuò nel XX secolo. Papa Gregorio XVI incontrando i Rothschild, li dispensò di dovergli baciare i piedi com'era l'usanza da secoli.

Anche in USA diventarono subito anche qui potenti nella finanza, ma anche molti impegnati nella filantropia, nelle arti, e nella sanità pubblica. Fu un loro uomo che curava appunto la filantropia dei Rothschild negli USA (questo per pagare meno tasse). Quell'uomo era Gate - (il nonno di Billi Gate odierno) che filantropicamente andò a vaccinare con una dubbia efficacia, reparti dell'esercito che avevano contratto una sconosciuta malattia che causava molti morti.
Ciononostante questi Reparti furono improvvisamente inviati in Europa per intervenire a inizio 1918, nella dissanguata 1ma Guerra Mondiale. La malattia del tutto sconosciuta si rivelò micidiale nello sbarco in Spagna. Infatti divenne poi "La Spagnola"; che contribuì eccome alla vittoria. Morirono 50 milioni di persone, 2 milioni in Austria con 200.000 anziani comandanti dell'esercito austriaco che lasciando allo sbando le truppe causò poi la resa a Vittorio Veneto.

Ma anche durante l'inizio della seconda guerra mondiale i Rothschild. dovettero cedere la loro banca ai nazisti e fuggire dal paese dove gli furono confiscati i loro famosi - per la loro vastità - palazzi a Vienna.
Sempre pionieri nel campo dell'alta finanza internazionale durante l'industrializzazione dell'Europa, i Rothschild furono determinanti nel sostenere e finanziare i governi anche nei progetti più complessi.


Quanto narrato sopra non abbiamo fatto nessuna teorie complottista
. Semplicemente una raccolta di informazioni, di fatti, e una voglia di comprendere le cose oltre il velo di quella storia ideologica del Risorgimento, sulla 1ma G.M. e anche nella Seconda, con i tanti interessi economici e geopolitici che ci furono dietro, cioè l'influenza della grande potente finanza sulla intera politica Europea. .
Fonti utilizzate: 1) Barbagallo (2001), The Rothschilds in Naples. 2) Bixio, Epistolario di Nino Bixio (1871-1873) 3) Bua (2013), Filippo Curletti. Un criminale al servizio di Cavour 4) Cameron (1957), French Finance and Italian Unity: The Cavourian Decade. 5) Romeo (2012), Cavour e il suo tempo 6) Schneid, The Second War of Italian Unification 1859–61
.

CONTINUIAMO ACCENMANDO ANCORA ALLA 2nda G.M.....
In Italia certi partigiani a fine guerra avevano altre mire non certo per ristabilire libertà e democrazia. Molte azioni partigiane sinistroide furono mirate a creare.... anziché evitare.... le rappresaglie. (lo dicono gli stessi Bocca, Pansa, e Spataro non certo fascisti).
Inoltre sia dei primi che dei secondi, quanti ce ne sono ancora in vita oggi? Forse una decina. Ma sembra che tutta Italia sia stata tutta partigiana già all'età del ciuccio. Quanto agli ebrei stessi, oggi in Italia di sopravissuti dovrebbero essere una decina, eppure sono centinaia e centinaiai di sopravvissuti che scrivono a 90 anni memorie dopo 70 anni dai fatti. Chissà perché. Di chi é questa regia?

Quanto agli ebrei nessuno racconta (le omettono), nelle loro memorie - che a iniziare le ostilità contro la Germania furono nel '33 proprio gli ebrei, quando Hitler non era ancora nessuno.

(per i fatti su Hitler, biografia ecc. VEDI >>>>>
Tutto questo però non è scritto nei libri di Storia!!!
Come nella 1a G.M. ricordata sopra. E come anche la Milano qui sotto del 25 aprile 1945. Altro che "Liberazione" dei "liberatori" chiamati anche a sproposito "alleati"



Quanto alle vittime italiane, causate dai "liberatori" perchè allora non ricordare con altrettanto odio, indignazione, disprezzo, biasimo, anche quegli "assassini" che ci bombardavano, uccidendo donne, vecchi e bambini innocenti (come a Gorla in una Milano già distrutta - dove ne morirono in un solo giorno dentro una scuola 200, e solo perché un bombardiere voleva alleggerirsi del carico di bombe.
Quel giorno a Milano si vergognò perfino la morte.
( UNA PARENTESI SINGOLARE - per chi vuol capire)
Come non ricordare l'ASSO" dell'Aviazione Luigi Gorrini !!!!|
VEDI la sua storia su
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Gorrini
LUIGI GORRINI oltre a prestare servizio nella Regia Aeronautica colpendo con il suo caccia i primi bombardamenti degli angloamericani in Italia,dopo l'8 settembre servì poi anche sotto le insegne dall’Aeronautica della Repubblica Sociale. Prima aveva difeso i cieli della Patria attaccando con il suo caccia e difendendo dai bombardamenti americani molte città italiane. Lui sostenne 212 combattimenti contro gli aerei angloamericani, 24 vittorie individuali e 5 lanci con il paracadute dopo essere stato colpito. Furono numerosi i bombardieri americani da lui colpiti e distrutti dal '43 al '45 durante la militanza nella RSI, su Roma, Milano e molte altre città.
Per questa sua scelta di appartenere alla RSI - per fortuna a fine guerra - gli risparmiarono Piazzale Loreto.
Solo nel 1958 gli consegnarono la meritata Medaglia d’oro al Valor militare. E' poi morto nel suo letto nel 2014 a 97 anni !!! Ricordato da pochi, soprattutto a sinistra.
A Fidenza oggi gli é stato dedicato un monumento, con sopra il suo caccia un jet dell’Aermacchi
Il sindaco PD della cittadina emiliana, Andrea Massari ha così commentato “Luigi Gorrini è stato un asso autentico dell’arte aviatoria, penso però che abbia combattuto per la parte sbagliata della storia".

Ma cosa avrebbe dovuto fare Luigi Gorrini dopo l'8 settembre? unirsi agli angloamericani ed essere anche lui l'autore dello scempio che abbiamo visto sopra? avrebbe dovuto anche lui bombardare le città italiane? Fare delle stragi come fecero i (poi) cosiddetti "alleati"?.
La spinta che mosse molti giovani - come Gorrini - ad andare a Salò, fu uno scatto d'orgoglio, pur sapendo che era una guerra persa. Prima, tutti vinti e vincitori (!?) erano stati "balilla". I primi per l'onore (parola ormai desueta) d'Italia non ritennero giusto il tradimento dell'8 settembre. I secondi non erano di certo filoamericani ma filo russi Eppure poi ci é piaciuto autoingannarci dicendo che la seconda guerra mondiale l'abbiamo vinta.
Che situazione si era venuta a crare in Italia a metà '43? Al temuto sbarco degli angloamericani in Sicilia e dopo il primo bombardamento su Roma, all'incontro di Feltre fu chiesto di inviare in Italia le "alleate" armate tedesche per respingere gli "invasori". Ma dato che stavamo perdendo, il Re l'8 settembre firmò l'Armistizio (che non era tale, ma una vera e propria "resa incondizionata"). Da quel momento chiamammo "invasori" i tedeschi, e gli angloamericani "alleati" (ma da loro mai riconosciuti tali).
Infatti dal '43 al '45 ci bombardarono tutte le città italiane. Fino al 25 aprile alla resa a Milano di Wolff. Fu solo allora che dalle valli scesero i partigiani non proprio tanto graditi agli angloamericani; ed infatti il 29 aprile per prima cosa chiesero lo scioglimento di tutte le bande me la consegna di tutte le armi.
Non si fidavano perché ancora prima del 25 aprile la compagine dei partigiani "Rossi" avevano intenzione di fare il "golpe" con l'aiuto dell' Est. (gli esaltati "rossi" italiani aspettavano che la "Bandiera Rossa" sulle macerie di Milano sventolasse come a Berlino)
Gli americani temevano infatti che questa avvenisse con la direttiva n. 16 di Longo ("l'insurrezione").



"MILANO ATTENDE IL SEGNALE
PER L'INSURREZIONE POPOLARE"
"LA BANDIERA ROSSA SVENTOLA GIA' A BERLINO"

 

Ecco perchè gli angloamericani
non oltrepassarono il Po fino al 20-22 aprile

 

 

 

Può darsi che una situazione molto simile riaccada ancora forse in un prossimo futuro . Se i sempre più numerosi i numerosi stranieri in Italia arriveranno (come intendono fare) al potere e per conservarlo lo difenderanno nelle piazze con le buone e le cattive,al grido
"l'Italia sono anch'io"

.
,

Gli stranieri dalla "nuova resistenza" li chiameremo "alleati". A Modena sono già una realtà.

I nuovi italiani unendosi con loro daranno vita alla "Nuova Resistenza" e porteranno a Piazzale Loreto tutti gli altri italiani "razzisti" e contrari all' "accoglienza" e ai "Porti Aperti".
E diranno poi questi nuovi "partigiami" reduci "abbiamo vinto !!". Come nel '45 ?!!
E come allora in Italia gli stranieri metterenno le "loro basi".

 

L'astio dei tedeschi - per il voltafaccia degli italiani - poteva anche giustificare militarmente la loro brutale reazione - ma le azioni di guerra degli improvvisati antifascisti romani - con gli attentati - erano invece un livore alimentato da un irrazionale rancore, odio, vendetta. Temevano inoltre di farsi soffiare il futuro potere dai loro "concorrenti" (i democratici cristiani, i liberali); perché loro guardavano a Est, dove secondo loro distribuivano latte e miele al popolo.

(Giorgio Bocca, pur essendo il più filopartigiano degli storici italiani scrisse (In Storia d'Italia partigiana" (Laterza , Bari, 1977, pag. 135) "Come i comunisti sanno bene, il terrorismo ribelle non é fatto per prevenire quello dell'occupante ma per provocarlo, per inasprirlo. Esso é autolesionismo premeditato: cerca le ferite, le punizioni, le rappresaglie, per coinvolgere gli incerti, per scavare il fosso dell'odio".

E Lucioli-Sabatini
, é altrettanto chiaro (in "Resistenza al di là del mito", Tusculum Roma. 1997, pag 41)."Le azioni di guerriglia, i sabotaggi e gli atti di terrorismo dovevano servire a provocare la rappresaglia. Ottenuta la strage, l'antifascismo (rosso, Gap) poteva impossessarsi di una copiosa messe di martiri da piangere come fossero i propri e da inserire nella vulgata resistenziale".

Ed anche Giampaolo Pansa, nei propri scritti più recenti ha parlato di Via Rasella come "un atto terroristico, voluto dal PCI per riaffermare la propria egemonia all'interno della Resistenza".
Non per nulla quelli finiti alle Ardeatine presi dentro Regina Coeli, erano quasi tutti esponenti azionisti, CLNAI, socialisti, monarchici, Partigiani Cristiani, liberali; tutti "concorrenti" dell'aspirante potere dei Gappisti bolscevici.

Così scrive pure Pierangelo Maurizio e Mario Spataro nell'opuscolo "Affidarono ai tedeschi il lavoro più sporco. - Come i comunisti si liberarono dei loro concorrenti nella corsa al potere" (Controrivoluzione N. 72-76 - febbraio 2001)

POI ...
"Lo Stato italiano dichiarerà non punibili (quindi tutti amnistiati) gli atti compiuti da "questi" partigiani, con il decreto legge n. 96 del 5 aprile 1944, a pochi giorni dopo via Rasella, e poi con il n. 194 del 12 aprile 1945, gli attentati  il decreto li considerò come "legittimi atti di guerra" (bell'esempio per un maleaugurato futuro!!)
A fine guerra, grazie all'amnistia di Togliatti, premiarono perfino l'esecutore. E così tanti altri che poi salirono perfino in Parlamento.
Non solo, nel '48 e nel '53 (ma anche alle elezione del '63) i comunisti
persero le elezioni, e a quel punto Togliatti diventò più flessibile, lasciò la scorciatoia rivoluzionaria, e trasformò l'organizzazione della sua utopistica "lotta armata" (la tanto attesa "guerra civile") in uno strumento di "integrazione del proletariato nel sistema borghese" lo stesso che era nelle intenzione della odiate e potente DC.
Fu una profonda modifica del leninismo e stalinismo bolscevico in Italia, che suscitò resistenze in URSS. Ma anche in Italia, visto che molti comunisti lasceranno il PCI per aderire al PSI più accondiscendente con i cattolici.
Togliatti se ne tornò nel 64 in Russia per convincere anche quelli del Cremlino ad essere più flessibili, dialoganti, ma non fece in tempo, a Yalta venne colpito da un ictus; morì alcuni giorni dopo. Aveva 71 anni.

Nel fascismo uno dei Capimanipoli era Arrigo Boldrini. Dal 1937, iscritto al Partito Nazionale Fascista e volontario nella MVSN ("le camice nere"). Dal 1939 ha il grado di Capomanipolo; ma nel 1943 diventato pure lui antifascista (alla Togliatti) aderì al clandestino Partito Comunista Italiano. Dopo l'8 settembre, fu tra i principali organizzatori della Resistenza. Dal 1944 divenne comandante della 28ª Brigata Garibaldi "Mario Gordini". (Associati alle Brigate Garibaldi erano i Gruppi di azione patriottica GAP contro le strutture politico-militari del fascismo). La stessa fu operativa nella zona di Codevigo, ove ebbe luogo la sommaria esecuzione di militi della R.S.I. E quella di Schio. Ma nei processi che ne seguirono Boldrini venne sempre scagionato. A partire dal 1947, rappresentò l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (per 14 volte fu Presidente). Divenne parlamentare fino al 1994. Dirigente regionale e nazionale del Partito Comunista Italiano, membro del Comitato Centrale e della Direzione Nazionale del Partito. Ritiratosi morì nel 2008 a 92 anni.


Anche Rosario Bentivegna, l'esecutore della strage di Via Rasella, in gioventù si era avvicinato come Boldrini, alle idee fasciste intorno al 1937, dentro una delle articolazioni del fascismo (in foto), al Gruppo Universitaro Fascista (GUF). Poi diventò un antifascista sovversivo, ed infine operante dentro i Gap di Roma.

Nella "Resistenza senza fucili" (titolo del libro di Giovanni Bianchi) vi era anche Carlo Bianchi organizzatore e animatore dei "Partigiani Cristiani"; entrò a far parte del CLNAI, ma fu sempre in contrasto con i GAP comunisti disapprovando gli attentati contro gli occupanti nazifascisti, onde evitare le dure rappresaglie sui civili. E proprio in uno degli attentati dei Gap contro 7 tedeschi, finì lui e altri 66 (traditi da un delatore) fucilato - (uno di meno al CLNAI) - nella seguita rappresaglia (10/1) tedesca a Fossoli e a Cibeno.

Gli angloamericani, disapprovavano e si fidavano poco dei partigiani. Il Comandante di tutte le forze alleate in Italia a fine 1944 lanciò per radio l'ordine alle formazioni partigiane ( "Proclama Alexander") di sciogliersi e abbandonare la lotta partigiana. Erano diventati insofferenti a quella che si chiamava "Resistenza". Ma per un preciso motivo, perchè i più attivi erano quasi tutti comunisti-stalinisti e avevano delle armi in mano.
Dopo il 25 aprile, il 2 maggio il generale Alexander con un altro Proclama ordinò la smobilitazione di tutte le forze partigiane, con la consegna di tutte le armi. ( "liberazione" sì, ma con una resa totale dei partigiani), L'ordine di smobilitazione generale venne poi eseguito, ma le armi solo in parte furono consegnate indi occultate in attesa di tempi migliori, come - prima o poi - una guerra civile.
(((( Dal 1945 in poi furono sequestrati 1077 mortai, 212.000 fucili automatici, 40.000 mitragliatrici, 415.000 bombe a mano, 80.000 pistole, 5.335 proiettili d'artiglieria, 2000 mine, 5049 chili di dinamite ecc. ecc. tutti nascosti in sperduti casolari))))

Se Roosevelt aveva (facendola smobilitare) indebolito la Resistenza francese ( minacciò la Francia di non inviare più armi e viveri) anche Winston Churchill (era lui l'autore del proclama del '44 di Alexander ai partigiani "di andarsene a casa" "e non intralciare" ) voleva spazzar via di brutto la resistenza italiana. Era convinto e temeva che dopo la liberazione, i comunisti avrebbero preso il potere e formato un governo con Togliatti che era appena rientrato dalla Russia. Una eventualità che se fosse veramente avvenuta, Churchill non si sarebbe fatto degli scrupoli; come non se li era fatti in Grecia, che spazzò via di brutto i "filo-russi", riempendoci i cimiteri. Davano 3 anni di galera a chi stampava o solo leggeva giornali comunisti. Per giustificarsi disse che "i patti a Yalta con i Russi erano chiari"). Ecco perché Churchill nel primo governo italiano diede poi appoggio a uno scialbo e compromesso Re e a un grigio maresciallo, anche se non aveva per loro due nessunissima stima.
E se a Milano erano terminati i bombardamenti, e vi era stata la smobilitazione, non erano i bombardamenti il 27-28-29 invece terminati a Verona, Vicenza, Padova, Treviso. (altro che liberazione!!) - E questo era un segnale chiaro mandato dagli angloamericani ai Titini che volevano entrare da Est e unirsi a filosovietici italiani che erano in attesa.

TORNIAMO AGLI ATTENTATI E ALLE RAPPRESAGLIE.

((( (Chi erano le vittime di via Rasella? Erano tutti bolzanini, di circa 40 anni, solo 1, aveva 27 anni; metà di loro erano già padri di famiglia. Nel '43 la sera dell'8 settembre (oltre aver già deportati gli italiani "traditori" ) furono questi bolzanini rastrellati e arruolati a forza dai tedeschi al servizio di guerra, pena la condanna a morte per i renitenti o guai alle loro famiglie. Alcuni avevano già prestato servizio 10-20 anni prima.
Nessuno di questi, sopravissuti alla strage - dichiarandosi cattolici - accettarono (come vendetta) di prendere parte all'eccidio - alcuni di loro addirittura disertarono. Non erano dei "volontari" e nemmeno fascisti o nazisti; anzi per la loro stessa origine, sudtirolese avevano (é noto) subìto dal fascismo vessazioni. Ma quasi tutti dal '22 in poi avevano prestato (imposto) già il servizio militare nel Regio Esercito italiano. (vedi i nomi > in rete >> )))).

Paradosso 1: Silvius Magnago - a 47 anni già leader della SVP (Südtiroler Volkspartei) con i suoi Schutzen e gli scampati al massacro, dagli anni '70 iniziò (con grande indignazione del PCI) a rendere omaggio e a commemorare come eroi le 33 vittime di via Rasella al cimitero di Bolzano. Friedl Volgger, con Magnago pure lui fondatore della Volkspartei, nell'annunciare sulla stampa la commemorazione scrisse:
"Sulle tombe delle innocenti vittime delle Fosse Ardeatine brillano ininterrottamente dei ceri e vengono deposte sempre nuove corone. Per i folli fanatici che nella città eterna senza alcuna necessità hanno provocato un bagno di sangue - in una compagnia di innocui poliziotti - ci sono poi state medaglie d'oro e posti in Parlamento. Le Fosse Ardeatine sono diventate per gli italiani un luogo di commemorazione nazionale.
I sudtirolesi si inchinano con il massimo rispetto davanti ai morti. Ceri e corone dovrebbero però essere stati innalzati da tempo anche per i poliziotti sudtirolesi proditoriamente uccisi. Nella pubblica opinione essi sono stati purtroppo per lungo tempo dimenticati. Per loro non ci sono state né medaglie d'oro, né onori."
(Riportato dalla La Stampa, 27 marzo 1981
).

Paradosso 2: lo stesso (PCI - oggi PD) a Roma , invece ogni anno commemora gli eroi caduti alle Ardeatine.
Ma la Volkspartei della Klotz votatasi recentemente al PD della Boschi, d'ora in poi con la stessa celebreranno al cimitero di Bolzano la commemorazione degli eroi tirolesi caduti in via Rasella ???
E celebreranno e onoreranno pure i terroristi degli anni '60, Georg Klotz
(il “Santo Martellatore”. capo del BAS “Comitato per la liberazione del Sudtirolo”. Liberazione da cosa? Dall’Italia) e il "bombarolo" Luis Amplatz come fanno ogni anno gli Schutzen? (é la prima tomba-monumento subito a destra all'entrata del cimitero di Bolzano)
Gli stessi sudtirolesi con MATTARELLA, celebrando i 25 anni dell’autonomia altoatesina si sono opposti all'esecuzione dell'inno di Mameli “QUI NON SIAMO IN ITALIA!!" e hanno disertato.
E così va pure dicendo Eva Klotz VEDI >> con i suoi manifesti esibendo pure le scope per fare "pulizia" di italiani nel.... Sudtirol ( lo chiama così la Boschi - parlando in un tedesco da 1ma elementare - davanti ai sudtirolesi, e (giammai) "Alto Adige").
Ma anche durante l'accoglienza di Juncker l'euroburocrate di Bruxelles davanti al palazzo della Provincia di Bolzano gli Schützen hanno suonato l'Inno Europeo e quello tirolese, mentre l'inno di Mameli è stato messo a tacere.
Ma che cosa daremo in cambio alla SVP per l'alleanza al PD con la Boschi? MIstero! Un mistero davvero imperscrutabile, incomprensibile? .

Nessun mistero, in ballo - dietro il «sì» della Svp - c’è il portato identitario della denominazione.

La candidatura di Maria Elena Boschi a Bolzano certifica quanto sappiamo da mesi: la legge elettorale il Pd, o meglio Renzi, l’ha scritta per favorire la Sudtiroler Volkspartei, ponendo come conditio sine qua le norme speciali per l’Alto Adige, in modo tale da ricavare due collegi italiani nettamente a favore del Pd. (Tutte le competenze sono passate alla Provincia sotto la regia di Renzi, Gentiloni e Maria Elena Boschi, tra le quali il decreto banche di Bolzano (!!).
Ad accogliere la Boschi, Carlo Costa (del PD) (che oltre ad essere direttore generale di Autostrada del Brennero SpA, che gestisce la A22 con una concessione rinnovata di recente dal governo PD senza gara per altri 30 anni; come i Benetton) ed é lui vicepresidente della Cassa di Risparmio di Bolzano. La stessa che negli anni passati ha registrato perdite per centinaia di milioni mentre le sue azioni crollavano danneggiando i piccoli azionisti. Che ora storcono il naso con la imposta Boschi - perché anche qui hanno avuto la loro piccola Etruria.

Del resto "abbastanza comprensibile perché la Boschi - anche se nell'ottobre del 2014 aveva proposto "l'attacco delle autonomie speciali", adesso è con la SVP "Per l'autonomia insieme" !!!
La Klotz assieme al PD !!!!!!??!
(chissà il padre si rivolta nella tomba !!!!)

"M. E .Boschi si doveva ritirare dalla politica e invece "il Pd l'ha vestita da Heidi e l'ha spedita (paracadutata) a Bolzano" (By Battista). - Ma anche un tal Renzi, nel suo libro “Stil Novo” scriveva già nel 2012: “Ci vuole una cura radicale per risolvere il problema… Via le province, via le regioni a statuto speciale».
Poi d'incanto il problema non esiste più.

In A.A. si afferma (agosto 2018) che l'Austria darà forse ad ogni tirolese la cittadinanza austriaca. (E' forse un preludio a cedere alla Merkel il territorio altoatesino? - In cambio di cosa? Del debito pubblico? )

(Chi scrive non ha nulla contro i tirolesi, anzi, ho sempre percepito l'Alto Adige come una bellissima terra, con persone molto corrette (se si è corretti !); ci sono stato per 4 anni a fare il paracadutista e l'antiterrorismo, l'ho abitata poi per altri 14 anni svolgendo con soddisfazione un lavoro con i clienti locali, mi ci sono sposato con una donna di Bolzano, ci sono nati i miei 2 figli, e sono diventato per 10 anni ispettore per tutta l'Italia di una grande multinazionale tedesca.
E proprio per questo incarico ho visitato tutte le 100 città italiane. Ma in nessuna contrada italiana ho trovato, la correttezza, l'onestà, la seriosità e il rapporto reciproco di fiducia, degli altoatesini. Loro nei miei confronti e io nei loro.
Insomma all'Alto Adige io devo molto, al padre della Klotz un po meno (lei che ho conosciuto da bambina 9enne a Valtina San Leonardo in Val Passiria durante le operazioni di antiterrorismo). Infatti suo padre ci dava molto filo da torcere!! Non era una passeggiata aggirarsi nei Giovi, e nella altre valli; i manifesti e i giornali come quello sopra erano abbastanza eloquenti. Piovevano bombe. E Klotz era "Il Martellatore della Val Passiria" per la sua intensa attività dinamitarda. Basti pensare che nella notte del Sacro Cuore (8 giugno '61) ci furono ben 300 attentati, ai traliccii, ai ponti, ai monumenti, con morti e feriti. Alla diga di Selva dei Molini, trovammo inesplosi 50 q di dinamite, per lo più al plastico. Ed io ero l'artificiere !!!
Oggi vedo una Boschi alleata del SVP. Altro che paradosso!!. Ma dato che conosco bene i Sudtirolesi, mi aspetto nelle prossime elezioni di ottobre una batosta sia per il PD e forse anche per la SVP.

Paradosso 3: Molto attuale. Alla dacia di Putin, ci va in "cordiale colloquio" il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin (finito il papale "paese dei senza Dio"!?) e ci va anche Salvini (di idee abbastanza di destra), e Di Maio sembra non gli sia nemmeno a lui sgradito interloquire con Putin.
Mentre il governo Renzi, lui del PD (comunista!) avalla le sanzioni verso la Russia di Putin. E vola negli Usa per incontrare Trump, anche se l'incontro é stato poi negato al capo della "sinistra" !!

Ma con questi 3 paradossi, si sta forse rovesciando il mondo delle ideologie???

Dubbi, Opinioni: Le rappresaglie fatte in nome di questa Resistenza ("rossa Gap") sono pagine oscure, ancora quasi sconosciute, pur essendoci molte testimonianze e che hanno offuscato altre memorabili imprese fatte da molti uomini coraggiosi (a inizio '45, ca. 100.000) con ribellioni spontanee, grande determinazione, pagando anche al prezzo della vita (ca. 35.000). Impegnandosi - rischiando lo scontro frontale - per bloccare le truppe tedesche in rotta, per dare un aiuto fondamentale alla liberazione, dando grande importanza dal punto di vista morale e politico, dimostrando capacità di sacrificio e di combattimento.
Anche se - per le diverse anime - non si riuscì - con i compromessi - a operare una rottura veramente profonda con il passato. "Nonostante - secondo lo storico Miller - il mito fondativo sia stato poi "abbattuto" dalle strumentalizzazioni politiche da una parte e dalle revisioni accademiche dall'altra, esso può ancora offrire un insieme di valori degni di essere emulati in qualsiasi società democratica, rappresentando uno dei momenti più luminosi della storia dell'Italia unita".
Per la cronaca: da 100.000 che erano prima, dopo il 25 aprile, a guerra conclusa, i filo-partigiani erano già 250.000, nel '46 già 500.000, dopo diventarono un po' tutti. Diedero per fare numero il distintivo anche a mio padre che nel '46 era appena tornato dalla prigionia dal Sud Africa.
Oggi dentro il PD partigiani lo sono tutti, anche quelli che allora avevano in ciuccio in bocca, e l'educazione a loro l'avevano impartita le loro madri e i loro padri fascisti.

Una discreta mia storia sulla resistenza é questa >>>>>>>>>>>>>>>

Ma dato che a 8-9 anni, io c'ero in quel dramma , vedi anche questa mia testimonianza >>>>>
abitavo dentro il comando tedesco
(quello che divideva in due l'italia, a Chieti a Palazzo Mezzanotte, dove già il 9 settembre si erano rifugiati i "fuggiaschi" da Roma - il Re e tutto il Quartier Generale - poi lo stesso palazzo diventato Comando tedesco) e ho visto con i miei occhi le rappresaglie, i partigiani che entravano nel cortile, i gridi degli interrogatori, la fucilazioni dei ribelli e vedevo anche (dietro il muro del cimitero di S. Anna) quando dopo averli fucilati, un tenentino gli dava il colpo di grazia; e dal cranio spaccato usciva per alcuni minuti, come una spuma di una birra, la materia cerebrale.
Poi quel biondo tenentino giustiziere - come se nulla fosse - la sera alle 9 (gli ricordavo forse suo figlio) mi prendeva sulle ginocchia e nel cortile assieme a tanti altri, in circolo ascoltavano LILI' MARLEN >>
(a quest'ora veniva irradiata alla radio) e tutti sommessamente la cantavano. (infatti le cose per loro a fine '43 non stavano andando molto bene in Russia e nemmeno a Montecassino).

Anche in Abruzzo dove nacquero proprio qui i primi (veri) partigiani con dentro anche fascisti e monarchici si immolarono e fecero grande la resistenza. E anche la liberazione di Chieti (città chiave del centro Italia - dove gli angloamericani rimasero in stallo per 10 mesi) fu fatta dai reparti Nembo della FOLGORE (quelli che oggi la Boldrini alla sfilata a Roma non saluta, perchè fascisti - indubbiamente ignora i fatti di Chieti - uomini che poi morirono quasi tutti a Filottrano).
Io che ero presente, ancora ragazzino, ammirato di tanto valore e dei loro racconti, li abbracciai tutti quei paracadutisti; poi ventenne nei paracadutisti ci andai volontario e ci rimasi 4 anni, proprio nella ricostituita Folgore, a Viterbo al Centro Paracadutisti dei Carabinieri Sabotatori. Destinato poi in Alto Adige a fare - come detto sopra - antirerrorismo. E non il fascista, cara Boldrini.

Poi passata la buriana della guerra, nella partigianeria buona e cattiva, venne il quieto vivere - con l'Italia ormai sotto la protezione Usa e la potente DC clericale del '48 e del '53 . Sorse sì (per prendere voti) il "reato di apologia al fascismo" ma non l' "apologia al comunismo" altrimenti dissero, lo si doveva estendere anche alla stessa Chiesa cattolica (rappresentata dalla DC) per i genocidi fatti in giro per l'Europa con l'Inquisizione; ma anche nell'Italia stessa quando a Roma nel 1870 funzionava ancora la ghigliottina e la pena di morte per i dissidenti.

Il comunismo, e la sua apologia in Italia non è vietato perché in Italia non abbiamo avuto una dittatura comunista. Ma perché non l’abbiamo avuta? Proprio perché c’è stato il fascismo. Non quello che voleva fare Togliatti nel '19 e nel '36 (guardando a Lenin e poi a Stalin) , ma quello di Mussolini, un fascismo che proprio Togliatti ambiva fare.

Eppoi....
quanto ai crimini, dissero i comunisti italiani...(con "l'amnistia Togliatti" per tutti i reati politici)....
Ne beneficiarono sì migliaia di fascisti e collaborazionisti, ma anche alcuni partigiani autori di efferati eccidi.
Ma dissero questi ultimi che i crimini comunisti erano stati commessi in Russia, che la Siberia era in Russia, i Gulag pure, mica in Italia (!!) - Dimenticando che in Unione Sovietica c'era proprio Togliatti, quello che prese la cittadinanza, dicendo che era "orgoglioso di aver rinunciato a quella italiana", perché in Italia, "si sentiva un mandolinista", e che si "sentiva di valere diecimila volte di più del migliore italiano".
(Citato in: Paolo Granzotto, tratto da «Il Giornale» del 1º maggio 2002. Riportato il 21 febbraio 2007.)

Poi rientrato in Italia, volle ritornare cittadino italiano, ma solo per convicerli di unirsi e fare del bolscevismo.

I simboli del fascismo diventarono apologia di reato, quelle del comunismo "il sole dell'avvenire" dell'Italia; di conseguenza non erano invece apologia le bandiere rosse con la falce e martello che richiamavano le stragi e i genocidi comunisti in Russia. Ma non solo in Russia ma anche in Italia culminata nell'osceno spettacolo di Piazzale Loreto e in altri luoghi nei mesi successivi.
Osceno? No, da premiare con una bella amnistia per fascisti e comunisti fatta proprio da Togliatti.

Eppoi, si disse, i fatti sono considerati necessari alla vittoria nella guerra; e anche se provocano molte vittime non possono essere considerati "crimini". Così anche la Bomba Atomica in Giappone. Tutto é permesso per vincere.


Ma non proprio d'accordo- su quella amnistia togliattiana - era la Chiesa, soprattutto quando....

...nel voler prendere la difesa degli operai e dei partigiani rossi, dentro il PCI rinasce dalla clandestinità il loro organo di stampa, il giornale l'UNITA'. QUI IL N.1 >>>>>
Ma il 28 giugno viene stampato il manifesto che vediamo sotto che fece varare ufficialmente il decreto del Santo Uffizio con la scomunica dei comunisti e per chi leggeva quel foglio. (per la Chiesa, era questa sì una "apologia" dell'odiato comunismo!!!). (in Grecia li avevano messi tutti in galera o ai lavori forzati a vita e quando vollero fare una insurrezione Chuirchill non andò per il sottili: ci riempì i cimiteri.>>>>).

Per evitare anatemi, la scomunica, ma soprattutto per una temuta revoca della licenza, le edicole non vendevano l'UNITA' del PCI, che fu costretto a mobilitare gli iscritti per la vendita abusiva nelle strade (che vengono però colpiti duramente dalle prefetture (paradossalmente con la Legge Rocco fascista ancora vigente); alcuni "compagni" lo acquistavano, ma poi lo nascondevano sotto il braccio, subito rivoltato per non farsi notare. Alcuni lo nascondevano perfino in famiglia per non aver liti con le proprie mogli, sorelle, madri e figlie maggiormente colpite da queste crociate e dagli anatemi dei preti che suscitavano in loro il "timor di Dio, e un senso di colpa.

Il monito dell "AVVISO SACRO" era del resto chiaro: "E' scomunicato e apostata chi scrive, legge e diffonde la stampa comunista.... chi vota per esso.... ed è estesa la sanzione anche a quei partiti che fanno causa comune con i comunisti".
"Chi ha votato PCI ed entra in chiesa
(il che significa che ancora ci andavano soprattutto le donne. Ndr.) e non si pente subito in confessionale, fa sacrilegio, è apostata, fa peccato mortale e non può essere assolto"

<<<<< LA SCOMUNICA e da Mosca l'abiura di Togliatti ad essere italiano
("IO VALGO 10.000 VOLTE DI PIU' DEL MIGLIORE CITTADINO ITALIANO")

Ma nella nuova Costituzione non c'era scritto all'art 3-7 libertà politica, di opinione, di stampa, di autonomia/indipendenza tra Stato e Chiesa? C'era solo scritto!!! Non valeva per i cattolici e per la "Democrazia!!!" Cristiana.
Ne' valeva per i comunisti togliattiani.



La nuova DC (quella ancora bigotta) detta "cristiana" con tanto di "croce" nello scudo (Don Sturzo nel '19 quando la fondò come PPI, non voleva né l'una nè l'altra) nel '48 con l'appoggio del Vaticano, andò all'attacco, attraverso tutti i pulpiti e le piazze d'Italia col "microfono di Dio" del gesuita Padre Riccardo Lombardi che iniziava i discorsi con "Gesù mi ha detto...."), con i "Comitati Civici" e gli "eserciti della fede" di GEDDA > vale la pena leggerlo >> , e milioni e milioni di manifesti infissi su ogni muro disponibile; Lo stesso Papa Pacelli fu piuttosto esplicito nei suoi appelli "O con Cristo o contro Cristo"; fece insomma la sua dichiarazione di guerra contro i "senza dio".

La risposta dei comunisti a questi attacchi del Papa non si fece attendere.
Ecco qui una circolare che sembra sia stata scritta proprio da Togliatti o comunque da lui sottoscritta. MOLTO MOLTO INTERESSANTE >>>>>>>>>
"Nostro compito é bolscevizzare tutta l'Europa", "la famiglia cristiana bisogna distruggerla!". "Lotta, lotta, lotta contro i preti e la morale cattolica" - "Mi sento diecimila volte migliore di un italiano"
(In seguito a elezioni perse, Togliatti comprese la cecità del PCI verso l'elettorato e approfittò della sconfitta per portare avanti il suo concetto di "democrazia progressiva", opponendosi all'opzione della lotta armata e quella contro i preti. Si accorse troppo tardi che le donne (mogli, madri, nonne - ora al voto) erano delle "parrocchiane", e non votavano come i loro uomini.
Il PCI poteva conquistare il potere solo attraverso i meccanismi democratici; avventurarsi in altri terreni avrebbe comportato solo rischi e pericolose conseguenze. Si alleò al Governo con De Gasperi che - disse con malignità - aveva vinto grazie all'influenza americana a all'ingerenza illecita del clero. Ma durò poco l'alleanza con De Gasperi).
Anche se lui che era sempre in lotta con i preti e Cristo, si affrettò a dire che "Il partito comunista non è ateo" - "che non é contrario a Cristo".
il manifesto >>>>>>>>>

Addirittura si vararono due partiti: Il Movimento dei Cattolici Comunisti (MCC) e poi la Sinistra Cristiana fondati entrambi da Franco Rodano, politologo e filosofo italiano di fede cattolica ma di ideali marxisti. Lui é considerato il fondatore del cattocomunismo, considerato dai preti una eresia.
L'Osservatore Romano infatti corse ai ripari facendo riaffermare dai pulpiti delle chiese che solo la DC aveva titolo di rappresentare i cristiani in politica. Del resto la croce sullo scudo era ben chiaro.
Ma molte moglie bigotte furono convinte dai loro mariti a votare i due ingannevoli partiti. E indubbiamente qualche voto lo racimolarono.

Con De Gasperi al comando la DC e il suo clero varò l'Anno Mariano con processioni che percorsero in lungo e in largo tutta l'Italia, provocando nel popolino bigotto in ogni contrada della penisola scene d'isterismo - in ogni luogo avvenivano (!!??) miracoli con la Madonna "piangente di dolore"... "per il pericolo rosso incombente". (fu una regia quella di Gedda degna dei più accorti e dinamici pubblicitari).
Tutte le associazioni cattoliche furono usate per rinfocolare con ogni mezzo "la paura del comunismo" che é presentato come l'"Impero del Male", "una sventura per l'Italia qualora si insinuasse nella vita civile italiana questo cancro", "una disgrazia incalcolabile", "un salto dentro un abisso dove non esiste Dio".

Fu fatta una propaganda capillare attraverso 282 Diocesi, 25.647 Parrocchie, 66.351 Chiese, 3.172 Case Religiose Maschili, 16.248 Case Religiose Femminili, 4.456 Istituti di Assistenza e di Beneficenza con 232.571 assistiti, e 249.042 ecclesiastici, fra cui 71.072 preti, 27.107 religiosi professi e 150.843 professe.
Diventarono tutti ambasciatori di una direttiva papale, esplicita, ben chiara. "Demonizzare il Comunismo e i suoi rappresentanti e superare ad ogni costo quei quattro milioni di voti raccolti dai comunisti alle elezioni per l’Assemblea Costituente". (erano stati 4,7 PCI e 4,3 PSI (insieme 9,0) contro 8,1 della DC)

I Comitati civici e i preti dai pulpiti delle chiese di ogni contrada dovevano risvegliare il popolo e renderlo capace - con i voti dati alla DC - di condizionare le future vicende politiche italiane.
Ma non solo con i Comitati Civici, ma furono fatte pressioni dentro tutte le associazioni, delle professioni, del lavoro, operai, contadini, sportivi, oratori ecc. ecc.
E una mano - alla DC - la diede proprio Togliatti con il suo more uxorio. (vedi più avanti).

Ma anche la sinistra con Togliatti e Nenni, con i loro discorsi riempivano le piazze. Dopo il successo di voti alla Costituente a loro sembrava di avere anche nel '53 in pugno l'elettorato. Ma non avevano toccato il polso dell'elettorato. In Italia per la prima volta votavano le donne. E in piazza, c'erano pure loro, in silenzio ma c'erano.
Le donne fino a questa data erano non solo frustrate da secoli ma ancora bigotte, ascoltavano il prete, non il "compagno" (marito). E tutti questi "compagni" commisero una ingenuità: non avevano capito proprio nulla del popolo, non conoscevano non solo le donne ma nemmeno le proprie mogli, le proprie figlie, madri e nonne.
E alle urne del '53 PCI e PSI presero una bella batosta: 9,9 milioni contro 12,7 della DC. Furono ribaltati i risultati della Costituente!!
Prima delle elezioni girava voce che se avessero vinto loro, molti avversari sarebbero stati estromessi, arrestati, confinati, deportati. In Russia Togliatti c'era stato per 18 anni
(fu fondata persino una città con il suo nome, che ancora oggi si chiama Togliattigrad, dove poi riuscì a far insediare la Fiat) e lui sapeva cosa faceva il "compagno" Stalin con gli avversari: per evitare difese legali, se ne sbarazzava chiedendo l'intervento dei psichiatri e questi li mandavano in manicomio.
Togliatti aveva così imparato bene che avendo un figlio ribelle (voleva andarsene in America!!!) ricorse anche lui alla psichiatria e lo dichiarò "matto". Per 30 anni - fino alla morte - in gran segreto fu rinchiuso in una stanza nel manicomio di Modena.
La moglie invece la ripudiò e si unì "more uxorio" con la ex fascista Nilde Jotti. Scandalizzando non solo i preti ma anche i suoi stessi compagni.
Ma poi messo da parte alle elezioni, dovette accontentarsi di fare della semplice opposizione.
Il clima del '48 con la stessa ambizione di bolscevizzare l'Italia ci fu (ma invano) anche alle politiche del '53. (ne parleremo sotto - ma riporto QUI anche tutti i risultati delle elezioni città per città, dal '46 al '53).

Invano, perchè già nel '48, la vittoria della DC, rispetto al Referendum del 46 (dove l'Italia si era liberata già da una dittatura fascista), aveva fatto una vera (questa sì) "Liberazione" da una nuova possibile dittatura staliniana, che fin dall'odio espresso da Piazzale Loreto in poi rivolse lo stesso odio non solo a chi era stato fascista, ma contro tutti coloro che non avevano fede nel comunismo staliniano. (che era più fascista dei fascisti - lo disse Lenin, e lo confermò lo stesso Mussolini)
Piazzale Loreto, fu una barbaria umana (che "disonorò la resistenza" By Pertini) che non cancellò le colpe del fascismo ma mise da subito i presunti «buoni» sullo stesso piano degli ex «cattivi».

I comunisti italiani filosovietici continuarono una propria «guerra privata» con scopi e finalità ben diversi da quelli che avevano animato i partigiani delle altre formazioni antifasciste, applicando, una tecnica della guerra civile che è costata agli italiani e agli stessi antifascisti non comunisti un numero spaventosamente alto di vittime innocenti.
Antichi rancori, vendette personali e odio politico si fusero esplodendo in un'atroce, incredibile e inarrestabile catena di omicidi e angherie. Nel modenese e nel bolognese ebbe il suo epicentro nel «Triangolo della morte» (dove fra il 1943 e il 1946 furono barbaramente uccisi dai partigiani comunisti; 3.000 persone nel bolognese, 2.000 nel reggiano, 2.000 nel modenese, 1.300 nel ferrarese, 600 nella provincia di Piacenza, 500 in quella di Ravenna, 200 nel forlivese e 600 nel parmense.
Solo una piccola parte era realmente fascista, mentre la maggioranza, furono eliminati in quanto considerati “nemici di classe”, simpatizzanti della DC dei preti, nemici dell'auspicata rivoluzione comunista.
Si è celebrato e parlato molto dei famosi 7 fratelli CERVI fucilati dai fascisti, ma nessuno ha mai ricordato i 7 fratelli GOVONI, trucidati dai "partigiani" (Brigata Garibaldi) l'11 maggio, a fine guerra, 15 giorni dopo la "Liberazione" e che.... non erano mai stati fascisti.
Bertinotti giustificò così l'eccidio: "i 7 giovani Cervi e i 7 giovani Govoni, per me sono uguali; come vittime! La differenza consiste che i primi hanno costruito la Repubblica italiana e perciò vanno onorati, gli altri pur non avendo fatto niente, sono solo vittime, ma non come attori della storia."

I sacerdoti pur astenendosi dallo schierarsi ufficialmente con l'una o l'altra delle parti in lotta, i "partigiani" nel bolognese ne eliminarono 93 durante questa guerra fratricida (a loro gli dedicarono una
lapide indicandoli come semplici "....caduti sotto i colpi dell'odio di parte").
L'odio di parte erano i "rossi" che ricevevano ordini da Mosca, e volevano «bolscevizzare» e scristianizzare l'Italia.

A fine guerra furono arrestati e processati per omicidi e reati comuni, più di seicento "partigiani". Alcuni ripararono all'estero. Altri andarono sotto processo. Ma poi ci fu la famosa (opportunista) amnistia di Togliatti. Tutti innocenti, tutti santi, tutti partigiani, tutti "liberatori".

Tuttavia anche dopo il '46, il rischio di una guerra civile era sempre nell'aria. E ci mancò poco quando - pochi mesi dopo le elezioni del '48 - ci fu l'attentato proprio a Togliatti. (ne parleremo più avanti).
Togliatti (Palmiro - nome datogli dalla madre, perchè nato nel giorno delle Palme- giorno della pace) non era affatto un uomo di pace, e dalla Russia aspettava il riscatto (Il "Potere al Popolo") con una vittoria tutta rossa in una Italia che.... non era affatto solo rossa, ma....anche ex nera, e pure nera era la veste dei preti. Entrambi centristi
bigotti e filoamericani (da lì veniva del resto il mangiare).

Un grave errore di immagine di Togliatti (quasi 60 enne) fu anche quello di abbandonare la moglie (Rita Montagnana, sposata nel '24 e madre di un figlio) che aveva con lui condiviso (anche in Russia) tutte le battaglie, per sostituirla in more uxorio con una giovane bella donna di 26 anni, (NILDE JOTTI) nel '46 sua collega di partito, che poi per 13 anni fu la prima donna a ricevere la presidenza della Camera dei deputati. - (Il fatto di essere donna, gli procurò (opportunisticamente) molti voti delle donne, che erano andate per la prima volta alle urne. Lei nel '45 era infatti del costituito UDI (Unione Donne Italiane. Quelle che volevano distinguersi dalle troppo bigotte democristiane).
Laureata in lettere all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si iscrive al PCI nel '46, viene eletta deputato all'Assemblea costituente, diventa una sostenitrice della emancipazione della donna, nettamente contraria all'introduzione del principio dell'indissolubilità del matrimonio (!!!), quindi favorevole al divorzio, e favorevole alle famiglie di fatto (!!!!!). Così coerente che proprio nel '46 inizia la sua relazione con Togliatti)

(ma dobbiamo qui ricordare che Leonilde Jotti, prima di essere comunista e l’amica di Palmiro Togliatti e in seguito Presidente della Camera, era nel 1942 una Giovane Italiana della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio) e lei passò in quell’anno al P.N.F. (Partito Nazionale Fascista) presso il Gruppo Rionale Fascista “A. Maramotti” di Reggio Emilia con la tessera n. 1105040 come risulta dal certificato rilasciato il 20 marzo del 1943 il XXI dell’Era Fascista. (QUINDI APPENA 3 ANNI PRIMA del '46) solo 4 mesi prima della caduta del fascismo e l'uscita di scena di Mussolini.
A questa adesione al fascismo vi partecipò in divisa di fascista durante la riunioni dei gerarchi.
(vedi qui l'iscrizione originale e la foto del giorno 20 marzo '43 >>>>>>>> )

ALLORA - NON COME OGGI - NESSUNO SI STRACCIO' LE VESTI O A FARE MANIFESTAZIONI
I COSIDETTI "ANTIFASCISTI" STETTERO ZITTI ZITTI. PRIMA ERANO STATI TUTTI FASCISTI !!!


Questa relazione con "il migliore" oltre che suscitare scalpore nello stesso partito ("ma cosa c'era bisogno del more uxorio, poteva -in silenzio- farsela amante e morta lì "), fece enorme scalpore nelle stesse donne di sinistra, figuriamoci in quelle bigotte cattoliche!!

Dal Vaticano Pio XII che considerava il comunismo una minaccia per tutto il mondo cattolico, li bollava "ecco i senza Dio", " ecco i nemici della Chiesa", "ecco i nemici della famiglia".

E nel '48 le donne (credenti o no) erano tutte casa e chiesa. Erano tutte "parrocchiane", e i preti cosa dicevano a loro dai pulpiti? "ecco il comunismo, ecco i rovina famiglia" - "salva i tuoi figli dal bolscevismo".
E le donne, lo abbiamo ricordato, nel '48 per la prima volta nella storia, avevano diritto di voto !!

Così nel '48, fu la DC bigotta a prendere la "difesa dei figli del popolo", e della "famiglia"
(vedi qui il sottotitolo)


Purtroppo il Papa - in quel '48 - credette troppo a questa DC, vincente ma bigotta, convinto che era tutta sua, mentre questa, dopo i risultati delle nuove politiche del '53 (nonostante la "Legge truffa" > qui con i risultati in ogni città d'Italia >>> ) era già diventata la potente DC "partitocratica".
Non saranno i Comitati Civici nè l'afflitto Papa ("dopo che abbiamo fatto così tanto per questa DC, la stamo perdendo"
. Gedda copyright ), a condizionare la DC ma sarà la potente DC a fagocitarli. Ci furono divisioni nelle stesse file dell'Azione Cattolica. Certi curati nelle parrocchie dovettero da allora in poi raccomandarsi ai politici locali e non al solito vescovo, se volevano ancora contare "qualcosa" nelle loro comunità (ora diventati "feudi" della cosiddetta "balena bianca" - ma anche qui con tante divisioni e correnti al suo interno).

Il nuovo "pontefice massimo" era Amintore Fanfani (De Gasperi verrà infatti messo da parte, reo di essersi opposto e non aver voluto l'appoggio elettorale dei "fascisti" del MSI di Almirante (come voleva Papa Pacelli) che nel '53 presero 1.582.567 voti solo a Roma il 14,2 %, a Palermo il 23,8% ecc. ecc.).
Gli altri risultati furono questi:
Democrazia Cristiana DC 10.864.282 - Partito Comunista Italiano PCI 6.121.922
Partito Socialista Italiano PSI 3.441.305 - Partito Nazionale Monarchico PNM 1.855.842
Movimento Sociale Italiano MSI 1.582.567 - Partito Socialista Democratico Italiano PSDI 1.223.251
vedi tutte le città d'Italia >>>

((((((((((--------------- Sul MSI e sullo stesso ALMIRANTE si è scritto tanto per il suo passato fascista. Ma sarebbe meglio qui precisare chi era. Almirante a 24 anni, nel 1937 laureatosi in lettere (Tesi su Dante), approdò come primo lavoro nel '38 come giovane giornalista nella rivista La difesa della razza.
Fu per questa collaborazione che poi in seguito venne considerata una infamia. Eppure c'era anche GAETANO AZZARITI, dall'inizio del fascismo nelle più alte cariche della giustizia (
consigliere di Corte d'appello fascista; consigliere di Corte di cassazione fascista; presidente di sezione di corte d'appello fascista) indi proprio nel '38, non solo aderì al "Manifesto della Razza" con un ruolo non indifferente nella promulgazione delle cosiddette "leggi razziali", ma divenne lui il Presidente del "Tribunale della Razza". Dove in tale veste, giudicò, emise sentenze, comminò pene e condanne.

Poi lui caduto il fascismo lui non fu bollato come Almirante: anzi Azzariti diventa Ministro di grazia e giustizia nel primo Governo Sabaudo-Badoglio. Dal 1945 al luglio 1946 é collaboratore del Ministro di grazia e giustizia del comunista Palmiro Togliatti (collabora alla famosa "amnistia" per tutti).
Il 2 giugno 1953 viene fatto Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica.
Il 6 aprile 1957 é Presidente della Corte Costituzionale e vi rimane in carica sino al 5 gennaio 1961, giorno della sua morte
.
NESSUNO BOLLO' IL SUO PASSATO.

OGGI UNA VIA A ROMA E' INTITOLATA A GAETANO AZZARITI
DUE PESI DUE MISURE !! CHISSA' PERCHE'! ------- )))))))

Al governo nel '53 ci andò GIUSEPPE PELLA (viscerale anticomunista, un DC di destra, che andò su con i voti dei monarchici (!!!) e (regalo degli ex fascisti) l'astensione del MSI (!!!!). Ad Alcide De Gasperi (con alle spalle già 7 governi) Pella non gli diede nemmeno un incarico, fu messo da parte in malo modo (una punizione del Papa), Fu liquidato! ( umiliato, disoccupato, tornato nella sua Sella Valsugana, morirà l'anno dopo - la sua biografia >>>>> ).



(Giuseppe Pella (Biellese, mio concittadino, l'ho conosciuto quando veniva di persona in tipografia dove io lavoravo proprio alla macchina dei manifesti giorno e notte per stampare migliaia e migliaia di manifesti e striscioni della sua DC - Diceva perfino lui come farli, il colore, il carattere, dove affiggerli, di giorno, di notte, dappertutto, offrendo a me (e ai miei amici che mi davano una mano) sottobanco laute ricompense. Ma proprio per questo mercanteggiare - mi sembrò un uomo pedante, mediocre, banale, logorroico, anche se poi ricoprì incarichi di governo. ( ma alle spalle aveva tutti gli industriali lanieri di Biella! E lui era il classico "uomo di paglia" delle lobby).

Si muoverà nella politica estera come un elefante dentro un negozio di cristallerie. Alla "Crisi di Trieste" del '59, con lui al Ministero degli Esteri, a noi paracadutisti di Merano ci dissero di rimanere consegnati in caserma per un eventuale improvviso impiego a Est; non solo ma richiamarono anche i miei commilitoni che erano stati congedati negli ultimi due anni. C'era insomma aria di guerra!! Bisognava prepararsi al peggio.
Infatti Pella minacciò di far intervenire l'esercito contro i titini; poi parlando a Washington, fece nascere polemiche e inquietudine in Italia, e non solo in Italia. Affermando che "l'Italia preferisce correre il rischio di un attacco atomico piuttosto che essere comunista").

 

E se parlava così Pella...
é perché sapeva....
che ( ed era un
segreto di Stato)
erano state installate in Italia dagli Usa, a Gioia del Colle postazioni
rampe di lancio di missili atomici rivolte verso l'URSS.
Che proprio quell'anno aveva messo in orbita sulla Terra il primo satellite, lo Sputnik. (che per gli Usa fu una vera umiliazione, un KO!)
Addirittura un grave incidente nucleare stava per accadere A Gioia del Colle; non avendo pensato a una specifica protezione, durante un temporale alcuni fulmini colpirono le rampe di quattro testate nucleari di missili Jupiter, e per fortuna furono di striscio, senza fatali conseguenze.
Vedi a fondo pagina i particolari inerenti l'anno 1957 >>>
( Le rampe e lo smantellamento delle armi atomiche in Puglia furono poi il prezzo pagato da Kennedy, per far allontanare da Cuba i Russi. (ma non furono notizie riportate dalla stampa e neppure dalla Storia corrente).

Il comunismo per Pella era la sua bestia nera. Era la Russia come per il Papa Pio XII, il mondo dei "senza Dio".

(((( Ma chissà cosa direbbe oggi Pio XII e Pella, nel sapere che l'omonimo segretario di Stato Montini, oggi Pietro Parolin, (il 17 agosto 2017) é andato in Russia (nel mondo dei "senza Dio) nella sua dacia a Sochi, a fare una cordiale visita a PUTIN ))))).

A quel punto per non sparire del tutto,
anche la sinistra in Italia si adeguò.
Calmò il bolenti spiriti e
si sentirono in giro meno "viva Stalin!»
Finì insomma tutto con la "prescrizione"
di Togliatti, ed estinti furono anche i reati
di coloro che si erano arricchiti
con il vituperato fascismo
(estinti perché - si disse - "erano troppi")
i giudizi in corso finirono prescritti in un vago "vogliamoci tutti bene".
Del resto se volevano mangiare pure loro, i viveri, il grano, come pure il carbone, i medicinali, e i soldi del Piano Marshall, mica arrivavano dalla Russia, dal Paese che i comunisti vantavano come il "miglior mondo possibile"....
.... ma arrivavano dall'America!!
(vedi il PIANO MARSHALL > con tuttitutti tutti i nomi dei beneficiati in Italia >>

La sinistra del partito PSI "rosso", quella favorevole all'alleanza col PCI, è guidata dal socialista PIETRO NENNI. La destra del partito invece è guidata da GIUSEPPE ROMITA un intransigente dei "rossi". Mentre il centro guidato da SANDRO PERTINI è la corrente che tenta invano una mediazione in quella frattura che spaccherà per sempre la sinistra socialista e comunista. (come nel '21)
Con i democristiani che ringraziarono.

La vittoria della DC sul comunismo (nel '48 come poi nel '53) fu molto apprezzata dagli americani.
NEW YORK TIMES: "..Questa vittoria costituisce anzitutto una giustificazione del Piano Marshall, e più generalmente della politica americana che promette all'Italia il pane e il rispetto della sua dignità nazionale, mentre il comunismo non offre altro che armi per una guerra civile a vantaggio dei sovietici"
(Comunicato Ansa delle ore 11,35, del 22 aprile 1948)

Del resto proprio MARSHALL segretario di Stato USA, era stato molto esplicito all'Università di Berkeley il 20 marzo: a solo un mese dalle elezioni. Aveva affermato che gli aiuti economici agli italiani, che erano già diventati in tre mesi 176 milioni di $, "sarebbero cessati nel caso di una vittoria elettorale in Italia delle Sinistre".
Le due minacce fatte arrivare su tutti i pulpiti d'Italia furono zelantemente rinvigorite in ogni più sperduta contrada dai Comitati Civici: lo spettro dello stomaco vuoto e l'anima dannata, "confezionarono" così "il miracolo" elettorale della DC!

In piazza Duomo a Milano, platealmente arrivavano i primi camion della War Relief Services pieni di viveri, e Il cardinale Schuster (proprio lui che nel fascismo degli anni d'oro ( ricordiamolo a Sala) benediceva sul sagrato i gagliardetti -) ora gli andava incontro benedicendo la "grazia di Dio", che era poi..... la "grazia degli americani".

Dunque fin dal 1948 erano cominciati a "piovere dal cielo" gli aiuti degli americani. Ma anche il più americanofilo dei lettori difficilmente potrà credere alla favoletta dello zio Sam mosso solo da motivi umanitari. Era forse una espressione di generosità e di solidarietà?
Come è ovvio e lecito che sia, in politica estera si agisce con strategie diverse rispetto a quelle della Caritas. Dietro l'idea del Piano Marshall, il programma di aiuti per l'Europa, c'erano strategie e obiettivi politici ed economici ben precisi: Il primo: era contro la minaccia dell'espansionismo sovietico; il secondo: una risposta ai problemi economici interni degli USA.

Dopo lo sforzo industriale per la guerra, negli Usa, cessata questa se non vi era uno sbocco alla loro produzione, vi era il pericolo di una nuova depressione. Bisognava subito convertire e produrre non solo per se stessi ma anche per i vinti in Europa (ovviamente a debito con tanti futuri "pagherò" (Non sappiamo ancora oggi fino a quando - é tutto secretato).
Sia la guerra che il Piano Marshall, fu un grosso affare per gli Usa, lo fu prima.... per prepararsi alla guerra e poi nel farla; ma un affare fu anche dopo per la loro gigantesca riconversione industriale.
Questi grandi sforzi sono ampiamente descritti nella.....

Relazione Ufficiale dei 3 Capi di Stato Maggiore
Comandanti Supremi, prima e durante il conflitto, con i preparativi,
la mobilitazione, la logistica e le operazioni di guerra. QUI l'intera relazione in originale >>>>>


Il bilancio federale USA a cavallo del decennio 1930-1939 era di “appena” 8 miliardi di dollari l’anno, nel 1945 invece, Il costo globale sostenuto dagli americani, fu di 321 miliardi di dollari, il doppio di quanto il governo aveva “scucito” ai contribuenti in 152 anni di storia che vanno dal 1789 al 1941.
La guerra fu per loro "miracolosa"!!
Gli eventi bellici e la felice conclusione peraltro, non rappresentarono solo il grande business dei banchieri, ma anche un subdolo ed efficacissimo strumento di azione politica. Vengono infatti concepiti a tavolino (qualcuno direbbe pretesto) per instaurare a guerra finita, gli assetti politici e sociali a loro più congeniali. Si muovono a piccoli passi per realizzare il loro grande progetto. Uno scopo che del resto trapela esaustivamente dalle stesse parole pronunciate da James Warburg (insigne esponente dei poteri forti) dopo la fine della seconda guerra mondiale:
"Che vi piaccia o no, avremo un governo mondiale USA, o col consenso o con la forza".
E questo lo abbiamo poi visto !!!!

Le Forze Armate degli Stati Uniti avevano impiegato 15.000.000 uomini. Altrettanti erano stati nel reclutamento del personale per le industrie, i cantieri e le altre attività essenziali del Paese. Dal '43 in poi erano circa 65.000.000 i cittadini di ambo i sessi che erano o in uniforme, o impiegati in attività essenziali per la guerra. Finita questa era necessario subito riconvertire tutte le attività. Il Piano Marshall e l'ERP, furono il toccasana; un grosso affare per gli Usa, alle prese con la immediata gigantesca riconversione industriale dell'Europa.
Fra aiuti e prestiti all'Europa si toccarono i 12.918 milioni di dollari !!! (di materie prime il 33%, di alimentari il 29%, macchine e veicoli il 17%, carburante il 16%, il 5% in varie. Ancora nel '49 macchine, veicoli e materie prime americane furono il 50%.
(sono storiche e esaurienti le tabelle contenute nelle ricerche di LUCA LA MACCHIA > >

Quando cominciarono ad arrivare in Europa e in Italia gli aiuti americani, per un po' in giro in bene e in male si parlò poco di Russia....

....fino al 1956 !!!........

Anche se Togliatti - lo abbiamo già detto sopra - dopo il rientro dalla Russia dove aveva preso la cittadinanza (e gioiva quando i russi davano la caccia ai poveri italiani durante la ritirata) lanciò vani appelli alla sinistra italiana per essere più compatta. (come quell'appello famoso del '36 fatto ai "fratelli in Camicia nera" al "fascismo della prima ora", in contrapposizione a quel fascismo mussoliniano al potere:
"Popolo Italiano! Fascisti della vecchia guardia! Giovani fascisti! Noi comunisti facciamo nostro il programma fascista del 1919" - "E' ora di prendere il manganello!" - Vedi l' appello >>>>
(cosa vi dicevo sopra !!?? Non erano antifascisti, ma erano dei "fascisti" pure loro! - Voleva lui essere Mussolini !
E se Togliatti ambiva ad essere "fascista col manganello" di fatto lo era già fin dalla nascita; ma non riuscendoci faceva del puerile antifascismo. (sembra la favola della volpe e l'uva acerba).
L ’equivoco per molti, prima, dopo e ancora oggi é questo; il fascismo non era affatto quello che si opponeva ai padroni, non era quello che voleva fare la rivoluzione rossa, cacciandoli i padroni.
Chiamarsi "antifascisti" ancora oggi é incoerente, e fa ridere!! Anche perchè si fa oggi dell'antifascismo col metodo fascista. Si menano le mani. E si vorrebbe mettere la museruola all'informazione.
Lo scopo dell'antifascismo oggi é quello di far tornare quel comunismo del dopoguerra. E non solo in Italia, ma il "nuovo sprettro si aggira" anche in Europa. ( questa volta unito ai poteri forti e perfino ai preti, parroci, vescovi e papi). (sembra proprio la stessa ricetta di Mussolini: gli uomini della "Nazione Operante", il "concordato" e i vari "referendum-plebisciti").

Poi Togliatti abbandonato i propositi rivoluzionari di tipo fascista nel '30 se n'era andato in Russia prendendovi la cittadinanza. (sono gli anni bui delle purghe staliniane).
E leggete cosa scrisse da Mosca al congresso del Partito Comunista del 1930, "E per me motivo di particolare orgoglio avere rinunciato alla cittadinanza italiana. Come cittadino italiano mi sentivo un misero mandolinista, e nulla più. Come cittadino sovietico mi sento di valere diecimila volte di più del migliore cittadino italiano" (vedi il manifesto originale >>>>

Rientrato in Italia nel '45 dopo essersi messo a disposizione dei sabaudi, con il Re in esilio, nel governo provvisorio di De Gasperi del '46, Togliatti fu nominato perfino "ministro di grazia e giustizia" (fu infatti poi sua la - tanto gradita - famosa legge del "condono" , l'"Amnistia Togliatti" il "vogliamoci tutti bene". - Come ottenne quel dicastero - e con quali patti (imposto dagli Usa?) - ancora oggi é un mistero - forse i vincitori non volevano sporcarsi le mani sia punendo gli ex fascisti, sia assolvendo i comunisti dai loro misfatti).
Un dicastero che Togliatti tenne poco, fino alle nuove elezioni del '53, che poi i suoi comunisti (ovviamente) persero. (ovvio che gli anglo-americani, si fidavano più degli ex fascisti che non dei partigiani (comunisti). Anche in Germania non diedero a loro molto fastidio gli ex nazisti. Quello che volevano da loro e con loro era di fermare ai confini i comunisti di Stalin. E quindi sia i nazisti in Germania che i fascisti in Italia a loro furono utili.
Togliatti (fu anche lui abile) riuscì a legittimare il suo partito trasformandolo da "avanguardia rivoluzionaria" a partito di "integrazione di massa". Deludendo gli iscritti che invece volevano subito il salto rivoluzionario, l'ora X, il fantomatico "PianoK" (e ci mancò poco che scattasse - ma sarebbe finito sicuramente come in Grecia).


Infatti nel '48 pochi giorni dopo le elezioni (il 14 luglio), Togliatti sfuggì a un attentato. Fu raggiunto da tre pallottole sparate a bruciapelo da uno studente siciliano che poi tutta la stampa scrisse (!!??) che non era stato per odio politico, ma solo un gesto di "uno squilibrato".
Ma i soliti maligni dissero anche che "era uno di loro" per accendere così la "miccia" del piano K.

Infatti furono questi giorni il culmine di una stagione di serio scontro politico. Si sfiorò la guerra civile.
L'Italia piombò nel caos, divisa in due, con treni e strade paralizzate, i telefoni muti per la distruzioni di alcune centrali. Alcuni rivoltosi avevano anche le armi, quelle non consegnate e nascoste il 25 aprile.
Una vera e propria rivolta del popolo della sinistra. E le colpe ricadevano su De Gasperi "dimissioni, via il governo", "lui incita all'odio".
Si temette una guerra civile; nei disordini ci furono 30 morti e centinaia di feriti in tutte le piazze d'Italia. A Torino alla Fiat gli operai sequestrano perfino Valletta. A Genova 50.000 operai innalzano barricate per le strade, bloccano i trasporti pubblici e si appostano sui tetti puntando le mitragliatrici. Altre fabbriche grandi e piccole furono occupate e presidiate dagli operai.
A qualche rosso sembrò una “resa dei conti”. "il fantomatico "PianoK". "Il 25 aprile ci siamo contati ed ora eccoci qui"
(così gridava un minaccioso Alberganti, del PCI).
Ci fu una tesissima riunione di governo, dove si voleva autorizzare il "duro" Scelba a proclamare lo stato d'emergenza e far intervenire nelle piazze l'esercito. Si procastinò rimanendo in attesa degli eventi.

Lui Togliatti, pur ferito, dal letto dell'ospedale responsabilmente (!!?? - ma è sola la Jotti che lo racconta) lanciò lo "state calmi" "non fate pazzie", "“Non perdete la testa”.
Se veramente queste parole furono dette, probabilmente Togliatti aveva presente - nel medesimo tesissimo clima - cosa era successo nella repressione in Grecia, dove i comunisti - che controllavano pure qui il principale movimento di resistenza - dopo essere scesi in piazza minacciosi, furono spazzati via. Sotto gli ordini di Churchill (
"con Stalin avevamo fatto dei patti, quindi...") riempirono non solo le carceri ma ci riempirono anche i cimiteri.
Poi i sovietici - voltandosi dall'altra parte - misero solo il veto agli aiuti americani ai paesi sotto la loro influenza, e per fortuna l'Italia (che si stava riprendendo e sfamando con quegli aiuti - compresi i comunisti -) non era sotto la loro influenza!!
Anche se quell'atteggiamento, e questo veto, costituì in seguito un punto di svolta della "guerra fredda" in Europa e nei futuri rapporti americano-sovietici.

Abbiamo detto sopra che poi si parlò poco di Russia....fino al 1956

Perché fino al 56?

Perché nel '56 ci fu la "rivoluzione ungherese!!!" Che sgomentò mezzo mondo e disorientò molti degli stessi "filorussi" togliattiani italiani. I Socialisti (PSI) di Nenni (si dimise pure) si dissociarono dai comunisti filorussi e appoggiarono senza remore gli ungheresi, mentre a favore dell'intervento dei carri armati delle truppe sovietiche furono i comunisti, e uno di questi era Giorgio Napolitano (che solo nel 2007 ebbe poi a dire che - nel dissociarsi- aveva ragione Nenni).

Poi venne pure la "Rivolta di Praga" del '68, quando anche qui entrarono nella capitale cecoslovacca i carriarmati per mettere fine con la repressione alla "Primavera di Praga".
I tempi non erano ancora maturi per quel “socialismo dal volto umano’’, soffocato dai carri armati. Per protesta - nel gennaio del '69 - si diede fuoco" lo studente Jan Palach, 21 anni.
(ecco cosa scrisse qualche ora prima: "Poiché i nostri popoli sono sull’orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l’onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana".)

Ci fu (fu detto) che era un "insano gesto di uno squilibrato”, ma fu subito chiaro quale significato avesse il suo gesto disperato. Al suo funerale, il 25 gennaio, partecipano 600 mila persone (e questi non erano affatto tutti squilibrati!)

Altro disorientamento nel PC ...Italiano.

Con questi drammi, l' Italia col ricordo della disfatta - verso gli anni '60 stava riprendendosi lavorando sodo (altro che "miracolo"!!) - poteva  forse sperare di "correre" verso il benessere.... imitando una Russia?
Per solo qualche grave carenza di carattere economico l'Italia, solo perchè confinante .... poteva andare a prendere il "modello" nella vicina Jugoslavia di Tito e "imitare" quello di Stalin?
Bella sciagurata scelta avrebbe fatto!!!


Se l' "obiettivo" riusciva (siamo coerenti e realisti) anche l'Italia avrebbe avuto anni dopo, una "rivoluzione ungherese", una "rivolta di Praga" (1968) e..... un Muro (1961); che quando poi cadde nel 1989......
( 1989 la caduta del "Muro" >>>>>

quel muro...

........rivelò al di là, l'arretratezza di un grande Paese come la Russia.
Nei campi non cresceva l'oro, gli alberi non davano latte e miele, e le fughe dal "Muro" finivano piuttosto male.
Il "sociale" del socialismo russo si dimostrò un amaro fallimento. Lenin fin dal '18 dopo aver cacciato gli industriali e messo "il popolo" e i "comitati operai
" a fare i pseudo-manager, per non fallire del tutto dovette richiamare in fretta e furia il padronato zarista a guidare le imprese (anche se a nome del Partito).
Ma non si improvvisa su due piedi un management. Inoltre la proprietà dei mezzi di produzione e dei terreni agricoli, fu trasferita allo Stato, non agli operai, non ai contadini, ma allo STATO!
Così nacque una nuova "casta", una nuova nomenclatura improduttiva, distruttiva, incapace, nonostante i successivi - anche se validi - Piani Quinquennali di Stalin e lo stakanovismo (cos'era, ce lo dice Stalin >>>>) delle masse operaie. Rimase un sogno la partecipazione popolare, e così pure il libero mercato! E sogno rimase la tanto decantata "democrazia sovietica" presto trasformatasi (
con le purghe staliniane, la Siberia, e milioni di vittime) in becero "totalitarismo".
Con politiche economiche tipicamente fasciste dove c'erano anche qui le "purghe" all'olio di ricino e le vittime mandate in Siberia. Tutti bollati "nemici del popolo". Quando non avevano i giusti e legali motivi, per non tirarla alla lunga venivano bollati da una cerchia di psichiatri "fuori di testa" e l'allontanamento era immediato.

Vittime quelle comuniste - che nessuno ne parla mai. Anzi negli anni 2000 piano piano ritorna in Italia lo "spettro" mettendosi i panni dell'antifascismo. Un fascismo quello del ventennio che era benedetto dal Vaticano, insegnato da "fervidi" professori; a quelli che erano i loro padri e loro nonni; "fervidi assertori" dove c'erano dentro della gran bella gente: 6 Principi, 45 Conti, 4 Duca, 15 Marchesi, 18 Nobili, 182 Professori, 183 Avvocati, 65 Militari, 280 Commendatori e Cavalieri del Regno, 26 famosi scrittori e giornalisti. >>tutti i nomi >>>>

L’avvento del fascismo dunque nacque non dall'ignoranza delle masse ma i suoi sostenitori "LA NAZIONE OPERANTE" facevano parte tutti della nobile e facoltosa borghesia.

Fino ai primi anni 20, lo "spettro" già si aggirava in Italia come in Russia !!
Possiamo benissimo immaginare oggi (senza per questo essere accusati di essere fascisti) che se non ci fosse stato il disgregamento della sinistra (piuttosto ricorrenti le divisioni - come ancora oggi) e quindi nel '22 la nascita (dentro lo stesso socialismo) del partito di Mussolini, e il largo consenso della (accorta o opportunista) borghesia e degli industriali, molte cose sarebbero cambiate; .....ma sicuramente in peggio.

Altrettanto fallimento fu quando si pensò di far nascere in Europa l'"EUROCOMUNISMO" > > > (ASCESA E DECLINO DELL'EUROCOMUNISMO (dieci capitoli) > > >. anche qui il fallimento del progetto fu l’eccessiva differenza di impostazione ideologica fra i tre partiti della sinistra, fatto che ha reso molto precaria la loro unità di intenti nei momenti più decisivi, subito e anche in seguito in Europa e soprattutto in Italia, dove nulla potè fare anche l'accorto e moderato BERLINGUER (Compromesso storico e la "questione morale") >>> - Per lui una società socialista doveva essere: “il momento più alto dello sviluppo di tutte le conquiste democratiche e doveva garantire il rispetto di tutte le libertà individuali e collettive, delle libertà religiose e della libertà della cultura, delle arti e delle scienze.” [Berlinguer E., 1976)

Non fu ascoltato!! Anzi gli ammazzarono anche chi lo stava ascoltando: MORO. Montanelli dichiarò che era stato lui "L'affossatore" della DC. (Montanelli, La vedova nera, il Giornale nuovo, 23 luglio 1982). Ma semmai fu la Dc (filo-atlantica) che 'affossò" Moro. Basta ascoltare (pochi lo sanno) cosa - dentro la DC - diceva Moro qualche giorno prima. (Aldo Moro > la voce >> - Ma anche dopo il suo sequestro, con i suoi scritti, chi era che non voleva alcuna trattativa con le BR).

Pochi conoscono questa pagina di Storia retroattiva sulla "Fine di Moro". (che pure lui era stato fascista, come lo era stato Gentile, Marconi, Toscanini, Mondadori, Taviani, Bo, Rusconi, Agnelli, Amendola, Longo e tanti altri gentiluomini e industriali che poi nel dopoguerra li ritroveremo quasi tutti al loro posto. A fare "antifascismo"? No a fare i propri interessi !!! Anzi a riprendersi la nomea di "padroni" così tanto criminalizzati dai "partigiani rossi"; che furono pure beffati, da quelli che (dopo averli sovvenzionati) li avevano utilizzati per riprendersi il "potere"). E altrettanto "beffa" ai cosiddetti "liberatori", fu questa a loro fatta dai veri "liberatori", che per prima cosa vollero la loro consegna delle armi e mandati tutti a casa. A fare pure loro i "fascisti"; come voleva Togliatti che incitava ""E' ora di prendere il manganello !!!!!!" vedi qui >>>

"Todo Modo" ricavato da un romanzo di Sciascia fu il Film di Petri (con uno straordinario Mastroianni, G.M. Volontè, oltre a M. Melato) che uscì nel 1976, proprio durante il governo di Aldo Moro ( era il periodo in cui si iniziò già parlare di compromesso storico tra DC e PCI). (entrambi in fibrillazioni per una nuova Europa senza oltreatlantici.

Moro era interpretato dall'attore Gian Maria Volonté. Nel film non si cita mai il nome Moro, ma la rassomiglianza, nel parlare, negli atteggiamenti, nella postura, era impressionante. La fisicità, il modo curiale di comportarsi ed il ruolo rivestito segretario della DC, non lasciavano spazio a dubbi in merito. Era l'uomo politico della DC. A capo della DC !
La Stampa
(nr. 150, Anno 110, 27 giugno 1976) uscì con un titolo "Nel film di Elio Petri vilipendio a Moro?"; infatti il film suscitò polemiche e pur con le pressioni della DC per impedirne la diffusione, uscì ugualmente nelle sale; ma la pellicola fu subito sequestrata e bruciata. Ma uscì in Francia il 19 gennaio 1977 e negli Stati Uniti nell'ottobre 1977.
(Sembra che ora ve ne siano copie in giro restaurate. Alla Cineteca di Bologna e Torino. Ma alcuni spezzoni sono presenti anche su You Tube - Una sintesi su WIKIPEDIA >>> ).

Nel film - nel corso di un ritiro spirituale per espiare la sete di potere e gli annessi reati di corruzione, vi sono uomini politici, affaristi, banchieri, tutti legati alla DC. Uniti nella lotta per la spartizione del potere. Vi sono varie "j'accuse" all' intera classe politica, una drammatica resa dei conti e allo stesso tempo una critica feroce alla stessa DC e alle ambigue riflessioni sui rapporti tra Chiesa e Stato e tra potere e spiritualità.
La sostanza era "Qualcuno deve pagare". Vi sono diversi omicidi, e dopo aver fatto loro un processo, Moro è fra questi: viene incolpato di varie cose, poi alla fine fatto inginocchiare a terra piagnucolante; lui dice che ha una missione da compiere, ma é brutalmente giustiziato da una raffica di mitra alla schiena.
Per come andranno poi le cose un anno dopo, un avvertimento, quindi era già nell'aria; era una profezia? Fate voi!

( Nella strage di Via Fani fu ucciso anche il capo scorta di Moro, ORESTE LEONARDI che voglio ricordare qui >>> mio Istruttore al C.M.P Carabinieri Sabotatori di Viterbo.) - Non mi affiancai come lui voleva, nel '63 quando Moro stava diventando Presidente del Consiglio, perchè nel frattempo ero diventato un Ispettore (con incarichi speciali !!) per tutto il territorio italiano di una grande multinazionale. Dopo aver operato contro il terrorismo Altoatesino, seguitai ad abitare a Merano, poi dal '67-68 a Trento, dove vi erano i noti fermenti alla Università Sociologica con Curcio che stava fondando le BR (li vedevo quasi tutte le sere, nel retrobar del Teatro Sociale); poi abitai nei dintorni di Padova, un'altra polveriera, dove stava nascendo il terrorismo brigatista qui e nel resto dell'Italia.
Italia che in 10 anni percorsi in lungo e in largo, scrivendo mille Relazioni. Non persi mai i contatti con Leonardi. Con lui conobbi, Moro, sua moglie i suoi figli. ( e ci mancò poco che ci fossi anch'io con Leonardi e con gli altri suoi 4 colleghi della scorta ammazzati il 16 marzo 1978 in via Fani)

Il 1978 con Moro, ma anche il 79 furono due anni tragici. Gambizzati o ammazzati furono in molti (migliaia di attentati, centinaia i morti) Poi a inizio '80, cadde sotto i colpi delle BR anche il Presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella, accoppato mentre stava inaugurando l'anno criminale. Anche lui leader della DC dell'ala di sinistra (!), come Moro di cui era allievo. E anche lui stava progettando di costituire una giunta di centrosinistra insieme al PCI. (giammai !!!)


Ma chi era interessato a non far nascere un centrosinistra in Italia ?
Erano forse le "Brigate Rosse"?
Proprio nel momento che il rosso Berlinguer parlava col governo?
Ma per favore !!!!!!!
Non siamo all'asilo !!!!!
La fine di Moro dopo 40 anni è ancora tutta da scrivere !! E chi sa ovviamente non parla. E sono tanti a sapere!!
Ma per i più accorti basterebbe... ricordagli questa significativa foto Ansa, quella stretta di mano, che non fu certo gradita altreatlantico, alla Casa Bianca.
Ma anche lo scritto di Moro dalla prigione, é significativa, quando ormai tutti lo avevano buttato a mare e lui vedeva già la sua fine. Moro la prevedeva. E la considerava un parricidio fatto con l'ennesima viltà.
A tutti loro, dalla sua prigione, scrisse "Ho un immenso piacere di avervi perduti e mi auguro che tutti vi perdano con la stessa gioia con la quale io vi ho perduti".
Un commiato questo? NO fu una maledizione!! (nel '92 non sparì solo la DC ma anche il PSI).

Non gradita perché il progetto politico di Berlinguer-Moro per l'Europa era quello di creare (con il partito comunista più forte dell'occidente ) un anello di congiunzione e distacco al tempo stesso tra i due blocchi, la Nato da una parte e il blocco sovietico (Patto di Varsavia) dall'altra.
Punto d'arrivo (utopistico): creare una Europa unita, autorevole, attraverso una accorta mediazione fra gli Stati. (ancora oggi una utopia)
(in cambio Moro nello stesso '78, avrebbe sicuramente ricevuto la nomina di Presidente della Repubblica).
Un aperturismo quello di Moro che avrebbe dato vita in Italia a un condominio catto-marxista con un consenso del 70% dei suffragi. Che avrebbe quindi dominato. Questa ipotesi non poteva essere vista con favore dalla Casa Bianca e dal Pentagono, per ovvi motivi di sicurezza militare e stabilità politica.
Altrimenti il Mediterraneo chiuso a Gibilterra si sarebbe trasformato in un "lago rosso". (
giammai !!! )

Morto Moro, Berlinguer questo "progetto" volle continuarlo da solo ("la questione Morale" é del 28 luglio del 1981 >>>> ) dicendo ancora il 20 settembre '81, che il PC italiano era diverso, migliore, non certo sovietico. Dieci giorni dopo, il 3 ottobre, la tesi non piacque a certi dirigenti comunisti e soprattutto a Giorgio Napolitano, che - entrato in polemica - si dimise dalla segreteria del PCI. Del resto lui - nel '56 - era uno di quelli che non si era dissociato dall'intervento dei carri armati sovietici in Ungheria, dov'era scoppiata qui la prima scintilla di un popolo che voleva la libertà.

E in seguito? Morto Moro e lo stesso Berlinguer (11 giugno 1984), cosa rimase del "comunismo" e della "sinistra"? Più nulla. Via via più nessuno si chiamò "comunista" , soprattutto dopo la caduta del muro di Berlino, quella "cortina di ferro" che doveva proteggere "il paradiso comunista rosso" dai capitalisti, volendo impedire la nascita del Socialismo sociale liberale. Eppure, cosa grave in Italia i filosovietici - ancora nel 1989, guardavano a est.

In Italia fin dagli anni '50-'60, vi era già stato il nascente Socialismo Sociale (che allora sembrò ai "rossi" una bestemmia, ma anche ai vecchi imprenditori (e perfino ai preti) sembrò una eccessiva benevolenza, prona al comunismo).
In Italia, ADRIANO OLIVETTI, a Ivrea, oltre che dare impulso alla sua fabbrica, con la fondazione del "Movimento Comunità" stava facendo emergere (e realizzò) una nuova socialistica imprenditoria sociale, cioè il miglioramento delle condizioni di lavoro nell’impresa e la qualità della vita fuori dall’impresa; era una nuova filosofia all'organizzazione del lavoro con nuovi equilibri politici, sociali, economici tra i poteri centrali e le autonomie locali.
(una filosofia ancora oggi attuale).

Olivetti aveva una nuova e tutta personale visione dei rapporti tra industria e società. Credeva nel reinvestimento del profitto a beneficio della comunità. Le sue fabbriche infatti sono state all’avanguardia non solo in Italia. Ed anche il villaggio Olivetti era straordinario: la fabbrica non era in capannoni ma era tutta in luminose vetrate contornate da grandi spazi verdi e attorno, le case degli operai, con asili, scuole, biblioteche, spazi sportivi, ricreativi, perfino esposizione d'arte (pure questa) moderna, infine le sue mense, le prime in Italia con saloni attrezzati e cucina affiancata sempre a spese della Olivetti, che sembravano ristoranti a 3 stelle. Olivetti andava personalmente non solo nei vari reparti, e lui stesso nelle mense, ma anche dentro nei vari locali degli operai, occupandosi dei loro necessità e perfino dei cessi.
(Erano la fine degli anni '50. Io che abitavo a Biella, dove vi erano 400 fabbriche tessili, con stabilimenti obsoleti e 60.000 operai tapini a fare 8 ore, con sottobraccio il panino con la mortadella per la pausa, quando andavo a Ivrea restavo affascinato. Ma lo si resta ancora oggi. Non per nulla quella fabbrica per l'Unesco é oggi "Patrimonio dell'Umanità". (ma il monumento secondo me avrebbero dovuto farlo non ai muri ma ad Adriano Olivetti !!!)
(vedi anche "L'avanguardia femminile negli stabilimenti Olivetti. Le più eleganti, belle e professionali d'Europa).
http://retrofficina4004.blogspot.com/2015/05/1962-lavanguardia-femminile-negli.html

Olivetti credeva molto al rinnovamento integrale della società e nel contempo la libera iniziativa economica, Il suo modello era il “capitalismo dal volto umano”, dando inoltre molto spazio ai giovani. Che anche se non laureati, nei colloqui che lui faceva, puntava sul loro talento.
Lui proprio con i giovani sull'elettronica fece del pionierismo; a Ivrea c'era la emergente tecnologia, quella che (a sue spese) in America sorgerà poi alla Sylicon Walley.

Ma in Italia le idee di Adriano non erano ben viste: dai comunisti che guardavano a est e vedevano solo rosso e gli operai al potere; né ben viste dagli stessi imprenditori (lui non era nemmeno iscritto alla Confindustria) che volevano conservare la dominazione sul proletariato delle catene di montaggio, come la "Feroce" (copyright Pansa) Fiat, e dai politici avidi di consensi del popolino tapino, ancora mezzo analfabeta, abitante nelle casupole o nelle case a ringhiera con servizi in comune (dette "coree").

Olivetti muore improvvisamente (!!??????) a 59 anni; nove mesi dopo muore (!!??) a soli 37 anni anche l’ingegnere Mario Tchou sull'autostrda in un singolare incidente (!!!????) stradale; era lui la geniale mente della elettronica Olivetti, dove era nato il primo calcolatore elettronico Elea il supercomputer a transistor dell'epoca (
fisicamente come Hardware ancora analogico e così anche il Software, ma la filosofia di quest'ultima era quella che è ancora oggi. Quindi già rivoluzionaria.
La rivoluzione analogica-digitale, era già potenzialmente già tutta lì, come vedremo NELLE RIGHE PIU' AVANTI).

A questa Olivetti, oltre a Tchou, pochi anni prima, un geniale 19enne appena diplomato al Rossi di Vicenza, dopo un colloquio con Adriano, era stato assunto nella pionieristica fabbrica di Ivrea (poi laureatosi, nella stessa - proseguendi il lavoro di Tchou, mette le prime basi al Computer a transistor Olivetti "Programma 101" un 4 K a 12 bit).
Ma poi senza più la geniale presenza di Adriano e di Tchou genialoico, lui esce dalla (svenduta) Olivetti Elettronica, ed emigra in California alla Intel dove poi qui darà vita al primo microprocessore
(al silicio, il famoso Intel 4004) facendo decollare il mondo dei computer negli USA e nel resto del mondo. L'italia perse così una grande occasione. Quando la rivoluzione digitale l'aveva già in casa, a Ivrea !!
Il 19enne era FEDERICO FAGGIN.
(fu poi lui a fine anni '70 a farmi "stregare" dai computer - e a esserne il primo a venderli in Italia).

MA DOBBIAMO QUI RITORNARE QUI A MARIO TCHOU.

Chi era Maio Tchou? Quell'uomo di trentasette anni, morto in un incidente stradale sul quale ancora aleggia una coltre di sospetto. Figlio di un diplomatico cinese finita la scuola a Roma, si iscrive al corso di ingegneria presso l’Università, dove insegna Edoardo Amaldi. Poi lui continua gli studi al Polytechnic Institute of Brooklyn dove, in soli due anni, consegue il master con una tesi sulla diffrazione ultrasonica. In America conosce conosce Adriano Olivetti, uno dei più illuminati e aperti imprenditori dell’epoca. A segnalarlo all’industriale Olivetti di Ivrea è Enrico Fermi, che capisce che Tchou é un genio. E' proprio lui Fermi a spingere Olivetti ad assumerlo e a investire sull’elettronica e non occuparsi solo di macchine da scrivere. Olivetti, anche lui, resta rapito dal fascino e dalla competenza di Tchou e tornato in Italia decide di metterlo subito sotto contratto a Ivrea.
Sempre su sollecitazione di Fermi, l’università di Pisa si dedica alla costruzione di una nuova calcolatrice elettronica. Il Laboratorio di Ricerche Elettroniche viene affidato proprio alla direzione del neossunto Mario Tchou. E lui sceglie i migliori cervelli disponibili. Con una preferenza (come farà sempre Olivetti) per i giovani - non guardando i voti ma - ma all'entusiasmo e a quello che volevano imparare a fare e volevano fare..
Tchou tornato a Ivrea intuisce subito che, attraverso l’utilizzazione dei transistor, si possono costruire macchine meno «pesanti». Lavora sull’ampliamento della memoria del computer. Nasce così, Elea 9002. , il primo computer totalmente a transistor. Che viene venduto in 40 esemplari a industrie varie.
La Olivetti, in quel momento, è all’avanguardia nel mondo e con attenzione e sospetto (in primis in Usa è l' Ibm). La Olivetti sta dando fastidio e incute timori. L’Olivetti con Tchou vuole sbarcare in Cina (cercando finanziamenti) inquietando i competitori internazionali. Gli Usa (IBM) nel frattempo hanno già iniziato a stanziare somme ingenti per le ricerche elettroniche, specialmente per scopi militari.
Nel frattempo a Ivrea si sta progettando (con Le Corbusier ) un nuovo stabilimento per l’elettronica Una meraviglia, un progetto meraviglioso. Ogni fabbrica, per Adriano Olivetti, doveva essere concepita "alla misura dell’uomo" ovvero della "comunità", con mense, con case, giardini, scuole, mostre d'arte. Il suo modello é un "socialismo sociale", nè ben viste a sinistra (che guarda all'Urss, al "potere agli operai") né ben viste dagli stessi imprenditori (Olivetti non é nemmeno iscritto alla Confindustria) che volevano conservare la dominazione sul proletariato delle catene di montaggio, come la "Feroce" (copyright Pansa) Fiat.
Morto Olivetti, morto pochi mesi dopo Tchou, Olivetti sprofondata nella crisi, Fiat, Mediobanca , Centrale, Imi e Pirelli rilevarono le attività ma posero come condizione che si cedesse il ramo dell’elettronica. A chi? All'americana General Electric. In Italia la nascente industria dell'elettronica con la sua egemonia era "un neo da estirpare" che stava scuotendo molti equilibri. La grande fabbrica in Italia doveva essere una sola La Fiat !! - Che quando era in crisi chiedeva allo Stato di fare svalutazioni (7) per poter esportare all'estero, e dall'estero si mettevano anche il 40% di dazi su auto francesi e tedesche).

FU QUELLA DI ADRIANO LA FINE DI UNA LUNGIMIRANTE ESPERIENZA SOCIALE E INDUSTRIALE SOPRATTUTTO TECNOLOGICA. ANCORA OGGI ATTUALE. UNA ESPERIENZA DA RIMPIANGERE
"La storia dell’Olivetti elettronica con la morte di Adriano Olivetti e di Tchou termina qui, ma queste due morti (!!!???) e soprattutto quella cessione (!!!???) "sono misteri ancora tutti da scrivere".
(Matteo Vercelloni).

Nel 1991 Occhetto fonda e da' il nome al nuovo PDS (Partito Democratico della Sinistra) (sostituì sì il nome, "Comunismo", lasciando però invariata la sostanza del suo modo di essere) anche se - pur differenziandosi dal suo - ci furono altre sigle più o meno a ricordare i nomi "comunismo" e "sinistra".
Del resto essere comunisti allora significava credere in modo assoluto nella innegabile grandezza di Stalin. E qualcuno - nonostante la caduta del Muro nell'89, ci credeva ancora.
Poi nel 2004 nasce l' "Ulivo" (simbolo di pace) seguito dalla "Margherita" (simbolo di quel comunismo con i petali ti amo non ti amo). Infine nel 2007 nasce il PD un Partito dove scompare del tutto l'accenno a "sinistra" ma si fregia di "democratico". I comunisti "democratici" ??!!!

Il 16 febbraio 2014, compare Matteo Renzi, già sindaco di Firenze; con le primarie di partito PD, forte del risultato ottenuto è stato proclamato segretario nazionale. - Letta che era nel dopo Monti salito al Governo viene sfiduciato in malo modo. Il Presidente della Repubblica Napolitano affida a Renzi l'incarico di Primo Ministro, pur non avendo avuto lui una ufficiale investitura popolare ma solo (anche se legittimamente) grazie alle manovre parlamentari e interne ai partiti. (la cosidetta "casta" del "renzismo", il "giglio magico").

Renzi vuol fare piazza pulita dei vecchi compagni, che lui chiama "rottamazione"; si sceglie così anche gli avversari, invitando Berlusconi (di destra, anticomunista sfegatato) nella sua sede, che sigla (in profonda sintonia, ma per i più una anomalia) il "Patto del Nazareno".
Insieme votano l' "italicum": un nuovo sistema elettorale dove con il "Rosatellum" non é prevista la possibilità per gli elettori di scegliere direttamente quale candidato votare (le cosiddette "liste bloccate" - sono loro a mettere i candidati). Si parla di complotto. Motivo e illusione: danneggiare i pentastellati in ascesa, prendersi il 51% e governare insieme.
(un governo quello di Berlusconi che era all'inizio di centro, poi con Fini di destra, poi.... con Renzi anche di sinistra. Che si chiama democratico ma sempre comunista é, anche se flirta con la destra berlusconiana).


(Ma Berlusconi non è sempre lo stesso? quello che con la sua Mondadori, diede alle stampe "Il libro nero del Comunismo" dove la maggior premura era quella di gettare ulteriore fango nei confronti del comunismo, che allora odiava a morte. Da vero incubatore del populismo lanciava i suoi strali:
"Noi siamo il bene loro sono il male"
.
E andò anche oltre...quando nel '06, a Prodi minaccia di portagli via i voti: "Mi manca un killer", "Serve un uomo di coraggio che dia a Prodi il colpo di grazia".

Nel suo Libro Nero sono elencati i crimini di 95 milioni di morti fatti con la falce, il martello e la Siberia. Un libro che da tempo é sparito dalle librerie (ovvio - c'è il Nazareno! Il nuovo amico comunista potrebbe offendersi).
Se lo sterminio fatto dai comunisti in Russia venisse ricordato com' é ricordato quello dei nazisti, fascisti, oppure com'é ricordato ogni anno la Shoah degli ebrei, penso che nessuno direbbe di essere stato o di essere comunista. (che ha poco a vedere con il "comunismo" cristiano, o il vero comunismo (sociale, ieri alla Olivetti, o a quello cinese oggi, dove c'è lo Stato sempre presente (al 51%) , e quindi anche un discreto libero mercato che fa salire ogni anno il suo PIL al 10-8%).
Ma per non essere imparziali altrettanto ci si dissocerebbe oggi nel leggere "Il libro nero del capitalismo" di Maurice Cury e la cinica "finanza". Anche se é sempre sbagliato usare la Storia (quando fa comodo) come arma per condannare una ideologia millenaria o delle pratiche economiche altrettanto secolari, oggi in ogni parte del globo).

Ma Renzi non ha fatto i conti col "fuoco amico", lui crede "i suoi" (nemici) di averli "rottamati" e tiene per se il "meglio"(ma lo dice solo lui !!); invece il PD con questo "meglio" fa flop e perderà 2,4 milioni di voti !!!!!; mentre il "nuovo amico" nazzareniano racimola solo un 14% e fa flop anche lui. La strampalata strategia di avere insieme una larga intesa di governo (oltre il 50%), lascia il posto a una magra consolazione: a una piccola intesa piuttosto scialba - rancorosa- opposizione da fare ai due vincenti Cip & Ciop (coyright Renzi)
Ma ancora nel giugno 2018, Renzi non ha ancora capito chi sono i Cip & Ciop; lui dice "che sono la nuova sinistra ma io penso che sia la nuova destra». Deve pensarci !!!! Lui non capisce la differenza!! Poi per semplificare, quelli di Cip & Ciop li chiama "populisti".
Ma non era stato Massimo Giannini a chiamare "populismo" e "fascismo" quando nel 2008 scriveva "Lo Statista. Il ventennio Berlusconiano tra fascismo e populismo"
(Baldini e Castoldi) Adesso ha cambiato idea!

Eppure la Boldrini & C hanno capito tutto e i Cip & Ciop li chiamano "fascisti" o "populisti", e danno inizio - scavandolo dal passato - a un inappropriato "antifascismo", isterico. Un arma di distrazione di massa non avendo nulla da proporre agli italiani come programma politico e di rinascita sociale ed economica del paese. Altro che "populismo"!!

Quando Togliatti nel '46 si prese more uxorio la fascista Nilde Jotti >>>, pur sconcertati, nessun comunista fiatò.

Se ci fosse veramente un popolo populista, quando questo è esasperato e si mette in moto non si ferma più, a quel punto è capace di tutto. Vedi i francesi, e vedi anche gli applausi a Piazzale Loreto.

Cosa singolare è che nel fare questa loro battaglia, molti fino allora a digiuno del periodo del fascismo perché giovani, sono andati allora a leggersi cos'era stato il "fascismo" e chi erano quei molti vituperati "italiani (tutti) fascisti". E scoprono che gli italiani (compresi molti della sinistra, che sono passati ora a destra) molti non solo un po' ma anche tanti, fascisti lo sono stati (eccome!! vedi qui >>> ...... poi nel '45 in fretta e furia, si sono "riciclati" non solo al centro (DC) ma anche dentro la sinistra (PCI e PSI), oltre a una piccola parte di Destra (MSI).


Era quella di destra fascista più che altro uno dei richiami politici di una delle tante dottrine politiche storiche, come lo è il comunismo, il socialismo, il marxismo, il liberalismo, l'imperialismo, che possono avere ognuna qualcosa di positivo e non solo qualcosa di negativo. E i richiami a una dottrina non sono affatto un reato, ma una libertà di pensiero (fin da Aristotile) stabilito dall'Art. 21 della nostra Costituzione.

Pier Paolo Pasolini in una lettera ad Alberto Moravia del 1973 (!!!!) , fu profeta; gli scrive: "Mi chiedi caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un'arma di distrazione di massa che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso. Spingere le masse a combattere un nemico inesistente mentre il consumismo moderno striscia si insibua e logora la società già moribonda".

Insomma allora come oggi !!!!!!!!!!!!!!!!.

L'operazione della Boldrini & C ha fatto però scoperchiare le non visibili pentole in ebollizione. Paradossalmente quest'anima del PD per sopravvivere ha bisogno del fascismo per fare dell'antifascismo. (lo diceva già Togliatti nel '36! lo abbiamo visto sopra). Ma questo pretestuoso spirito di rivalsa é stato un ottimo marketing relazionale, pro-fascismo. Infatti con questa sempliciotta strategia loro sono stati sconfitti, hanno preso dei miserissimi voti e anzi hanno spinto gli elettori a non votarli. Un boomerang!! Ma non l'hanno capita.
Diceva da ogni pulpito la Boldrini: "Noi dobbiamo dirlo con forza: i gruppi che si rifanno a una ideologia fascista vanno sciolti. Non c'è spazio per loro in democrazia".
Risultato: gli elettori proprio con lo "spazio" della democrazia hanno con la forza del voto lasciato fuori lei, con un risultato umiliante; ma tanto -dice lei- ho una poltrona già assicurata con il ripescaggio. Così è l'Italia.

Ma lo sanno poi costoro (Boldrini & C) che la nomea "fascista" è nata nel 1891 col "Fascio Operaio" (Mussolini aveva solo 7 anni !!) i cui militanti "estremisti, sovversivi, spaccatutto", confluirono poi proprio nella sinistra, nel Partito Socialista Italiano Rivoluzionario? E poi nel '21 nei comunisti?.(vedi più avanti).

(questo sito che contine 18.600 file, da più mesi i due link "Fascismo" e "Mussolini", sono al 3° 4° posto come link con il più alto numero di visite. Mai accaduto in precedenza nell'arco di 10 anni. Non avrei mai sperato che queste mie modeste pagine fossero così tanto al centro dell'attenzione. Un mio grazie alla Boldrini).
Mi viene in mente (in "La misteriosa fiamma") di U. Eco, quando il protagonista nel baule dei ricordi del nonno non trova soltanto gli oggetti di una sua memoria giovanile, ma una sintesi, la loro trasfigurazione semiologica perché quegli oggetti e le memorie nel baule del nonno, sono le parole che spiegano quel tempo. Oggi invece ai nostri giovani viene impedito di rovistare e scoprire nel baule del loro nonno e bisnonno quel tempo e quelle stagioni storiche, le testimonianza (nel bene e nel male) della nascita di quelle nuove generazioni, che furono i loro nonni e anche loro padri. Oggi a una parte di questi giovani - dicendo alcuni politici che è quasi reato - si vorrebbe impedire a rovistare nei bauli, eppure gli stessi antifascisti di oggi, hanno pure loro in quei bauli dei loro nonni, il "ventennio"; ma... sembra che non abbiano imparato nulla.
Ma ricordiamo che se le memorie storiche si cancellano, si cancellano anche le identità. Anzi si dice oggi che molti giovani non sanno nemmeno chi sono.
Ma sinceramente a me non sembra proprio. Guardate la decadenza di quei partiti che vogliono operare nelle oscurità con l'"antifascismo " isterico, parlandone a sproposito. Dimenticando nel contempo cos'era stato il comunismo di Stalin, pieno di orrori, e dove costoro volevano prendere esempio.
Dobbiamo però essere realisti, dalle migliaia e migliaia di e-mail che ricevo (metà sono di sinistra !!! delusi), l'Italia è non è affatto oscura. Va eccome a visitare queste memorie. Come non aveva mai fatto prima, io stesso ero di sinistra, anche se belingueriano.
L'ha forse capito anche Renzi? Dubito. Ora senza più i suoi "sinistri" seguaci ambisce di fare un partito e ballare con il vecchio sig. Bunga-Bunga. (quello che diceva "io sono il bene loro sono il male") nella speranzosa attesa di ballare poi lui tutto da solo. (assieme a quelli che erano con Berlusconi degli sviscerati anticomunist . Che B. chiamava "coglioni")
Certi atteggiamenti sono la cartina tornasole dell'attualità.
(chiamata anche questa Populismo e Fascismo).

Il gip Maria Paola Tomaselli nell’ordinanza scrive che i tre di Roma (sulla povera Desiree fatta a pezzi) hanno agito come «Predatori che si sono accaniti su una giovanissima indifesa, senza alcuna pietà».
Cosa c'é di strano, è l'Italia di oggi. Bisogna abituarsi alle idee della Boldrini che dice "Le nuove risorse offriranno agli italiani un nuovo stile di vita".
Sono le "risorse" bellezza!!! Alcune cattive? Ma per farle digerirle ci dicono che non tutti sono così". Amen!

CONTINUIAMO...

Lo stesso Renzi si era fatto promotore di una riforma costituzionale; che significava eleggere una personale Camera senza Senatori: la SUA !! E con una nuova Costituzione: la SUA. Quasi a voler depotenziare la sovranità popolare. (pensava forse al Presidenzialismo? Al "mussolinismo" del dopo san Sepolcro? Al suo "plebiscito"?)
Indice il "Referendum". Che però a molti (compresi i suoi) sembra proprio un "referendum/plebiscito" sul Capo (!?); proprio "alla Mussolini", dimenticando che sono passate le condizioni storiche e culturali che li resero possibili nel tempo in cui nacquero. (infatti anche Mussolini nella riunione di san Sepolcro, aveva annunciato "nel nostro programma delle riforme, il Senato deve essere abolito" - Ci sono io !! ). (altri tempi???? No sono ancora attuali))
( probabilmente Renzi si é detto fra se "il fascismo fece così, allora lo faccio anch'io". Alla "fascista"!! altro che "antifascismo" boldriniano !!).

Oppure pensava: di essere a capo della religione "renziana" con un suo "vangelo". (non lo ha fatto ...Mosè? ...Gesù....Maometto? ...Enrico VIII?.....Berlusconi? E allora? lo faccio anch'io!! )

Poi 4 e il 5 dicembre 2016, chiuse le urne referendarie Renzi prenderà atto di una catastrofica sconfitta. Lui e la Boschi avevano detto in un talk show, che se perdevano “Se vince il No finisce la mia storia politica”, “cambio mestiere e non mi vedrete più”, “con che faccia potrei restare?”, “il Pd si troverà un altro segretario”.

Quello che avrebbero smesso di far politica, se ne andavano a casa, ma l'intento era (in anticipo se andava male) di fare poi le vittime).
Volevano abolire il Senato; dimettersi dalla politica, e invece é diventato poi lui..... Senatore !!!
E la Boschi Deputata (con i voti di Bolzano, nel Sudtirolo della Klotz !!!)

Crozza ne ha fatto un sketch molto singolare >>>>

Renzi al Referendum flop si dimette solo dal governo. Poi si ripresenta, e nelle nuove elezioni politiche del 4 marzo 2018 si assiste a una fortissima flessione nei voti per il Partito Democratico, che prende appena un 18 %; il peggior risultato in 70 anni nella storia della sinistra. Responsabile della sonora sconfitta? il Capo.....(dicono i suoi "amici" (!?) quelli vicini e quelli rottamati). Lui minaccia pure di dimettersi da Segretario del Partito (sai che tragedia!) Ma ha minacciato solo! Lui è convinto di risorgere dalle macerie. Anche senza gli elettori !!!

(Mussolini non andò al governo con soli 35 voti!? Quindi ! ).
E mi sembra proprio di sentire lui....
"Gli elettori stiano pure a casa; con solo un 2% dei "ns. azionisti" NOI vinceremo; poi il Parlamento che costituiremo, varerà la nuova legge elettorale. Già penso a una legge Acerbo, anzi migliore: ogni voto ricevuto deve valere per due. Ci assicureremo così il prossimo ventennio con l'assoluto e democratico potere conferitoci da tutto il popolo anche se democraticamente non ha votato. Noi diventeremo così forti da poterci permettere di lasciare sopravvivere la democrazia".
(Mussolini)


COME?? Lui senza elettori?? Certo!! con la scellerata legge elettorale "Rosatelleum". Questa ha permesso di far entrare con il proporzionale in Parlamento tanti "paracadutati"
(una lista di nomi scelti in base alla fedeltà al capo) a prescindere dal loro radicamento sul territorio (rappresentanti sconosciuti alla stragrande maggioranza dei "fessi" elettori) che così ha reso impossibile un anomalo rapporto dei candidati con gli elettori di quel territorio. Con il rischio della distruzione dello spirito di comunità anche in ogni piccola contrada.

Risultato: Renzi ha poi preso pochi VOTI (ma lui se ne frega), perché in Parlamento ha un buon numero di "eletti" ai suoi ordini, i cosiddetti "paracadutati" cui è bastata una manciata di voti di congiunti, figli, nipoti, amici e parenti, presi in 4-5-6-8 (per essere sicuri) ciscoscrizioni per entrare in Parlamento. Altro che "democratico"!! Un Parlamento fatto in casa, nel tinello, fra una fiorentina e un calice di chianti!!
(la Boschi lascia la tessera del PD in Toscana (teme di non essere eletta) e la prende a Bolzano dove viene eletta addirittura con i voti della SVP in Sudtirol, dove qui parlano tedesco e lei no. (forse - in cambio - (se vanno al governo) si attendono di essere ceduti ai tedeschi della Merkel - che io vedo spesso a Solda ospite dei Sudtirolesi, che come anticipo- si dice - fra breve riceveranno la cittadinanza austriaca.
Ma sarà curioso vedere le prossime elezioni di ottobre in A.Adige!! Ho recentemente tastato il polso dei bolzanini (dove sono di casa da 50 anni) e sembra che Salvini a Bolzano sia gradito (in termine di voti) tre volte di più che il PD renziano. Lui non lo sa ancora. I sondaggi li fa nel suo tinello con i fedeli "amici" (!?).
Lo saprà prossimamente a urne chiuse !!!

Ma perchè è accaduta questa demoralizzante situazione fra i suoi ex elettori? Perché proprio questi non hanno più creduto alle sue promesse: di voler stare vicino ai bisogni della gente, curare quella parte sociale del Paese in crisi nel lavoro, nella sanità, nella scuola, o di voler affrontare le tematiche concernenti i diritti civili, i temi delicati dei fenomeni migratori, di interessarsi della piccola-media imprenditoria. Nulla! Aria fritta. Solo parole!! parole, parole, dette -non in Parlamento - ma nei vari (compiacenti) talk show. (dove poi si parla d'altro, del genere, dei diritti degli animali, del diritto dei clandestini, o dei pericoli dei Cip&Ciop, ecc. ecc.
Perché? lui sì dà delle risposte alle sue stesse domande nei vari palcoscenici, dove rivendica (fino alla noia) la validità del suo ex governo. Poi addirittura da Minoli fa una confessione non proprio intelligente: si domanda e si risponde da solo: ".... i miei difetti?: talvolta sono cattivo, arrogante e impulsivo".
Da non credere >>>>QUI >>>>
Nessuno prima d'ora sen'era accorto! Avrà rovistato nel baule del nonno; del ventennio?
Avrebbe dovuto aggiungere: SONO UNO SPROVVEDUTO, PRIVO DI QUELL' ELEMENTO PSICOLOGICO SUFFICENTE A CAPIRE GLI ITALIANI.

Come dice CACCIARI ( lui che é di sinistra!! ).....
"Renzi é un capetto un ducetto, vuole comandare su tutto. Credeva di aver dietro il popolo".
http://www.ilgiornale.it/news/massimo-cacciari-contro-renzi-capetto-e-ducetto-e-ha-1612714.html

E su "Venerdì" di giugno ha aggiunto
"Ha fatto il ducetto senza esserlo. Non è male in politica fare i capi o i duci, ma bisogna esserlo".

E Federico Rampini (in "La notte della sinistra" - Feltrinelli 2019) lui di Repubblica (!!!) invita i "compagni" a smetterla di "raccontarci che siamo moralmente superiori e che là fuori ci assedia un'orda fascista".
Di smetterla.... e ricordarci che la "Apologia" di Scelba, era stata una "truffa"!!!



Tantomeno Renzi ha mai parlato di rovesciamento del sistema dei poteri forti sempre stato nel DNA della antica sinistra storica ("potere al proletariato"); anzi ha consolidato i suoi e quello dei nuovi amici, banchieri !! (vedi Etruria, Monte dei Paschi ecc.), sorosiani ecc. e allora l'elettorato si è rivoltato contro (democraticamente) dando i voti ad altri partiti chiamati a sproposito populisti.
Quelli che lui - fra le tante, troppe, banalissime battute a raffica in TV - ha liquidato ridendo chiamandoli i "Cip & Ciop", la "Casaleggio & dissociati", "telenovela sudamericana" ecc. ecc. senza guardarsi attorno dentro il suo stesso partito: dove avrebbe potuto vedere i dissociati dentro nel suo stesso PD, che (che beffa!) sono emigrati proprio dentro i Cip & Ciop. E sembra proprio che migreranno ancora.

Lui, Renzi - si é chiuso dentro in riunioni personalistiche, gigli magici, dall'anima borghese fatua.
Questi in Parlamento non parlano di temi economici e sociali, ma di diritti dei gay, coppie di fatto, quote rosa, aborto, fedondazione assistita, eutanasia, testamento biologico, omofobia, diritti di cani e gatti, o "problemi" banali, anacronistici, di "genere" (la Presidenta, la Ministra, la Dottora, ecc. e quindi se maschio: giornalisto, camionisto, taxisto, autisto, cronisto, dentisto, estetisto, puttano ecc. ecc.): materie che interessano gruppi ristretti, trascurando così problemi economici e sociali gravi.
Questo cianciare in una Italia dove milioni di poveri hanno da spendere per mangiare meno di quello che "alcuni/e" spendono per cani e gatti. Dove 100.000 giovani devono andare all'estero per lavorare (così cala (e si vantano pure) la disoccupazione). Dove il Sud sta diventando il Biafra africano.
Dove anche in Veneto il mio medico di famiglia assegnatomi dall'Ulss anche se bravo é africano e il suo ambulatorio - dato che parla arabo - é sempre pieno, ha presenze di immigrati 8 su 10, e per me ha sempre poco tempo.
I medici italiani sono volutamente ridotti, sono a spasso o vanno all'estero. O se ci sono dentro le mura di un Ospedale fanno la (incontrollata) "intramoenia" (dove non solo si fanno pagare, ma ti fanno pagare anche l'uso degli strumenti che sono dell'Ospedale stesso. (mi é capitato a me: visita privata 180 euro, due ecografie (in alto ventre e basso ventre) con l'ecografo dell'Ospedale!!; totale 462 euro !!!) (per un banale dolore al basso ventre).

Producendo soltanto austerità e rigorismo quel governo alla fine ha impoverito l'Italia permettendo a Germania e Francia di appropriarsi di centinaia di nostri marchi che una volta erano il vanto dell'Italia: (Perugina, Plasmon, Parmalat, Gucci, Pernigotti, Star, Peroni, Locatelli, San Pellegrino, Versace e altre mille e mille). Dando in concessione Aziende di Stato per quattro soldi: autostrade, porti, trasporti, ferrovie, telefoni, aeroporti e altro e che poi vi operano non con le capacità che richiedono queste strutture ma ne fanno solo (opportunistica) una questione di cassa.
Finiremo come la indebitata Grecia? che ha dovuto cedere alla Merkel, porti, aeroporti, isole e quant'altro? Ci venderemo anche noi l'Alto Adige, Capri, la Sicilia, le Dolomiti, Portofino, il Colosseo, Venezia, Canicattì e... anche le mutande firmate ? (che fanno anche queste all'Estero!)

La "sinistra sociale" in Italia non è mai esistita; quella Russa ha fatto flop; mentre solo quella cinese invece ha dato vita a un comunismo sociale ed anche a una economia di mercato, che continuando così farà le scarpe anche agli Usa. Dopo aver fatto man bassa in Grecia, i cinesi presto li vedremo anche a Trieste a dar vita al più grande porto che unirà il Mediterraneo al Nord Europa. Intanto si sono comperati quella parte di Africa dove esistono le ambite miniere di litio e cobalto, così da essere le prime al mondo a costruire batterie per le nuove auto elettriche e le batterie dei telefonini. (attualmente sono già i più grandi produttori).
E Noi ?? a guardare !!! Noi che abbiamo 2700 anni di Storia!!

E il Meridione dove finirà? Nel Congo? - io darei loro un suggerimento: chiedete a Trump di diventare uno Stato degli USA, fate un PLEBISCITO !!!. La Sicilia e tutto il Meridione con le sue bellezze e la sua agricoltura da giardino, diventerebbe la California d'Europa. Ci provarono nel 1946, avevano fatto già la bandiera del 49° Stato, avevano stampato in America già una rivista "Il Nuovo Mondo", fatti già i distintivi. Poi non se ne fece più nulla. Con i patti di Churchill, Roosevelt e Stalin, fu dato un assetto postbellico all'Europa. La Sicilia l'accontentarono dandogli una Autonomia, ma con sempre a Roma il potere. Il Nord ne approfittò per attirare nelle fabbriche del triangolo industriale 4-5 milioni di giovani del meridione, svuotandolo.
Il sogno di Finocchiaro Aprile (capo delll'Elvis), di Giuliano (che ammazzarono come "bandito"), e di un utopico Poletti (Usa) naufragò. Vedi >>>>>>>>>

Quel non più guardare Renzi cosa succedeva fuori lo ha distaccato dai cittadini elettori; e questi si sono da lui svincolati. Compresi i suoi "soci" (!?) , prima di essere pure loro "rottamati".
Infine quel dire - anche questo a raffica - "ho fatto qui, ho fatto là, io farò qui, io farò là, faccio tutto io" (come un "duce") ha fatto tutto il resto. Provocando agli ascoltatori e spettatori
stanchezza, disgusto e anche una legittima offesa agli stessi. (che non sono un manipolo di elettori ma 22.8 milioni ((in aumento)) che hanno votato il Cip&Ciop - contro i 7.6 della sua (!?) "sinistra". (!?))
Perfino le 500 donne del Pd, si sono messe pure loro contro il vertice del partito, "sempre più chiuso" con "trattative di soli uomini chiusi nelle loro torri" si sono risentite per essere rimaste fuori dalle supernominate e nominate nelle liste. "Abbiamo sbagliato a fidarci- scrivono le donne-dem- non accadrà mai più". Paola Natalicchio é stata ancora più netta "Vergognamoci per come abbiamo fatto le liste" (
Lui le ha fatte!!. Ndr.) (Espresso dell'8 aprile). “Abbiamo pagato la mancanza di credibilità, con le liste dei paracadutati e delle.... paracadutate".

E perfino Alberoni scrive oggi "Alla televisione per anni si sono svolti dibattiti solo fra persone di sinistra che accusavano Berlusconi e un fascismo inesistente, mentre non si accorgevano di sprofondare loro stessi nel baratro.
Qualcuno si é chiesto se i politici di sinistra siano pagati da quali italiani o qualcun altro, visto che mi pare remino contro il loro Paese".
Mettendo gli italiani nelle piazze, nelle vie, e perfino nel pianerettolo di casa, uno contro l'altro.

Alberoni ha ragione !!
con il controproducente "fascismo" e "antifrascismo" hanno diviso il Paese. E quel che è peggio: incrinato lo spirito della comunità. In certe piazze oggi vediamo italiani contro italiani, come negli anni delle "radiose giornate di maggio" del '45, con le vendette e le nefandezze di ogni genere. Ed é brutto dirlo, ma quando vediamo oggi appendere i manichini dei politici loro rivali ai ponti, vogliono farci ricordare quella loro "eroica" impresa tribale a Piazzale Loreto, che il giornale "Italia Libera" chiamò "una naturale spettacolare bellezza". Pertini, lui che voleva perfino di persona accoppare Mussolini, era sdegnato "l'insurrezione si è disonorata". Mentre F. Parri la definì "un'esibizione di macelleria messicana".

Ma vi pare che nell'attuale gli italiani di oggi ci siano i figli di quelle vittime e i figli di quei carnefici?
Entrambi non esistono più, cari "fascisti " e cari "antifascisti".
Anche se qualche individuo "tribale" ha delle nostalgie e vorrebbe ripetere la "spettacolare bellezza".
Ma questi individui sono falliti !! Inoltre sono anche pochi! Non bastano un migliaio di "pagati" per fare le manifestazioni. Nè basta fare accoglienza ai profughi (che credono possono poi ricambiare dando a loro i voti). Una illusione. Milioni di italiani all'estero da un secolo, votano ancora per l'Italia.

I Sud-tirolesi a Bolzano; ancora oggi, dopo un secolo di annessione non si sentono Italiani, bensì cittadini di cultura Austriaca. Non si cancella ciò che si rappresenta culturalmente ed etnicamente semplicemente formalizzando un documento di cittadinanza

Paradosso: i partigiani di quel tempo si unirono ai liberatori, scesero in strada e combatterono contro l'invasione nazista e contro il fascismo, adesso scendono in strada e combattono per favorire un'invasione, che sarà presto la nostra ma anche la loro distruzione. In alcune città - come la mia - i nati stranieri sono già al 42,5%. Già previsto nel 2019 il 50%. Che significa che appena grandicelli . in un paio di decenni - prenderanno i voti per andare loro al governo !! "In nome di Allah") A noi italiani ci manderanno nelle "riserve", come fecero in america i civili ("barbari") europei "In nome di Dio"; questa volta sarà "in nome di Allah".

Oggi mentre il canotto di salvataggio della sinistra va alla deriva, assistiamo alle tante divisioni: chi "fascisti-comunisti" (destra del Pd), chi "antifascisti comunisti" (ma alla Togliatti), chi "comunisti liberisti" (sempre che ci sia un liberismo nel comunismo!!), chi addirittura "comunisti cristiani", chi "comunisti democratici", chi "comunisti leopoldiani, chi "comunisti nazzareiani" chi "comunisti massimalisti". e chi "comunisti riformisti conservatori".

Infine sono comparsi i nuovi comunisti, che però non fanno più la lotta di classe, la guerra ai ricchi, con gli slogan egualitari, "la proprietà é un furto", "potere al popolo" ecc. macchè, ora collaborano con i poteri forti e ci sono pure loro alla corsa della ricchezza con al braccio i Rolex d'oro. Ma per farsi perdonare fanno i pietisti in versione umanitaria, come l'accoglienza dei profughi, fanno del buonismo, con alleato un papa che é diventato il cappellano militante di questo nuovo comunismo (che fino a ieri era bollato come i "senza Dio").
Dimenticando in toto quello che il comunismo è stato: quello che ha mietuto più vittime in assoluto. Che ha prodotto incubi. oppressioni, massacri, deportazioni. Il tutto scomparso nel racconto collettivo. Dove oggi per scagionarsi evocano il ritorno a un inesistente fascismo, che semmai -paradossalmente - era quello che voleva nel '36 Togliatti; voleva pure lui come Mussolini, usare i manganelli.

E' dunque un nuovo "spettro" che si aggira,
Siamo forse tornati al 1921?

(Casini (come la Boschi in A.Adige) pure lui viene paracadutato nella Romagna Rossa!!!, Una regione che era stata con il "Romagnolo" la più consistente e agguerrita d'Italia del fascismo regionale; una regione che prima, fino all'autunno del 1920 aveva visto la straordinaria fioritura proprio dei partiti della sinistra - che però nel '21 si erano già divisi in 4 correnti, con più della metà di queste già passate al fascismo o..... ambivano o ambiranno a passarci (Togliatti). - Poi nel 2ndo dopoguerra, sostituita la bandiera nera con quella rossa, con l'etichetta "antifascisti" erano ritornati nel '45 alla grande tutti a sinistra, tutti sotto l'ala protettrice del "baffone".
Mentre adesso, il 4 marzo 2018 la 'rossa' Emilia Romagna ha voltato faccia: infatti, la regione passa al Centro destra (33,4%), il Movimento 5 Stelle primo partito balza al 26,9% - Al centrosinistra.... gli avanzi del Cip & Ciop.
Proprio un bel "casino"!!
(Non fanno nemmeno più le Feste dell'Unità, perche sono "uni" e "soli". Anzi la stessa " Unità", il giornale, ha dovuto chiudere perchè non lo comprano nemmeno i lettori della sinistra).

Nel tentativo di fare un "SUO" partito col "referendum-plebiscito" Renzi forse pensava a uno simile al '22, fatto da "Quello"
, e così avere poi davanti a se 20 anni. (quello che voleva fare anche Togliatti).
Gli italiani sembra che dormano, ma poi all'improvviso davanti a una qualsiasi tentazione (questa sì) autoritaria creano un abisso fra l'elettorato e i partiti e fanno "quello che vogliono", come fecero dal '29 in poi con tutti SI, SI, SI, (nella Bologna (rossa) dove al plebiscito il fascismo prese il 97,8% !!!!), poi finito questo, cambiando la bandiera dal nero al rosso sangue nel '46 ci fu l'inversione con tutti i NO, NO, NO. La sinistra infatti a Forlì prese l'86% dei voti, a Ferrara il 76%, e a Bologna il 65%. (e in questo 2018 ???? tutti spariti !!)

(ma allora nella sinistra non c'era ancora un Casini anche se era di Bologna; lui era un DC con la bandiera della croce, che però con i suoi bla-bla, è sempre stato lui stesso una bandiera al vento (banderuola): (ex Dc, ex PDL, ex FI, ex Ccd, ex Cdu, ex Cdl)... E' passato alla fine al PD anche se con Autonomia; lo troviamo al SI del referendum di Renzi; e con lui pure alle elezioni politiche di marzo 2018. Una carriera.... e una poltrona inaffondabile (cavalcare questo opportunismo gli ha dato la poltrona per 35 anni (!!!!!!) al Parlamento!!!).

Per Renzi non ha più funzionato nemmeno l'ambiguo "Nazareno" (che ricorda molto il "Patto Giolitti- Mussolini" 1922 . fu una illusione!). Il capo di FI, ha altro da pensare pure lui: impegnato con i vari "Dudù" oppure a curare gli "agnelli" prima che diventano pecore allo sbando, e che vorrebbero belare da sole. Ed infatti a una gli é riuscito pure, alle elezioni belando belando gli é passato davanti. Col proposito di mandarlo presto in pensione. La destra ora é lui!

Ma non era stato già Berlusconi nel '94 a sdoganare e a risvegliare la destra con l'ex fascista Fini? (nessuno, ma proprio nessuno "antifascista" allora si infuriò; e la Boldrini non c'era ancora), Eppure non era Lui che diceva indicando i comunisti "Noi siamo il bene loro sono il male".
Il primo - Fini - lo ha poi liquidato di brutto per andare poi col secondo al "sinistro nazareno" renziano. E se non è stato ancora liquidato poco ci manca.
Non era Berlusconi che aveva accolto nelle sue file di FI l'ex missino "fascista" Maurizio Gasparri (Deputato del MSI poi AN dal 1992 al 2001)?
Non era Berlusconi quando accolse la nipote dell'ex capo del fascismo Mussolini? (che adesso é stanca pure lei dei nazareni vari (di nuovo in progetto) ed é ora uscita da FI).

Ma forse perché anche Berlusconi è convinto di risorgere anche senza gli elettori !!!
Anche lui è convinto di risorgere dalle macerie. Basta che i suoi votino doppio, triplo, quadruplo. A.M. Bernini (una ex DN) la sua capogruppo (!?) che tutte le sere pontifica e fa la morale in tv, fra i banchi del Senato fa la "pianista". Una senatrice che rappresenta circa diecimila italiani bara al voto con un gesto che altera l'esito di una legge. E l'Etica dove sta?

Salvini ha fatto (più o meno) la stessa sdoganatura che aveva fatto B., ha fatto risvegliare la destra italiana (che fascista o meno) ha poi ( il colmo!!! ) preso voti proprio dalla stessa sinistra !!!!!!
Ma forse aveva ragione Marx quando diceva "La Storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia, la seconda come farsa".
Una farsa però quella attuale che può scatenare anche una guerra civile.

In un Paese che fino a ieri aveva in comune alcun importanti caratteristche come la etnia, la lingua, il territorio, la storia, le tradizioni, gli usi, i costumi, la cultura; ora tutto questo é a rischio!!. Molti di noi non capiscono più chi siamo e chi abbiamo accanto. E non avendo il comune cittadino le scorte, gli italiani hanno paura!! Soprattutto chi vive in una casa isolata o in una villa. (episodi cruenti e feroci in tal senso non mancano. Ma anche nelle pubbliche piazze).

Guardate cosa accade - proprio nella Firenze di Renzi - a Piazza della Signoria !!!!!

Mentre lui sta girando un documentario le "Bellezze di Firenze"
Il David di Michelagelo, la
Pitti con Raffaello, Tiziano, Tintoretto, Caravaggio, Rubens, ecc...... le "risorse" non sanno nemmeno chi sono - e non gliene frega proprio niente saperlo.
Sconcertante >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Ma nessuno l'ha mandato in onda nelle Tv. Nè sicuramente non comparirà nella videostory fiorentina di Renzi. Lui si dedica alle bellezze di "Boboli" mentre nella sua città c'è il "Neropoli".

E' una sconfitta per tutti noi, interiore, perché stiamo quasi morendo dentro. E non è più sufficiente solo respirare.

Ma una altezzosa signora, ci dice che sono le nostre "risorse", che gli "italiani sono ignoranti" >>>>, che "dobbiamo rassegnarci"; che "ci sarà l'opportunità di avere "uno stile di vita diverso.... che sarà il nostro".
Stile diverso? SI, avremo presto il "Ramadam", tutte le donne con il velo, il concubinato, al bando tutti i vestiti firmati lussuriosi con il lato A, B e C in bella vista che sconvolgono le giovani menti delle giovani "risorse"; bando agli alcolici, al Prosecco; le ns. basiliche saranno fra breve moschee. Poi verrà il resto.

Ma c'è già il resto. Il sindaco Orlando a Palermo fa il Bramino, rilascia dichiarazioni folli: "Il Corano é la luce nel buio" "é ciò che illumina il cammino dell'uomo" - "é il sole che illumina il giorno" -"il Corano ci invita a stare insieme".

Entrare nella macchina dei bottoni, con i bramini diventati intoccabili, presto non sarà un problema per loro, e potranno sgozzare agnelli e pecoroni, quanti ne vogliono. E ammazzare pure i "cani infedeli", che con il calo nascite - diventano sempre meno, mentre loro sono diventati un miliardo e mezzo. E sono tutti in attesa per ribaltare la situazione con la Shari‘a.
"Appartiene ad Allah tutto quello che è nei cieli e sulla terra". (Corano Sura IV, 131)
Stanno cominciando da Bruxelles.....
https://it.gatestoneinstitute.org/12356/belgio-stato-islamico

"Devono integrarsi con noi" si dice. Ma sono gli islamici che non vogliono integrarsi con l'occidente. Mirano ad avere in mano un continente che da secoli e secoli ha fatto invasioni senza anima, Crociate, Schiavitù, Guerre, Predoni di materie prime e quant'altro.

Non esiste scuola o integrazione che possa riuscire a cancellare convinzioni radicate in ambito famigliare ammantate dai loro precetti religiosi. Avremo quindi noi un'estinzione prima di tutto come comunità poi culturale e spirituale.
Oppure dovremo noi adattarci a loro per avere - a casa nostra - il loro gradimento.
Alle elementare di Rodano di Fiumicino, hanno iniziato a togliere i crocifissi dalle aule per non mettere in imbarazzo i bambini di fede musulmana presenti nell'istituto. (Il Papa sarà contento!).
Forse presto aboliremo anche anche il Natale (quello del Bambino, non quello consumistico) per non imbarazzare i bambini e i loro genitori di altre religioni.
Nella scuola del mio paese, dove mia figlia è a capo dei rappresentanti genitori dei bambini, quando li riunisce e fa riunioni con questi genitori, nessuna mamma dei tanti bambini stranieri vi partecipa; e tantomeno partecipano al Natale di Gesù; "noi siamo di un altra religione" dicono - ovviamente non a torto.
Anche noi se fossimo nei Paesi arabi, non manderemmo i nostri figli nelle moschee a celebrare Allah.

Eppure oggi - ma fino a quando? - alcuni (pochi) europei continuano a votare partiti sostanzialmente accoglienti e pietisti, che sono diventati non più identitari delle proprie radici millenarie.
La pletora dei "diritti umani", "diritti religiosi-confessionali", "costituzioni", "trattati internazionali", "carte universali", "iniziative integraliste" etc. etc. Carta straccia!!



Il pietismo dei nostri apostoli dell'accoglienza, gli attivisti, le cricche dell'ospitalità milionarie, la "falsa" assistenza al prossimo, lo stesso Bergoglio (che riceve gli Iman, bacia i piedi ai neri- ma il cristianesimo dove allora va? all'ammasso? Siamo così in basso che siamo quasi sotto i piedi!), non risolveranno il problema della nostra sicurezza e della prevenzione.


Tutti verremo travolti, mancando proprio sicurezza e prevenzione sull'ordine pubblico; perché la politica tutta, sembra prigioniera o irreperibile. In una parola: incapace. Anzi sembra che alcuni (opportunisti) siano contenti che ci sia l'assenza dello Stato nella gestione del fenomeno.
Sono questi o saranno - quando nel vortice cadranno loro - dei voltagabbana? Forse, ma non so fino a quando.
Ne abbiamo uno storico esempio, quando il 25 luglio del '43 anche i 150.000 attivisti di "provata fede" e gli stessi preti, tradirono i primi il loro Duce, e i secondi il loro "uomo della provvidenza" e diventarono per convenienza tutti "antifascisti", e montarono col - PCI, DC, PLI, PSI - sul carro del vincitore.

Abbiano anche questa chicca di Aldo Moro, quando lui era un fervente fascista ai Littoriali;
Moro ai Littoriali del 1937, a Napoli, presentò il tema:
“Possibilità di sviluppo della personalità umana nel regime fascista“;
http://www.fondazionegiuseppetatarella.it/wp-content/biblioteca/libridi/libridi_morounoedue.pdf
"Gli elementi costitutivi della nazione, sono la razza, la cultura, la lingua, la religione, la tradizione, le aspirazioni storiche. La razza é l'elemento biologico che creando particolari affinità, condiziona l'individuazione del settore particolare dell'esperienza sociale che é il primo elemento discriminativo della particolarità dello Stato".
e nel 1938, a Palermo, Moro elaborò il tema “Principi e valori universali del fascismo“;
Una esposizione che piacque molto alla critica che la definirono: “Le osservazioni più interessanti si sono avute sempre nel senso universale del fascismo di fronte alla storia: e l’universalità’ della dottrina fascista come principio di dominio storico e’ stata posta in luce in modo originale da Aldo Moro, di Bari”. ( estratto dalla pubblicazione di Aldo Moro, “Lo Stato”, edita nel 1943
per “I tipi” della Cedam).

Poi tutti sul carro dei vincitori (dei cosidetti "alleati") non dei partigiani.
Accadrà ancora! Basta sentire chi ha già subìto delle sopraffazioni, violenze, stupri o ha semplicemente assistito alla sfilata sopra in Piazza della Signoria. (con la Polizia a guardare, forse per evitare la prima guerra civile in Italia nella Firenze di Renzi !!!!!).
Ma a guardare fino a quando? Hanno già tra di loro promesso che faranno fuori Salvini e i razzisti.
L'obiettivo é di africanizzare o islamizzare l'Italia. E può accadere da un momento all'altro.

Avremo milioni di giovani "risorse". Dall'Italia emigrano verso altri Stati Europei 150.000 studiosi, tecnici, laureati, creativi e in cambio entrano 150.000 stranieri che non hanno un nome, un mestiere, una cultura nè una relòigione occidentale. Altro che risorse!!
E l''Africa sta viaggiando di corsa verso i 2 miliardi di individui.
A Forlì, hanno abolito il presepio,
messo un albero gigante,
con un mappamondo gigante
dove è rappresentata
un Africa geograficamente
sproporzionata,
gigantesca.
Un approccio ideologico immigrazionista che mortifica le nostre radici. E pure la geografia.

 

Se le "risorse" portano lavoro e sviluppo,
qualcuno mi spiega
allora come mai i loro paesi
sono così sottosviluppati?
Non ci sono più dubbi,
porteranno le medesime
disuguaglianze economiche e sociali
e il sottosviluppo
anche a.... "casa nostra" (??!!).

Anzi sfilano e vanno già dicendo (a Riace).... "questa é la nostra terra" !!!!

Immaginiamo se i 600 mila profughi senza nome, giovani, con l'appoggio dei 4-5 milioni di "integrati" (e il richiamo del sangue non è una leggenda, inoltre hanno tutti il telefonino per cercarsi - e se uno si integra gli altri 999 non si integrano, ne si integreranno mai !!! ) faranno la stessa cosa. Dove scapperemo? A casa dei "pietisti" degli "accoglienti" ? Mi sa che dovremo noi aiutare questi "pietisti" quando anche loro verranno "toccati", "deufradati", le figlie e le mogli "violentate" e fatte a pezzi, o come minimo dovranno andare un po' più coperte per non suscitare bramosi appetiti a così tanti "eccitati" giovanotti.

I "pietesti" sono quelli che non gli hanno ancora violentato la figlia o la moglie.

E la nostra Marina Militare che dovrebbe difendere le acque territoriali, cosa farà? la tassista dei finti profughi, agli ordini di un nuovo "Iman", che presto salirà i gradini dove c'é il ns. Governo?
"Bruxelles, la capitale dell'Unione Europea, nel 2030 sarà a maggioranza musulmana". La previsione è di Redouane Ahrouch, fondatore del Parti Islam, un piccolo partito islamista che si sta dando da fare con le (sue) inesauribili "risorse" a disposizione.

ULTIME ATTUALI: Il partito Islmico sfida l'Europa a Bruxelles. “Noi abbiamo tutto il diritto di imporre la sharia qui in Belgio, nel modo che vogliamo”. Abdelhay Bakkali Tahiri – presidente del partito Islam é stato chiaro; e il fondatore del partito, Redouane Ahrouch, ha fatto una previsione: “Bruxelles nel 2030 sarà a maggioranza musulmana”, “Sharia non è solo l’unità di Dio. È l’unità di tutti".
Fra le altre cose, chiede la separazione delle donne (velate) sui mezzi pubblici. Le boldriniane saranno contente di non essere più disturbate dai maschi in calore. Il "genere" sarà salvato.

Sarà forse senz'altro un caso isolato che a Modena recentemente, un marito picchia la moglie perché si é convertita al cristianesimo e veste come le italiane. ( Papa Bergoglio ne prenda atto - ma il 264 del codice penale Islamico, contempla la pena di morte in caso di bestemmie contro il Profeta; e la conversione al cristianesimo é considerata una eresia. Vedi recentemente il caso di Meriane e di Asia Bibi).
Come da noi, con il cristianesimo, solo qualche secolo fa.

Attenzione al "pietismo". Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. L'eccesso di buonismo genera una reazione contraria di uguale entità: è la prima causa dell'insorgere sempre di più della insofferenza e della intolleranza anche presso gli stessi "pietisti" se "coinvolti" in atti criminali. (provate a chiederlo a quelli che in Francia avevano ospitato nelle loro case - convinti di averli fin da piccoli integrati - gli autori della strage (129 morti) del Bataclan ad opera dei kamikaze, i cosiddetti "martiri" della jihad. O chiedetelo ai 300 feriti.
E questo non é razzismo !!! la razza non c'entra: sono diverse le attitudini, la cultura, la Storia, la religione, i comportamenti. Che sono troppo spesso incompatibili. Questa gente non sarà mai capace di dare una fisionomia culturale migliore del Ns. umanesimo, che superi quella nostra, da Dante, da Leonardo e dall'Umanesimo e il Rinascimento in poi. Occorrono - come sappiamo - secoli, secoli di lotte, secoli di assimilazione, secoli di assorbimento, secoli di comprensione e acquisizione di tutto un sapere.

"Il medico pietoso che non agisce subito, rende la ferita infetta". Certe attenzioni determinate più dal pietismo e da una distorta sensibilità, portano solo danno alla mancata soluzione del problema. E non lo possono fare di sicuro quelli del PD e quelli dell'ANPI, che un tempo (ma non loro che erano appena nati) combatterono l'invasione tedesca, mentre ora sono favorevoli all'invasione degli africani. Cantano "Bella ciao" (perfino in chiesa) dove la prima strofa dice "Una mattina mi son svegliato - O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao - Una mattina mi son svegliato - E ho trovato l'invasor". Un paradosso, perché ora accolgono con "pretestuose" manifestazioni di appoggio "l'invasor" come "liberator" !!!! Per poi lasciarli fare in giro per l'Italia quello che vogliono.

Ma a me - ultraottantenne - può interessare fino a un certo punto la soluzione del problema. Il pericolo é di chi resta e a questi, come é sempre accaduto, la Storia chiederà il conto.

Se il fascismo c'é stato ieri, oggi non ha bisogno di fare pagliacciate; occorre solo creare una seria rappresentanza politica.
Dx e Sx insieme come del resto desiderava proprio Togliatti. E in seguito anche Berlinguer, che quando morì ad onorarlo nella camera ardente ci andò perfino Almirante.

Nel frattempo a Modena la Kyenge ha già fondato il movimento "Afroitalian Power" (potenza degli africani-italiani) "per il rispetto della nostra identità di afro-italiani, che in Italia contribuiscono al benessere del Paese. E' una necessità per passare dall’assistenzialismo al protagonismo. Un nuovo approccio alla partecipazione politica, sociale ed economica degli afro-italiani in Italia".

Senza colpo ferire. Gli africani - non noi ma loro - vogliono integrare l'occidente...che intanto dorme!!!, I nuovi "conquistadores" approfittano della ventre molle dell'Europa.
Fra 30 anni avremo distrutto e ucciso la civiltà degli europei e degli italiani. Il bagaglio delle proprie esperienze, la propria cultura, in una parola: l'identità, sociale e politica. E questo nel Paese che ha dato al mondo..... l' Impero Romano!!! l' "Umanesimo" !!!! il "Rinascimento" !!!

Gli "antirazzisti" chi sono? sono quelli che non gli hanno ancora rubato in casa, violentato le figlie e le mogli. Un Tribunale in Irlanda, ha scagionato un 27enne accusato di aver stuprato una ragazza di 17 anni. Secondo il giudice la minorenne indossava «biancheria troppo sexy», che giustificherebbe in qualche modo il rapporto non consensuale avuto dai due. Sostanzialmente, il bengalese non sarebbe stato consapevole della mancanza di consenso della giovane vittima. Assolto perché i suoi “codici culturali” non gli avrebbero permesso di capire che non si può abusare sessualmente di una ragazza. La si prende e la si scopa, come fanno gli animali nella savana. Ci scandalizziamo? Li maltrattiamo per questo? No non fatelo!! Perdonateli !
La congolese Kienghe, eletta Ministro per l'integrazione, voluta dal partito PD, (sua la proposta di legge del ius soli) oggi chiede alla UE di multare l'Italia perché "maltratta i clandestini". Che gli italiani non sono capaci di relazionarsi con la diversità. Inoltre le donne indossano «biancheria troppo sexy».

Sarebbe curioso sapere da che parte combatteranno quelli del PD, gli "accoglienti", e anche Papa Francesco, nel nuovo "Paradiso terrestre italiano", quando lo abiteranno i
tanti Adamo poligami.... che - provvidenza divina - con più Eve faranno tanti tanti figli ripopolando l'Italia e l'Europa.

(infatti se le donne italiane nel 2030-40 agiranno come le loro madri odierne, e poi, le loro figlie a loro volta nel 2080 faranno altrettanto, col l'attuale tasso di fecondità di 1,39 partoriranno solo 83.000 italiani di cui solo 45.000 femmine.
Nel 2100 l'Italia non esisterà più.

MENTRE LA POLAZIONE IN AFRICA (PIU' GIOVANILE) NELLO STESSO 2100 SE MANTIENE IL TASSO ATTUALE DI FECONDITA' DEL 5,2, AVRA' 4,3 MILIARDI DI ABITANTI (80 VOLTE L'ITALIA).
(BLOG di Diego MasI .....
https://www.explodingafrica.com/2018/02/07/africa-lincremento-della-popolazione-esplosivo/


Si vogliono creare hotspot (centri-accoglienza) in Libia. E' fumo negli occhi. Ma credete proprio che la Libia (che ha 7 milioni di abitanti di confessione islamica al 97%, con l'arabo lingua ufficiale)
possa accogliere 1-2-3-4 miliardi di migranti? (Un fazzoletto di terra dove per il petrolio sono già puntati gli occhi di Francia, Italia, Egitto, Emirati e Qatar. E che - é ovvio - rappresentano una minaccia agli interessi americani, che prima o poi interverranno a imporre la loro..... "democrazia".
E l'Europa cosà farà? Quella che "disunita" (non) fece nel '14-'18 e non contenta anche nel '40-'45. E' STORIA !!
Ma Redouane Ahrouch - fondatore del "Parti Islam" in Belgio che punta ad entrare il prossimo anno nel Parlamento Ue, va già dicendo "nel 2030 saremo maggioranza" -“La Sharia non è solo l’unità di Dio. La "democrazia islamista", é l’unità di tutti".
E aggiunge "Appartiene ad Allah tutto quello che è nei cieli e sulla terra".
"Temete Allah!"
(Corano Sura IV, 131)
.
Quanto alle donne: “Se c’è parità tra uomo e donna? No, non c’è”. " Tutte le mogli sono donne, ma non tutte le donne sono mogli". Talal Magri, Il vice-presidente del "Parti Islam" , non si fa problemi a dire come la pensa.
La Boldrini invece cosa ne pensa? Sarà cosi fra poco anche in Italia? Il "Genere" sarà salvo?

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MA ORA PARLIAMO D'ALTRO
poi ritorneremo sull'argomento sopra, molto attuale